Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: ombra_di_cenere    04/01/2017    1 recensioni
La prima volta che lo vidi pensai avesse l'atteggiamento da leader, sì l'atteggiamento di quelle persone che ti avrebbero guidato sempre con giudizio e correttezza.[...] Le sue parole suonarono così convincenti e sincere, il suo sguardo trasmetteva una sicurezza mai provata prima e pensai : “ Dannazione! Seguirei questo biondo pure in braccio ad un gigante se mi chiedesse di fidarmi di lui!”.
È stato lo stesso biondo nel quale riposi la mia fiducia che ci guidò in questa missione suicida.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erwin Smith, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che lo vidi pensai avesse l'atteggiamento da leader, sì l'atteggiamento di quelle persone che ti avrebbero guidato sempre con giudizio e correttezza. Parlava a noi reclute come fossimo suoi pari, considerandoci soldati veri e propri, non solo ragazzi ancora ignari di ciò che accadeva nel mondo.
La sua voce era sicura e decisa, aveva un atteggiamento rigido ma comunque riusciva a trasmettere un certo calore attraverso le parole che usava. Pensai fosse un ottimo oratore ma nonostante questa sua ammirevole capacità non molti di noi sarebbero rimasti con lui, io per prima. O almeno questo era ciò che pensavo. Quando iniziò a parlare del mondo esterno, dei pericoli che ogni giorno loro correvano e che anche noi avremmo corso se ci fossimo arruolati nel corpo di ricerca, qualcosa in me scattò. Avevo pensato al mondo esterno molte volte e altrettante mi ero ripromessa di non cedere alla tentazione di scoprire cosa ci fosse al di là di quel maledetto muro. Però in quel momento, con la pressione della decisione imminente a premere nel petto e lui di fronte a tutti noi, cedetti. Decisi di scoprire cosa ci fosse al di là, decisi di ascoltare le sue parole. Decisi di agire da folle, perchè in fondo per prendere una scelta del genere un po' folli, se non pazzi, bisogna esserlo. Il Capitano ci chiedeva di mostrare il nostro coraggio e di offrire i nostri cuori alla lotta contro i giganti, non potevo nascondermi. Sembrava quasi una sfida quella che ci proponeva: eravamo veramente così coraggiosi da rischiare le nostre vite? Se sì, dovevamo dimostrarlo arruolandoci nel corpo di ricerca. Le sue parole suonarono così convincenti e sincere, il suo sguardo trasmetteva una sicurezza mai provata prima e pensai : “ Dannazione! Seguirei questo biondo pure in braccio ad un gigante se mi chiedesse di fidarmi di lui!”.
Ci arruolammo in 7 quell'anno, io ero l'unica ragazza.

È stato lo stesso biondo nel quale riposi la mia fiducia che ci guidò in questa missione suicida.
Eravamo in vantaggio: gli alberi al confine della grande foresta ci fornivano gli attacchi ideali, poi loro sono arrivati in massa.
Troppi e troppo in fretta.
Nella confusione ho perso la mia squadra, mi fermo su un ramo dal quale posso cercare di ritrovare Felix . Da quando ci siamo arruolati, circa tre settimane fa, siamo diventati molto amici. Già durante l'addestramento parlavamo spesso e lavoravamo insieme ma non ci consideravamo veri amici; ora che siamo rimasti in così pochi ci siamo uniti tra noi reclute e soprattutto io mi sono affezionata a lui. Felix è un soldato esemplare: si è classificato primo della classe. Grazie alle sue capacità ha sempre voluto entrare a far parte della legione esplorativa per poi diventare un eroe conosciuto. Ha le potenzialità per realizzare il suo sogno però ha un piccolo difetto: non sa misurarsi.
Neppure io ho molto autocontrollo ma conosco i miei limiti mentre lui continua a esagerare, spingendosi al limite e mettendo in pericolo i suoi compagni di squadra. Già una volta abbiamo rischiato di non tornare alla base interi per colpa sua: aveva esaurito il gas cercando di distrarre dei titani e rimanendo così bloccato tra due di loro.
Nonostante questo suo aspetto è una persona fantastica, sempre pronta ad aiutare gli altri e coraggioso come pochi. Ed è questo che mi spaventa. Mi hanno messo nella sua stessa squadra per poterlo tenere a bada e ora che io non sono con lui ho paura di cosa possa combinare, soprattutto adesso che la situazione è svantaggiosa.
Sento un grido provenire da sinistra, mi volto.
