[Rieccoci qui con un nuovo anno e un nuovissimo capitoluccio! Tanti Tantissimi Auguroni a tutti. Questo capitolo lo amo davvero. Per lo più incentrato su Derek. Matt lo tirerà su di morale,e farà anche di più! Ma non vi dico altro! Leggete e come al solito ENJOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYYY!!!!]
CAPITOLO 24 - RASSICURAZIONI
Derek entrò cauto nella stanza,cercando di fare il
minimo rumore possibile. Non aveva intenzione di disturbare Matt se
stava dormendo. Rimase senza parole quando lo vide in piedi davanti
al letto. Era piegato in avanti in una posa un po' gobba. Non era
pronto ad uno sforzo del genere e l'odore che Derek sentiva provenire
da lui glielo confermò. Un odore forte e aspro,tipico del dolore e
della rabbia. Matt lo guardò senza dire nulla,ma i suoi occhi
supplicanti furono abbastanza per Derek. Gli fu subito vicino e lo
sorresse.
“Ma
che cavolo pensi di fare?” chiese
Derek.
“Oh,sono
contento anche io di vederti,fratellino.”
rispose Matt con una punta di sarcasmo.
Derek lo guardò storto guidandolo a mettersi seduto sul
letto. La manovra fu abbastanza facile,ma Matt tremava e ansimava
pesantemente. Il viso rigato dal dolore e dalla frustrazione.
“Volevo
sapere come stava Mark...riesco a malapena a sentire il suo
battito...”
disse Matt con aria triste.
Derek sospirò.
“Sta
bene. Io e Sofia siamo stati con lui fino a due minuti fa.” gli
disse aiutandolo a sdraiarsi “Non
senti il suo battito perchè sei sfinito. È normale.”
rispose.
Matt riuscì finalmente a sdraiarsi espirando
rumorosamente quando la testa fu sul cuscino. Chiuse gli occhi
godendosi quel momento di sollievo. Nonostante fosse debilitato
sentiva la puzza di preoccupazione emanata da Derek e riaprì gli
occhi. Era fermo in piedi al suo fianco che lo guardava con il
classico sguardo corrucciato. Alzò un sopracciglio.
“Fratellino,se
continui a rimuginare il tuo cervello andrà in corto...”
disse stancamente.
Derek riprese a guardarlo storto e incrociò le braccia
al petto.
“Non
sono tuo fratello. Quante volte te lo dovrò ripetere?”
sbuffò.
Matt gli sorrise e voltò la testa al cuscino vicino a
lui. Il posto vuoto che era di nostro padre. Batté debolmente la
mano su quel lato.
“Dai,sali.”
lo invitò.
Derek alzò un sopracciglio. Davvero si aspettava che si
mettesse vicino a lui? Non lo avrebbe di certo assecondato. E poi
dopo che il padre lo aveva visto baciare Sofia,come l'avrebbe presa
se lo avesse trovato sdraiato sul suo letto? Matt continuava a
battere la mano sul posto libero con insistenza.
“Andiamo
Derek,non ti mordo mica...”
gli disse guardandolo.
“No,grazie.
Sto bene in piedi.”
rispose lui acido.
All'ennesima pacca sul letto Matt si bloccò
raggomitolandosi su un lato e gemendo intensamente.
“Ahhh...c-cavolo...” disse a denti stretti.
Aveva fatto un movimento troppo brusco con il braccio e
il suo fianco si stava ribellando. La preoccupazione di Derek salì
alle stelle. Sciolse le braccia e afferrò una spalla di Matt
cercando di capire. Matt però si strinse ancora di più in quella
posizione trattenendo il fiato. Non riusciva a respirare. Se lo
faceva,il torace si allargava e la sua pelle si tendeva. Magari le
sue ferite si stavano rimarginando,ma le sue ossa erano un cumulo di
coriandoli.
“D-Der....”
provò a chiamarlo,ma dovette bloccarsi.
