Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Azaliv87    01/01/2017    4 recensioni
E se Jon avesse la possibilità di riportare in vita una persona importante? E scoprisse di non essere ciò che era? E se anche Dany avesse questa possibilità? Questa è la domanda che mi sono posta, e da quest'idea mi è venuta in mente la storia che vi narrerò. Parto a raccontare le vicende dalla fine della sesta serie televisiva, grosso modo, quindi (avviso chi non ha visto questa stagione) potete trovare degli spoiler. Per il resto è tutta una mia invenzione. Dopo essermi immersa nel mondo di Martin ed essermi affezionata ai suoi personaggi con Tales of Wolf and Dragon, ho deciso di cimentarmi in questo What if e vedere fino a che punto può spingersi la mia fantasia.
Per chi avesse già letto l'altra mia ff, ritroverà conseguenze, personaggi e riferimenti alla prima storia.
Buona lettura e non vi preoccupate se ogni tanto rallento la pubblicazione, non sono mai bloccata, ma ho periodi in cui devo riordinare le idee e correggere ciò che ho già scritto prima di aggiornare!!
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dalla pesante tenda di velluto rosso mattone filtrava un debole spiraglio di luce che lambiva il volto di Lyanna. La donna aprì appena gli occhi disturbata. Ci mise qualche istante per mettere a fuoco la stanza in penombra. Si accorse di essere distesa nel suo letto. Si trovò stranamente rilassata, come se avesse riposato davvero per la prima volta da quando l’avevano risvegliata dal sonno eterno. La sua testa era appoggiata sul torace di un uomo. Percepiva il battito del suo cuore e il forte tepore della sua pelle. Temette fosse Stella Nera. Il terrore la permase facendola tremare appena. Alzò leggermente il busto, le braccia le tremavano, era ancora troppo debole per sostenere tutto il suo peso. Lo riconobbe. Non era chi pensava, ma forse era anche peggio. Era il principe Viserys Targaryen. Indossava una camicia scura e sul volto aveva quella maschera misteriosa, ma stranamente era sollevata fin sotto al naso.
Appena la sentì muoversi, l’uomo mosse capo nella sua direzione.
-Sei sveglia? – la sua voce sembrava stupita e sollevata.
Lyanna si scostò da lui, lasciandosi cadere sul lato e si tirò d’istinto le coperte per coprirsi.
-Cosa fate voi qui principe Viserys? – lui si girò di lato per guardarla meglio, poi con una mano cercò di prendere la sua, ma la donna ebbe timore di quel gesto e istintivamente si allontanò da lui. Non aveva previsto che il letto era terminato e scivolò oltre il bordo del materasso. Il principe la prese al volo e la risistemò sul talamo, sovrastandola.
-Fate più attenzione per favore. – disse con un tono preoccupato e amareggiato. Poi le prese di scatto una mano. La donna cercò di divincolarsi.
-Lasciatemi! Che state facendo? –
-Aspettate! – cercò di tenerla ferma – voglio solo controllare una cosa! – e le guardò le dita della mano mettendole alla luce che lambiva le lenzuola. Lyanna spostò lo sguardo lateralmente. Un pensiero terrificante la infastidì.
-Come avete potuto farmi questo? – il suo respiro si fece corto.
-Cosa pensate che vi abbia fatto? – le chiese calmo, lasciandole la mano.
-Credete che sia una stupida? – lo accusò lei, cercando di alzare la voce, ma ne uscì solo un debole stridulo. I suoi occhi ora lo guardavano freddi come il ghiaccio.
-No, credo che siate una donna molto intelligente e coraggiosa. E lo avete dimostrato in più occasioni. –
-Smettetela! Non voglio più sentire nulla di quello che dite! – si tappò le orecchie con le mani.
Il principe le prese i polsi e la costrinse ad prestare attenzione.
-Ora mi darete ascolto invece, comincio a stancarmi di questi atteggiamenti! Non ho più alcuna voglia di litigare con voi! – la sua voce era risoluta - Ricordate qualcosa di quello che è successo al banchetto? –
Lyanna lo guardò confusa e ci pensò qualche istante prima di rispondere.
-Ricordo che eravamo seduti al tavolo e abbiamo mangiato, poi… ho ballato con Stella Nera e con voi e… mi avete baciata. – lo guardò male.
-Si se è per questo l’ha fatto anche lui… prima.- il suo tono sembrò irritato - E dopo quello? – precisò lui.
-Ser Gerold mi ha avvicinato e ho bevuto il vino che mi ha offerto. - ci dovette pensare prima di rispondergli, i ricordi le sembravano così confusi e lontani.
-Vi ha detto qualcosa? – le chiese curioso.
-Ha solo insistito perché lo bevessi. Con me c’era anche Brienne. –
-Bene, allora abbiamo una testimone attendibile. – Lyanna lo guardò strana, non riusciva a capire quello che diceva.
