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Autore: MaryS5    03/01/2017    1 recensioni
Carlos è un bravo ragazzo che vive felice con la sua dolce metà. Sembra andare tutto bene. La vita fila liscia, ma un giorno qualcosa turberà l’animo del giovane. Sarà costretto ad affrontare una prova che metterà a dura prova i suoi nervi. Sarà affiancato dai suoi migliori amici, ma ….Riuscirà a farcela?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexa, Big Time Rush, Carlos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come stabilito posteggiarono davanti al locale e aspettarono. L’edificio era abbastanza grande. C’era molta gente fuori, che faceva la fila o fumava tranquillamente.
Carlos, pensando che l’uomo disgustoso che stavano cercando, qualche giorno prima, si trovasse proprio in quel pub a pianificare il rapimento di Alexa, ribollì il sangue nelle vene per la rabbia.

Le luci stroboscopiche riflettevano nelle machine lì intorno, compresa quella in cui stavano i ragazzi. Non erano vestiti molto eleganti, speravano che i loro look sportivi non avessero potuto smascherare il loro intento. Dovevano sembrare più disinvolti possibile.
Qualche minuto dopo una macchina nera li affiancò. James, che guidava, si sporse verso il finestrino, scorgendo il volto conosciuto del poliziotto che gli fece un segno. I quattro scesero e si avvicinarono all’auto nera senza dare nell’occhio.
Il poliziotto conosciuto scese dall’auto seguito da un ragazzo, probabilmente un collega. Erano entrambi in borghese, indossavano jeans attillati e t-shirt vistose, appropriate per un discoteca. Quelli li salutarono come se fossero stati vecchi amici e, mentre si dirigevano all’ingresso, l’uomo gli spiegò il da farsi. Non dovevano bruciare la loro copertura o tutto sarebbe andato all’aria e le ragazze sarebbero potute morire o peggio sparire nel nulla, sotto il naso della polizia.
Attesero qualche minuto che la fila si diradasse poi entrarono. Si fiondarono subito nell’angolo bar, era lì che lavorava la ragazza che stavano cercando. Si sedettero in un tavolo appartato aspettando di essere serviti. Venne una cameriera carina e portò loro sei birre.
Aspettarono molto tempo osservando tutti quelli che gli giravano intorno. Speravano anche in un colpo di fortuna, ovvero avvistare direttamente l’uomo che stavano cercando.