Derek
alla fine fece il giro del letto e con un po' di titubanza salì
inginocchiandosi davanti a Matt. I suoi occhi viaggiavano su tutta la
sua figura,e si accorse di quanto piccolo sembrasse adesso. Non aveva
idea di come aiutarlo. Lo spostò di poco,cercando di non peggiorare
la situazione,e gli afferrò una mano. Deglutì e cominciò a
prendere il suo dolore. Chiuse gli occhi sentendo le sue vene
gonfiarsi e degli aghi,anzi dei coltelli,lacerargli la pelle. Non
stava accadendo davvero,ma era quello che si provava. Matt riaprì
gli occhi cominciando a sentirsi meglio. Si rilassò e riuscì a
sciogliersi da quella posizione fetale che aveva assunto. Rimase
comunque sul fianco,benedicendo la presenza di Derek. Scostò la mano
di scatto da quella del moro,che riaprì velocemente gli occhi
affaticato e confuso.
“Che
stai facendo?”
chiese infatti.
“Vuoi
forse...morire? Non...riusciresti a toglierlo tutto...”
disse stanco sentendo le palpebre pesanti.
“Però
stai meglio.”constatò.
“Certo.
E ti ringrazio...ma non puoi farti carico di tutto quanto...”
disse chiudendo gli occhi.
Derek si allarmò. Con tutto il dolore che stava
provando,e che lui aveva cercato invano di assorbire,non riusciva a
capacitarsi della sua tranquillità. Una persona normale,anzi,un lupo
normale starebbe rotolando per terra in preda alle fitte senza
riuscire a controllarsi. Lui invece sembrava sereno,anche se
evidentemente affaticato e dolorante. Adesso aveva anche chiuso gli
occhi e sembrava stesse dormendo. Si sporse di più verso di lui
guardandolo meglio. Istintivamente acuì l'udito per percepire il suo
battito. Era accelerato e costante,e andava di pari passo con le
emozioni che emanava.
“La
smetti di guardarmi e ti sdrai?”
disse Matt esasperato.
Derek sobbalzò,preso in scacco. Un po' in
imbarazzo,arretrò sul posto e si guardò intorno. Alla fine li
avrebbe sentiti arrivare,e avrebbe sempre potuto scendere dal letto
come un fulmine. Poggiò le mani indietro e scese con la schiena fino
a toccare il materasso e crollare con la testa sul cuscino. Incrociò
le mani sul ventre e si immobilizzò. Adesso che doveva fare? Puntò
il soffitto percorrendo le cornici che lo univano alle pareti. Ma non
c'era molto per tenersi occupato. Cominciò a far ondeggiare una
gamba,nervoso. Matt sbuffò riaprendo gli occhi.
“Okay.
Che cavolo ti prende?”
chiese innervosito.
Derek voltò lo sguardo stralunato verso di lui.
“Che
vuoi dire?”
chiese.
“Voglio
dire che mi sembri agitato. La tua preoccupazione l'avvertirebbe
anche un bambino.”
disse cercando di voltarsi sulla schiena come Derek.
Dovette abbandonare il tentativo quando l'ennesima fitta
lo fece bloccare. Derek si sollevò velocemente guardandolo,e Matt
allungò una mano verso di lui fermandone qualsiasi movimento.
“Adesso...passa...”
disse con un filo di voce riuscendo a rimettersi sdraiato.
Inspirò profondamente ed espirò un paio di volte. In
un attimo riuscì a calmare il suo corpo e a rilassarsi. Si voltò
verso Derek e gli sorrise beffardo.
“E'
perché Sofia ti ha baciato davanti a papà?”
chiese alzando un sopracciglio.
Derek,che intanto si era rimesso sdraiato,sbiancò
guardandolo.
“Ci
hai sentiti?”
domandò Derek.
“Come
ho già detto prima,le tue emozioni si sentono lontane un miglio...E
si. Sarebbe stato difficile non sentirvi,eravate proprio fuori dalla
stanza...”
rispose.
Derek corrugò la fronte e si voltò nuovamente a
guardare il soffitto.
