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Autore: guiky80    03/01/2017    4 recensioni
Finalmente un week end insieme, finalmente soli.
Una linea che rappresenta tutto.
Il battito del cuore e l'amore.
‘Il sesso era una cosa di cui non aveva mai potuto fare a meno. Mamoru e il sesso erano una cosa sola, quasi come Tsubasa e il suo pallone. Beh, quasi... Tsubasa era anche peggio!’
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell’autrice: buon anno a tutto il fandom!
Ecco la prima fanfic del 2017!
Spero ce ne saranno molte altre!
Un grazie speciale a Sanae 77 (che è ancora al mio fianco e non solo per le fanfic…).
Un ringraziamento a Melanto che mi aiuta con la terza persona e il passato, con taaaanta pazienza!
Grazie a voi che leggerete.
Un bacio.
Guiky80
***
 
 
Il sesso era una cosa di cui non aveva mai potuto fare a meno. Mamoru e il sesso erano una cosa sola, quasi come Tsubasa e il suo pallone. Beh, quasi... Tsubasa era anche peggio!
Tuttavia ben presto si era reso conto che: 'fare sesso' era molto diverso da 'fare l'amore'.
Soprattutto aveva capito che fare l'amore con Yuzo era una cosa fuori dal comune.
Il cuore a mille, il sudore, gli ansimi, suoi e non, le grida, i mugugni. Ogni cosa appartenesse a quel determinato momento era gioia allo stato puro.
Amava Yuzo come non credeva possibile. Se qualcuno gli avesse detto che sarebbe finito nel letto del suo miglior amico, e non per una botta e via o una stupida scommessa, non ci avrebbe mai creduto.
Lui, il difensore dei Marinos, l'idolo delle ragazzine che letteralmente lo inseguivano per strada, chiedendo autografi, anche in zone del corpo non proprio consone a quello scopo, era nel letto del suo ragazzo, a Shimizu-ku, a bearsi del contatto che la pelle di Yuzo gli regalava.
Steso a pancia in su, con la testa del compagno sul petto, la mano ad accarezzare i corti capelli, le gambe legate alle sue. Nudi dopo un amplesso che li aveva coinvolti non appena aveva messo piede in casa.
Tre mesi; tre fottuti mesi che non si vedevano: il campionato, le famiglie, uno che rientrava a Nankatsu e l'altro bloccato dalla squadra. Il destino si era davvero divertito con loro, ma finalmente Mamoru aveva preso il toro per le corna! O, più verosimilmente, il diretto per Shimizu-ku: anche la macchina gli si era messa contro, decidendo di rompersi proprio il giorno prima.
Alla fine proprio lui che odiava viaggiare sui mezzi pubblici, si era messo a cercare freneticamente un treno qualunque, un aereo, un elicottero, anche un jet se fosse stato il caso, tutto: ma mai avrebbe rinunciato a quel week end con Yuzo!
Il primo da soli, il primo di libertà dagli impegni, il primo in cui Takeshi andava dalla sua nuova fiamma.
Soli.
Finalmente soli.
Il sospiro rilasciato da Yuzo gli fece corrugare le sopracciglia.
“Che c'è?”
“Mi sei mancato così tanto che mi sento stupido solo a pensarci.”
Sbuffò una risata, tirandogli una corta ciocca di capelli.
“Mi sarei stupito del contrario!”
“Esagerato!”
La risata che ne seguì fu liberatoria, come i sospiri finali di entrambi. La mano di Yuzo vagava libera sul petto di Mamoru.
Una carezza leggera, ma dolce e sensuale al tempo stesso. Il difensore dei Marinos, chiuse gli occhi sotto quel tocco beandosi del momento.
Il compagno, però, sembrava di un altro avviso: d'un tratto la carezza si era fermata. Sentì Yuzo muoversi, alzarsi su un gomito e sfuggire alla presa della mano dietro la nuca.
L’immaginò perplesso, mentre la mano continuava a passare imperterrita in un punto ben preciso.
Immaginò tutto, perché gli occhi rimasero chiusi fino a quella frase.
“Ma cosa... che hai fatto qui?”
Sbuffando un sorriso socchiuse gli occhi, quelli nocciola di Yuzo erano puntati al lato destro del torace, appena sotto l'ascella, un punto lasciato scoperto visto che il braccio era disteso sopra la testa.
Inclinò il viso domandando: “Non ti piace?”
L'altro sbattè le palpebre perplesso, poi lo fissò.
“Ti sei fatto un tatuaggio?!”
Gli era uscita un po' più acida di quel che avrebbe voluto, ma era davvero rimasto sorpreso. Mai Mamoru aveva detto di volerne uno, mai ne avevano parlato, proprio mai.
E ora questa novità. Si era fatto un tatuaggio, ma onestamente non capiva bene cosa fosse: era una linea frastagliata.
La mano di Mamoru passò lenta tra i capelli del portiere ancora confuso, mentre guardava a fasi alterne il compagno e il tatuaggio.
