Crossover
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Autore: Dian87    09/04/2005    1 recensioni
non tutto pareva finito con la battaglia presso il vallo di Adriano, la spada di Cesare è mira dei nazisti. Basata su "L'ultima legione" e "Indiana Jones"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1-NOVUS ORTUS

Romolo osservò il campo di battaglia, dove aveva battuto con il suo manipolo di eroi gli uomini di Wulfila. Vatreno era incastrato su un albero da tre lance, Demetrio e Orosio erano uniti anche nella morte, ma c’era ancora un alito di vita in Iulia, la giovane legionaria della Nova Invicta che aveva l’età di Romolo, la quale era l’unica ragazza romana accettata nella legione e che aveva uno squarcio nel fianco, laddove Wulfila l’aveva colpita con la spada di Caio Giulio Cesare. Romolo la raggiunse e s’inchinò su di lei, sollevandole la testa.

- Non cambiare mai, Cesare.- mormorò questa, morente.- Addio, fratello mio.-

Iulia morì, ma Ambrosinus volle che il corpo non fosse seppellito e che fosse affidato a lui.

- D’accordo, Ambrosine.- rispose Romolo Augusto, l’ultimo degli imperatori di Roma, chiamato lì Pendragon, figlio del dragone.

 

Qualcuno stava cercando di entrare nella torre lungo il Vallo di Adriano dove Ambrosinus era vissuto. Finalmente la porta si aprì.

- Cosa state cercando?- chiese un anziano, raggiungendo il luogo dello scavo.

- Abbiamo sentito che qui è celata una delle torri del Vallo e abbiamo avuto il permesso di scavare.- rispose colui che era a capo dello scavo.- State attenti con quella porta e aspettatemi: non si sa mai cosa c’è oltre!-

- Voi non sapete cosa c’è oltre.- ribatté l’anziano.

- Lei sì?- fece l’archeologo.

- Sì, ne sono il custode.-

Mentre stavano parlando, i due scendevano verso la porta e l’archeologo la aprì.

- Sono il dottor Indiana Jones.- si presentò.

- Myrdin Emreis.- rispose l’anziano, precedendolo, con una lampada a olio in mano.

- Cosa c’è laggiù?- chiese Jones.

- Il vero tesoro di questo posto.- rispose Myrdin, avvicinandosi al letto da campo, dove era distesa una sedicenne, pallida come una morta, e l’anziano la scosse leggermente, dicendole, in latino.- Iulia, è ora di svegliarsi.-

La ragazza aprì gli occhi e osservò il volto dell’anziano.

- Ambrosine, quanto tempo è passato?- gli chiese, in latino.

- Molti anni, Iulia, molti anni.-

- Gli altri?-

- Sono morti da molti secoli.-

La ragazza portò la mano alla ferita che le aveva procurato la morte, ma sentì solo la cicatrice.

- Com’è possibile, Ambrosine? Credevo di essere morta.-

- Vieni fuori, Iulia, capirai meglio.-

Myrdin accompagnò la ragazza fuori dalla torre, sorreggendola, ma dopo fu lei a sorreggere l’anziano che era sopravvissuto ai secoli e che l’aveva risvegliata dal suo coma profondo. Myrdin spiegò alla ragazza e all’archeologo cosa era accaduto, tuttavia dovette spiegarlo una volta sola perché l’archeologo conosceva perfettamente il latino orale e lo riusciva anche a parlare, dando a Iulia un’impressione di ritorno all’ambiente castrense.

- Così il sogno di Livia si è avverato, Venetia è diventata una grande città sul mare.- commentò Iulia, felice per l’amica che aveva sentivo anche come una madre, così come Aurelio un padre e Romolo un fratello.

- Però ora il mondo è molto cambiato, il tuo mondo, Iulia, non esiste più e devi adattarti a questo.- terminò Ambrosinus.

- Ambrosine, sono abituata ad adattarmi da quando ero nella legione Nova Invicta, ce la farò anche questa volta, in più Wulfila ci ha imposto cambiamenti molto repentini.- rispose la ragazza.

- Ma qui è tutta l’ideologia che è cambiata. Dottor Jones, la prego, si occupi lei di Iulia, io ora devo andarmene.-

- Dove, Ambrosine?- chiese Iulia.

- Non ti è concesso sapere, anche perché dovrai preoccuparti di non venire catturata dagli uomini discendenti da Wulfila e che si credono padroni del mondo.- rispose Myrdin, non sorridendo affatto.

- Ho capito. Che gli dei ti proteggano, Ambrosine.- terminò la ragazza.

- Non ho mai capito molto dei tuoi dei, Iulia, perché sono sempre stato cristiano anche se sono un druido della Britannia.-

Myrdin se ne andò e la ragazza rimase sola con il dottor Jones, anche se sorrise: nessuno della Nova Invicta era mai stato cristiano, si erano sempre seguite le tradizioni, anche se per Iulia era stata fatta un’eccezione, infatti a nessuna donna romana era concesso di combattere.

- Andiamo, Iulia, devi cambiarti: non passerai certo inosservata con quell’armatura e quella spada.- le disse Jones.

- D’accordo, dottor Jones, sono nelle sue esperte mani.- accondiscese Iulia. "Ora sono tutti morti, tranne Ambrosine, ma posso reputarlo anche lui morto, dato che non lo vedrò mai più. Ora devo fidarmi solo di quest’uomo di cui Ambrosine si è fidato." Inconsciamente passò una mano sulla cicatrice della ferita. "Wulfila finalmente è morto, ma quelli come lui continuano a fare danni in tutto il mondo. Bisogna che qualcuno li fermi."

- Qualche problema, Iulia?- le chiese il dottor Jones in latino.

- No, dottor Jones, ma mi potrebbe insegnare la lingua che si usa in questo periodo? Vorrei comprendere tutti coloro che parlano in questo periodo.-

- Non esiste un’unica lingua, come penso avveniva anche nel tuo mondo, ma ti insegnerò tutte quelle che so. Mettiti questi vestiti.-

Iulia si vestì e stabilirono che sarebbe stata un’assistente del dottor Jones finché Myrdin, o Ambrosinus come dir si voglia, non fosse tornata a riprenderla.

  
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