Un soldato è bloccato nella mano di un gigante mentre un altro ancora si sta avvicinando. Non ci penso un secondo e, impugnate le lame, mi getto addosso al titano che ha afferrato l'uomo.
Non noto nulla di ciò che mi circonda: non bado al vento che mi graffia il viso e mi costringe a socchiudere gli occhi, non bado al soldato che si sta avvicinando per salvare anche lui lo stesso uomo, non noto che a pochi metri da me proprio Felix è in pericolo.
Centro perfettamente la collottola dei gigante che subito molla la presa e permette al soldato di mettersi in salvo; mi aggancio ad un altro albero e mi getto sul secondo titano, quello in avvicinamento, e in un attimo è morto pure lui.
Durante l'addestramento mi hanno sempre detto che ho un'ottima coordinazione e un bel taglio, ora che vedo che riesco davvero a uccidere titani e non solo tagliare fantocci lo credo anche io.
Noto che il soldato che ho salvato è seduto su un ramo dei più alti e si tiene una gamba, probabilmente è rotta ma almeno è vivo.
Da dietro sento una voce: - STAMMI LONTANO! STUPIDO TITANO!
Il mio cuore perde un battito, mi volto e lui è là. Sta penzolando dalla mano di un gigante, lo sta tenendo per un piede e lui continua a dimenarsi, agitando le lame invano.
 - FELIX RESISTI!
Mi lancio verso di lui, non credo di essere mai andata così velocemente durante nessun allenamento. Mi avvicino velocemente evitando gli alberi, manca poco... poco.. Ecco!
Ruoto e contemporaneamente abbasso le lame per tagliare la collottola; dovrebbe essere un taglio perfetto. Un rumore metallico attira la mia attenzione, guardo in basso e vedo le mie lame per terra.
Mi fermo sul fianco di un albero e guardo scioccata le mie mani: le lame si sono spezzate, entrambe. Alzo gli occhi e vedo il titano sollevare la sua preda per posizionarla sopra il naso.
 - FELIX ! -  , sento per un secondo il panico impadronirsi della mia volontà. Non riesco a reagire, mi sento debole, finchè non noto del movimento attorno a me.
Altri titani, tre per la precisione, si stanno avvicinando. Devo salvare Felix!.
 - SCAPPA VALE! -  mi grida mentre mi guarda capovolto.
Cambio immediatamente le lame e mi lancio ancora verso di lui, questa volta non sbaglierò! Questa volta lo ammazzo quel bastardo!
Mentre mi avvicino noto che Felix non si agita più, è fermo con le braccia penzoloni.
- STO ARRIVANDO! - , lui mi guarda e posso giurare stia piangendo. Non parla ma lascia cadere le lame e questo gesto vale più di mille parole.
Felix come puoi arrenderti!? Tu che mi dicevi sempre di continuare! Che mi hai sempre incoraggiato nel perseguire le mie ambizioni! Come puoi arrenderti?!
- FELIX REAGISCI! - , mi ci vorranno ancora alcuni secondi per raggiungerlo. Il titano solleva ancora di più la mano, spalancando la bocca.
Finalmente riesco ad attaccare la fume al titano che l'ha catturato, mancano una decina di metri. Sto usando tantissimo gas ma non mi importa, devo salvarlo! Manca poco, ormai è fatta, è mio!
Mi preparo a ruotare per tagliare; Felix spalanca la bocca in un grido ma non sento alcun suono.
Vengo scaraventata contro un albero da una manata di un titano sbucato dal lato.
Finisco contro un tronco col fianco destro, l'attrezzatura di quel lato è distrutta; non so come faccio a riuscire a respirare ancora. Ho la vista offuscata e la testa rimbomba, sento dei rumori ovattati, nulla di chiaro. Sono consapevole solo del dolore lancinante al torace. Ogni respiro è una pugnalata. Prendere aria è come ingoiare fuoco. Mi sollevo sul gomito e mi odio per averlo fatto. Alzo lo sguardo ora più chiaro e lui è là. Mi guarda in silenzio, le lacrime che scorrono sul viso capovolto.
-  Felix... -  anche solo il sussurrare mi procura un dolore assurdo. Sono terrorizzata. Allungo un braccio verso di lui e provo ad alzarmi ma fallisco miseramente. Non riesco a togliergli gli occhi di dosso; il gigante chiude i suoi. Vedo Felix portarsi una mano alla bocca, sta tremando.
Riesco ad alzarmi su un ginocchio, lui è sempre là, con la mano sulle labbra. Forse non vuole urlare, forse vuole alzarla a coprirsi gli occhi. Non capisco cosa voglia fare finchè non mi manda un bacio e mezzo secondo dopo è sparito nella bocca del titano.