-Cosa intendete? –
-Stella Nera vi ha avvelenata. – le spiegò Viserys.
-Perché mai avrebbe dovuto farlo? –
-Posso darvi solo delle supposizione per il momento. – vedendo che lo guardava curiosa, continuò - Può aver solamente reagito al bacio che vi ho dato, oppure… ha voluto minare l’alleanza col nord. –
-Ma lui voleva allearsi con Jon, perché attentare alla mia vita? –
-Siete davvero convinta che volesse unificare il nord col sud? – nella sua voce c’era un lieve tono di sarcasmo. Lyanna non riuscì a dargli una risposta. Effettivamente ora non era più convinta di niente.
-Rammentate anche cos’è successo dopo? – si informò lui.
-Ero con Brienne e mi sono sentita male nel corridoio, poi i miei ricordi finiscono. – le sembrò strano ma non ricordava proprio nulla. Il principe la guardò attraverso la sua maschera, continuando a sovrastarla.
-Non posso crederci. – affermò amareggiato, spostando leggermente il volto di lato. Lyanna era confusa, ma convinta delle sue idee.
-Preferisco così, almeno mi sono risparmiata altri brutti ricordi. – lui la guardò un attimo prima di risponderle.
-Pensatela come volete. Io quello che dovevo fare, l’ho fatto. – si risistemò alla sua sinistra e guardò il soffitto. Lyanna sentì la rabbia montarle.
-Spero vi siate divertito almeno, perché non mi farò più toccare da voi! – disse stringendosi le coperte sul petto. Cominciava a sentire la stanchezza pervaderla ancora e la testa le girava. Il principe si mise a ridere.
-Non credo che abbiate altre possibilità. Non c’è nessuno oltre a me in questa stanza e ho dato ordine che nessuno ci disturbi. –
-Vi odio. – urlò lei, le forze la stavano abbandonando, faticava a tenere aperti gli occhi. Era troppo debole anche solo per parlare, ma continuò a puntare il suo sguardo sull’uomo accanto a sè.
-Strano, ero convinto del contrario. – si mosse veloce e tornò a sovrastarla col petto.
Le prese il volto con una mano e appoggiò le labbra sulle sue. Lyanna non aveva le forze per ribellarsi. Di nuovo le tenebre l’avvolsero e non sentì le parole che  le sussurrò dopo.
 
Now there you go again
You say you want your freedom
Well who am I to keep you down…
But listen carefully to the sound
Of your loneliness
Like a heartbeat drives you mad
In the stillness of remembering
What you had
And what you lost…
 
Quando si risvegliò era ancora nel suo letto, ma accanto a sé non c’era nessuno. In un istante ricordò cos’era avvenuto prima che si addormentasse. Il principe doveva aver abusato ancora di lei. Doveva trovare un modo per fuggire e quella forse era la sua unica occasione. Notò che i suoi abiti da viaggio erano piegati sul tavolo addossato alla parete. Fece qualche movimento in quella direzione. Sentì le braccia ancora troppo deboli, ma non demorse. In qualche maniera riuscì a sollevarsi e a mettersi seduta sul bordo del letto. Appoggiandosi ad esso, si issò in piedi. Doveva fare solo qualche passo e poi le sue mani avrebbero potuto aggrapparsi alla sedia, ma prese male i suoi calcoli. Le sue gambe non la ressero come aveva previsto, le sembrò che la stanza improvvisamente avesse cominciato a ruotare su se stessa e quando allungò il braccio per afferrare lo schienale della sedia, trovò solo il vuoto. Cadde a terra come un sacco di patate e nella caduta diede una spallata alla sedia che dondolò per un po’, prima di caderle addosso. Era di legno massiccio, quindi molto pesante e quando le piombò sopra, la ragazza emise un gemito di dolore. Non molto tempo dopo la porta della camera si aprì. Lyanna si lamentava ancora per la forte botta e nel suo volto vi era espressa tutta la sua sofferenza.
-Chi vi ha dato il permesso di alzarvi? – la furia del principe la investì. Si avvicinò, mise sul tavolo una ciotola, spostò la sedia e la prese tra le sue braccia, per riposizionarla sul letto.
-Me lo sono presa da sola il permesso! – disse caparbia, lui volse solo lo sguardo su di lei ma non le disse nulla. La donna fece qualche altro lamento, mentre le controllava le braccia e le gambe per assicurarsi che non si fosse rotta niente o ferita in qualche modo. Lei si dimenò per ribellarsi da quelle repentine attenzioni.
-Volete stare ferma, per favore? – il tono del principe era adirato e infastidito.
-Smettetela di toccarmi! – si lamentò. Lui la guardò fisso negli occhi.
-Possibile che non vi vogliate proprio fidare di me? –
-Dopo quello che mi avete fatto, mai! – scandì bene l’ultima parola. Il principe fece un sospiro e si allontanò da lei.
