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Autore: amilcara95    01/01/2017    1 recensioni
La vita dei fratelli Alastair e Alexandra era sempre stata dominata da un unico desiderio: conoscere il loro padre.
Sarebbe anche stato facile se non fosse stato Flynn Carsen e se non fosse stato il Bibliotecario e il capo di un' organizzazione segreta che proteggeva il mondo dalla magia e soprattutto dalla misteriosa Confraternita del Serpente, da secoli in conflitto con la Biblioteca.
AVVISO IMPORTANTE!
Storia sospesa a tempo indeterminato, non la voglio però lasciare incompiuta.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flynn Carsen, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Note dell' autrice: ( questa volta sono all' inizio)
So di mancare dal sito da una vita però va detto che ho avuto impegni, problemi e altro che non mi hanno lasciato molto tempo per scrivere... Inoltre ho iniziato una ( ennesima) storia che non ho finito è una storia che voglio finire assolutamente; prometto che finirò anche questa, prendetelo come buon proposito per il 2017.
Premessa che va fatta: non considero minimamente gli avvenimenti della terza stagione in questa storia, se siete in pari potete tranquillamente intuire a cosa mi riferisco, io non farò spoiler comunque.
Nom mi resta che augurarvi una buona lettura e sperare che ci sia ancora qualcuno che leggerà; altro appunto: non siate timidi con le recensioni: se questa storia fa schifo ditelo, sapere che la storia viene letta ma non avere riferimenti non è molto utile.
Buon anno ;)
Amilcara95

Capitolo 4
Rimarresti sorpreso nel sapere quante cose si imparano con questo lavoro 

Seguendo Flynn per i labirintici scaffali della Biblioteca, Alastair si ritrovò in una stanza molto grande; sembrava una stanza degli allenamenti di una qualche Gilda cavalleresca di un romanzo fantasy: il ragazzo si trovava in una stanza a pianta quadrata di almeno venti metri di lunghezza, alle pareti c' erano moltissime attrezzature utili per addestrarsi con la spada e disseminati qua e là si notavano parecchi manichini, più o meno rovinati.
L' ambiente era quasi del tutto deserto, fatta eccezione per un uomo piuttosto anziano che Alastair non aveva mai visto; Flynn a quel punto ruppe il silenzio dicendo:" Alaster, ti presento Jenkins. Lui è uno dei migliori qua in Biblioteca, inoltre mi aiuterà ad addestrarti. Jenkins, questo è Alaster, il polymathes che è arrivato ieri."
L' uomo chiamato Jenkins rispose:" Piacere di conoscerla signor...?"
" Noone, Alaster Noone; gradirei però che mi chiamasse Al o, se proprio non riuscisse ad usare diminutivi, Alaster. Inoltre un' altra cosa: mi dia del tu, odio che mi venga dato del lei a ventiquattro anni; devo essere io l' unico a dare del lei."
" Bene Alaster; farò come chiedi anche se mi costerà fatica. Sembri promettente, spero di non sbagliare."
Alastair a quel punto si mise ad osservare attentamente Jenkins: aveva notato un leggero accento, tra il germanico e il celtico, che era nascosto quasi totalmente da un accento da perfetto lord inglese; la sua statura e la postura,  assieme ai tremori alla mano destra, tipici di chi è abituato a maneggiare una spada, fecero giungere Alastair alla conclusione che si trovasse di fronte ad un cavaliere della Tavola Rotonda; in un mondo dove la magia era reale la cosa non era poi così strana.
Non sapendo esattamente cosa dire guardò suo padre che lo guardò incuriosito di rimando; intuendo qualcosa Flynn incoraggiò Alastair dicendogli:" Non ti preoccupare Alaster, Jenkins ha molta più esperienza di me, puoi fargli la domanda che hai in mente."
Il ragazzo allora chiese:" Se non le da disturbo mi potrebbe dire chi era quando faceva ancora il cavaliere?"