“Non
è per quello...”
rispose incerto.
“Allora
per cosa?”
chiese nuovamente Matt.
“Per
tutto quanto. Mi dispiace che la tua famiglia si sia ritrovata in
mezzo ai miei problemi...”
confidò.
Matt sospirò voltandosi anche lui a fissare il soffitto
bianco.
“Sarebbe
successo comunque Derek. Da quello che ho capito Alex aveva deciso di
fare la sua mossa parecchio tempo fa. E se tu non ci fossi stato,io e
Mark probabilmente saremmo morti in quel bosco.”
disse lui con tono tranquillo.
“Non
ne sono così sicuro. Il vostro Alpha è forte. Vi avrebbe di certo
aiutato. Forse molto di più di quanto non abbia fatto io.”
rispose Derek.
Matt si voltò verso di lui e gli assestò un
manrovescio sul petto. Non forte come avrebbe voluto,ma scaturì la
medesima reazione. Derek sobbalzò tastandosi la parte lesa e lo
guardò sorpreso e stranito.
“La
pianti di pensare queste cose? Tanto per cominciare,il Nonno sarebbe
stato comunque occupato a combattere tuo zio. Dove avrebbe trovato il
tempo per aiutare me e Mark? Senza contare poi che senza di te,Sofia
sarebbe morta invece di trasformarsi.”
disse in tono seccato.
“Non
l'ho mica morsa io.”
rispose Derek come se fosse ovvio.
“Certo
che no,lo so. Probabilmente in seguito al primo attacco di Alex il
suo corpo ha cominciato a cambiare. Quando,qualche anno fa lasciò i
suoi artigli nella sua schiena.”
spiegò sospirando “Ma tu le hai dato
la forza di lottare. Da quando sei qui,ha questa strana aura intorno.
Come se potesse affrontare qualsiasi difficoltà e vincerla. E'
merito tuo.”
concluse.
Derek non rispose,massaggiandosi il petto
insistentemente. Non lo aveva colpito così forte,ma era una sorta di
tic nervoso. Scrollò le spalle.
“Ma
ho lasciato che Alex la uccidesse...”
rispose con tono neutro.
“Ah,quindi
il tuo piano è sempre stato quello. Ora si spiega tutto. Farti
pestare a morte da tuo zio e dalla mia cugina psicopatica doveva
rientrare nel piano...”
rispose Matt arricciando le labbra e scuotendo appena la testa.
Derek si voltò a guardarlo stranito.
“Ma
che stai dicendo? Ho lottato per evitare che succedesse...”
disse rendendosi poi conto di quello che era appena uscito dalla sua
bocca.
Matt gli sorrise.
“Esatto.
Tu hai combattuto per salvarla. Hai combattuto al nostro fianco fino
alla fine. Hai rischiato anche di morire...anzi,da quello che ho
capito se Sofia non ti avesse rianimato non staremmo qui a parlarne.
Quindi perchè tormentarsi tanto?”
disse infine Matt.
Derek chiuse gli occhi passandosi una mano sulla faccia.
“Non
credo sia il fatto che ti senti responsabile per quello che è
successo.”
continuò Matt attirando l'attenzione di Derek che si voltò a
guardarlo “Ti sei avvicinato a
qualcuno. Prima eri solo e non dovevi pensare a nessun altro se non a
te stesso. Quindi se incappavi in un combattimento,non ti importava
di come ne saresti uscito. Adesso invece è diverso. Perché ti sei
reso conto che avresti perso qualcosa di più importante della tua
vita.”
disse.
Derek sgranò gli occhi. Era pazzesco ma sembrava che
Matt riuscisse a capirlo meglio di quanto facesse lui stesso.
“Ma
come...?”
disse infatti.
“Ti
spaventa dover provare di nuovo questo tipo di paura. Perdere
qualcuno a cui tieni...”
sospirò Matt “Lo capisco. Credimi.
Ma se adesso scappassi via,non sarebbe ancora peggio?”
chiese.
“Da
cosa lo hai capito?”
domandò sempre più sorpreso.
