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Autore: Hoshi_Hime    03/01/2017    0 recensioni
L'universo è un continuo susseguirsi di avvenimenti: nascite, morti, creazioni e distruzioni.
L'universo è in costante equilibrio, il Creato si sviluppa e si espande, evolvendosi.
Stesso accade nei mondi opposti ai nostri, che sembrano tanto lontani ma allo stesso tempo sono più vicini di quanto si possa credere; una sorta di realtà a forma di clessidra: due mondi ai poli opposti, il nostro al centro, un Albero capace di generare delle vite a sorreggere il tutto.
In cima abbiamo lo Shallow World, la parte più "ricca", una monarchia, della quale i sudditi amano i regnanti, e i regnanti amano i propri sudditi come se fossero loro figli; nel mezzo, la nostra Terra, e, nel basso, il Deep World, colmo di rovine e quasi deserto, popolato solo dai Burattinai, i loro Burattini, e alcuni branchi di Keenan, creature presenti solo in quella zona.
Al centro di tutto, fonte della vita, l'Albero della vita, padre dei Bambini della Genesi.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Again, this is not a date



Esistevano vari tipi imbarazzo, Ebe lo sapeva bene era una persona che si imbarazzava facilmente.
Esisteva l'imbarazzo di aver rovesciato del caffé addosso ad un cliente o quello di inciampare davanti a diverse persone.
Di certo Ebe però non si sarebbe immaginata di aver provato l'imbarazzo nel scoprie che il ragazzo carino che aveva conosciuto qualche giorno prima fosse il fratello disperso del conquilino del tuo migliore amico.
Forse più che imbarazzo vero e proprio era più tensione, sì, poteva confermare che nella erboristeria in cui si trovava con Lyos e i due ragazzi sopraciati, la tensione era tanto da poter tagliarla con un coltello e quasi non si respirava. Anzi effetivamente Lyos le aveva dovuto ricordare di prendere fiato notando che il viso della ragazza aveva un tono ciano simile a quello dei propi capelli.
Eltanin dal canto suo era seduto accanto al balcone osservando l'ennesima volta le foto che aveva davanti. Erano foto di una famiglia di quattro persone, una coppia adulta con in braccio due bambini. Quello più grande aveva i capelli rossi e ricci e il viso coperto da lentiggini, assomigliava alla donna, che era l'unica ad avere gli occhi nocciola. E anche assomigliava troppo al ragazzo che aveva davanti per non essere lui in più c'era qualcosa di troppo familiare.
Il secondo bambino invece era più piccolo con i capelli corvini e gli occhi verdeacqua come quello che probabilmente era il padre.
Non gli era mai capitato di specchiarsi spesso nelle prigioni dei burattinai, se non su qualche superfice passeggiera come l'acqua ad esempio, capitavano mesi prima che vedesse effetivamente un vero specchio ogni tanto, aveva dei ricordi davvero sbiaditi su come fosse da bambino, ma più fissava il ragazzino nella foto più per quanto non volesse non poteva negare fosse lui.
-Mi stai dicendo che i mei genitori erano i sovrani dello Shallow world e sono stati uccisi quando i burattinai mi hanno rapito?-
Si passò una mano tra i capelli, gli era stato sempre raccontato che i suoi genitori l'avessero venduto ai De Blanc e sinceramente aveva sempre creduto a quella versione quindi dire che quella notizia l'aveva colpito come un camion era poco; Era qualcosa più simili ad essere colpiti da un intera nave da carico piena di cargo.
Dominok sospirò ed annuì, non era sorpreso alla rezione del ragazzo e si era promesso di restare calmo, ma si poteva notare il leggero nervosismo dal suo continuo tamburellare le dita contro il balcone in modo irritato, quasi in contrasto con la sua espressione pacata.
-Se preferisci non crederci fai pure, ma hai tutte le prova davanti agli occhi. Non ti sto chiedendo nulla, volevo solo rincontrarti, hai tutto il diritto di tornare dai Keenan e non riallacciare i rapporti, ma preferirei avere la possibilità di conoscerci meglio, come te la sei passata e cose simili-
-Me la sono passata in una cella come giocattolo da masticare dei burattinai, ecco come.- 
Tagliò corto il ragazzo moro. -Ho bisogno di pensarci su da solo.- Aggiunse poi uscendo dalla bottega sbattendo la porta, lasciando il posto in silenzio per qualche secondo.
-Vado a dormire...- 
Borbottò Dominok raccattando le foto e avviandosi verso la scalinata che portava all'appartamento.
-D...Domi fra poco devi aprire il negozio!-
Esclamò Lyos, seduto dalla parte opposta dell'erboristeria con Ebe accanto alzandosi in piedi.
-Non muore nessuno se per un giorno resto chiuso.- rispose il secondo salendo la scalinata lasciando i due ragazzi soli.

