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Autore: TrueCroix2    02/01/2017    1 recensioni
I piani della Guida degli Dei non vanno come dovrebbero. Alduin, sconfitto per volere di Akatosh dagli antichi eroi Nord, si è ribellato agli ordini del suo odiato padre ed ora reclama il dominio di Nirn cercando di ricostruire il suo antico Regno dei draghi. Akatosh decide così di riportare con la forza il superbo primogenito al suo posto e rispedirlo nel Piano divino dell'Aetherius. One shot sulla figura di Akatosh e racconto introduttivo su una mia futura storia sull'ascesa al potere del Sangue di Drago a Tamriel.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dovahkiin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aetherius. Il piano degli Dei, lo spazio in cui dimorano antichi e leggendari spiriti, ma sopratutto i Divini. La luce di Anu si fonde con l’armoniosa vista degli ampi spazi dei campi verdi dove le anime dei defunti e fedeli servitori degli Aedra vivono nella felicità promessa, e a fare da sfondo a tutto ciò vi è il solenne ed immenso palazzo del Sommo Divino Akatosh nel quale i Nove si riuniscono per decidere delle sorti dei mortali. Anche se molte decisioni venivano prese nel Divino Consiglio, il punto focale rimaneva lo stesso: Impedire ai i Principi dell’Oblivion di ottenere il controllo della loro più grande creazione, Nirn. Grazie ai Divini e alla cooperazione con Daedra rispettosi della vita mortale, come la saggia Azura, nel corso della Storia le grandi minacce per il Mundus venivano sventate donando ad alcuni impavidi eroi l’oneroso potere e la forza di ristabilire la pace sconfiggendo i servi e i campioni dei Principi Daedrici. Secondo il progetto della Guida dei Divini, il suo primogenito Alduin, avrebbe dovuto cessare di regnare nel Nirn una volta scacciato dagli eroi Nord nel fiume del tempo, ma il Dio della Distruzione invece che attendere nell’Aetherius il suo ultimo compito di Divoratore del Mondo decise di ribellarsi e resuscitare i sui fratelli draghi per schiavizzare gli uomini ancora una volta e così regnare incontrastato.
La notizia della sua ribellione giunse finalmente al Divino Consiglio che attendeva nella Sala del Palazzo il Divino Akatosh.
"Inconcepibile! La sua superbia ha toccato il fondo!" esclamò il Divino Stendarr facendo tremare la sala: "Sapevo che avrebbe sfidato la nostra autorità, ma non pensavo che quel vigliacco si sarebbe rifugiato a Nirn e avrebbe ignorato il nostro volere".
"Capisco la tua rabbia, ma bisogna mantenere la calma e cercare di trovare una soluzione esemplare insieme. Dopotutto non possiamo sprecare la nostra essenza per entrare nel Piano Mortale a causa di un capriccio infantile come questo" disse bonariamente Julianos cercando di calmare l'ira del compagno. Rispetto agli altri, il Divino delle arti arcane mostrava molta calma, egli infatti confidava nella decisione che avrebbe preso per risolvere quel fastidioso seppur piccolo problema.
"Non posso credere però che l’abbia fatto… ci ha traditi" Mara era invece la più sconvolta, Alduin era un drago, ma sperava che la sua natura non lo avrebbe influenzato.
"Talos, vedo che non ti sei espresso, sei per caso scosso sapendo che il tuo amato Impero sia, non solo minacciato di scomparire a causa degli elfi, ma rischia anche di essere schiacciato dalla potenza dei draghi di Alduin?" Dibella, la Divina dell’Amore Fisico intanto stuzzicava il Divino degli Uomini, lei dopo secolo ancora non accettava che un mortale ascendesse al rango di Divino.
"Dibella fa silenzio. Perchè sei cosí crudele con lui? Non vedi in che stato si trova il nostro compagno?" Arkay tentò di difendere il Divino Talos dalle parole della presuntuosa Divina.
"Un mio compagno? Impossibile!" Rispose Dibella stizzita.
"Fa silenzio, non ho mai sopportato il tuo culto quando ero in vita e tuttora non sopporto te" tuonò Talos "Ora la questione è un'altra, sono qui solo per sapere cosa ha deciso di fare Padre Akatosh in merito a questa assurda situazione e in che modo voglia punire quel maledetto Verme!" Dibella non poté fare altro che zittirsi a causa del rimprovero del Divino, non lo avrebbe mai ammesso ma lei ne era infatuata. A causa della sua natura di Divina dell'Amore aveva da sempre questo odio/amore verso l'impavido condottiero che riuscì in vita a piegare al suo volere un intero continente.
Fu in quel momento che le porte della Sala si spalancarono lentamente rivelando una figura alta e slanciata dalla forma che ricordava quella degli elfi, ma che dentro di sé nascondeva il fuoco primordiale della Creazione, le sue pupille risplendevano come il sole e i raggi che emanavano davano a chiunque, mortale o Aedra, sicurezza assoluta. La sua pelle era ricoperta di scaglie lucenti e il suo sguardo austero si posò sopra i propri figli. Tutti si inchinarono davanti alla presenza di quell'entità, tutte le discussioni finirono e tutto il rumore cessò, il Sommo Akatosh era arrivato.