“Un giorno ero fuori con degli amici, uno voleva farsi un tatuaggio, era un po' che ne parlava, voleva tatuarsi il nome della fidanzata. Gli avevo detto che era da idioti marchiarsi come una mucca che deve andare al macello. Tuttavia alla fine lo abbiamo accompagnato.”
Sorrise e Yuzo si sistemò meglio incrociando le braccia sul torace del compagno e posando la testa lì sopra, Mamoru sistemò i cuscini così da poterlo guardare negli occhi e riprese.
“Una volta arrivati, il tatuatore ha subito iniziato, tempo un'ora e sul braccio campeggiava il nome della cara Kaori, il problema è che lui cambia ragazza come io cambio paio di boxer! Tuttavia non ha voluto sentire ragioni. Mentre aspettavamo abbiamo sfogliato gli album del tatuatore, due ragazzi hanno annunciato che non avrebbero fatto nulla, l'altro ha deciso di tatuarsi un pallone da calcio con lo stemma dei Marinos, visto che è la prima squadra seria in cui abbia mai giocato. Io ridevo divertito, non avevo intenzione di tatuarmi, soprattutto prima volevo parlarne con te, dopotutto... come dire... il mio corpo è a tua disposizione, è di tuo uso e consumo quindi...”
Il rossore che colpì Yuzo fece ridere Mamoru di gusto, mentre l'altro arricciava le labbra.
“Beh, vedo che alla fine te ne sei allegramente fottuto del mio uso e consumo!”
Mamoru scosse lentamente la testa.
“Quando tutti avevano finito, ho visto questo tatuaggio, questa linea. Sono rimasto colpito, ma nonostante tutto me ne sono andato. Ci ho messo due giorni a decidermi. Non hai idea di quante volte io abbia disegnato questa fottuta riga, non andava mai bene, non mi piaceva mai, alla fine ce l'ho fatta ed è esattamente come la volevo, come l'ho chiesta al tatuatore.”
“L'hai disegnato tu?”
Lo stupore di Yuzo era palese.
“Sì, e il tatuatore sostiene che i disegni che il cliente crea da solo siano i più belli, siano sentiti, vengano dal cuore e valgono molto di più!”
Mamoru accarezzò lentamente il capo di Yuzo, scendendo fino alla guancia, rifuggì lo sguardo mentre riprendeva a raccontare.
“Gli ho detto che poteva sistemarlo se qualcosa non andava, insomma, dopotutto è il suo lavoro. Ha ritoccato pochissimo e poi ha iniziato. Volevo farti una sorpresa, ma quando ti ho visto, l'ho completamente dimenticato, ero troppo ansioso di baciarti, toccarti, averti... per preoccuparmi del tatuaggio.”
Stavolta il rossore che colpì il portiere della S-Pluse fu anche più diffuso del primo. Il sorriso di Mamoru fece capolino, prima di terminare il racconto.
“È la linea dell'elettrocardiogramma: all'inizio i battiti sono più o meno normali, e ho fatto inserire tra le linee la mia iniziale, vedi?”
Con il dito Mamoru percorse il tatuaggio, mostrando a Yuzo dove si trovava la 'M', quasi all'inizio. L’altro annuì, dopo essersi leggermente spostato così da permettere al compagno di spiegare al meglio.
“Poi i battiti aumentano, diventano forti, veloci, ravvicinati...”
Puntò gli occhi in quelli di Yuzo che subito si persero nell'oro nero di Mamoru.
“Il tatuaggio termina in un modo, vediamo se capisci quale, vediamo se comprendi cosa fa battere così il mio cuore.”
La voce diventò un sussurro, mentre Yuzo riportava gli occhi alla linea nera; inclinò la testa e arrossì di nuovo.
Mamoru sorrise.
Il portiere chiuse gli occhi e si chinò, baciò il tatuaggio regalando una scossa di piacere a Mamoru, poi lo fissò scuotendo il capo.
“Tu sei proprio matto.”
Non gli diede il tempo di rispondere perché si impossessò delle sue labbra.
“Sei matto e dolce.”
Altro bacio.
“Dolce e carino.”
Ancora un bacio.
“Carino davvero tanto.”
Finalmente la lingua si insinuò tra le labbra del compagno.
Quando furono di nuovo occhi negli occhi, Yuzo sussurrò:
“Ti amo, Mamoru.”
“Anch'io.”
Un ulteriore bacio, finché il portiere lo guardò perplesso.
“Non avevi detto che il tuo amico era stato folle a tatuarsi il nome della fidanzata? Beh, è un po' quello che hai fatto tu.”
Mamoru scosse il capo, prendendo il viso di Yuzo tra le mani.
“No, io mi sono tatuato la mia iniziale, il battito accelerato e la tua iniziale, perché tu mi fai battere il cuore più di tutti. La differenza tra me e lui è abissale. Lui si è tatuato un nome qualunque, io mi sono tatuato l'iniziale della persona che amo. La persona che voglio al mio fianco. Io mi sono tatuato te.”

   
 
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