-Uh...Forse...Forse dovresti parlagli!-
Esclamò Ebe che era rimasta zitta fino a ora.
-Non...Credo che sia meglio lasciarlo solo. E poi perché io?- Sbuffò lui palesemente nervoso.
-Come perché?! Sei quello che lo conosce meglio!-
La ragazza incrociò le braccia sotto il seno facendo una smorfia e mettendosi davanti a Lyos.
-F-Fila a parlagli! A-Anzi! Non può stare tutto il giorno a letto! Portalo a fare un giro!-
Le guancie del ragazzo si rosarono appena.
-Ti sembra il momento di chiedere un appuntamento a qualcuno?!-
Ebe piegò la testa confusa per poi sorridere.
-Guarda che non ho parlato di appuntamenti, stai facendo tutto nella tua testa! Dovete solo fare due passi e m-magari.-
-Questo E un appuntamento Ebe!-
Roteò gli occhi per poi prendere la ragazza in braccio e spostarla da davanti a lui.
-Su, ho da aprire il negozio, fai la brava!-
E detto così si avviò al balcone per sistemare le ultime cose che gli sarebbero servite per aprire il negozio al posto di Dominok.
-Ok,ok! ...Io intanto avviso Domi che vuoi far due passi con lui! Il bar infondo alla strada va bene? Fanno della ottima cioccolata!-
Domandò lei con voce casuale approfittando della distrazione del ragazzo per poi salire le scale.
Questo si limitò ad annuire mentre finiva di pulire il balcone per poi bloccarsi relizzando troppo tardi cosa aveva detto l'amica.
-Merda.-
E facendo cadere ciò che teneva in mano si avviò pure lui al piano di sopra di corsa solo per poi sbattere il viso contro il ragazzo dai capelli ricci.
-Allora, andiamo?- Domandò questo con la solita espressione, ma sembrava più rilassato di prima.
Lyos era abbastanza sicuro che stava per morire una seconda volta ma cerco di ricomporsi. 
-C...Certo!- Per poi dare un occhiataccia alla ragazza dai capelli azzurri, che dietro e Domi teneva un sorrisore e i pollici alzati, espressione che cambiò quando Dominok si rivolse a lei. -Ebe, mentre io e Lyos siamo fuori potresti vedere dov'è andato mio fratello?- 
-A-Ah?? A-A questo ora potrebbe già essere ovunque! F-Forse è già al portale! P-Poi perché io?!-
-Beh io sono con Lyos e suppongo che ora come ora non voglia vedermi, al contrario di te.-
Se pur rossa in viso Ebe annuì appena, a quanto pare il karma le si era girato contro. Ma non era una richiesta così brutta...Insomma Eltanin era un ragazzo davvero carino e...Ah che stava pensando?!Oh, i due erano già usciti...