 - NO! FELIX! - urlo, nonostante il dolore alle costole.
Inizio a tremare violentemente. Ricado in ginocchio e respiro a scatti, dolorante. Non riesco a togliere lo sguardo da quel mostro. Mi sento un vuoto nello stomaco, ho appena visto morire il mio migliore amico. La vista mi torna offuscata, sto per piangere?
Non so in che parte di me trovo la forza per alzarmi. Lo shock lascia spazio alla rabbia che prende il sopravvento. Muovo qualche passo incerto, pure il ginocchio fa male, ma ignoro il dolore. Voglio ucciderlo! Devo ucciderlo! Devo ucciderli tutti!
Riprendo le mie lame e faccio per iniziare a correre verso quel mostro ignorando il dolore, quando ancora una volta vengo sbalzata via. Non appena i miei piedi si staccano da terra vedo un'altra mano di titano atterrare proprio dove ero io nell'istante precedente. Qualcuno ha evitato che venissi schiacciata e quel qualcuno, che ora mi tiene con un braccio per la vita, ha i capelli biondi.
Ci fermiamo su un ramo abbastanza largo perchè possa sedermi; finalmente posso vedere chi è stato a salvarmi.
Rimango basita quando mi trovo di fronte il Capitano Smith in persona. Si inginocchia per guardarmi negli occhi e chiedermi con voce ferma : - Sei tutta intera?
Annuisco in silenzio mentre sento che le lacrime stanno arrivando.
Felix...
 - Devo ucciderli! - faccio per alzarmi ma il Capitano me lo impedisce, con una sola mano appoggiata sulla mia spalla.
-  Tu non vai da nessuna parte, ho visto che botta ti sei presa. E la tua attrezzatura è distrutta. - punta i suoi occhi seri nei miei.
- Posso lanciarmi da qui! Li prendo di sorpres- - non riesco a finire la frase: le costole protestano. Mi abbraccio da sola la parte dolorante, credendo che possa diminuire il dolore. Niente da fare.
 - Non potresti fare nulla in queste condizioni. - si alza e mi tende una mano.
Riluttante la accetto e mi rialzo sempre tenendomi il torace.
- C'ero quasi! Stavo per farcela! Cazzo! CAZZO FELIX PERCHE'? - sento una lacrima calda scendere lungo la guancia.
- Non è il momento di mettersi a piangere! Slaccia l'attrezzatura che ora è solo d'intralcio. CI RITIRIAMO! RITIRATA! AI CAVALLI! - , il Capitano urla le indicazioni brandendo una delle lame.
Come può dirmi di non piangere in un momento simile?
Deve aver notato lo sguardo con cui lo sto fissando perchè rinfodera la lama e mi dice con tono più gentile: - Non prenderla a male, voglio solo portarti viva fuori di qui e se piangi peggiorerai solo la situazione, ok ?
Ancora una volta mi fido di ciò che mi dice, mi fido del suo sguardo che ora sembra così umano rispetto a pochi secondi prima.
Inizio a slacciare l'attrezzatura; vedo alcuni soldati superarci mentre si dirigono ai bordi della foresta per raggiungere i cavalli.
Lascio cadere i porta lame e il resto della manovra, li osservo mentre atterrano separandosi con un rumore metallico.
- Salta su  - il Capitano si volta e mi fa segno di saltargli in groppa.
Cosa?!
Pensandoci io ora sono a piedi, e non mi sembra il caso. Mi avvicino e gli appoggio le mani sulle spalle. È un po' troppo alto, considerando il ginocchio che fa male e anche le costole non riuscirei mai a salire. Sembra accorgersene e si abbassa un poco.
- Sta attenta alle costole, potresti essertene rotta alcune. - ,come se non lo sapessi. Salto e mi aggrappo alle sue spalle larghe. Riesco ad appoggiare i piedi alle bombole così da non dargli fastidio durante lo spostamento. Decido di non piangere e di non pensare a Felix. Mi devo concentrare su altro. Chiudo gli occhi ma sotto le palpebre ritrovo quella scena. Li riapro e mi mordo l'interno della guancia: non devo piangere!
Mi concentro sul respiro, piccolo respiri così da non farmi male. In un attimo di distrazione faccio un respiro più profondo. Sento una coltellata tra le costole ma sento anche il profumo del Capitano.
È un profumo che conosco ma ora non mi viene in mente a cosa corrisponda.
