Videogiochi > Resident Evil
Ricorda la storia  |      
Autore: Mirajade_    06/01/2017    1 recensioni
“Ti stai rammollendo” si era detto, cercando una scusa plausibile del perché sentisse quel vuoto nell’animo che aveva imparato chiamarsi mancanza. Sherry gli mancava? Tsk… sciocchezze, era la solitudine che gli infangava il cervello… in quel momento si sarebbe accontentato pure della compagnia di uno J’avo.
[JakexSherry]
[Break In - Halestorm]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jake Muller, Sherry Birkin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
When it’s all said and done
I’ll follow the echoes

Jake Muller era rimasto meravigliato quando aveva costatato gli effetti che quell’avventura malata aveva avuto su di lui. Il mondo aveva smesso di apparire noioso e insignificante con quella sua calma e monotonia dettata da ogni individuo ignaro di cosa lui aveva visto e vissuto.
Strinse tra le mani guantate la tazza di caffè bollente perdendosi nel chiacchiericcio che si diffondeva usualmente in un bar, spostando di tanto in tanto gli occhi di cristallo sulla tv del locale con fare annoiato, perdendosi nei ricordi più disparati, soffermandosi con morbosità su uno che portava il viso candido incorniciato da brizzolati capelli biondo perla.
Sherry Birkin.

And I find myself running to meet you
I didn’t want to escape
From the bricks that I laid down

Il solo nome capace di aggrovigliarli le viscere e fargli battere il cuore di gesso. L’unica luce che lo aveva accompagnato durante gli esperimenti in quel putrido e orrendo laboratorio in Cina quando, steso sul lettino scomodo, e ricoperto da elettrodi non aspettava altro che uscire per l’ora d’aria e rivedere il volto bambinesco dell’amica.
Aveva sorriso sprezzante quando la prima volta l’aveva definita in quel modo, forse perché non poteva definire amica un’agente venuto per salvare il mondo reclamando il suo sangue e gettando il peso della vita di milioni di persone sulle sue spalle, sapendo nonostante tutto che Sherry non avesse cattive intenzioni, o forse perché non accettava quell’etichetta quando si parlava di lei.

You are the only one
The only one that sees me
Trusts me and believes me

 
L’aveva salvata, confortata con semplici e brevi sguardi, e stretta a se quando le lacrime le rigavano le guance. Aveva urlato il suo nome quando, bloccato da più J’avo, aveva visto quegl’esseri portargliela via, strappare la sua luce da quella vita di solo buio che era la sua.
“Avevi promesso” gli aveva ricordato lei, facendo riferimento a quella promessa che lui, Jake Muller, non avrebbe mai accettato. Una promessa cui aveva risposto con un asciutto “Va bene” ma che per lui non significava nulla.
Lasciarla sarebbe stato troppo difficile.


 
The only one that knows me
And in the dark you show me
Yeah it’s perfectly reckless
Damn, you leave me defenseless
 
 
 
Quel legame ormai instaurato lo stava logorando dentro, non avrebbe sopportato la vista della partner tra le grinfie di quei mostri.
Lo aveva costatato in Cina, rinchiuso in quelle quattro pareti bianche da giorni se non settimane senza parlarle o vederla.
“Ti stai rammollendo” si era detto, cercando una scusa plausibile del perché sentisse quel vuoto nell’animo che aveva imparato chiamarsi mancanza. Sherry gli mancava? Tsk… sciocchezze, era la solitudine che gli infangava il cervello… in quel momento si sarebbe accontentato pure della compagnia di uno J’avo.
O forse no… Forse gli mancava rivedere gli occhi di puro cielo della ragazza, le chiacchierate con lei, la preoccupazione che spesso dimostrava per lui, uno “schifoso mercenario”. Forse gli mancava Sherry, fin troppo per i suoi gusti: lui, uomo rude dalle maniere brusche conquistato da una donna dolce e forte come pochi.

So BREAK IN
 
Perché, anche se non lo dava a vedere, aveva amato stringerle la mano o rivolgerle sorrisi. Amava sentire l’adrenalina scorrergli nelle vene mentre si facevano spazio tra J’avo e mostri d’ogni genere, amava il modo in cui lei stringeva con sicurezza la pistola tra le mani per prendere la mira e sparare un colpo: gli occhi s’illuminavano di luce nuova e lo sguardo serio rimaneva tale fino alla fine della sparatoria.
Sguardo che l’aveva abbandonata solo una volta: quando con insicurezza aveva stretto tra le mani quel revolver magnum puntata su quel deforme e orrendo mostro che era l’Ustanak. L’aveva aiutata quella volta.