-Come volete. – attese qualche istante, poi proseguì – se sentite male da qualche parte, però voglio che me lo diciate! – la guardò ancora per qualche momento, soffermandosi sulle mani.
-Riuscite a mettervi seduta? –
-Perché?- gli chiese sospettosa.
-Vi ho portato qualcosa da mangiare. – le spiegò.
-Lasciatela là, mangerò più tardi. – rispose offesa.
-No, voi mangerete adesso! – il suo tono non ammetteva repliche e si alzò per raggiungere il tavolo.
Prese la ciotola, il cucchiaio e un tovagliolo di stoffa e si risedette accanto a lei.
Lyanna si tirò sui gomiti  e con le ginocchia cercò di mettersi più comoda. Viserys le sistemò i cuscini dietro la schiena perché rimanesse più alta. Lyanna si lasciò cadere su di essi, era ancora così maledettamente debole. Odiava mostrarsi in quella maniera di fronte a lui, ma lui non sembrava nemmeno prestarci attenzione. Poi le porse il cucchiaio colmo di un liquido verde pallido.
-Cos’è quella brodaglia? –
-Zuppa di verdure. Cercate di mangiarne il più possibile. – Lyanna guardò quel colore e quella consistenza schifata.
-Non mi piace. –
-Non fate i capricci! Non siete mica una bambina! – rise avvicinandole il cucchiaio alla bocca.
Lyanna aprì appena le labbra e sorseggiò la zuppa. Aveva un sapore davvero tremendo e fece fatica a mandarla giù, quindi la tenne in bocca per un po’. Il principe però le avvicinò un secondo cucchiaio. Lei allora deglutì, ma non gradiva molto l’idea di inghiottirne ancora.
-E’ davvero orribile! – puntualizzò per scoraggiarlo a dargliene ancora.
-Avanti, aprite la bocca. – il suo tono era spossato. Lyanna non se la sentiva di replicare ulteriormente, così ubbidì controvoglia.
Il secondo cucchiaio fu peggiore del primo. Quel gusto le faceva proprio ribrezzo, ma non voleva mostrarsi troppo infantile, quindi si lasciò imboccare altri cinque volte. Alla fine però non ce la fece più.
-Basta, vi prego. – sentiva lo stomaco tutto sottosopra e un senso di nausea ormai la infastidiva.
-Ne avete mangiati solo pochi cucchiai.  Sono giorni che non mettete niente nello stomaco, dovete sforzarvi di più se volete ritornare in forze. -
-Non ce la faccio. – sussurrò la donna, ebbe uno sforzo di rigetto e si portò una mano alla bocca.
Lui la fissò per un attimo:
-Va bene, ho afferrato il concetto! – le porse il tovagliolo – tenete se può servirvi. – ne approfittò per sorseggiare la zuppa. Quando mise in bocca il cucchiaio fece un sussulto e lo sputo nella ciotola.
-E’ davvero pessima! Perdonatemi, avrei dovuto assaggiarla prima di farvela mangiare! – e riportò la ciotola sulla tavola. A Lyanna venne da ridere, ma si nascose col tovagliolo.
-Vi ho vista, state ridendo di me! – il suo tono era stranamente allegro.
-Scusate, ma dovevate vedervi! Quando ve l’avevo detto io, non mi avete neanche ascoltata! –
-Beh, voi non avete ascoltato nulla di quello che vi ho detto in queste notti, credo che siamo pari! –
-Stavo male, può essere una giustificazione più che plausibile? –
-Diciamo pure che è una scusa! –
-Se era davvero così importante, perché non me lo ripetete ora? –
-Evidentemente i sette preferiscono così! – la guardò rimanendo in piedi di fronte al letto.
Lei si rese conto che gli stava sorridendo, ma se ne pentì e cambiò subito espressione, voltando il suo viso dall’altra parte.
-Vedo che state un po’ meglio. – constatò – Allora vi porto nella mia camera. – si avvicinò e senza preavviso la prese tra le braccia e la sollevò.
-No, lasciatemi andare! Perché volete portarmi nelle vostre stanze? – Lyanna provò a ribellarsi, ma si rese conto che i suoi pugni, erano deboli ed inefficaci.
-Non ho intenzione di dormire un’altra notte in questo letto scomodo, è troppo piccolo per entrambi! – si lamentò, ignorando completamente le sue proteste.
-Nessuno vi costringe a dormire con me! Da quello che avevo capito mi dovevate avere solo per una notte! –
-Vero, ma siccome il vostro matrimonio è saltato, posso portarvi nel mio letto senza problemi ora. –
-Cosa? – chiese lei, non sapendo se era più sconvolta dalla prima parte della frase o dalla seconda.
-Avete sentito bene, ora siete libera da ogni vincolo nei confronti di Stella Nera, ma se preferite, potete tornare a farvi regalare quegli orrendi abiti da lui! – Lyanna non poteva davvero crederci.