<< Hey! >> il ragazzo che aveva accompagnato il poliziotto chiamò la ragazza che li aveva serviti dopo che la vide passare per la millesima volta. Quella si avvicinò a lui. << Lily è disponibile? >> chiese fingendosi mezzo ubriaco. Anche gli altri si fingevano brilli.
<< Perché? >> chiese lei sospettosa. << So che fa un ottimo servizio >> continuò quello con sguardo malizioso. La cameriera lo squadrò un attimo per poi allontanarsi sorridendo.
Appena quella sparì dalla loro vista il clima si fece più teso, adesso arrivava la parte difficile, non avrebbero dovuto sbagliare o esitare in alcun modo. Carlos ne approfittò per chiarire un particolare: << Perché vi state concentrando tanto sulla scomparsa di Alexa? Non che io non ne sia felice, ma dopo l’enorme incidente che c’è stato e la scoperta delle ragazze nel furgone … non capisco …. >>. << Hai ragione … >> si affrettò a chiarire il poliziotto, mentre fissava il punto in cui la ragazza era andata. << … Ma il caso del rapimento della tua ragazza, purtroppo, non è stato il solo. Ce ne sono stati tantissimi altri in questi mesi, ma non abbiamo trovato nessun indizio, solo nel tuo caso siamo riusciti a trovare qualcosa, questo è strano, ma dobbiamo coglierne comunque l’occasione. Sono sicuro che quando tutto sarà finito e arresteremo i responsabili capiremo perché inizialmente sono stati così scrupolosi, mentre in questo rapimento no >>, << Comunque ti ringrazio per ciò che state facendo >> continuò il latino.
Subito, prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, comparve una donna con i capelli neri e occhi dello stesso colore. Quello che saltava subito all’occhio erano le sue curve. Era una donna molto prosperosa e la gonna cortissima, con la magliettina trasparente e scollata, non la rendevano invisibile agli uomini che la osservavano estasiati al suo passaggio.
<< Salve >> disse lei con voce mielosa presentandosi a loro. << Mi stavate cercando per caso? >> << Certo signorina. Io e i miei amici volevamo offrirle da bere. >> disse il giovane poliziotto in borghese avvicinando bruscamente una sedia come se fosse stato in preda agli effetti dell’alcol. A fingere non c’erano problemi, i ragazzi erano degli attori, mentre i due sembravano forgiati da anni di esperienza.
<< Oh! Siete i terzi questa sera! >> proferì fingendosi esausta, ma nello stesso tempo scostando i capelli compiaciuta.
Nonostante avesse accettato l’invito, non si sedette sulla sedia, ma nelle gambe del giovane che le aveva domandato di restare. Non aspettò nemmeno che qualcuno portasse un’altra bibita. Si servì tranquillamente dal bicchiere di quello, lasciando di conseguenza una disgustosa impronta di rossetto bavoso. Era truccata esageratamente per i gusti di Carlos, tanto che era difficile capire quale fosse il suo colore di pelle naturale.
<< Allora! Chi vi ha parlato di me? >> disse con fare pettegolo allungandosi verso Kendall e stringendogli una mano. Carlos sentì il biondo, alla sua sinistra, rabbrividire guardando le sue unghie schifosamente lunghe e appuntite. << Sai che hai dei bellissimi occhi …. >> sussurrò a Kendall senza aspettare risposta.
<< È stato grazie a Oscar che ti abbiamo conosciuta >> rispose il poliziotto che sembrava a proprio agio al contrario di tutti gli altri. << Ohhh Oscar. Sí … spero vi abbia parlato bene di me >> sembrò stancarsi a stare seduta sulle gambe del giovane, così si alzò e fece lentamente il giro del tavolo osservandoli ad uno ad uno e sfiorandoli con i polpastrelli. << Veramente non l’ha fatto >> disse il poliziotto più giovane levando il cappello di lana nero che aveva tenuto fino a quel momento e rivelando un cespuglio di capelli rossi. << Come no? >> chiese leggermente stizzita. Decise poi di accomodarsi sul ginocchio di Kendall che, dal canto suo, sembrava abbastanza teso. << Esattamente … >> continuò il più grande.
I quattro ragazzi non volevano prendere parola per paura di fare qualche disastro. Carlos stava rannicchiato nella sua sedia con sguardo cupo. Non avrebbe sopportato che quella gli si sedesse addosso. La ragazza sorrise a Kendall , ma rivolse subito lo sguardo a Logan assumendo un’espressione di finta preoccupazione. << Ohh tesoro, chi ti ha fatto quel brutto livido? >> domando sfiorandolo. A quel tocco il ragazzo si ritirò lesto stringendo i denti per il dolore. Il latino si sentì, se possibile, ancora più in colpa.
<< Ti abbiamo trovata noi, senza alcun aiuto >> continuò James sorprendendo tutti. Quella si alzò per dirigersi proprio davanti al ragazzo che si irrigidì. << Ah davvero? >> domandò retorica mettendosi a cavalcioni sulle sue cosce rivolgendogli uno sguardo provocante. << Quindi lo state cercando >> suppose.
I quattro ragazzi impallidirono spaventati per paura che avesse scoperto tutto, mentre gli altri due riuscirono a mantenere i nervi saldi. << Esatto >> mormorò il rosso. << Sai che hai dei fantastici pettorali >> sussurrò all’orecchio di James mentre gli accarezzava schiena e spalle.
Quello rimase interdetto per un po’, ma poi sembrò prendere la situazione sotto controllo e ribaltarla a suo vantaggio, infatti provò a confonderla per non farle scoprire niente. << Grazie >> rispose sottovoce e con lo stesso sguardo ammaliatore, << Anche tu >>. Le guardava il seno mentre lei gli accarezzava la nuca sorridendo. I poliziotti capirono all’istante l’idea di James, mentre gli altri erano a dir poco imbarazzati. Anche il ragazzo cominciò ad accarezzarle i fianchi. << Sai dove possiamo trovarlo? >> le sussurrò avvicinandosi al suo collo e soffiando appena provocandole piacere. Lei si avvicinò ancora a lui. << No, ma sai, proprio l’altro giorno abbiamo passato una notte di fuoco, forse potremmo riviverla anche noi due >> suggerì infilzando le unghie colorate nella sua schiena.
Gli altri non riuscivano a sentire quello che si stavano dicendo per via del volume troppo basso e della musica assordante.
<< Ah, sí? >> Continuò il castano. << Beh, però mi dispiace un po’ per Oscar. Io sono un uomo d’onore, non permetterei mai ad una donna bella come te di tradire un amico >>. Quella fece il broncio per poi rispondere << Ma lui non è il mio ragazzo, quindi tecnicamente non lo sto tradendo >>. << Non è il tuo ragazzo? >> si finse particolarmente sorpreso. << Allora … >>, prendendola per le cosce la avvicinò a se.
Quella eccitata, per come stava prendendo piega la cosa, cominciò a muovere il bacino verso il suo busto, in un movimento lento e costante. << Non sai nemmeno dove abita? >> disse lui appoggiando le labbra sulla sua spalla scoperta. Prima di rispondere lei gli morse il lobo dell’orecchio, << No pasticcino, te l’ho detto, non siamo fidanzati >>. << Oh, hai ragione … quindi ci sei solo andata a letto insieme? >> suggerì solleticandole la schiena. << Proprio così >> cominciò lasciargli baci sul collo sporcandolo di rossetto fuxia. << E ora non potrai più vederlo, vero? A meno che non venga in questo locale. Sarai un po’ triste, no? >> domandò il ragazzo inarcando la schiena. Non sapeva più che inventarsi.
<< Oh, no. Mi ha lasciato il suo numero dicendo che posso chiamarlo quando mi va >> concluse iniziando a leccargli il collo. << Davvero? Non è che potresti darmelo? >> sussurrò suadente baciandola sulla spalla e avvicinando a sua volta il bacino su di lei.
Quella però, nonostante le avance, non sembrò gradire la domanda. Si scostò dal suo viso e cominciò ad osservare tutti i presenti come se prima di quel momento non si fosse accorta della loro presenza. << Vi deve dei soldi? >> domandò dura.
<< No, al contrario >> rispose il rosso, << Abbiamo da proporgli un affare … uno di quelli grossi, sai? Ma questa cosa non deve venirsi a sapere in giro >>. Sembrò indecisa. << In questi ultimi giorni sembra aver sempre bisogno di soldi >> mormorò più a se stessa che a loro, << Aspettate >>. Scese dalla sua sistemazione e corse dietro una porta coperta da un telo.
James sospirò asciugando disgustato la saliva di quella donna. << Sei stato grande James! >> lo incoraggiò Carlos che un momento prima sentiva stesse per vomitare. << Non è ancora finita >> li ammonì il poliziotto in uno sguardo burbero.
La bruna tornò con un bigliettino in mano che porse direttamente a James. << Questo è il numero di Oscar, ma se vuoi posso darti anche il mio >> disse ammiccando. << Grazie tante, ma ora dobbiamo andare >> la liquidò alzandosi, seguito dagli altri. << Come vuoi, ma vieni a trovarmi qualche volta >> sussurrò. Poi prese un tovagliolo e stampò un bacio rosa fosforescente che diede al ragazzo. Si allontanò fissandolo ancora maliziosa, mentre quelli uscivano lesti.

