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Autore: Ai_Sellie    03/01/2017    1 recensioni
« Capodanno da solo, chiuso in casa e senza nemmeno uno straccio di super alcolico, esiste qualcosa di più triste? » sbotti, lasciandoti ricadere a peso morto sul divano.
« Sono uno sfigato ».
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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« Capodanno da solo, chiuso in casa e senza nemmeno uno straccio di super alcolico, esiste qualcosa di più triste? » sbotti, lasciandoti ricadere a peso morto sul divano.
Ti allunghi per recuperare il telecomando dal tavolino ed accendi il televisore.
« Sono uno sfigato ».
Senti tua sorella ridere e quando ti volti lei è lì, sorridente e bellissima, in piedi vicino al divano e vestita solo di quell’inguardabile felpa di due taglie più grandi da cui, fino a nemmeno un anno fa, non ti saresti mai separato.
Ti gattona incontro e tu fai giusto in tempo a registrare che quella stessa felpa oggi è insolitamente pulita – niente strappi, niente macchie rosse dove non avrebbero mai dovuto comparire – prima che lei ti si raggomitoli contro ed il suo calore si faccia d’improvviso così reale da farti deglutire e tornare in tutta fretta a fissare lo schermo del televisore.
« Non è vero, sei bello! A me piaci ».
Vedi le sue gambe nude avvinghiarsi alla tua, senti la sua guancia strusciarsi contro il tuo braccio e la sua mano stringersi un po’ di più intorno al tuo polso, per tenerti vicino.
« Sono felice che siamo solo io e te, mi piace stare in tua compagnia ».
Ti sfiora il mento con le dita e tu non puoi fare a meno di seguirle con lo sguardo fino alle sue labbra, che socchiude appena per poter prendere la caramella.
Te la porge con lo stesso sorriso un po’ infantile con cui ti confessò di essere innamorata di te.
« Mi piaci ».
La fissi immobile, senza quasi battere le palpebre.
« Però hai ragione, se avessimo qualcosa con cui brindare sarebbe un Capodanno perfetto ».
No, lo sarebbe se tu fossi reale, pensi serrando i denti e trattenendo il respiro, e per un attimo il bisogno di dirglielo, di fare in modo che tutto questo finisca – il dolore pressante, il senso di soffocamento, le allucinazioni sempre più frequenti e dettagliate, tanto da farti cominciare realmente a temere che un giorno o l’altro non sarai più in grado di distinguere quale faccia della moneta sia quella ‘vera’  – si fa così intenso che la senti tremare e svanire un po’.
Poi lei muove appena il braccio e tu ti rendi conto che la manica è strappata e la felpa è tornata ad essere sporca e inzuppata come lo era quando, attirato dal casino, sei corso in strada e l’hai vista distesa sul marciapiede.
Apri la bocca e prendi la caramella con i denti. 
Tua sorella ride e appoggia la testa sulla tua spalla.
« Mi piaci ».
Inghiotti il nulla.
  
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