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Autore: GeoFender    07/01/2017    2 recensioni
[NYSSARA] [INIZIATIVA FEMSTMAS 2016]
“Ny-Nyssa. Come sei riuscita a evadere dalla tua cella?” Chiese l’ex assassina balbettando, atteggiamento molto insolito per lei. Era sempre una persona sicura di sé e, anche nei rari momenti in cui non lo era, cercava di apparirlo perché sapeva che mostrare anche un piccolo segno di debolezza poteva essere fatale.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nyssa al Ghul, Sara Lance
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da diverso tempo Gideon non rilevava più anomalie, così Sara decise di fare una fermata in un determinato punto della linea temporale. La Waverider atterrò infatti nel 2016 in una pianura deserta fra Star City e Central City. L’ex assassina, dato che il Natale era alle porte, riferì alle Leggende che potevano lasciare la nave per qualche giorno. Uno dopo l’altro, scesero da essa e ognuno si diresse in quella che considerava la propria casa. Mick, Nate, Amaya e Ray si diressero in un appartamento a Central City di quest’ultimo, Jackson e il professor Stein dalle loro famiglie, mentre Carter e Kendra tornarono in un monolocale che quest'ultima aveva lasciato molto tempo prima. Sara invece rimase a bordo in balia dei suoi pensieri. Non sentiva il bisogno di tornare dalla sua famiglia lacerata dalla morte della sua amata sorella e, ad essere più precisi, non credeva di sopportare il primo Natale senza di lei. Lentamente si alzò, lasciando incustodita la console per comandare la Waverider e si diresse verso la stanza che fungeva da biblioteca e da studio del probabilmente defunto capitano Hunter. Conosceva a fondo quel luogo, lo aveva studiato dal primo momento in cui aveva messo piede nella nave spaziale ed era completamente diverso da ogni compartimento di essa. Molti oggetti presenti al suo interno non appartenevano al ventiduesimo secolo ma bensì ad epoche più remote, come la scrivania dallo stile vagamente barocco che stava sfiorando delicatamente con sole due dita. Si accomodò sulla sedia adiacente ad essa e sfiorò i pomelli di ogni singolo cassetto, fermandosi a quello che ti trovava più in basso. Con un colpo secco lo aprì, rivelando al suo interno una bottiglia di medie dimensioni che conteneva un liquore ambrato. Senza troppe cerimonie, la prese chiudendo il cassetto e la aprì. Ne bevve un sorso e constatò che si trattava di brandy, non molto tipico per un inglese come il Time Master. Certo, non si trattava di eggnog ma sicuramente era meglio di niente. Sorso dopo sorso, il contenuto si ridusse a meno della metà e la bionda chiuse per un momento gli occhi, assaporando la pace e il silenzio della nave. I suoi sensi non erano però affievoliti, infatti il suo udito allenato grazie ai diversi anni nella Lega degli Assassini aveva captato qualcosa. Sembravano dei passi, decisamente appartenenti a una persona abituata a confondersi nelle ombre. Normalmente non avrebbe sentito nulla ma ciò che aveva tradito la persona, non sapeva se fosse uomo o donna perché, chi si muoveva in quel modo, difficilmente lasciava intuire il suo genere, era il pavimento metallico della Waverider.


Habibti, l'ubriachezza è causa di tanti guai. Annebbia la mente offuscando così il giudizio, lo dovresti sapere bene.” Una voce indiscutibilmente femminile ruppe il silenzio che da ore regnava ormai sovrano sulla nave. Sara, non appena la sentì, si alzò di scatto e guardò sbigottita l’intrusa. Doveva trattarsi sicuramente di un’allucinazione simile a quelle che Mick aveva avuto poco tempo prima, magari dovuta all’alcol. Sapeva che avrebbe dovuto prendere a pugni un sacco da boxe invece di aprire quel brandy.


“Ny-Nyssa. Come sei riuscita a evadere dalla tua cella?” Chiese l’ex assassina balbettando, atteggiamento molto insolito per lei. Era sempre una persona sicura di sé e, anche nei rari momenti in cui non lo era, cercava di apparirlo perché sapeva che mostrare anche un piccolo segno di debolezza poteva essere fatale. Lo aveva imparato a sue spese. Impresse nella sua mente i capelli corvini, la pelle diafana e gli abiti scuri della donna, come a prepararsi a non vederla mai più. La vide avvicinarsi a lei senza timore e sentì le mani prendere e accarezzare le sue. Erano così delicate e al contempo segnate da calli, identici agli stessi che aveva lei per il modo in cui tirava di spada. Non ci poteva credere, era veramente Nyssa e non una semplice allucinazione.


"Mia amata, una guardia che avevo risparmiato tempo fa e fedele a mio padre Ra's al Ghul mi ha lasciato andare. E avrà sicuramente perso la vita per un gesto così pieno di altruismo." Disse l'Erede del Demone con il tono calmo e solenne che la contraddistingueva, addolcito leggermente dopo aver guardato Sara nei profondi occhi azzurri che tanto le ricordavano il mare da cui l'aveva salvata e l'unico caso in cui non era terrorizzata da esso. La bionda viaggiatrice del tempo, dopo un secondo d’esitazione, la strinse con impeto fra le sue braccia, proprio come aveva fatto tempo prima durante la prigionia dell’assassina. Nyssa sorrise a quel gesto e, ormai per l'abitudine dati i diversi anni insieme, accarezzò in lenti movimenti circolari la schiena della vigilante. Come se la figlia di Ra’s al Ghul avesse premuto un particolare bottone, Sara quasi crollò a quel contatto. Per troppo tempi i suoi sentimenti erano stati repressi, sia per il Pozzo di Lazzaro che per continuare a mostrarsi forte di fronte agli occhi degli altri ed andare avanti. "Quasi" era infatti la parola chiave. Rapidamente le braccia della mora le cinsero la vita, fermando quella che sembrava una caduta inevitabile. Come a ringraziarla, le sorrise dolcemente e le loro labbra si suggellarono in un casto bacio.

"Vischio, mia amata. Non è tradizione baciarsi sotto di esso?" Chiese Nyssa indicando la pianta dalle bacche bianche che si trovavano proprio sopra le loro teste. Doveva sicuramente averlo appeso Ray, a quanto pare vicino al Natale diventava simile a un bambino. Sara non fece altro che sussultare a quel contatto, sfiorandosi le labbra con due sole dita.


"Signorina Lance, sta bene?" Sobbalzò sentendo una voce chiaramente maschile. Quando era arrivato il professor Stein? Gli aveva chiaramente detto di passare il Natale con la sua famiglia visto che ne aveva la possibilità e invece si trovava sulla Waverider. Si girò verso Nyssa con espressione confusa ma non la vide accanto a sé e nemmeno nel resto dello studio. Il suo sguardo cadde sulla bottiglia di brandy ormai vuota e realizzò che tutto ciò che aveva provato si trattava solo di un bellissimo ma crudele sogno.
   
 
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