Jenkins assunse un' espressione stupita ma non poté rispondere perché la porta della stanza si aprì facendo entrare una quindicina di persone, tra le quali si notavano la chioma bionda di Alexandra e la zazzera spettinata castano scuro di Marcus; Alastair immaginò fosse entrata la "classe" dei guardiani.
Non si dovette attendere molto perché la porta si aprisse nuovamente: nel giro di cinque minuti entrarono una ventina di persone, Al riconobbe Chrystal e Nicholas; quando anche l' ultimo Bibliotecario fu nella stanza Flynn iniziò a parlare:" Buon giorno ragazzi; prima di iniziare la lezione vorrei presentare a tutti i nostri nuovi arrivati: Alaster e Alexandra."
I due gemelli a quel punto furono al centro dell' attenzione e reagirono in maniera diametralmente opposta: Alastair rimase lì, immobile con un' aria idiota perché non sapeva come comportarsi, Alexandra invece lanciò uno sguardo di fuoco a Flynn; il Bibliotecario non riuscì a reggere il contatto visivo non tanto per la rabbia della ragazza, era abituato a cose ben peggiori, quanto al fatto che gli ricordava terribilmente lo sguardo irritato di Nicole.
Jenkins intervenne prontamente risolvendo la situazione di stallo:"  Bene, ora che le presentazioni sono state fatte direi di iniziare la lezione. Ognuno prenda la sua spada, poi dividetevi a coppie e iniziate a fare i vostri esercizi di riscaldamento; voi signori Noone invece starete con me e con il signor Carsen."
Tutti obbedirono senza esitazioni, Jenkins non aveva l' autorità di Charlene ma poco ci mancava; fu così che Alastair si ritrovò in coppia con Jenkins mentre Alexandra finì con Flynn. 
Mentre Jenkins correggeva la postura del ragazzo gli disse a bassa voce:" Le devo fare i miei complimenti Alastair, è la quarta persona che capisce chi sono da venticinque anni a questa parte."
Al cercò di rimanere impassibile mentre rispondeva:" Ha sbagliato la pronuncia del mio nome. È Alaster."
" Ragazzo, capisco che debba mantenere la sua copertura ma crede davvero che io non sappia chi è lei in realtà? Se suo padre non vuole vedere la verità non è detto che anche altri facciano come lui."
" Bene, se andremo avanti di questo passo tutti in Biblioteca sapranno chi sono nel giro di una settimana! Ottimo davvero..."
Jenkins si stupì sentendo parlare Alastair con quel tono: era lo stesso usato da Flynn quando faceva del sarcasmo; era evidente che i due fossero padre e figlio.
Alastair volle però togliersi un dubbio:" Ha detto che sono la quarta persona a capire chi è in realtà... Tolti mio padre e Nicholas chi è stato il quarto?"
" È davvero perspicace, non c'è che dire... Il quarto a capirlo è stato James Moriarty."
" Un attimo!" esclamò il ragazzo" Intende quel James Moriarty? La nemesi di Sherlock Holmes?"
Jenkins chiese perplesso:" È quello che ho detto; perché è così sorpreso? Dovrebbe sapere che molte cose ritenute impossibili non sono tali in questo mondo."
" Ha ragione... So che le costa fatica ma non mi dia del lei, la prego. Non mi ha ancora detto però chi è stato ai tempi di Camelot."
Jenkins sorrise per poi proporre:" Visto che questo è un allenamento di scherma le... Ti propongo una sfida: se riuscirai a toccarmi con la spada te lo dirò; sappi però  che avrai un' ora di tempo: io poi devo andare ad allenarmi con il signor Carsen. Sono tra i pochi con cui si può esercitare utilizzando Excalibur."
Al sentendo quella proposta rispose scoraggiato:" Non mi sembra molto corretto... Almeno questa proposta può essere sempre valida?"
" Glielo concedo. D' ora in poi si allenerà sempre con me per un' ora ogni volta."