"Salute Padre" dissero le Divinità ancora piegate davanti al supremo Re dell’Aetherius.
"Salute a voi figli miei, alzatevi" la sua voce era profonda, ma dolce come quella di un vero padre amorevole e che sapeva incutere rispetto. "Sapete cosa succede, inutile che mi dilunghi, ma è giunto il momento che sappiate cosa ho deciso di fare per punire questa insubordinazione del mio sprovveduto figlio e vostro fratello. Alduin ha intenzione di liberare dal sonno primordiale i sui fedeli, e ora, migliaia dei miei figli si preparano per ritornare nella piccola regione di Skyrim per scatenare il loro fuoco sugli uomini e ristabilire il vecchio regno dei Draghi che io decisi di abbattere avendo fatto il suo corso. Ho deciso che sarà un mortale a sconfiggerlo, ma non un semplice mortale, ma un qualcuno a cui donerò l'anima di drago ergendolo a mio figlio in modo che possa contrastare con facilità i sottoposti del Traditore e arrecargli puro dolore fisico. Per un tipo superbo come Alduin, essere sconfitti da un essere che per lui vale meno della più infima creatura, gli sarà cocente come punizione e un monito per le sue decisioni future, in caso non voglia ancora obbedirmi. Così ho deciso. Qualcuno ha qualcosa da obbiettare?"
Una volta finito, tutti si inchinarono e senza nessuna obiezione uno ad uno uscirono dalla Sala, tutti eccetto Talos che invece mostrava segni di incertezza.
"Padre, può concedermi una sola domanda?".
"Talos, mio adorato figlio, so già cosa vuoi chiedermi. Tu vuoi sapere a chi darò il dono che un tempo era tuo vero? Anche se a differenza tua, il nostro fortunato candidato potrà avere la possibilità di accrescere ancora di più il suo potere." Akatosh sorrideva anche se per la prima volta le sue parole nascondevano una certa preoccupazione.
"Esattamente" rispose timoroso il Divino della Guerra "C’è già stato un Sangue di Drago che tentò di ottenere la forza di un Dio nell'antichità e sappiamo che fine fece"
Akatosh lo guardò, fece un sorriso e cominciò a parlare, stavolta con un impercettibile imbarazzo "Sai, quando seppi la notizia, non ti nascondo che una leggera ira martellava il mio cuore. Ero quasi deciso a richiamare dall’Oblivion e riportare a Nirn Miraak per abbattere il mio Primogenito, ma ripensandoci, capii che era una decisione troppo rischiosa essendo egli un servo dei nostri nemici. Ed è così che ho pensato di adottare l’idea di far nascere un altro Sangue di Drago tra i mortali, come ho precedentemente annunciato. Hai ragione, c’è la possibilità che anche lui non adempia al suo destino e che una volta abbattuto Alduin possa bramare il potere supremo a causa della sua nuova e superba anima, ma devo prendermi questo rischio altrimenti il piano che ho ideato fin dalla creazione di Nirn insieme a tuo fratello Magnus e al povero Lorkhan non potrà mai essere attuato".
"Capisco Padre, ha ragione, non possiamo permettere che Padomay e i suoi figli prendano possesso del Piano Mortale. Come il giorno in cui mi concedesti la grazia e l’onere di potere sedere tra voi Divini, io oggi rinnovo davanti a voi la mia fedeltà e le prometto che un giorno, anche se serviranno ancora migliaia e migliaia di secoli, riporteremo l’Oblivion sotto il controllo degli Aedra."
"Grazie figlio mio per questa tua fiducia" cominciò orgoglioso Akatosh "Però dobbiamo sperare che i nostri nemici continuino ad essere molto egoistici e che non uniscano mai le forze come il loro maligno padre vorrebbe. Ora ritorna alle tue mansioni mentre io qui cerco di trovare il candidato giusto tra le fila dei mortali. Ah e sii più buono con Dibella, in fondo tiene molto a te anche se non lo dà a vedere."
Talos si inchinò e voltandosi senza guardare il Padre dei Divini rispose "lo so" mostrando un sorriso compiaciuto, e uscì dalla Sala verso le sterminate distese di luce dell’Aetherius. Akatosh intanto chiuse i suoi occhi in modo da poter così osservare il Mundus. Vide un giovane Nord che stava attraversando con non poche difficoltà i glaciali Monti Jerall verso la provincia di Skyrim, il luogo dove Alduin stava per scatenarsi. Era alto e forte, un cappuccio andava a coprire la sua pelata mentre una folta barba bruna gli riscaldava il viso, gli occhi erano di un profondo nero e il suo sguardo deciso guardava verso la sua meta .“Coraggioso il ragazzo, devo ammetterlo” pensò il Divino “i suoi pensieri non sono certo dei più onorevoli, ma bisogna dire che rispetto agli altri mortali quest'uomo è il più puro che io sia riuscito a trovare. Ah, se solo potessi vedere nel futuro come un tempo... il tempo è poco e lui sembrerebbe adatto... sì, è deciso. Lui sarà il nuovo ed ultimo Sangue di Drago a cui donerò lo stesso sangue di Talos e la potenza di un Semi-Dio. Come descritto nelle Antiche Pergamene”
Fu così che venne deciso che quel semplice Nord sarebbe stato il salvatore degli uomini. Quello che non poteva sapere Akatosh è che quello sarebbe stato il suo più grande errore.
 
 
 
   
 
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