And take everything I have
Until there is nothing left
Until it’s just your voice in my head

 
“Questa merda finisce ora” aveva racchiuso la mano bollente della partner tra le sue, scambiando uno sguardo che rivelava più di quanto avesse immaginato e avevano premuto il grilletto, insieme. Insieme avevano visto quel mostro capitolare, insieme erano sopravvissuti, insieme sarebbero rimasti.
Sherry aveva intrecciato le dita con le sue trasmettendogli quello che non si era mai ostinato a cercare se non rifiutare come lava sulla pelle: amore. Un amore che sapeva completarlo e comprenderlo.
“Grazie”
Grazie per essere stata con me.
Grazie per amarmi.
Grazie per farti amare.
Grazie perché sei tu la mia unica luce.

And when the lights come on
You see me as I am
You’re still inside me

 
Jake, tuttavia, non le aveva detto nessuna di quelle frasi, limitandosi a un sincero e semplice ringraziamento stringendosela addosso con l’aria bollente sul viso e la consapevolezza che si sarebbero separati.  Forse per mesi ma mai “per sempre” non l’avrebbe permesso.
-Vuole qualcos’altro?- una cameriera con vassoio sotto braccio si era avvicinata prendendo la tazza ora vuota.
Jake aveva risposto con un tetro “No, grazie” capace di far raggelare il sangue: non era mai stato un tipo espansivo né tantomeno socievole inoltre detestava i camerieri che con i loro “Vuole qualcos’altro” intendevano “Libera il tavolo o prendi qualcosa se vuoi rimanere”.
Sbuffò Jake mentre la ragazza dalla coda di cavallo si allontanava con la tazza sporca e l’espressione di chi avrebbe voluto prenderlo a calci.
Proprio in quell’attimo in tv davano un film romantico per adolescenti, uno di quelli con la classica storia d’amore tra due liceali, o meglio, tra il ragazzo cattivo e quella che pensava solo allo studio e alla carriera, ed esattamente in quel momento c’era la fatidica scena del primo bacio: i due protagonisti su una terrazza che dava su un paesaggio di mare illuminato dal chiarore della luna, il ragazzaccio con l’aria da sbruffone che prima di stamparle quel stramaledetto bacio ammette un “Vorrei baciarti” accompagnato da un “Fallo” da parte della protagonista.
Sì, pensò il mercenario, quel film era una cagata pazzesca, ma forse era così che andava il mondo e lui non lo aveva mai saputo. Forse il primo bacio doveva essere proprio come in un film, con uno sfondo romantico accompagnato dalla luce della luna e dal suono delle onde, e non su un elicottero di soccorso con l’aria fredda dell’alba capace di congelarti la faccia e la rudezza che solo lui aveva nel dare un bacio.

 
You are the only one

Non aveva chiesto né tantomeno rivelato quanto avrebbe desiderato le labbra della bionda sulle sue: lo aveva fatto e basta; carezzando il viso della bionda tra le sue mani e lasciandogli uno di quei baci che avevano il retrogusto di disperazione e angoscia come se ne derivasse la sua incolumità.
“Jake” aveva sussurrato Sherry con le guance colorate di rosso, i capelli disordinati e il respiro affannoso come se avesse corso, e anche in quello stato per il mercenario non era altro che cosa bella e pura.
Mi mancherai come l’aria, ragazza bionica.
La baciò di nuovo.

 
BREAK IN
 
Dio, quanto gli mancavano quelle labbra rosee abitualmente schiuse come boccioli di rosa.
Schiaffò una banconota e qualche moneta sul tavolo prima di alzarsi con l’usuale fare irritato e imbattersi nella città affollata e frenetica che era Seattle, lo smog che si percepiva nell’aria gli fece rimpiangere le missioni da mercenario nelle piccole città.
Non sapeva precisamente perché aveva preso il primo volo disponibile, anzi era corretto dire non voleva saperlo. Perché non lo avrebbe mai ammesso, pensò mentre s’incamminava verso una meta precisa, che la biondina le mancava tanto da indurlo a farle una visita, dopo essersi sentiti solo con qualche messaggio.
“Mi farai impazzire ragazza bionica” e sorrise tra se e se, svoltando l’angolo, fantasticando sulla consistenza delle labbra che avrebbe nuovamente saggiato. 

Put your lighter in the air
and lead me back home



 
Little Wonderland:
Buonsalve amanti di Resident Evil!
Mi presento, sono Mira e dopo anni di ripensamenti ho deciso di pubblicare questa One-Shot in cantiere da molto tempo.
Spero che sia di vostro gradimento e vi consiglio di leggere il testo con la canzone consigliata ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione e alla prossima :3

 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Resident Evil / Vai alla pagina dell'autore: Mirajade_