Detto questo i due iniziarono a tirare di spada, prevedibilmente Alastair fece una figura misera contro Jenkins; nel frattempo anche Flynn e Alexandra oltre che a tirare di spada stavano parlando: il Bibliotecario aveva infatti iniziato a fare conversazioni di argomento vago, con la speranza che la ragazza si lasciasse sfuggire qualcosa in più sulla sua identità; tutto ciò che però aveva scoperto era che stava parlando con la copia sputata di Nicole.
Per Flynn non era molto ma era già qualcosa: ora sapeva come comportarsi con la ragazza; inoltre era rimasto piacevolmente colpito dal talento che aveva dimostrato così le fece una proposta:" Alexandra, vorrei farti una proposta, non sentirti però obbligata ad accettare. Ho notato che hai un talento naturale con la spada quindi vorrei allenarti io stesso, non per vantarmi ma assieme a Jenkins sono il migliore spadaccino qui in Biblioteca... Credo sarebbe un peccato non approfittare del tuo potenziale."
Alexandra era perplessa e stupita: non si aspettava certo una simile proposta; decise però di accettare, sapeva che Flynn le stava concedendo un' occasione più unica che rara per passare del tempo assieme e lei non voleva sprecarla: dopotutto non era solo Alastair quello che voleva conoscere il proprio padre.
" Accetto volentieri la proposta signor Carsen. Sarà un onore per me."
" Ripeto quello che ho già detto a tuo fratello e che in realtà ripeto a chiunque: chiamami Flynn, con tutte le lauree che ho sarei il dottor Carsen ma preferisco evitare."
Passarono un paio di secondi di silenzio tra i due, Alexandra si chiese cosa volesse significare poi comprese: Flynn voleva una conferma alla sua proposta alle sue condizioni; alla ragazza vennero in mente le parole della madre: Flynn Carsen alle volte era peggio di un bambino.
" Accetto la tua proposta Flynn, mi fa piacere che tu mi ritenga così brava. Così va meglio?"
Flynn ridacchiò sentendo le parole della ragazza, rimase inoltre colpito dal fatto che avesse smascherato le sue intenzioni in pochi secondi; il Bibliotecario decise di non darlo a vedere rispondendo calmo:" Molto meglio. Visto che hai accettato la mia proposta ti allenerai sempre con me e con tuo fratello. Da quello che posso notare Jenkins l' ha preso in simpatia, cosa rara, quindi sarà lui ad allenarlo."
" Questo non spiega perché dovrò allenarmi con lui."
" Vero: normalmente io mi esercitavo prima contro Excalibur e poi contro Jenkins con Excalibur; mentre io ero impegnato lui vigilava su tutti. Adesso sia io che lui abbiamo degli allievi quindi credo che d' ora in poi ci alleneremo solo tra noi due; questo ci riporta alla tua domanda: quando io sarò con Jenkins andrai ad allenarti con tuo fratello."
Detto ciò i due ripresero ad allenarsi e a chiacchierare fino a quando Flynn non dovette andare con Jenkins; quando i due fratelli non furono più a portata d' orecchie indiscrete iniziarono a raccontarsi le prime impressioni di quel giorno; Alexandra raccontò la sua mattinata: una serie di esercizi vari che, senza la sua preparazione, l' avrebbero  fatta crollare a terra esausta; la parte peggiore era però sapere che Eve, la responsabile, era anche peggio, le due donne avevano provato odio a vista, immediato e reciproco.
Al invece disse alla sorella della conversazione con Judson e della conversazione con Flynn, concluse poi dicendo:" È alla fine Judson mi ha detto che questa sera vorrebbe parlare con me. Non so di cosa ma so che è importante e riservato o me l' avrebbe detto subito."
" Credo tu abbia ragione, sai che lo vorrò sapere il prima possibile vero?"
" Ovviamente. Tu invece tienimi aggiornato su ogni particolare sospetto."
I due andarono avanti ad allenarsi fino a quando Flynn non  comunicò la fine della lezione; il Bibliotecario prese nuovamente Alastair sotto la sua tutela così i due si diressero nuovamente in Biblioteca.
