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Autore: Briseide12    08/01/2017    1 recensioni
Come finisce una storia in chat ? Cosa spinge una ragazza/o ad iscriversi in un sito d'incontri? Ecco la mia storia, tratta dalla mia vita, affrontata con la comicità che ci vuole..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivò l’estate ed io e D eravamo insieme da 5 mesi ormai.
Vi erano stati diversi altri episodi di intolleranza di D , sia verso bambini che giocavano per strada, sia riguardo al suo argomento preferito ,ovvero, il parcheggio e lo stato della sua preziosa macchina.
In una delle mattinate estive ci ritrovammo al centro commerciale della mia città, dato che si avvicinava il suo compleanno, volevo vedere cosa gli piaceva realmente.
Arrivammo al parcheggio, ci fermammo e come da abitudine ci baciammo finchè non compariva qualcuno ad interromperci ( e credetemi se vi dico che accadeva frequentemente, c’era sempre o la vecchietta o la famigliola di turno che anche nel luogo più sperduto ,se noi ci baciavamo, comparivano a farci compagnia).
Entrammo nel centro commerciale abbracciati, ogni tanto ci rubavamo qualche bacio e ci guardavamo intorno.
La meta solita di questi giri era il negozio di video games, dato che piaceva anche a me, non era una meta che mi dispiacesse. Osservai con attenzione e notai il suo sguardo ammirato verso un videogioco, lo lasciò un po’ triste ed io memorizzai il nome per fare il regalo perfetto.
La giornata era abbastanza tranquilla e ricca di effusioni, proprio le effusioni ci ricordarono di acquistare le protezioni, per approfondire il nostro scambio affettuoso in modo più intimo e sicuro.
A questo punto emerse di nuovo il suo lato “strano”, dopo l’acquisto fatto mi guarda e mi chiede se prendevo la pillola.
Io pensai che era una domanda legittima e gli dissi che non la prendevo, perché sconsigliata dal mio medico, data l’allergia al principio attivo del farmaco e gli dissi che era carino a preoccuparsi, al fine di essere totalmente sicuri.
Bene, lui mi guarda fissamente e con un cipiglio arrabbiato mi dice che lui non doveva spendere i soldi per i preservativi e che lo facevamo molto spesso.
Ero totalmente incredula di quello che stavo sentendo, scambiò il mio silenzio per senso di colpevolezza e continuò affermando che non potevamo andare avanti così.
Io sempre comprensiva ( idiota è il termine più giusto) gli chiesi se aveva dei problemi economici e lui con scherno mi disse che lo pagavano per fare il portiere, ma grazie a me non poteva più fare le scommesse con gli amici.
Finalmente mi svegliai un po’, non sono un tipo che urla o alza le mani o questo genere di villanate, lo guardai (anzi lo folgorai ) e gli dissi solo addio.
Mi chiamò per giorni, il cellulare non faceva che squillare, si presentò sotto casa mia e mi disse che non avevo capito cosa voleva realmente dire. Oltretutto la chicca che aggiunse fu unica, disse testuali parole “come ragazza non mi costi tanto”; ero basita e decisi di lasciarlo.
Ritornò il giorno dopo con dei cioccolatini e mi disse che in realtà era colpa della sua famiglia che era una m…a, il suo stress era dovuto a diverse situazioni difficili e che io ero l’unica sua luce e bla bla bla.
Ci ricascai, alcuni di voi stanno urlando noooooooo, avete ragione.
Ritornammo allegramente insieme anche se più di qualcosa si era rotto (anche le parti basse che non ho ) e volevo che il suo compleanno fosse meraviglioso.
Il giorno del suo compleanno corrispondeva al nostro mesiversario e quindi pensavo al modo di organizzare qualcosa di bellissimo.
Innanzitutto gli comprai il videogames che voleva, versione originale e una penna usb dei minions (si andava pazzo per i minions, io li odiavo), poi gli scrissi un bigliettino carino e prenotai ad un ristorantino della sua città.
La mattina del suo compleanno era l’ultimo giorno utile per consegnare la mia tesi di laurea e rimanemmo che avrei consegnato il tutto e appena finito sarei andata da lui che mi avrebbe aspettato alla stazione.
Mentre attendo alla fila della segreteria per esplicare le formalità dovute, ricevo il suo messaggio di risposta al mio di auguri; lo leggo felice fino a che arrivo a metà del messaggio che diceva “amore il mio amico può festeggiare solo adesso, quindi sto festeggiando prima; so che non puoi esserci, ma ci vediamo di sera non preoccuparti”.
Mi sarei considerata solo sfortunata se non gli avessi detto del ristorante, ma dato che glielo avevo detto ieri sera dicendo che era il mio regalo per lui, mi considerai ferita che avesse scelto il suo amico ad un pranzo organizzato il giorno prima con me.
Decisi di non farglielo pesare, era il suo compleanno e se non voleva pranzare con me, andava comunque bene (avrei risparmiato soldi almeno).
Dopo tre ore di fila, compilate le dovute carte e consegnata la tesi per la mia seduta di laurea; presi il treno per tornare a casa, mi lavai e mi preparai e corsi di nuovo in stazione per andare da lui.
Arrivai alla stazione e c’era lui ad accogliermi (almeno non aveva fatto tardi), lo baciai e gli consegnai il pacchetto sorridendo.
Lui mi guardò sorpreso e mi accompagnò in macchina, cercammo un posto carino dove sederci ad aprire il pacchetto e parlare un po’.
Aprii il pacchetto ed era felice dei regali (non per vanto, ma i regali sono il mio asso nella manica), poi mi disse “così ti fai perdonare per non esserci stata da stamattina, la tesi poteva aspettare”.
Mi alterai in modo contenuto e ripetendogli che la scadenza era oggi e che non potevo fare altrimenti, senza rinfacciarli che aveva mandato a monte il nostro pranzo.
Mi baciò all’improvviso e mi disse che mi stava prendendo in giro, poi prendendomi la mano mi disse che per il nostro sesto mese saremmo andati in piscina, il giorno dopo.
 
 
 
   
 
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