                                ~     ~     ~

-Hai freddo?-
Fu la prima domanda che fece Dominok al ragazzo, che a sua volta si stava comprendo con la sicarpa fin sopra il naso; il viso gli era già diventato rossastro per colpa del vento,sopportava pochissimo il freddo.
 Ma in quel caso era felice di essere coperto così dagli indumenti invernali almeno il suo viso rosso era coperto e no non era rosso per il freddo.
-Sto bene, grazie- Si affrettò a rispondere mentre camminava accanto al ragazzo.
-Comunque scusa se Ebe ti ha svegliato.- Aggiunse poi grattandosi la nuca.
-Figurati, in realtà ero troppo nervoso perfino per dormire.-

Lyos lo guardò preoccupato, era abbastanza sicuro che quella era la prima volta che Dominok diceva di non riuscire a dormire. 
-Non fare quella faccia...Anzi forse avevo proprio bisogno di uscire un po'. Passo troppo tempo chiuso tra lavoro e casa.-
E detto così sorrise al ragazzo castano, facendogli spostare lo sguardo.
-A-Ah Domi abbiamo superato il bar!-

In effetti ora che l'aveva notato avevano superato il fondo della strada da un po'.

-E' quasi ora di pranzo, preferivo andare a mangiare qualcosa di più consistente che una cioccolata calda, se a te va bene.-

-Oh,certo! Avevo dimenticato che ora fosse.- Si scuso il secondo,  non provava fame quindi anche per quello il suo orologio interno tendeva a saltare qualche ticchettio.
Si guardò attorno notando poco più avanti il probabile ristorante in cui si stavano dirigendo poi poi impallidire nel sentire la mano di Dominok afferragli il polso.
-E-Eh?-
-Stavi per passare le strisce con il rosso.- E così fece un cenno al semaforo.
-Oh...-
-Hai la testa fra le nuvole oggi.- Domi gli sorrise di nuovo e Lyos ricambiò imbarazzato se pur la cosa non si vedeva sotto la sciarpa. Oh beh alla fine si stavano quasi prendendo per mano,no? Con lo sguardo fisso al semaforo mosse un po' le dita, abbastanza da intrecciarle a quelle dell'altro.
Erano calde e si sorprese quando anche Domi contraccambio la presa, sentendosi in imbarazzo spostò lo sguardo per poi tornare a guardare la luce rossa.
-Ti tremano le mani, sicuro di non aver freddo?-
-...Oh guarda è verde, possiamo passare!- Esclamò coprendosi ancora di più il viso se era possibile e sentendosi le guance in fiamme.

L'interno del ristorante era più elegante di quel che si aspettava e la cosa lo metteva ancora più in agitazione di quel che era già.
Le pareti erano di un color crema che veniva risaltato dalle luci interne attaccate alle pareti così come le tante foto di persone più o meno famose che avevano visitato il posto, in più l'odore dentro era delizioso e se pur abbastanza pieno avevano trovato un bel posto accanto alla finestra. Sinceramente era anche felice di essere lì con il ragazzo dai capelli rossi.
Rimasero qualche minuto lì a parlare del più e del meno mentre aspettavano la cameriera; Questa arrivò poco dopo chiedendo l'ordine a Domi. Questo tossichiò infastidito e fece un cenno a Lyos. La ragazza osservò il ragazzo, era certa di non averlo visto prima, e frettolosamente porse la domanda pure a lui.
-Non serviva, davvero!- Esclamò Lyos dopo che la donna se ne fosse andata -Tanto non ho bisogno di mangiare e poi si dimenticherà di me nel giro di pochi secondi.-
Alla fine era abituato a non essere notato, quindi Dominok non doveva prendersela. 
-Non mi interessa, non voglio che tu ti senta escluso.-
-S-Sei tu quello giù di morale, non io. Non preoccuparti.- 
Domi scrollò le spalle. -Sto meglio ora...- Fece una pausa e sospirò, -Eltanin ha solo bisogno del suo tempo. E poi mi piace passare tempo con te. Mi rilassa.- E sulle sue labbra si accennò un sorriso.
Lyos mandò giù la saliva spostando lo sguardo. -O-Oh...Umh...N-Non addormentarti...N-Non ho soldi dietro per pagare il conto.- 
La cameriera arrivò dopo qualche minuto, e come prima per un attimo fu confusa per poi notare di nuovo il ragazzo grazie a Domi.
I due pranzarono prendendosi i loro tempi, il ragazzo dai capelli rossi era lento nel mangiare e mentre Lyos aveva quasi finito aveva ancora il piatto quasi pieno, e a chiaccherare sulle solite cose.