Questa volta Flynn non sembrò andare verso un luogo specifico, si limitò a percorrere il lungo corridoio centrale stando lungo una parete a cui erano appesi una serie apparentemente infinita di ritratti di Bibliotecari, Al lo aveva capito perché il primo che aveva visto era quello di suo padre. 
Una volta fermati Flynn prese parola:" Penso che tu abbia già intuito quello che sto per dire ma lo espliciterò lo stesso: Alaster adesso ti farò un breve riassunto della storia della Biblioteca. Iniziamo da questo ritratto perché è l' origine di tutto: lui è Eldred, il Grande Maestro ed il primo Bibliotecario ad essere stato reclutato nel terzo secolo dopo cristo. La Biblioteca aveva sede ad Alessandria ed era gestita e governata solamente dal suo fondatore: Yahuda; resosi conto di non poter gestire gli artefatti recuperati e nel contempo trovarne altri decise di affidare quest' ultimo compito ad una persona che si sarebbe dimostrata meritevole; Yahuda si avvalse poi di svariati collaboratori che lo aiutavano nelle faccende più disparate poiché, come forse saprai, fare il Bibliotecario è un lavoro pericoloso e si muore fin troppo facilmente."
Mentre i due ripercorrevano la strada fatta a ritroso il Bibliotecario continuò la sua spiegazione:" Passarono i secoli e tutto andò liscio. I primi drammi si ebbero dopo la caduta di Camelot: Lancillotto divenne il capo di una setta di separatisti, conosciuta come Confraternita del Serpente, e nel settimo secolo distrusse la Biblioteca, Yahuda allora decise di non abbattersi e di ricostruire la Biblioteca nel nuovo centro culturale dell' epoca: Bisanzio; questa volta la Biblioteca venne ancorata in un piano dimensionale diverso sia per facilitarne la protezione sia perché diventava sempre più grande.
Nei secoli successivi la Biblioteca si trasferì prima a Roma poi a Londra ed infine a New York; in questo lasso di tempo si sono succeduti tantissimi Bibliotecari... Alcuni sono durati molto, altri qualche mese, ma tutti hanno consacrato la loro vita a questo posto e agli ideali che rappresenta; la cosa importante è che tu capisca questo: tutte queste persone sono morte per un ideale in cui credevano e, salvo un'eccezione, non si sono fatti ne tentare ne corrompere dal potere che questo lavoro concede.
Questo è stato possibile anche grazie al lavoro dei Guardiani, essenziali per guidare i Bibliotecari per i primi tempi."
Oramai i due erano tornati al punto di partenza: il ritratto di Flynn era a pochi metri di distanza; il Bibliotecario però non si fermò davanti al suo ritratto ma a quello precedente.
Il quadro ritraeva un uomo sui quaranta, abbastanza alto con i capelli brizzolati e l' aria misteriosa; Al lesse la didascalia e impallidì: si trattava di Edward Wilde, il Bibliotecario traditore.
Mentre Flynn raccontava la sua storia, che si intrecciava inevitabilmente con quella dei due Carsen, Al non prestò particolare attenzione: sapeva già tutto nei minimi dettagli grazie a sua madre; il ragazzo si concesse qualche istante per guardare il ritratto precedente: si trattava di una giovane donna molto carina, non troppo alta e dalla corporatura armoniosa, aveva capelli nerissimi e occhi verde scuro, si chiamava Alexandra Callagan; il ragazzo capì come mai sua sorella si chiamasse così: la Bibliotecaria ritratta era stata un' amica di sua madre e la sua morte doveva averla segnata molto.
" ... E così riuscì a recuperare la Lancia di Longino. Edward morì, questa volta per davvero e, per qualche anno, non sentimmo più parlare della Confraternita del Serpente."
Flynn aveva finito il suo racconto; Alastair per non sembrare un totale idiota chiese la prima cosa che gli venne in mente:" Come mai il tuo è l' ultimo ritratto?"