“Andiamo
Derek.” sorrise
“Sono tuo fratello. Ti conosco.”
concluse alzando le sopracciglia.
Derek lo guardò per qualche secondo. Poi voltò lo
sguardo al soffitto. Si ricordò dell'ultima volta che aveva visto
Laura,sua sorella. Erano nella radura e il giorno dopo lei se ne
sarebbe dovuta andare dal branco. Per sua scelta naturalmente,ormai
era un Alpha e doveva farsi il suo branco. Per giorni prima che
partisse Derek aveva smesso di parlarle. Non perché fosse
arrabbiato. Sapeva che sarebbe successo prima o poi,ma nella sua
mente non riusciva a concepire l'idea di dirle addio. Che poi non era
detto che non si sarebbero più rivisti,ma vivendo sempre a stretto
contatto con tutta la famiglia,gli faceva male separarsi. Laura gli
aveva chiesto di fare due passi,intuendo che il fratello stava male
per la sua partenza. Derek era rimasto di sasso quando lei le aveva
chiesto cosa avesse. Aveva risposto che non c'era niente che non
andasse,che era semplicemente stanco.
“Sono tua sorella,Derek. Ti conosco.” era quello che gli aveva detto mettendosi le mani sui fianchi come a voler sottolineare l'ovvio.
Mentre si perdeva nei ricordi non si accorse che Matt si
era alzato di nuovo. Si voltò e lo vide che aveva raggiunto la
porta. Lo guardava con la classica faccia impaurita di un bambino
colto con le mani nel barattolo dei biscotti. Si alzò di scatto.
“Ma
cosa fai? Devi riposare!”
disse spazientito.
“Derek,ho
bisogno di fare due passi. Ti prego. Odio starmene fermo senza fare
nulla.”
disse supplicandolo.
Derek alzò gli occhi al soffitto e scosse la testa.
Andò verso di lui,lo afferrò e lo riaccompagnò al letto
intimandogli di sdraiarsi.
“Sai,sono
più grande di te. Invece di fare l'esatto opposto,dovresti
assecondarmi.” disse
Matt sbuffando voltandosi verso di lui.
Derek storse un labbro per niente daccordo.
“Da
quando in qua i fratelli più piccoli fanno quello che gli viene
detto?” rispose
alzando una mano e indicandogli il letto.
Matt pensò quasi di aver sognato. Derek aveva appena
alluso a se stesso come a suo fratello. Un sorriso enorme si stampò
sulla faccia di Matt e pensò quasi di poter piangere dalla gioia.
Derek si immobilizzò in imbarazzo,pensando a quello che aveva appena
detto. Matt con uno sguardo pieno di orgoglio allargò le braccia
avvicinandosi a Derek.
“N-no!
Aspetta! Non intendevo....”
balbettò Derek in difficoltà alzando i palmi verso Matt per fare in
modo che non si avvicinasse.
“Oh,si
invece! Forza,vieni qui!”
disse avvicinandosi per abbracciarlo.
Derek divenne rosso come un peperone e indietreggiò di
qualche passo. Matt si piegò d'improvviso in avanti. La sua
espressione dolorante fece capire a Derek che stava avendo un'altra
fitta e si avvicinò velocemente verso di lui per sostenerlo. Ma Matt
stava fingendo,e senza che Derek avesse modo di reagire,lo abbracciò.
Derek capì che era una finta e si maledisse per esserci cascato. Non
era un tipo da abbracci e adesso si sentiva in difficoltà mentre
Matt gli dava sonore pacche dietro la schiena. Alla fine si arrese e
ricambiò l'abbraccio.
“Ecco
qui. Hai visto? Non era così difficile.”
disse ridacchiando Matt.
Derek sbuffò,ma poi si concesse un sorriso. Non era una
cosa così brutta alla fine. Semplicemente non ne era più abituato.
Certo,con Sofia era più facile.
Matt si scostò da lui e si cinse il fianco con una
mano.
