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Autore: Amber    02/01/2017    4 recensioni
E' mattina. Charles viene svegliato da un raggio di sole a causa delle tende lasciate aperte. Per fortuna c'è qualcuno insieme a lui che può rimediare senza doversi muoversi dal letto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In queste ultime settimane ho recuperato i film degli X-Men di cui avevo visto solo i primi tre e boh, mi è partita la ship (tanto per cambiare). I Cherik sono bellissimi, una sofferenza costante capiamoci, ma talmente belli da far male. Quindi al diavolo, io scrivo e questa cosa che ho messo giù la potete piazzare temporalmente dove vi pare anche se personalmente ce lo vedo bene dopo Apocalisse (vogliamo parlare di quando Erik ferma il suo potere di distruzione di massa perché gli torna in mente tutto quello che gli ha detto Charles? Mio Dio!), ma anche intorno a Giorni di un futuro passato va bene.
Non so se mai tornerò nel fandon ma spero che questo missing moment scritto in mezz’ora vi faccia un po’ di tenerezza.
Buon anno e che il Dio delle ship sia con voi!
Amber
 
MATTINA
 
Luce.
È la prima cosa che registra Charles appena riprende coscienza di se.
Il raggio mattutino che gli sta colpendo il viso è fastidioso e lo fa strisciare all’indietro, cercando di ripararsi da esso con un gemito e sperando così di tornare nel mondo dei sogni prima di subito. Le coperte sono così calde e il cuscino così morbido che no, non vuole proprio pensare di dover mettere in moto il cervello per iniziare la sua quotidiana giornata di professore.
La seconda cosa che registra e che comprende, è che non può allontanarsi dal sole che fa capolino dalle tende lasciate imprudentemente aperte perché è impossibilitato nel muoversi e no, non sono le gambe il problema: appoggiato contro la sua schiena c’è un torace e intorno al suo fianco un braccio, la proprie falangi incastrate con altre non sue.
Sfrega il viso sul cuscino mormorando disappunto e di sicuro ha fatto troppo rumore –cosa che non voleva fare assolutamente- perché il braccio sul suo fianco si muove stringendolo, un naso si va a incastrare dietro al suo orecchio e un sospiro assonnato gli solletica il collo, il rumore di un sorriso sulla pelle.
Vorrebbe girarsi e guardarlo, parlargli magari, ma non lo fa. Torna a chiudere gli occhi e stringe in una morsa decisa le dita intrecciate alle sue che corrispondono, un pollice e creare pigri cerchi sul suo dorso
-Luce- borbotta –Tende-
L’ultima cosa che sente prima di cadere addormentato sono gli anelli metallici delle tende che vengono tirati, docili al potere del loro padrone.
Finalmente, buio.
  
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