-Perché ha annullato le nozze? –
-Ne siete così rammaricata? – le chiese lui tenendo il volto rivolto di fronte a sé, lei sentì che i suoi nervi erano ora divenuti tesi - o vi mancano i suoi baci per caso? –
-Nessuna delle due ipotesi è corretta. – lei assottigliò lo sguardo inasprita quando sentì che rideva.
-E’ ciò che spero, se non volete risvegliare il drago. –
-Non vi fate illusioni, ma non ho apprezzato nemmeno il vostro di bacio! –
-Strano, io ho sentito che vi stava piacendo! – Lyanna  spostò il voltò e si ritrovò a fissare il dita del principe che le stringevano un braccio. Gli vide quello strano anello.
-Non mi avete ancora detto cosa lo ha convinto a rinunciare a me. -
-Non è stata una sua scelta. Ellaria lo ha incarcerato per aver attentato alla vostra vita e ha preso il comando dell’esercito Dorniano, fintanto che non viene processato. Attendono anche la mia testimonianza, ma ho avuto da fare con voi e poi volevo attendere che si crogiolasse ancora un po’ nelle segrete. – sorrise, Lyanna sentì un velo di vendetta nella sua voce.
-Tyene, aprimi la porta! – ordinò alla serpe che sorvegliava le sue stanze. La giovane eseguì il suo ordine senza protestare. Quando li vide scambiò uno sguardo d’intesa col principe.
-Si è ripresa in fretta. – disse scrutandola in volto. Lyanna non seppe interpretare l’espressione della ragazza.
-A quanto pare, ma è ancora troppo debole. La porto nella mia camera come ti avevo detto. – le enunciò.
Viserys la posizionò sul suo letto. Effettivamente era molto più morbido del suo e decisamente più grande. E poi c’era un enorme camino. Entrò una serva per accendere il fuoco, Tyene rimase sulla porta a controllare e osservò il principe avvolgerla nelle coperte. Poi le due donne uscirono. Lyanna notò ancora lo sguardo che Tyene ed il principe si scambiarono.
-Se mi lasciavate nell’altra stanza avreste potuto passare del tempo con lei. –
-Con la cameriera? – chiese lui scettico, posandole un’altra coperta sulle gambe.
-Parlo di Tyene. Ho visto gli sguardi che vi lanciate. –
-Ora pensate che abbia degli interessi anche per lei? – si mise a ridere.
-La sera del banchetto, prima di uscire dalla sala vi ho visti, le avete dato un bacio. – ammise lei.
-Dite sempre di odiarmi, ma vedo che non vi sfugge alcun mio movimento! Prima con mia sorella, poi Larra, ora Tyene. Non vi sembra di esagerare? –
-Strano che nella vostra lista non mi abbiate ancora inserito. Evidentemente non vi siete ancora ritenuto soddisfatto! - Lyanna lo guardò astiosa, poi alzando la voce aggiunse - Non dovete pensare che il mondo giri solo attorno a voi! Siete libero di avere tutte le donne che volete, siete un principe e nessuno ve lo vieta! Ma non avrete mai me! –
-Ma vi ho già avuta… – lei, però carica di risentimento non gli permise di continuare.
-Non so quello ciò mi avete fatto in queste notti. Deve essere divertente abusare del corpo di una donna malata e inerme. –
Lui la guardò per un attimo senza dire niente.
-Pensate davvero quello che avete detto? – sembrava seriamente scioccato.
-Non ho alcuna prova, ma sono più che certa che non vi siate limitato solo a togliermi il vestito. –
-Attorno a chi gira il mondo ora? – ironizzò il principe.
-Non prendetemi in giro! – se le forze glielo avessero concesso, lo avrebbe di certo strangolato.
-Non lo sto facendo, come non vi ho mai toccata, al contrario di voi che mi avete tirato un calcio! -
-Evidentemente ve lo meritavate! – spostò lo sguardo dalla parte opposta, offesa.
Il silenzio invase quella stanza, prima che lui tornasse a rivolgersi nuovamente a lei.
-Comunque non mi diverte giacere con donne indisposte, deboli o prive di sensi. – si alzò dal letto per avvicinarsi alla finestra. Fuori il cielo era grigio e si rispecchiava negli occhi di lei.
-Bene, allora riportatemi nelle mie stanze e chiamate Tyene a farvi compagnia! – tornò a guardarla incredulo.
-Dite la verità; avete messo in piedi tutta questa storia solo per convincermi a riportarvi nella vostra camera? – scoppiò a ridere osservando la faccia della donna stizzita.
 
Lyanna rimase sdraiata sul letto per un po’. Il principe le aveva sistemato i cuscini affinchè rimanesse più alta con la schiena, poi aveva preso a leggere un libro seduto su una sedia tenendosi la finestra alle sue spalle e avendo la visuale libera su di lei. Lyanna si era accorta che ogni tanto alzava gli occhi dal testo per controllarla, ma non le aveva più rivolto la parola. Lei d’altronde si sentì stanca e dopo aver combattuto la spossatezza per un pò, si abbandonò al mondo dei sogni.