-Era buono non trovi?- Domando il fantasma  a fine pasto, mentre uscivano dal ristorante. -Preferisco come cucini tu sinceramente. -  
-Davvero?? Cioé...Mi impegnerò a fare una buona cena sta sera allora.-
Si grattò la guancia per poi osservare che ore fossero sul cellulare. -Ah sono in ritardo per il lavoro!- Quasi saltò notando l'orario, doveva essere al fioraio dove lavorare già da dieci minuti! 
-Scusa Domi, ci si vede più tardi a casa!- Esclamò correndo via lasciandosi dietro il ragazzo con i capelli rossi, che si limitò a ridacchiare e tornare verso l'abitazione.
Il negozio dove lavorava Lyos era piccino, ma arredato in modo delizioso e al ragazzo erano sempre piaciuti i fiori, in più quando era vivo non aveva mai avuto occasione di lavorare, per quanto gli sarebbe piaciuto avere dei soldi proprio e magari andare a vivere lontano dalla madre. 
Quando entrò spalancando la porta si trovò la collega davanti con un espressione incuriosita. -E' la prima volta da quando lavoro qui che sei in ritardo! Tutto ok??- 
Tamara, così si chiamava la ragazza, era una diciannovenne universitaria che lavorava lì part-time. aveva i capelli neri tenuti in una coda di cavallo, gli occhi verdi e alcune lentiggini sul ponte del naso ed era abbastanza muscolosa, da quel che sapeva Lyos era perché faceva danza classica, ma i due non erano troppo in confidenza, certo si conoscevano da qualche mese e la trovava una ragazza simpatica, ma forse un po' troppo appiccicosa.
-U-Umh nulla, non ti preoccupare!-
-Daai dimmi! Fammi indovinare! Ti sei trovato la ragazza! Com'è?carina? Poi me la presenti?-
A interromperla fu la proprietaria del negozio, era una donnina anziana ma aveva energia da vendere e il ragazzo era quasi sicuro che fumasse, e non sigarette.
Spesso parlava di quando era giovane, era stata una hippie che aveva lottato per la libertà sessuale, la trovava una persona strana ma gradevole.
-Lascia in pace Lyos! E tu signorino! Ci sono dei pacchi da scaricare ci servono braccia forti. Scattare!- E così colpì il didietro del ragazzo con il bastone da passeggio.


