Anime & Manga > La Storia dell'Arcana Famiglia
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Autore: serpeverde1    08/01/2017    2 recensioni
E se Caterina, la madre di Pace, non fosse morta, ma si trovasse al servizio della Arcana Famiglia come cuoca e fosse come una nonna per Felicità.
La figlia di Mondo, la contraente della carta degli Amanti, riuscirà a trovare le risposte di chi vuole al suo fianco? Caterina potrebbe farle capire i sentimenti che prova per Nova e Libertà?
“Correremo lontano con i nostri sogni infranti tra le braccia”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicità
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correremo Lontano Con i Nostri
Sogni Infranti Tra lBraccia

 

 

“Felicità, hai deciso chi vuoi al tuo fianco?”la voce della carta è profonda e decisa

“Non ancora, lasciatemi ancora un paio di giorni vi prego! Ho bisogno di vedere ancora più affondo nel mio cuore”

“Va bene nostra cara contraente”

“Grazie mille”

Felicità sentiva se stessa intorpidita quasi impossibilitata nel muoversi, come se fosse immersa nel dorato miele. Quella sera aveva dormito davvero male, la mente vagava sui due ragazzi, Nova e Libertà, non riusciva a capire chi di essi amasse veramente. 

Nova con il suo carattere freddo, ma allo stesso tempo gentile e preoccupato per lei.

Libertà invece espansivo, allegro e inoltre che voleva solo che lei fosse al sicuro e che facesse da sola le sue scelte di vita.

Verso le dieci di mattina, Felicità decise di alzarsi e di andare a parlare con Caterina, fin da bambina quando aveva un problema andava da lei.

In cucina non riuscì a trovarla così decise di andare nell’orto in giardino a cercare, ma nulla la cuoca sembrava sparita magicamente. Mentre Felicità stava controllando il giardino non si accorse dell’arrivo di Libertà e Nova.

“Oujo, cosa sta cercando?”

“Libertà, mi hai spaventato!” 

“Ah, scusa”disse sorridente il ragazzo biondo per poi metterle un braccio intorno alla vita 

“Libertà cosa fai?”la ragazza avvampò per quel gesto improvviso 

“Esatto Libertà cosa combini?!”pronunciò furioso Nova

“Ah ah nulla, sono solo felice perchè oggi Oujo verrà in barca con me, vero?”

Il sorriso genuino di Libertà fece scaldare il cuore di Felicità. Lei annui e poi aggiunse:”Ricordati che partiamo alle 17.00” 

“Lo so, lo so…comunque chi o cosa stavi cercando?”rispose il biondo

“Giusto! Sto cercando Caterina, ma non la trovo” 

“Strano, hai cercato nell’orto?”

“Certo Nova”

Mentre i tre discutevano, la cuoca si avvicinava a fianco loro per raccogliere delle rose, ignara che la figlia di Mondo la stesse cercando.

“Comunque questa lettera è per te Fel, da parte di mamma”disse Nova tranquillo

La ragazza dai lunghi capelli rossicci aprì e lesse la lettera per poi arrossire violentemente, sua mamma le scriveva e le diceva un sacco di cose abbastanza imbarazzanti in questi giorni.

 

Cara figlia mia, 

ho visto che sia Nova che Libertà si stanno impegnando per diventare più forti e sembrerebbe anche nel conquistare il tuo cuore. Quindi che ne dici di ricompensarli come si deve, per esempio con un bacio…ovviamente sulla guancia.

 

Baci, mamma”

 

“Ah, hai letto la lettera vista la tua espressione”pronunciò divertita Caterina

“Cosa! Tu sai di questa lettera?”

“Oh sì, c’ero anch’io quando l’ha scritta”

“Capisco, comunque devo parlarti”

“Vuoi parlarmi della tua carta, Gli Amanti”

“Come fai a saperlo?”rispose Fel impacciata

“Ti conosco da quando sei una neonata, capisco quando qualcosa ti sta struggendo dentro”

I due ragazzi assistevano silenziosi e attenti alla conversazione tra le due donne, se c’era qualcosa che odiavano più di tutto era vedere la ragazza che amavano soffrire.

“Felicità, bimba mia, la tua carta ha scelto te poiché possiedi un cuore nobile e puro che è infinitamente più forte delle armi”pronunciò la madre di Pace prendendo dolcemente le mani della giovane dagli occhi smeraldini.

“Tu sai che per scatenare il suo potere devo avere l’amore di qualcuno e quindi scegliere il mio compagno di vita?”disse Fel triste

“Lo so e so anche che il tuo cuore è in tempesta poiché non riesci a deciderti”

Felicità annuì per poi guardare i giovani ragazzi accanto a lei, la osservavano con aria dispiaciuta per averla messa in una situazione così, anche se lei non può dare la colpa a loro infondo non hanno deciso mica essi di essere attratti da lei.

“Bambina è ora che ti racconti una storia, anzi la racconto a tutti e tre poiché credo sia giusto che la ascoltiate tutti, venite in cucina”

I quattro si avviarono in cucina. Seduti intorno al bancone Felicità, Libertà e Nova guardavano Caterina cucinare la lasagna per suo figlio Pace e la ascoltavano mentre raccontava la sua storia.

