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Autore: Vulpes Fennec    01/01/2017    1 recensioni
Ispirata dalle parole della vecchia canzone di Claudio Villa " La capinera" e la serie animata "Miraculous Ladybug & ChatNoir".
Tratto dal testo:
"... I monelli giocavano per strada, e tra di loro una bambina dalla chioma corvina cercava di riprendere un nastro cremisi, che faceva coppia con uno che le teneva metà dei capelli raccolti in un codino.
La bambina mi osservò sorridendomi, ..."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap•5


La musica stuzzicava l'aria nel salotto di Nino e Marinette, aggraziata, danzava.
Ultimamente le nostre giornate passavano così, in quella casa, tra i thè e la musica del grammofono.
Nino non era un gran ballerino, eppure, stretto a Marinette sembrava perfetto.
Era da un po' ormai che me ne stavo seduto sulla poltrona ad osservarli, perciò decisi che a quel punto era arrivato il mio turno di danzare con la fanciulla.
Gli occhi sgranati di Marinette, le sue gote arrossate... come facevo ad essere così cieco ? Non mi ero ancora accorto di ciò che provava nei miei confronti, né tanto meno, ero riuscito a decifrare quello strano sentimento che mi faceva sentire tanto connesso a lei. Io non so cosa provavo per lei. Le volevo un gran bene, e sentivo che dovevo proteggerla, certo, ma c'era anche qualcos'altro. Qualcosa che non sapevo spiegare, né definire, ma che mi stringeva il petto. Nasceva lì, alla bocca dello stomaco e risaliva, rimanendo poi bloccato tra il cuore e la gola, senza trovare voce.

La giornata passò languida, surreale, come in un sogno. Il giorno dopo mi vidi ancora con Nino, ma questa volta da soli, per passeggiare per le vie di Parigi.
«Adrien? Tutto bene?» chiese d'un tratto Nino, facendomi rinsavire
«si si, tutto bene, stavo solo pensando»
«Marinette? No, perché se é per questo lei é perfetta, l'hai educata bene e ora sembra proprio una ragazza dell'alta società.» Aveva ragione, Marinette ormai sembrava una ragazza di buona famiglia, nata e cresciuta nell'alta società, ma se qualcosa fosse andato storto?
A un tratto una voce acuta e cantilenante alle mie spalle mi chiamò.
«Adriiiiiiieeeeenuucciiiiiiiioooo!!!!» Al solo sentire quell'irritante vocetta mi venne voglia di sparire.
Io e Nino ci girammo terrorizzati all'idea di ciò che ci aspettava... e infatti una pimpante e altezzosa ragazzina ci veniva incontro velocemente, seguita da un povero domestico sommerso dalle scatole dei recenti acquisti e da Sabrina, una tirapiedi senza rispetto per se stessa.
«Adrien! Che bello vederti» squittì
«Che bello vedere te, Chloé» dissi sforzandomi in un sorriso di cortesia.
«Salve anche a te Nino» disse liquidando subito i convenevoli con un gesto della mano.
«Signorina, la prego non corra così.»
«Sta zitta Sabrina!» la fulminò Chloé.
«mi scusi signorina Chloé» disse abbassando lo sguardo.
Mi ero sempre chiesto come quella ragazza dai capelli rossi riuscisse a stare alla mercé di quella acida e viziata, io a malapena riuscivo a sopportarla per cinque minuti.
Chloé Burgeois, aveva un anno in più di Marinette ma il suo comportamento era più infantile di quello di una bambina di 5,e di certo il padre non aiutava, sempre pronto ad accontentare ogni suo capriccio.
Lanciai una supplica silenziosa con lo sguardo a Nino.
«Scusaci Chloè ma siamo in ritardo e abbiamo un ospite che ci aspetta» -grazie Nino che mi salvi tutte le volta da questa rompiscatole- pensai.
« Uh, chi è? » fu la domanda scortese e da ficcanaso che ci rivolse.
«Non credo tu la conosca, è un'amica di Nino che non ama molto i convenevoli da salotto o le grandi feste» risposi io cercando di placare la sua curiosità.
«Devo averne sicuramente sentito parlare, dai dimmi di chi si tratta» non demordeva, convinta di conoscere ogni persona in Francia degna di nota. Nino mi guardava.
«Adrien…non mi terrai mica nascosta una donna» disse con tirato sbigottimento.
«Anche se fosse non credo siano cose che ti riguardino»rispose Nino. Gli rivolsi uno sguardo severo poiché con quella frase aveva sicuramente acceso chissà quale paranoia nella testa di Chloè.
«Allora è così!?» disse stizzita. Era lì pronta a dire qualche cattiveria, quando fortunatamente arrivò il domestico di poco fa, seguito tranquillamente dall’auto, il cui autista sembrava evidentemente annoiato.
«Signorina, la prego è tardi, bisogna andare... suo padre la starà sicuramente aspettando» disse il domestico aprendo la portiera per le signorine.
«Bene! Andiamo Sabrina! Ma prima…» un brivido mi percorse la schiena all'idea di come quella frase avrebbe potuto concludersi «…vorrei farvi un invito diretto, non sia mai che il biglietto si perda... siete tutti cortesemente invitati al thé che darò tra due giorni a casa mia... e quando dico tutti ovviamente intendo anche la vostra cara ospite» e non feci in tempo a dare risposta che lei salì in auto e partì.
« Vipera» feci scivolare tra i denti.
« Adrien, se pensi che lei non sia ancora pronta basta dire che era indisposta e…»
«Nino! non lo capisci!? non ci é possibile nascondere ancora Marinette, oppure quella vipera troverà un modo per infangarci tutti: me, te e la piccola Marinette!» sputai quelle parole, non ci vedevo più dalla rabbia, eppure non potevo sottrarmi a quell'incontro... Quella stupida imposizione che rischiava di mandare all'aria tutto il futuro che avevo cercato di costruire per Marinette. Ero certo che Chloè, vedendo in lei una pericolosa rivale per via della sua bellezza e della simpatia che ispirava alla gente, avrebbe architettato un subdolo piano per liberarsi di lei.
«Sei molto protettivo con Marinette, si vede, ma non ti preoccupare, se la saprà cavare anche da sola»
«Io non ho paura per Marinette, ma per la reazione che avrò»
«Se non ti conoscessi bene direi che ne sei innamorato, ma ti conosco»
«Nino davvero non ti capisco»
«Tranquillo, non ti alterare, dico solo che ti sei affezionato»