Quando si svegliò il sole era ormai alto nel cielo, offuscato di tanto in tanto dalle nubi. Lyanna potè notare che il principe era ancora dove l’aveva lasciato. Il libro era appoggiato sul suo petto. Le mani conserte sul grembo e la testa lievemente inclinata da un lato. Si era appisolato. Lyanna si mosse appena sul letto per cambiare posizione e provare ad alzarsi. La testa continuava a girarle e a dolerle. Istintivamente si portò una mano alla tempia ed emise un gemito appena percettibile.
-State bene? – il principe le era arrivato di fianco, senza che lei lo avesse sentito.
-La testa. – riuscì a dire in un sussurro. Lui le mise una mano sulla fronte, per constatare la sue temperatura corporea.
-La febbre è scesa. Deve essere la spossatezza. Mangiate qualcosa. – e le porse una ciotola.
Lyanna riconobbe la frutta candita che Rhaegar le aveva fatto assaggiare alla Torre della Gioia. Quando tutto sembrava così semplice. Quando tutto era diverso. Quando erano ancora assieme. Inconsciamente prese un dattero, se lo girò tra le dita osservandolo, mentre ripensava a quei bei momenti di un passato, ormai dimenticato da tutto il mondo, fuorché da lei, e lo mangiò. Il cuore le doleva. Lei sapeva che continuava a sanguinare, lo poteva nascondere agli altri, ma non a se stessa. Quanto avrebbe voluto che Robert colpisse anche lei in pieno petto. Quanto avrebbe voluto essere lì con lui e vedere i suoi occhi un’ultima volta. Abbassò lo sguardo, mentre la dolcezza di quel frutto le faceva venire l’acquolina alla bocca distraendola. Si scoprì ad avere molta fame e cominciò a ingoiare un frutto dopo l’altro.
Vide il principe tagliarle dei fichi e delle albicocche, poi le appoggiò il piatto sul letto.
-Come fate ad indovinare sempre quello che mi piace? – gli chiese sospettosa.
-Vi ho osservata, lady Stark, e ho imparato a conoscervi… nel tempo. –
-Allora saprete anche che non mi comprerete con questi gesti galanti. – lo apostrofò.
-Se continuate a trattarmi così, comincerò a pentirmi della gentilezza che vi ho riservato. –
Lyanna lo scrutò per un attimo mentre si portava alle labbra un frutto maturo.
-Vi ho fatto preparare un bagno caldo. – lei strabuzzò gli occhi inorridita, mentre lui le rivelava quel dettaglio.
-Non vi permetterò di … - cominciò lei, ma qualcuno bussò alla porta ed il principe andò ad aprire.
-Hanno fatto in fretta. – disse prima di dischiudere la porta. Lyanna pensò a come poter sfuggire da quella situazione, non voleva certo che lui approfittasse di questo espediente per vederla nuda.
Ma appena la porta di aprì lo stupore invase il suo volto. Vide entrare per prima lady Brienne, che con i suoi modi poco ortodossi sbattè una spalla sul petto del principe e si apprestò a raggiungere la sua lady. Le altre ragazze la seguirono accerchiandola.
-Brienne? – Lyanna non poteva crederci – Meera, Elanon! Ci siete tutte! –
-Mia signora! Eravamo così preoccupate! – la guerriera scrutò con sguardo tetro il principe alle loro spalle.
-Come state? – chiese Meera.
-Avete un aspetto migliore! – le disse Tessa.
Entrarono anche due servitori che portarono una vasca, e cinque donne che la riempirono con dell’acqua calda. Viserys rimase con la schiena appoggiata ad una colonna ad osservare ogni loro movimento. Poi due donne entrarono con degli oli profumati, Il principe le fermò e si fece passare le fialette. Le aprì e le annusò. Ne scelse solo tre e fece portare via le altre. Attese che le donne mescolassero i profumi nell’acqua poi ordinò loro:
-Immergete le vostre mani prima di andare. – le donne lo guardarono senza capire, ma ubbidirono alla sua disposizione. Non successe niente e sembrò soddisfatto, così le fece andare. Guardò Brienne:
-Io devo assentarmi, ho degli affari urgenti da risolvere. Voglio che voi rimaniate qui con lady Lyanna, aiutatela a sistemarsi e badate a lei fino al mio ritorno. Non aprite a nessuno, intesi? – la donna guerriera gli fece solo un cenno col capo.
-Qui fuori c’è Nimerya, per qualsiasi cosa chiedete a lei. –
-Lady Stark con noi è in mani sicuramente migliori! – affermò Brienne arcigna.