“Adesso
però è meglio che il tuo fratellone si sdrai...”
disse ancora ridacchiando.
Derek lo guardò torvo,non lo avrebbe mai chiamato in
quel modo.
Intanto io e papà eravamo seduti in cucina. Il tavolo
sembrava molto più grande di quanto ricordassi. Papà aveva preso
delle merendine e me le aveva messe davanti senza proferire parola.
Non avevo fatto una grande mossa baciando Derek davanti a lui,ma per
me era una cosa normale ormai. Si sedette di fronte a me e aprì la
sua brioches al cioccolato.
“E
io che volevo convincere Franz e il consiglio a farlo rimanere...”
farfugliò mentre masticava a bocca piena la merendina.
Quasi mi strozzai con il mio boccone. Dovetti arraffare
di corsa il bicchiere di latte che mio padre mi aveva premurosamente
piazzato davanti. Me lo scolai d'un fiato e lo guardai con gli occhi
sbarrati.
“Tu
cosa?”
gli chiesi tossicchiando.
“E'
molto che va avanti?”
mi chiese prendendo un sorso del suo latte.
“Bé...no...”
dissi in imbarazzo.
“Sofia
da quanto lo conosci? Una settimana...”
disse lui sospirando.
Io
lo guardai e aggrottai la fronte. “E
allora?” pensai.
“Tu
hai chiesto alla mamma di sposarti il giorno che l'hai conosciuta...”
risposi con un tono sfacciato.
Mio padre si sentì un istante in difficoltà. Si guardò
intorno cercando le parole adatte.
“Si
ma erano altri tempi...” disse
cercando di riprendere il controllo della discussione.
Io posai lo sguardo al tavolo e cominciai a
giocherellare con le briciole che si erano staccate dalla mia
merendina.
“Non
voglio mica sposarlo...”
dissi in preda all'imbarazzo più totale “Ma
non la vedo come una cosa così sbagliata. Abbiamo molte cose in
comune e per la prima volta sento una connessione molto forte con
un'altra persona...”
dissi sincera.
“Pensi
che lui sia quello giusto?”
chiese cercando i miei occhi.
“Non
lo so...credo di si. Insomma lui mi piace...molto.”
dissi.”
“Ti
piace soltanto?”
mi domandò sospirando.
“Mi
piace la sua voce. Il modo in cui sbuffa quando Matt lo chiama
'fratello'. Mi piacciono i suoi occhi verdi che mi guardano come se
fossi tutto per lui. Non mi stanco mai del suo sorriso...non potrei
vivere senza...”
confessai.
Mio padre mi guardò. Anzi credo che più che guardarmi
mi stesse studiando. Come se dovesse capire se quello che dicevo
fosse la verità. Ma come poteva essere altrimenti? Una persona non
poteva di certo inventarsi tutto sul momento.
“Tua
madre lo sa?”
mi chiese posando la sua brioches sul tavolo.
“Non
credo. Io non gliel'ho detto.”
scossi la testa rispondendogli.
“Il
Nonno?”
indagò lui.
“Non
lo so...forse...colpa di quel maledetto quadro...”
risposi nuovamente “L'unico
a saperlo è Matt...”
confessai.
“In
realtà anche Mark...”
pensai.
Sospirò e potei notare un certo sollievo nei suoi
occhi. E una punta di felicità. Adesso avevo capito.
“Quindi
di noi adulti...solo io lo so?” chiese
sfuggendo il mio sguardo.
“Papà
non c'è niente da sapere...io e Derek ci siamo baciati...non so
davvero cosa ci sia tra noi.”
dissi cercando di fargli capire il mio punto.
“Ma
lo hai baciato davanti a me.” rispose.
“Aspetta....sei
arrabbiato o sei felice per questo? Non riesco a capire...”
dissi perplessa.
Sorrise incrociando le gambe.
“Non
sono così sorpreso. Tutto qui.”
si allungò per prendermi una mano “Ma
tu lo ami?”
chiese.
Guardai
la sua mano e non riuscii a rispondere. “Lo
amo? Non lo so...”
mi dissi.