" In realtà è piuttosto semplice: non essendo ancora morto o non essendomi ancora ritirato sono ancora io il Bibliotecario in carica, solo quando il mio successore compirà la sua prima impresa si potrà avere un nuovo ritratto.
Direi che è giunto il momento per farti vedere la Biblioteca e spiegarti come sono classificati gli artefatti. Direi di iniziare con la sezione greca, è la più vicina."
Padre e figlio si diressero verso la sala degli artefatti menzionata da Flynn, quando arrivarono Alastair si guardò attorno meravigliato: vedeva in ogni dove armi, corazze, statue e vasi; il giovane era immerso in un tripudio di opere artistiche e non dal valore inestimabile.
" Alaster sappi questo: la Biblioteca è organizzata secondo schemi ben precisi, a meno che la sua ragione non si stacchi e decida di andare in vacanza... Adesso però sto divagando... Tornando a monte: nel corridoio centrale sono custoditi gli attratti più famosi e pericolosi, nei corridoi laterali invece ci sono i meno potenti; nelle sale invece abbiamo gli artefatti divisi per argomento."
" Ho capito. Flynn, giusto per essere chiari, cosa intenti quando dici che il senno della Biblioteca va in vacanza?"
" Beh quello che ho detto più o meno... Ti ho detto che la Biblioteca ha vagato nel nulla quindici anni fa, quando è stata portata indietro il Senno ha preso forma umana e noi abbiamo avuto non pochi problemi. Mi ha poi rapito perché, dopo avermi stalkerato, ha ritenuto che fossi l' unico in grado di ridargli la memoria; è andata così: la Biblioteca e la sua Ragione si sono ricongiunte e tutto è andato per il meglio, nonostante fossimo a un passo dal baratro... Va detto che succede quasi sempre."
Alastair era a bocca aperta: la magia della Biblioteca arrivava fino a quei livelli; si chiese cos' altro nascondeva quel posto.
Mentre era perso nei suoi ragionamenti con il gomito urtò un piedistallo con sopra un piccolo oggetto dorato  inserito sotto una campana di vetro, l' impatto lo fece cadere a terra così il ragazzo mortificato si apprestò a raccogliere quella che a tutti gli effetti identificò come una mela d'oro, probabilmente proveniva dal giardino delle Esperidi quindi Alastair non si preoccupò molto della pericolosità.
Flynn si accorse della scena e esclamò subito preoccupato:" Alaster fermo! Non toccare quella Mela!"
Fu però troppo tardi: il giovane Bibliotecario aveva già in mano il frutto magico e ora fissava Flynn con un' aria strafottente e arrogante.
" Perché mai dovrei mettere giù questa Mela? Flynn non mi sono mai sentito meglio! Sono finalmente in un posto adatto a me: con tutta la conoscenza e il potere racchiusi qua dentro entro un paio d' anni potrò diventare un Dio ammirato e temuto dall' intero pianeta! Uomini e creature magiche obbediranno al mio volere; perché non ti unisci a me? Anche tu hai il potenziale per essere un Dio; insieme potremmo dominare incontrastati, entrambi lo abbiamo nel sangue dopotutto!"
Flynn rimase senza parole: la Mela aveva su Alastair lo stesso effetto che anni prima aveva avuto su di lui, entrambi erano affetti da un delirio di onnipotenza e dal desiderio di dominare su tutto e su tutti; il Bibliotecario non capì però a cosa si riferisse il ragazzo nell' ultima frase, decise però di lasciar perdere: la cosa importante era togliere la mela ad Alastair.
Flynn agì immediatamente, sapeva molto bene quali danni poteva causare la Mela della Discordia: rapidissimo, nonostante non fosse più così giovane, con la mano destra afferrò il polso di Alastair mentre gli pestava con forza il piede per distrarlo e con l' altra mano prese la mela.
Rapidissimo la rimise a posto, preferiva evitare contatti prolungati con quella diavoleria; andò poi dal suo apprendista per accertarsi delle sue condizioni e gli chiese preoccupato:" Alaster, tutto ok? Ti sei ripreso?"