Il principe fece finta di non aver notato il tono poco delicato della sua risposta. Aprì la porta e ad attenderlo c’era anche Tyene. Lyanna intuì quali fossero i suoi affari e distolse lo sguardo indignata. Era strana la sensazione che sentiva. Tutta quella situazione non le piaceva e voleva solo tornarsene a casa da suo figlio. Ancora una volta aveva fatto male ad andarsene da Grande Inverno. Quando imparerò la lezione?
 
-Mia signora, state davvero bene? Come vi ha trattata il principe? Avete male da qualche parte? – le domande che le porsero nei primi due minuti l’assillarono e si sentì la testa esplodere.
-Per favore, una alla volta! E parlate piano. Ho mal di testa. –
Lentamente raccontò loro quello che la sua memoria aveva immagazzinato e anche se i ricordi risultavano un po’ confusi, riuscì a far capire loro che stava bene, a parte questo martello rombante che sentiva battere nel cranio e l’enorme spossatezza che non l’aveva mai lasciata.
-Il principe vi ha forse… toccata? – le chiese Elanon.
Lyanna abbassò lo sguardo prima di rispondere. Un pensiero le tornò alla mente solo in quel momento. Le labbra appoggiate sulle sue, prima che lei perdesse di nuovo coscienza. Non ne era sicura, in fondo poteva anche trattarsi solo di una sua fantasia, ma non riuscì a levarselo dalla testa.
-Non ne ho idea. Ho dormito per la maggior parte del tempo. – disse avvilita.
-La prima notte vi abbiamo sentita urlare, ma lui non ci ha permesso di entrare. – le spiegò Dasira.
-Credevamo che il principe vi stesse… - Elanon abbassò lo sguardo.
-Avete fatto il nome di molte persone quella notte … - cercò di raccontarle Meera. Lyanna capì quello che realmente voleva dirle. Aveva fatto anche il suo di nome. E se lo avevano sentito loro, lo aveva sentito anche Viserys. Poco le importava. Tanto ormai non era più un segreto. Che pensasse pure quello che voleva.
-Ma è stata l’unica notte in cui vi abbiamo sentita gridare. – rivelò Tessa.
-L’unica notte? Che intendete dire?–
-Mia signora, è più di una settimana che siamo qui. – Lyanna guardò allibita il volto preoccupato di Meera.
-Cosa? Ho dormito per tutto questo tempo? – si domandò. Eppure non ho memoria di aver fatto altri incubi, com’è possibile? Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalle parole di Brienne.
-Il principe Targaryen si è preso cura di voi per tutto questo tempo, abbiamo visto servitori entrare ed uscire a tutte le ore del giorno e della notte. Ci siamo appostate nel corridoio a controllare, ma una delle serpi delle sabbie era sempre a guardia della porta. Non ci permettevano di entrare, né di sapere le vostre condizioni. –
-Non è un po’ strano che si sia preso così tanto disturbo nei vostri confronti, mia signora? Non credo che fosse solo per il diritto che aveva rivendicato al banchetto. – le fece notare Dasira.
-Mi è sembrato davvero preoccupato per la vostra salute. – spiegò Elanon.
Lyanna guardò le sue rose dell’inverno, ma nessuna espresse altre opinioni, così la donna disse loro.
-Vi prego ora non ho alcuna voglia di parlare di questo argomento. Aiutatemi ad immergermi nella vasca prima che l’acqua si raffreddi. Ho proprio bisogno di un bel bagno caldo. -
 
Le fragranze scelte dal principe profumavano di fiori delicati e mielati, per Lyanna erano troppo stomachevoli, potè notare la vaniglia e la rosa, ma c’era anche qualche altra essenza che smorzava un po’ l’eccesiva dolcezza. Le sue allieve l’aiutarono a spogliarsi e la condussero fino alla vasca. Le sue gambe non erano ancora in grado di reggerla in piedi, quindi si appoggiò a Dasira e a Brienne. Entrò con una gamba e poi con l’altra. Elanon l’aiutò a sollevarle. Poi le due donne si abbassarono lentamente, così che lei prendesse l’acqua in una maniera più tenue.
Sentiva il liquido caldo lambirle la pelle e pian piano scaldarla. Tessa e Meera immersero delle spugne e cominciarono a passargliele su tutto il corpo per levarle il sudore della febbre. Elanon si occupò dei capelli. Glieli sciolse e si aiutò con una ciotola per sciacquarglieli. Li massaggiò accuratamente e Lyanna finalmente riuscì a rilassarsi e a sentirsi davvero rilassata.  Il vapore dell’acqua le sfiorava il volto, fecendole arrossire le gote. Mise le mani a coppa e le immerse. Poi se le passò sul volto. Sentì una sensazione di freschezza e di pulito. Emise un sospiro. Anche cambiare stanza le aveva giovato lo spirito, ma non lo avrebbe mai ammesso di fronte al principe. Tessa e Meera erano passate a lavarle le gambe e le braccia, mentre Elanon le stava sciogliendo alcuni nodi sulle punte dei capelli.