Kendall stava per scoppiare in un insieme di commenti stupefatti, ma i due poliziotti lo zittirono prima che potesse dire niente. Non si erano ancora allontanati abbastanza.
James diede il numero al poliziotto e, constatando nervosamente che la ragazza non era fuori ad osservarlo buttò il fazzolettino, poco prima donatogli, in un cestino assumendo una faccia disgustata. Si salutarono come inizialmente, visto che molti li stavano guardando.
Il poliziotto più anziano si avvicinò a Carlos e gli disse che li avrebbero informati dei risultati già l’indomani.
I quattro raggiunsero la macchina, ma prima di entrare James lanciò le chiavi a Logan. << Non ce la faccio a guidare >> sentenziò assumendo una faccia da voltastomaco. Scoppiarono a ridere di gusto per poi salire nel mezzo e dirigersi verso casa.











Salve a tutti gente!
Beh? Che ne dite? Le cose stanno cominciando a farsi interessanti?
Ormai i ragazzi sono sempre più vicini alla verità. Riusciranno a scoprire ciò di cui hanno bisogno? E salveranno Alexa? 
Voi cosa ne pensate? Fino ad ora la storia ha risposto ai vostri gusti oppure non vi è piaciuta per niente? Cambiereste qualcosa? Cosa vorreste che accadesse?
Lo so, oggi sono in vena di domande ahahahahah, ma non lasciatele senza risposte!
Alla prossima!

 
  
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