Lui si muove veloce ma non troppo, così da non rischiare di perdermi. In pochi minuti siamo al confine della foresta.
Non c'è nessun titano nei paraggi; noto che mancano molti cavalli e molti soldati rispetto all'inizio della missione. I carri sono pieni di feriti, più gravi di me che sono ancora stata fortunata.
Atterriamo, lui si abbassa ancora per permettermi di scendere.
- Grazie-Auch! - ho parlato velocemente e mi sono procurata un'altra fitta.
- Dici che riesci a cavalcare? - mi guarda dalla sua altezza con quei grandi occhi azzurri.
Annuisco, ho paura di parlare e farmi ancora male. Si porta due dita alla bocca e fischia; poco dopo compare un cavallo bianco che ci viene incontro. Dietro a questo viene un altro cavallo, nero però.
Lo riconosco subito: è il cavallo del caporale maggiore Rivaille. Difatti quest'ultimo è in groppa all'animale e si sta avvicinando. Ho sentito numerose storie su di lui ma non gli ho mai rivolto la parola, dopotutto non è una persona molto socievole.
- Ci siamo tutti Erwin. - ferma il cavallo di fronte a noi, i capelli neri e lisci scompigliati dal vento.
- Mike come sta? - il Capitano ha un tono quasi preoccupato.
- Ha la gamba rotta ma sta bene. Non abbiamo più cavalli però, molti soldati sono in due su di uno e i carri son pieni. -  , il Capitano annuisce in silenzio.
 - Grazie Levi, torna pure dalla tua squadra. - così detto Rivaille fa retro-front e sparisce tra gli altri soldati ormai pronti alla partenza.
- Tu vieni con me. - il Capitano si volta a guardarmi e mi si avvicina.
- Non credo riusciresti a salire messa così col torace... Posso? - allunga un poco le braccia verso me come per sollevarmi. Annuisco, consapevole che ha ragione: se provassi a montare a cavallo in questo stato il ginocchio cederebbe e non voglio nemmeno pensare al dolore alle coste.
Mi prende per i fianchi con le sue mani enormi e mi solleva come se non pesassi minimamente. Mi sistemo sulla sella mentre lui monta a cavallo dietro di me. Prende le redini e mi sento sovrastare dalla sua figura. Senza pensarci accarezzo il collo del cavallo. È rincuorante sentire il calore sotto le mani, paragonato al freddo dell'impugnatura delle lame. Ci mettiamo in marcia, noi siamo davanti a tutti affiancati dalla squadra del Capitano stesso. Se non fossi ancora stravolta dagli avvenimenti di poco fa e non fossi concentrata sul controllare il respiro probabilmente starei tremando dalla vergogna. Le nostre gambe sono unite, separate solamente dallo strato di stoffa dei pantaloni, ed è così anche per i bacini. Le sue braccia sono enormi paragonate alle mie e le sue mani tengono le redini ferme e tese. Andiamo velocemente e ogni tanto il cavallo fa dei piccoli salti per evitare dei sassi e in quegli istanti odio quella povera creatura. So che non è colpa sua ma il mio torace sembra in fiamme. Mi tengo leggermente protesa verso il davanti, non voglio appoggiarmi al Capitano.
La stanchezza della missione inizia a farsi sentire e l'andatura costante mi invitano a chiudere gli occhi. Appena lo faccio vedo il viso di Felix, lui che mi sorride quando siamo riusciti ad uccidere il primo titano e subito dopo lui che piange appena prima di morire. Questa volta non riapro gli occhi, è giusto che pensi a lui ed è più che giusto che soffra per lui. Non sono riuscita a salvarlo e non riuscirò mai a perdonarmi per questo. Sento le lacrime arrivare, le palpebre appesantirsi e mi pizzica il naso; stringo ancora di più il braccio sinistro al torace. Sto per piangere e non voglio trattenermi. Però mi ricordo dove sono e con la voce più ferma che riesco a usare per via del dolore chiedo :
- Capitano?
- Che c'è?
- Posso piangere ora? - la mia voce si affievolisce man mano che pongo la domanda. Non so come ma riesco ad attendere la sua risposta prima di lasciar scorrere le lacrime sul viso. Devo averlo sorpreso con questa domanda perchè perde un secondo prima di rispondermi.
- Certo... - il suo tono è estremamente dolce e comprensivo. Difficile credere che sia la stessa persona che pochi minuti prima mi ha detto di non faro perchè altrimenti sarei stata d'intralcio. Oltre che dal tono rimango colpita anche dal gesto che fa: stacca una mano dalle redini e mi stringe la spalla delicatamente come per rincuorarmi.