Il ragazzo chiese spaventato:" Che cosa mi è successo? Perché ho detto quelle cose e cosa mi ha fatto quella Mela? Pensavo fosse una semplice Mela delle Esperidi... Ero io che pensavo veramente quelle cose, è come se avesse portato a galla i pensieri e i sentimenti più oscuri che ho."
" Ascoltami attentamente: quella era la Mela della Discordia. Il suo funzionamento è leggermente diverso da quello che si racconta; la Mela crea il caos facendo emergere il lato peggiore di una persona, non puoi immaginare i danni che può causare nelle mani sbagliate."
Alastair era confuso: lui per poco aveva mandato a monte tutta la sua copertura e aveva avuto l' istinto  di dominare il mondo solo toccando la Mela; come mai suo padre non era stato coinvolto? Era forse la peggiore versione di Flynn Carsen quella?
Decise di togliersi quella curiosità:" Flynn non ti conosco abbastanza per poter fare giudizi su di te ma se la Mela mostra la peggiore versione di noi... Come mai tu..."
Flynn venne in contro al ragazzo, vedendone l' imbarazzo:" Vuoi sapere perché non sono stato soggiogato vero? Beh, ho imparato a controllare i miei istinti. Qua dentro l' unico veramente immune alla Mela è Ezekiel Jones, lui è già la sua versione peggiore anche se devo ammettere che con gli anni un po' è migliorato... Mi fa però ancora un certo effetto pensare a lui come un Bibliotecario e non come un ladro.
Alaster consolati: io ho rischiato un incidente diplomatico con tutte le creature sovrannaturali la prima volta che sono entrato in contatto con la Mela."
Alastair rimase in silenzio: non sapeva bene cosa dire o come comportarsi, era ancora assorto da infinite riflessioni su quanto successo poco prima; la sua versione peggiore era uno psicopatico con il complesso di dio che voleva conquistare il mondo, lui però non credeva di avere tutta quella malvagità latente... Era più probabile che avesse un qualche trauma inconscio dovuto all' assenza della figura paterna! Questo non doveva implicare deliri di onnipotenza.
Flynn parve accorgersene perché si limitò a dire:" Alaster, tutti hanno i loro demoni interiori e il loro lato oscuro; per sconfiggerli bisogna prima conoscerli e accettarli.
Ora vieni, dobbiamo andare. Devo mostrarti parecchie cose."
Il ragazzo obbedì e fu grato del tatto dimostrato dal Bibliotecario: non era in vena di sentire frasi fatte o consolazioni da due soldi.
Il resto della giornata, se paragonato a quell' episodio, passò tranquillo e monotono: Alastair passò il resto del pomeriggio con Flynn ad esplorare la Biblioteca e ad imparare ad orientarsi un minimo in quel posto labirintico. 
La sera, dopo una cena veloce passata in compagnia di Alexandra, Nicholas, Crystal, due Guardiani e un Bibliotecario, Alastair si congedò velocemente e si diresse nuovamente in Biblioteca, facendo attenzione che nessuno lo seguisse; solo Marcus gli lanciò un' occhiata sospettosa ma rimase impassibile al suo posto e non lo seguì.
Arrivato nella Biblioteca si guardò in giro alla ricerca di Judson, non trovandolo decise di proseguire lungo il corridoio centrale: in questo modo non avrebbe corso il rischio di perdersi se si fosse allontanato troppo dall' ingresso
Dopo qualche minuto sentì qualcuno che lo chiamava, ad essere precisi era Judson:" Vedo che non ti sei fatto ripetere due volte la proposta di venire a scambiare due chiacchiere con me."
" Non potevo certo lasciarmi scappare un' occasione simile. Dopotutto è di una chiacchierata con il fondatore della Biblioteca che stiamo parlando; credo che sarebbe un peccato non approfittarne. Sbaglio forse?"