La porta si aprì ed il principe entrò nuovamente nella stanza portando con sé un pacco. Lyanna prontamente si nascose i seni con entrambe le braccia e accavallò le gambe. Brienne e Dasira misero una mano sull’elsa delle loro armi.
-Per favore, non sono in vena di giochetti. – disse loro alzando appena una mano. Si avviò verso il tavolo dove vi appoggiò il fagotto, senza mai posare lo sguardo sulla donna nuda nella vasca. – ho portato un abito pulito. – aggiunse continuando a mostrare le spalle. Poi si riavviò verso la porta, ma fu come se qualcosa gli avesse fatto cambiare idea. Si voltò e raggiunse la vasca. Lyanna era in serio imbarazzo e strinse ancora di più le braccia e le gambe. Lui non ci fece caso, si accucciò affianco a lei.
-Posso controllare una cosa, prima di andare? – la sua voce era dolce e delicata, ma lei lo guardò con collera e gli rispose acida.
-Cosa volete da me ora? –
-Fatemi vedere solo le dita di una mano. – allungò un braccio tenendo la mano col palmo all’insù, in attesa che la donna vi posasse quanto richiesto.
Lyanna diffidente liberò un arto e nascose le sue nudità con l’altro. Lui non sembrò approfittarsi di quel suo imbarazzo, e continuò a fissarle il volto, o almeno così le sembrava. Quando la sua mano umida si appoggiò sul palmo dell’uomo, lui serrò con le sue dita l’estremità del suo arto. Fu molto delicato quel gesto e si aiutò anche con l’altra mano per controllarle le dita. Anche lei le osservò come se fosse la prima volta. Non se n’era mai accorta prima, ma sembrava come se avesse maneggiato qualche tintura blu. Le estremità e le unghie erano di una tonalità violacea.
-Che cos’è? – chiese preoccupata.
-Il veleno che avete ancora in corpo. – le spiegò il principe alzandosi. Guardò le altre donne presenti e con voce autoritaria disse – cercate di fare in fretta e poi mettetela subito a letto, va coperta e tenuta al caldo. Controllate che questo segno non superi le nocche delle mani, altrimenti voglio che mi facciate chiamare immediatamente. E provate a farla mangiare, magari con voi sarà più a suo agio. – detto questo appoggiò delicatamente la mano della donna sul bordo della vasca e lasciò la stanza. Lyanna ripensò alle parole che le avevano detto le sue allieve. Sembra che si stia prendendo cura di me…cosa vorrà davvero?
Le donne lo guardarono allontanarsi.
-Se avessimo bisogno di voi, dove vi cerchiamo? – chiese Brienne.
-Mi troverete nelle segrete. Vado a parlare con Stella Nera. – disse prima di chiudere la porta. Il suo tono era tornato risoluto e spietato.
 
Lyanna era nuovamente distesa sull’enorme letto a baldacchino. Indossava il vestito che il principe le aveva portato, era di fattura semplice e più che un abito sembrava una camicia da notte. Era di un bianco candido, aveva le maniche lunghe, una scollatura dolce e sul corpetto dei semplici fili argentati e rossi facevano capolino tra le trame dell’abito. Il bagno l’aveva rinvigorita. Aveva la sensazione di sentirsi già meglio, ma sapeva che non era così. Aveva mangiato assieme alle sue amiche. Il principe aveva fatto portare tre enormi vassoi di gustose pietanze nella sua stanza. Tyene aveva controllato che nei vassoi non ci fosse traccia di altri veleni prima che lei toccasse il cibo. Però sentiva le gambe e le braccia ancora troppo deboli. Si guardò le punte delle dita. Erano ancora di quello strano colore pallido. Quanto tempo ci avrebbe messo a guarire? Era già stanca di starsene tutto il giorno chiusa lì. Senza nemmeno accorgersene si era addormentata, e le sue allieve erano uscite dalla stanza cercando di fare il minimo rumore. Elanon era rimasta, nel caso si fosse svegliata prima ancora che il principe avesse fatto ritorno.
Quando finalmente lui tornò nei suoi alloggi, fuori il sole era ormai tramontato da un pezzo. Le tenebre avevano avvolto un cielo senza luna. La stanza era lievemente illuminata dalle braci del camino. Elanon si era assopita sul letto assieme a Lyanna, dimenticandosi di attizzare il fuoco con altra legna. Quando sentì il rumore della porta che si chiudeva, si destò e vide Viserys raggiungerla. Si alzò e scese dal letto, mentre lui girava attorno al baldacchino per avvicinarsi a Lyanna.
-Principe. – Elanon fece un cenno con la testa in segno di reverenza. Lui accennò appena un saluto.
-Come sta? – le chiese con gentilezza.
-Si stanca molto facilmente. – poi lo vide prenderle una mano – il veleno è rimasto fermo. – aggiunse.