Non riesco più a trattenermi e comincio a piangere, in silenzio, ma ininterrottamente. Una lacrima calda segue l'altra lungo le mie guance, scorrono come l'acqua di un fiume sui sassi del letto di quest'ultimo. Sento il loro sapore salato sulle labbra, il torace fa male ma sopporto il dolore anzi, quasi mi piace. Provare dolore mi ricorda che sono viva, sono dannatamente viva mentre Felix e molti altri no. Allora apprezzo il dolore, per apprezzare la vita e per ricordarmi che dovrò combattere ancora e sempre. È questo il prezzo che devo pagare per le mie scelte. Ho scelto di mostrare il mio valore in combattimento e ora devo combattere. Gli occhi bruciano; le lacrime che lasciano i miei occhi sembrano portarsi via gli ultimi residui di forze che avevo in corpo. Senza accorgermene mi addormento appoggiando la testa sulla spalla del Capitano, inclinandola verso il suo collo.


- Valentina... Valentina svegliati, siamo arrivati.
Sento qualcuno chiamarmi, ma mi sento confusa e non riconosco la voce. L'unica cosa che riesco a riconoscere è il mio nome per intero, cosa che odio sentire.
- Non intero...Non il nome intero... – farfuglio mentre apro lentamente gli occhi. Mi ci vuole un secondo per ricordarmi della situazione in cui ero. Io, Capitano Smith, cavallo. Non posso credere che mi sia addormentata!
Sento che sono appoggiata con la schiena al petto del Capitano, sento il suo respiro scompigliarmi i capelli mentre mi risponde.
- Va bene, allora riformulo. Vale siamo arrivati...
- Mi scusi Signore! Io no-Ahi!-  mi raddrizzo di scatto e subito sento una coltellata tra le coste.
- Attenta! Fai piano. - mi abbraccio il torace e cerco di fare respiri piccoli. Non posso credere di essermi addormentata addosso al Capitano!
- Mi scusi Sign-
- Tranquilla, nessun problema. - mi interrompe. Io mi sento bollire in viso, che vergogna. Siamo fermi nel cortile della base, attorno a noi i soldati che si reggono in piedi si avviano verso le scuderie mentre gli addetti alle cure portano i feriti in infermeria. Sono tutti troppo stravolti per notare la recluta seduta a cavallo col comandante. Il Capitano smonta e noto il caporale Rivaille avvicinarsi a piedi.
Penso a quale sia il modo meno doloroso per smontare ma mi arrendo all'idea che farà male sempre e comunque. Faccio per muovermi quando il Capitano mi ferma:
- Aspetta, ti aiuto. - mi fa segno di voltarmi tutta dal suo lato. Porto le gambe dalla stessa parte, lui mi prende dalla vita, come quando mi ha aiutato a salire e, allo stesso modo, mi solleva senza mostrare il minimo sforzo. Scendendo però ha iniziato a girarmi la testa, mi sento ancora più stanca di prima e la vista mi si offusca leggermente. Una volta in piedi mi posa le mani sulle spalle:
- Dammi un secondo e ti accompagno in infermeria – i suoi occhi mi appaiono due scintille azzurre un po' sfuocate. Riesco ad annuire, lui si volta per chiedere qualcosa al caporale Rivaille ma io non capisco cosa. Vedo delle piccole stelle ai bordi degli occhi, le gambe si fanno deboli e pesanti e la terra si avvicina troppo velocemente.
L'ultima cosa che sento è il caporale maggiore dire :
- Sviene!


Angolo scrittrice: eccoci qui! Innanzitutto garzie per aver dedicato un po' del vostro tempo alla lettura della mia FF !
Il titolo è ispirato alla canzone di Taylor Swift, più precisamente alla cover di Sam Tsui <3  Se siete dei teneroni ve la consiglio perchè è una canzone dolcissima! 
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto; durante i prossimi capitoli la storia tra Erwin ( quanto lo amo! ) e Vale proseguirà e si approfondirà.
So che molti non apprezzano l'inserimento di un personaggio esterno in una storia ma io sentivo di doverla scrivere...
Spero di riuscire a pubblicare regolarmente i prossimi capitoli!
Recensioni e commenti son ben accetti! seriamente, vorrei sapre cosa ne pensate, sia in positivo che in negativo, giusto per farmi un'idea!

Alla prossma, un bacio
                                                    Ombra :*
 

 

   
 
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