Era vero? Ero solo affezionato?
Le volevo bene.
Mi tornò in mente mia madre.
Chissà come mai quel pensiero... a volte me la ricordava, quando se ne andava in giro per casa canticchiando, o quando fantasticava guardando fuori dalla finestra verso l’orizzonte come quando rientrai.
« Sei tornato!» mi corse incontro.

Il suo sorriso era così caldo.

Ora invece è tutto così freddo e il ricordo del tempo passato così effimero…le cose belle e soprattutto i ricordi a esse legati sono sempre le prime a sparire.

Dei giorni seguenti ricordo la preoccupazione che mi attanagliava lo stomaco non facendomi quasi dormire, mentre lei era così felice ed emozionata per l’entrata nella società. La capisco: si era stufata di restare invisibile... Un fiore appassisce se lasciato al buio.
«Adrien, che ne pensi?» disse piroettando su se stessa, così da  mostrare tutta la sua giovane bellezza contenuta in un vestito rosa e nero.
Era così bella, così solare…era l'unica persona in grado di scaldarmi il cuore.



Angolo autrice:

PERDONATEMI!! Davvero!! Mi scuso infinitamente…ma la tecnologia mi è avversa. Sembra una scusa, ne sono consapevole, ma è vero. Ho dovuto riscrivere tutto il capitolo perché il telefono mi ha abbandonato e già in quel momento ero in ritardo a causa di un trasloco in casa che mi ha occupato tutta una settimana. Avrei potuto farmi perdonare con un capitolo più lungo, ma tra verifiche, possibili interrogazioni(perciò pomeriggi passati sui libri) e le festività…beh, avete capito.

Parlando di cose più importanti, perdonatemi(ancora), ma questi capitoli non mi stanno prendendo molto in quanto guardo lontano, ai prossimi e spero di riuscire a farli meglio di questi ultimi due che ho scritto(almeno quelli spero si salvino dalla mia scrittura indecente).

Come piccolo dolcetto per farmi perdonare della mia inettitudine vi ho portato uno scarabocchio acquerellato del capitolo 3
Dal testo:
-«Sta…sta fermo» mi si avvicinò e mescolando le dita ai miei capelli ne tirò fuori una margheritina, probabilmente rimasta lì dalla coroncina, che avevo tolto prima.
«Ancora? Ho passato ore a togliermi i fiorellini dai capelli e ce n'è ancora uno? Ahahah» scollai i capelli.
«Aspetta, ora sei tutto spettinato» iniziò a sistemarmi i capelli.
Notai una velatura di rosso sulle sue gote…-

http://www.deviantart.com/art/Miraculous-LadyBug-e-Chat-Noir-Capinera-EFP-654731393
   
 
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