 

“Molto tempo fa mia madre mi raccontò di come incontrò mio padre, una storia d’amore senza uguali e eterna come il tempo. Mia madre era una giovincella di soli diciassette anni quando incontrò mio padre. Aveva lunghi capelli castani e occhi azzurri come il mare cristallino, era bella, oh dio se era bella la più bella donna di Regalo direi. Si chiamava Bianca, per la sua carnagione molto chiara quasi come il latte. Un giorno mentre stava camminando per il porto incontrò un ragazzone con i capelli ricci e castani che stava scaricando delle casse e appena i loro occhi si incrociarono, fu amore a prima vista. Lui la seguiva giorno e notte e lei lo ascoltava parlare di come era bella la terra da cui lui veniva e il suo nome era stupendo…”

“Che nome aveva?”chiese con gli occhi sognanti la piccola Felicità

“Michele Amato, ora posso continuare?” chiese la cuoca gentile e sorridente

Annuirono i tre giovani davanti a lei, sorrise gli ricordavano i bei tempi quando anche lei era una giovane e aveva appena conosciuto il padre di Pace.

“Alla fine mia madre e mio padre erano diventati molto amici e una notte d’estate fresca e ventilata lui la baciò tra le spighe dorate di grano. Però il padre di Bianca non volle che lei stesse con Michele e quindi mio nonno portò via mia madre da sua sorella…”

“Dove la portò?”chiese curioso Libertà

“Al nord. Più precisamente a Milano”

“Lontano da qui!”disse Nova serio

“Comunque dopo aver portata mia madre a Milano, mio padre soffrì terribilmente e scrisse ogni singolo giorno alla sua amata Bianca, ma le sue lettere non arrivarono mai non sa il perchè, ma quelle lettere non vennero mai recapitate tranne una. Dopo più di due anni mio padre smise di scrivere a mia madre ormai sconfitto e affranto dall’amore che provava per Bianca. Mia madre invece aveva trovata l’amore in un giovanotto che abitava nel suo stesso palazzo il suo nome se non erro era Gabriele Guerra. Se mia madre non avesse trovato l’ultima lettera scritta dal suo amato Michele lei probabilmente avrebbe sposato Gabriele, ma quando lei lesse la lettera di mio padre pianse e capì chi amava veramente…”

“Cosa diceva la lettera?” chiesero in coro i ragazzi

“Ora non ricordo bene, ma credo che lui le raccontasse di come tutti i giorni senza di lei non avessero più senso e che fossero spenti. Regalo senza di lei era solo una cittadina inutile. Poi le ricordò dei momenti felici passati insieme delle sensazioni provate, la loro prima volta in riva al mare…”e qui Caterina cercò di non ridere i tre ragazzi si stavano guardando imbarazzati.

“Hai detto prima volta? Vero?”disse rossa Felicità

“Esatto, ma non preoccuparti Felicità sono sicura che prima o poi ci sarà anche la tua di volta” 

Felicità era rossa come un peperone, il sesso era un argomento troppo delicato per lei e ogni volta che magari lo accennava con Luca lui diventava paonazzo e urlava cose del tipo:”Non posso proprio spiegarle…anzi perchè vuole sapere queste cose, signorina lei è ancora pura, vero…VERO?! Chi è quell’indecente…io l’AMMAZZO!” e lei doveva calmarlo e dirgli che la sua verginità nessuno ancora gliela aveva rubata. 

“Quindi tua madre sposò Michele?”chiese Nova

“Esatto giovanotto”

“Perchè mi hai raccontato tutto questo?”chiese Fel

“Voglio che tu capisca che per quanto uno possa scappare, l’amore vero verrà sempre a cercarci poiché l’amore è la trama della vita. Bimba mia non sei te a cercare l’amore, ma è l’amore che cerca te”rispose gentilmente Caterina

“Capisco, grazie Caterina!”

Libertà e Nova decisero di andare perchè avevano dei lavori da finire.

“Allora Felicità chi vuoi affianco a te, Nova o Libertà?”

“Io voglio qualcuno che mi faccia ridere e sorridere nella mia vita”rispose la ragazza

“Cerca di capirlo, adesso ti faccio un quesito, rispondi sinceramente”

 

Verso le 17.30 Libertà e Felicità stavano seduti a bordo della barca per guardare il mare blu e lasciarsi sfiorare dalle carezze giocose del vento. Ormai Felicità aveva trovato la risposta tanto temuta, cioè la persona che voleva al suo fianco, il suo cuore batteva forte e il respiro sembrava mancarle alcune volte.

“Libertà, sai che oggi Caterina dopo che ve ne siete andati mi ha posto una domanda? Mi ha domandato di immaginarmi tra vent’anni però senza nessuno al mio fianco, solo me, io l’ho fatto mi sono immaginata forte e coraggiosa. Infine mi ha chiesto di capire tra te e Nova chi sia la persona che avrei voluto per sempre al mio fianco e a cui non avrei potuto fare a meno. Io le ho risposto”

Libertà deglutì si sentiva caldo e sudava, dio quanto sudava. Aveva paura di chiederle chi fosse il prescelto. Sapeva che in questo momento avrebbe potuto perderla per sempre, ma lui doveva sapere chi era il fortunato che il suo cuore aveva scelto, colui che avrebbe fatto sprigionare il suo vero potere. 

“Quindi chi…chi è?”

“Io ho risposto…Libertà…poiché senza te non credo riuscirei a ridere più”

Il cuore del giovane dai capelli biondi e gli occhi verde acqua perse un battito, non ci poteva credere.

“ Libertà io ti amo” Felicità si avvicinò al suo viso e gli accarezzò la guancia i suoi occhi calmi e pacifico lo fecero calmare e la baciò.

“Ti amo Felicità”rispose lui felice come un matto.

Il padre di Libertà una volta gli disse:”Correremo lontano con i nostri sogni infranti tra le braccia”.

E lui ci aveva sempre creduto, ma ora non più perchè non sarebbe più scappato e il suo sogno non si sarebbe infranto tra le sue braccia perchè lui non avrebbe mai permesso a nessuno di fare del male alla sua Oujo, alla sua Felicità” 

 

 

 

   
 
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