                                                                     ~     ~     ~


Eltanin si era fermato su una delle panchine del parco seduto in modo piuttosto inusuale visto che riusciva a poggiare la testa sulle ginocchia e le gambe erano anche esse sulla panchina. Era indeciso se tornare dal branco o restare ancora lì, sinceramente non sapeva se Leonard lo stesse cercando e se sì in quale delle due dimensioni. Sospirò togliendosi le cuffiette e guardandosi attorno annusando l'aria. Da un po' si sentiva osservato, anzi da quando era uscito dall'erboristeria, e la cosa non gli piaceva, però l'odore che sentiva non era quello dei burattinai, era più simile a quello della selvaggina e se i sui sensi non lo ingannavano  anche di mela, era una cosa inusuale.
Si alzò in piedi, realizzando che la persona che lo stava seguendo si era nascosta tra i cespugli. Constatato che non si trattava di qualcosa di pericoloso si limitò a prendere un sasso da terra e lanciarlo in mezzo alle fronde. La persona nascosta emise un suono simile ad un guaito e rotolò via alzandosi in piedi.
Era la ragazzina giapponese dai capelli biondi e i tratti del viso volpini, aveva un espressione palesemente incazzata in viso e teneva con se una borsa della spesa.
-Mi puoi dire perché diavolo mi seguivi?- Domandò lui alzando il sopracciglio, ora perfino le mocciose gli andavano tra i piedi?
-Tu!- Esclamò puntando l'indice contro il keenan -Tu sei il cazzo di emo di merda che si vuole sverginare la mia migliore amica! Come osi approfittarti di Ebecchi solo perché è gentile con tutti e ha una quarta di seno?!-
-...Come scusa?-
Il ragazzò sbatte gli occhi perplesso, realizzando poco dopo che la ragazzina stava parlando di Ebe, era una sua amica? Anche se non ne era sicuro, in più il modo in cui parlava gli dava noia, era già nervoso di suo, ora doveva sopportare anche quella  nanetta?
-Sei, umh, sei un amica di Ebe?-
-Ovvio che lo sono! Anzi! Sono la sua -migliore- amica!- Esclamò questa incrociando le braccia. -E Come sua migliore amica è mio dovere sapere se frequenta un delinquente o meno!- 
Il ragazzo sbuffò  per poi osservare di nuovo la ragazza, che gli pareva un po' troppo piena di se e con la voce troppo squillante per i suoi gusti.
-Senti, ho già avuto una giornataccia puoi evitare? E comunque non ci frequentiamo.- 
-Eh? eh?- Amai corrugo le sopracciglia. -Non dirmi le bugie!! Ebe mi parla sempre del 'ragazzo carino dai capelli neri e i tatuaggi' che va a trovarla ogni giorno a lavoro!!- Ringhiò quasi.
Eltanin sbattè le ciglia -Oh...Ha detto che sono carino...?- 
Si ricompose un secondo dopo -Comunque non vuol dire che ci frequentiamo..- Si grattò la guancia per poi trovarsi la kitsune a un palmo dal naso. Circa, visto che si teneva in punte di piedi per cercare di guardarlo negli occhi. 
-Ah-ah! Allora ti piace! i miei sospetti erano veritieri!- 
-Senti non sono qui per farmi la predica da una bambina.-
A quella frase la piccoletta quasi ringhiò una seconda volta.
-Non sono una bambina! Ho 156 anni! Dovresti trattarmi con rispetto!-
Eltanin sorrise alla sua reazione esagerata.
-Quindi sei vecchia?-
-C-Certo che no! Per una kitsune 150 anni sono nulla! Pfff siamo immortali!-
-Allora sei una bambina per gli standard della tua razza, giusto?-
Amai arricciò il naso. -No! Cioè....Sì- Ma- Insomma..!-
Sette ferma per qualche secondo osservandosi le mani come chissà quale rivelazione mistica avesse sentito cercando un buon modo per rispondere.
-Insomma...umh...A-ALMENO IO NON SONO UN EMO DI MERDA!-
-Sei stata ferma almeno dieci secondi a pensare ad una risposta e tene esci solo con questa?- 
Ridacchiò scompigliandole i  capelli facendola arrabbiare ancora di più. 
-RINGRAZIA DI ESSERE COSI' ALTO O TI AVREI GIA PRESO A PUGNI IN FACCIA!-
-Sei divertente lo sai?- 
-Uggh!!-

A interrompere quel teatrino fu la ragazza dai capelli azzurri.
-E-Eltanin!!!- Esclamò avvicinandosi ai due di corsa, fermandosi a riprendere fiato con le mani sulle ginocchia. -V-Vedo che tu e Amai vi siete conosciuti....Ahh-
Si mise a sedere sulla panchina neppure avesse corso una maratona.
-C...Comunque Dominok mi ha mandato a cercarti...Era preoccupato..ah.-
Amai si grattò dietro la nuca storcendo il naso. -Ebecchi, il punkettone qui conosce Domi?-
Ebe sospirò. -Storia lunga, Amai.-
-A quanto pare è mio fratello.- Tagliò corto il ragazzo. -Ma fino a stamani non ne ero a conoscenza neppure io.- 
-Minchia!- Amai rise  -Ora sono curiosa! Però ho fame! Quindi Ebecchi e tu...Alzate le chiappette che si va da me a pranzare!-
E Così detto sollevò la ragazza prendendola in braccio. -Nel mentre spiegatemi tutto, ok?- 
Ebe scosse la testa, a quanto pare era suo destino essere trasportata da tutti.