-Puoi andare adesso. – le ordinò, ma fu come se si fosse pentito di essere stato così duro – Grazie di essere rimastata con lei. –
-Mio signore, è mio dovere, ho promesso al Lupo Bianco che sarei stata al fianco di sua madre in questa missione! – rispose la donna osservandolo con un’espressione orgogliosa e voltò le spalle per andarsene. Ma prima di muovere un passo, tornò a guardarlo incuriosita.
-Cosa rappresenta Lady Lyanna per voi? – vide che il volto del principe ora la guardava – non siete il mostro che volete farle credere. Vi ho osservato in questo viaggio. Vi siete sempre preso cura di lei, in ogni situazione. Brienne mi ha detto che quando è stata avvelenata avete dichiarato di avere dei diritti su di lei, ma non credo che parlavate degli stessi obblighi espressi al banchetto, non è così? –
Viserys abbassò lo sguardo.
-Sei molto sveglia per essere una semplice popolana. – notò. Si alzò e andò dall’altra parte del letto.
-Sono stata la coppiera di lord Hornwood, quando ero una bambina. Mi è stato insegnato poi a scrivere e a leggere, e non solo tra le righe di un testo. – gli disse senza esitazione, mentre lui si avvicinava cauto – mi sembra che voi abbiate molto a cuore le sorti della mia lady. –
Il principe continuò ad osservarla ponderando sulle sue parole, così la donna continuò.
-Ha sofferto troppo nella sua precedente vita. Gli incubi che ha, ne sono la prova. L’avete sentita, le sue notti sono tormentate dai ricordi e dalle perdite. Vi prego solo di non darle ulteriori dispiaceri. – i suoi occhi esprimevano tutta la pietà che provava.
-Non ho alcuna intenzione di farle del male. Non gliene ho mai voluto fare. – abbassò lievemente il capo.
-Se i vostri sentimenti sono così forti, vi supplico, lasciatela stare. Lei non potrà mai ricambiarli. –
-Vi sbagliate. – le disse combattuto, poi ponderò sulle sue decisioni.
-Voglio provare a fidarmi di te, Elanon! Ho bisogno di qualcuno di fedele anche tra le Rose dell’Inverno. Ma lei non può sapere la verità. Ancora non è il momento. – mentre diceva queste parole, si portò le mani sul capo e slacciò le due piccole fibbie, abbassando la maschera.
Elanon guardò stupefatta l’uomo dinanzi a sé. Fece l’unica cosa che avrebbe avuto senso in quel momento: inginocchiarsi.
 
Note dell’autore:
La storia sta procedendo molto lentamente, lo comprendo, ma voglio pian piano arrivare al dunque.
Lyanna si è finalmente risvegliata dal sonno indotto da quel veleno di Tyene. Il principe Viserys, che ormai avete capito chi si cela in realtà dietro a quella maschera, le è sempre al fianco. si prende cura di lei e la assiste in ogni cosa. Lyanna però è scettica e convinta che lui lo faccia solo per un suo rendiconto personale.
Lo vediamo sparire per andare a parlare con Stella Nera e vedremo molto più avanti quello che realmente è successo in quel momento.
Infine un tenero momento in cui lui finalmente si rivela a qualcuno. Ha scelto Elanon, tra tutte la donna che ha mostrato più sensibilità e lealtà a Lyanna, ma anche a lui. Rispetto alle altre non si è mai rivolta a lui in maniera offensiva o accusatoria. Inoltre ha mostrato di aver un ottimo spirito di osservazione e a lui servono occhi, per proteggere la donna che ama.
Per il momento vi lascio così, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se ammetto non siamo andati avanti molto con la trama.
Un saluto a tutti quelli che mi stanno seguendo e che attendono sempre che pubblichi qualcosa di nuovo, ma questo parallismo tra Chronicles e Tales mi sta mettendo a dura prova e finchè non raggiungo un punto preciso di Tales non potrò proseguire nemmeno con questa storia.
Ah, volevo avvisare chi segue anche Tales, o la seguiva!
Vi avviso che dal capitolo 17 si comincia una nuova storia che narrerà delle vicende, del tutto inventate da me, ma che porteranno al loro ultimo saluto ufficiale lì ad Harrenhall. Mi piacerebbe sentire il vostro parere per sapere se può starci con la storia che Martin non ci ha ancora raccontato. E poi anche a livello di narrazione ci saranno dei cambiamenti. Non avremmo più solo i pov di Lyanna e di Rhaegar, ma cominceranno a mostrarsi anche capitoli interamente spiegati dal pov di quegli altri personaggi che vi girano attorno. Vedremo Elia Martell, Arthur Dayne, Ashara Dayne, Ned e Benjen Stark e Robert Baratheon. Quindi se vi piacciono questi personaggi potete vedere come li ho rivisitati per entrare nei loro pensieri.
Un bacio grosso a tutti voi!!!
   
 
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