“Amore
è una parola grossa,papà...” lo
guardai sorridendo “Ma
ci si avvicina molto...”
dissi sincera.
Lui si diede una pacca sulle ginocchia e si alzò di
scatto.
“Molto
bene. L'importante è che tu sia sicura di quello che stai facendo.”
disse
tranquillo.
Proprio sicura non lo ero. Chi lo è in queste
situazioni? Presi il mio bicchiere e mi alzai anche io per riporlo
nel lavandino. In un certo senso mi aveva fatto bene parlare di
questa cosa con lui. Anche se credevo che fosse felice più per il
fatto di essere il primo con il quale ne parlavo. Mio padre era così.
Odiava il fatto di essere sempre quello che sapeva per ultimo le
cose. Poteva tenere il broncio per anni. Sciacquai il bicchiere e lo
posai sul bancone ad asciugare. Poi mi voltai verso papà.
“Adesso
ritorniamo al discorso di far restare qui Derek.”
dissi.
Lui fece spallucce.
“Avevo
questo pensiero da un po' in realtà. Non voglio di certo obbligarlo.
Vorrei solo che il branco lo accettasse e lo riconoscesse. In modo
tale che non sia più un estraneo.”
incrociò le braccia appoggiandosi con la schiena al bancone.
“Non
mi dire che ti sei affezionato.”
gli lanciai un'occhiata divertita.
“Sarebbe
così brutto?”
mi chiese.
“No.
Affatto. Ma papà...da quanto lo conosci? Una settimana...”gli
feci eco ripetendo le sue stesse parole.
“Che
fai mi copi?”
mi disse ridacchiando e avvicinandosi a me.
Mi strinse in un abbraccio che ricambiai con piacere.
Sentii il suo odore e chiusi gli occhi respirandolo e lasciando che
mi coccolasse. D'un tratto divenni triste. Avevo fatto la stessa cosa
con Seth qualche giorno prima,e quel momento mi ritornò prepotente
alla mente. Papà se ne accorse e mi accarezzò la nuca. Sospirò
stringendomi più forte.
“Lo
so che ti manca. Ma le persone non se ne vanno mai davvero. Sono
sempre con noi...”
disse dolcemente “E'
sempre stato una brava persona e Franz lo sapeva. Chaz e Louise mi
hanno detto,mentre combattevamo,che fino alla fine non ha mai
rivelato dove fosse Derek. Lo ha difeso con determinazione.”
rivelò.
Io mi scostai e sentii le lacrime minacciarmi gli occhi.
“Ha
mantenuto la promessa....”
dissi corrugando la fronte.
Mio padre sembrò non capire cosa intendessi.
“Quando
lui ha attaccato Derek durante l'addestramento,cercando poi di
ucciderlo,non mi capacitavo del perché. Così sono andata a
parlarci. Quello stesso giorno sono caduta nel lago ghiacciato.”
spiegai
“Gli
chiesi di dare un'altra possibilità a Derek. Di conoscerlo,che non
era come suo zio. E lui disse che lo avrebbe fatto. Ma non pensavo
che arrivasse addirittura a difenderlo...”
ammisi.
Papà mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio
dolcemente,mentre cercava i miei occhi e mi sorrideva.
“Ha
creduto in te fino alla fine. Non ha voluto sentire Franz quando gli
ha detto di lasciar perdere Derek. Non si era arreso. Ma quando
glielo hai chiesto tu...è stato diverso. Ha sempre avuto questo
atteggiamento nei tuoi confronti.”
disse.
Eh,si. Seth era più di uno zio acquisito per me. Si
avvicinava moltissimo ad una figura paterna. Quando ero piccola era
il mio punto di riferimento. Ma adesso era morto. Sentivo un vuoto
immenso. Abbassai lo sguardo e mi scostai da papà per stringere le
braccia al petto.
“Volevo
parlarti anche di questo.”
mi disse “Dobbiamo
occuparci del suo funerale...”
concluse in tono triste.
Non risposi.