" Potrebbe essere. Non ho simili pretese, se però tu ritieni sia così perché contraddirti? Alastair ti ho voluto qua perché ritengo che il discorso iniziato oggi vada approfondito se tu sei d' accordo; sempre dietro tuo consenso vorrei approfondire ciò che è successo con la Mela."
Alastair rimase basito: non si aspettava una simile richiesta! Era prevedibile che Judson volesse parlare approfonditamente degli argomenti accennati in precedenza ma non si aspettava certo che sapesse e, soprattutto, volesse approfondire anche l' episodio di quel pomeriggio in cui Alastair aveva dato il peggio di sé; il ragazzo decise però di rispondere, non faceva per lui rimanere zitto troppo a lungo:" Beh Judson, se posso permettermi... Lasci che le dica che ritengo che lei sia fin troppo modesto, oppure si finge così. È inutile girare in torno a chissà cosa è negare ciò che lei è e ciò che ha fatto: mia madre mi ha raccontato molto su di lei e quindi sa cosa penso, gliel' ho appena detto. Ammetto che mi ha stupito questa sua richiesta, non pensavo di essere così importante."
" Alastair la tua schiettezza è identica a quella di tua madre; lascia poi che ti dica una cosa: tu e tua sorella siete molto più importanti di quanto tu non possa immaginare, siete figli del migliore Bibliotecario che abbiamo mai avuto e di una eccellente Guardiana. Forse sei tu ad essere troppo modesto."
" No."
Quella semplice parola spiazzò Judson così Alastair proseguì:" Non sono troppo modesto. So di avere un retaggio a cinque stelle, se mi passa il termine; so anche di essere dotato altrimenti non mi avreste scelto. A queste constatazioni segue un ma notevole: qua dentro ci sono persone straordinarie almeno quanto me, non sono certo migliore di loro o più speciale di loro solo perché discendo da Salomone."
Judson sentendo quella frase rimase stupito e si chiese quanto il ragazzo sapesse della sua eredità.
" Se si sta chiedendo da quanto lo so sappia che è solo da oggi. Flynn ha detto di discendere da Salomone quindi fare due più due non è stato troppo difficile. Dei Carsen so solo quello che sapeva mia madre e quello che  mi sta rivelando mio padre; se ci sono cose che lei sa sarebbe cortese che le rivelasse sia a me che a mia sorella che a nostro padre."
La risposta di Alastair arrivò diretta e puntuale; parlare con Judson stava facendo emergere il suo lato più emotivo e al contempo razionale: nel ragazzo si era scatenato un fiume di emozioni che però stava incanalando verso le domande migliori e più utili per lui.
A quell' affermazione Judson si limitò ad annuire. 
Dopo qualche istante di silenzio il vecchio Bibliotecario continuò il suo discorso:" Alastair sappi che ti stai dimostrando un eccellente Bibliotecario. È notevole come, nonostante l' influenza della Mela, tu sia riuscito a mantenere una certa lucidità che non ti ha fatto scontrare con Flynn."
Il ragazzo si lasciò andare ad una risata amara, la verità era che se non fosse intervenuto suo padre ci sarebbero stati parecchi problemi.
" Judson, se mio padre non fosse intervenuto sarebbe successo un disastro: non costruisca castelli di sabbia troppo vicini al mare: le onde li abbatterebbero fin troppo facilmente. L' unico che va lodato è mio padre... Credo che su questo argomento non ci sia più nulla da dire e inoltre credo che non mi dirà molto altro; almeno per sta sera.
Scusi ma vado a letto."
Dette queste parole Alastair se ne andò lasciando da solo Judson ad osservarlo mentre andava via.
Nella testa de vecchio Bibliotecario si erano formati un sacco di pensieri e di idee; c'era solo un pensiero chiaro: Alastair era straordinariamente complesso e incredibilmente determinato, di sicuro avrebbe ottenuto quello che desiderava.
Judson sorrise: aveva trovato nella famiglia Carsen i suoi degni eredi.
  
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