Arrivati al ristorante Eltanin storse il naso, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans.
-Non credo di avere soldi dietro per pagare..-
Amai lo guardò alzando un sopracciglio, mentre poggiava a terra Ebe. E con questo si intende che la mollò di peso facendola cadere a terra.
-Senti bello di zia, il ristorante è mio quindi faccio mangiare gratis chi voglio. In più mi stai simpatico anche se pari uscito da una di quelle pubblicità di porno emo gay che trovi su Xtube.-
-Eh?-
-Nulla. Il fatto è che sei fratello di quel coglione con i capelli rossi, e lui è mio amico, quindi siamo amici pure noi due...Anche se preferisco Domi, almeno lui sa vestirsi!-
-Ehy!-
Mentre stavano per sedersi la piccola Ragun si avvicinò al gruppetto, osservando curiosa il ragazzo dai capelli neri.
-Umh...Ciao?- Eltanin si grattò la guancia, non aveva esperienza con i bambini.
-Lei è mia sorellina Ragun, fai ciao, Ragun!- Spiegò Amai, arruffando i capelli verdi della piccina.
La kappa inclinò la testa curiosa. -Kyu!- Per poi affondare i denti nella mano del ragazzo, facedogli rizzare i peli del collo, non andava d'accordo con i morsi.
-Ragun! Ne abbiamo già parlato, non si mordono i clienti!- Amai in risposta cominciò a tirare le guance della sorellina fichè questa finalmente non allentò la presa dei denti, dando possibilità al ragazzo di togliere la mano dalla bocca.
-Mi fai male alle guance!!!- Si lamentò con un espressione offesissima.
Amai roteò gli occhi. -Senti va a giocare in autostrada ed evita di mangiare la gente.-
-Ok!!!- E la ragazzina saltellò via.
Amai sospirò per poi allertarsi -N-Non andare sul serio in autostrada!-
Eltanin si guardò il segno del morso sulla mano e Ebe lo guardò preoccupata.
-Ah D-Dammi la mano un secondo!- Mormorò prendendogli la mano e tenendo un espressione concentrata la ferita stava cominciando a sparire.
-Sai curare le persone mh?-
Lei si passò una mano tra i capelli -U-Umh sì, è una cosa che sappiamo fare noi ninfe! Non..non sono bravissima ma non dovrebbe far più male adesso!-
Eltanin accennò un sorriso. -Grazie-. Ebe contraccambiò il sorriso. -D-Di nulla..- Per poi arrossire e mollare la mano del ragazzo.
-Perché non la smettete di flirtare e decidete cosa mangiare invece?-
Subffò la Kitsune, spingendoli tutti e due per farli sedere. -E vi vieto di guardavi negli occhi più di cinque secondi di seguito!-
E così detto si mise a sedere accanto alla ninfa. Certo, avrebbe potuto far sedere il ragazzo al suo posto, ma Amai stava ancora tastando le acque. Insomma voleva conoscerlo meglio, se proprio doveva sverginare la sua migliore amica, cosa che probabilmente sarebbe successa prima o poi visto che da quel che sapeva non avevano limonato ancora un volta e già si stavano spogliando con gli occhi, meglio tenerli d'occhio entrambi.

Alla fine quel pranzo stava andando bene, Elta aveva anche cominciato a sopportare Amai, in un certo senso era divertente come persona. Irritante ma divertente. Era almeno possibile la cosa? E in ogni caso aveva comunque bisogno di una distrazione, si sentiva ancora scosso dalla notizia di quella mattina.

-Oh cielo.-
Una nuova voce femminile si unì al gruppo, facendo girare i tre ragazzi.
Era una donna alta, dai capelli biondi tenuti in una coda di cavallo.
Gli occhi erano chiari, adornati da degli occhiali dalla montatura sottile.
Le labbra erano dipinte da un rossetto rosso tendente al bordò.
Indossava un semplice tubino nero e un filo di perle bianche attorno al collo.
Dietro di lei vi era una ragazzina, che pur vestita come una bambolina, in qualche modo era meno appariscente della donna, che pur vestita semplice aveva fatto girare qualche testa da quando era entrata nel locale.
-Allora le mie informazioni erano giuste!- Commentò assottigliando gli occhi, con un tono di voce fintamente sorpreso. 
-Ecco dove si nasconde il Graal!-


Note dell'autrice: 
Lmao this is gay 

 
  
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