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Autore: Ran 4hever    08/01/2017    4 recensioni
Kazuha ha deciso di ritornare nella sua città dopo 7 lunghi anni, potrà rivedere la sua famiglia, i suoi amici e...Heiji.
Cosa farà Heiji dopo aver saputo che Kazuha è tornata? soprattutto adesso che ha capito di provare qualcosa per lei?.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi manchi...'
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                    RITORNO AD OSAKA

 

Guardo fiuori dal finestrino e riesco a vedere i contorni della mia città, in cui dopo 7 lunghi anni ho deciso di ritornare.

Finalmente potrò rivedere i miei genitori, i miei amici e anche...Heiji.

Anche dopo tutti questi anni, dopo la tristezza che ho provato quando il giorno della mia partenza lui non si è degnato di venirmi a salutare, il mio cuore cerca ancora il suo.

Ho provato a dimenticarlo, con tutta me stessa, ma non ci sono riuscita continuo ad amarlo interrottamente. La lontananza non ha fatto altro che rafforzare il mio amore per lui.

Ma tanto so che io per lui non conto niente visto che non è venuto a salutarmi, eppure credevo...

Una lacrima mi solca il viso senza che io possa fare niente, e appoggio la testa al finestrino.  "Preghiamo ai signori passeggeri di allacciare le cinture, presto atterreremo ad Osaka" la voce del comandante mi riporta alla realtà, e mi rendo conto che sono arrivata, finalmente tornerò a casa.

Prendo in mano la mia valigia e scendo dall'aereo, avviandomi all'uscita dell'aereoporto. Una volta fuori mi guardo intorno con sguardo malinconico, e mi rendo davvero conto di quanto mi sia mancata la mia amata città.

"BAMBINA MIAAA" mi giro e vedo mia madre che mi corre incontro con le lacrime agli occhi, lascio cadere la valigia per terra e corro verso di lei piangendo, la raggiungo e l'abbraccio forte scoppiando a piangere mentre lei mi accarezza la testa, poco dopo ci raggiunge anche mio padre che si unisce all'abbraccio.

Dopo esserci staccati mia madre mi accarezza il viso sorridendo   "come sei cresciuta" mi dice e io le sorrido,  "adesso sei una vera donna" mi dice mio padre  "mi siete mancati  tanto" dico non smettendo di piangere,  "anche tu, non sai quanto" dicono entrambi mente io mi asciugo le lacrime. Mio padre prende la mia valigia e ci dirigiamo alla macchina.

"Allora tesoro, come va il lavoro? io e tuo padre siamo felicissimi che tu abbia realizzato il tuo sogno" mi dice mia madre, quando siamo in macchina,  "benissimo, qundo realizzo le mie opere mi sembra di essere in un altro universo, quando prendo in mano il pennello mi sento serena, non potrebbe andare meglio" dico con un sorriso a 32 denti,  "siamo felici per te" dice mia madre,  "ma adesso come farai con il lavoro?" mi chiede mio padre,  "beh per un pò darò lezione in una scuola d'arte, ma sarà per poco, per due o tre settimane" dico  "e dopo? cosa farai?" mi domanda mia madre,  "dopo mi fermerò un pò, mi prenderò per così dire una vacanza" dico.

Porto il mio sguardo fuori dal finestrino e guardo le srade scorrermi davanti agli occhi,  "sei mancata tantissimo a tutti sai?" mi dice mia madre, costringendomi a voltare lo sguardo verso di lei,  "soprattutto a Heiji" sgrano gli occhi ma non parlo, e riporto il mio interesse alla strada.  Io gli sono mancata? ma che assurdità, se a me teneva davvero sarebbe dovuto devinire a salutarmi.  molte cose sono cambiate in me da quel giorno, non sono più la Kazuha di un tempo, ad esempio non porto più i capelli legati da uno di quei nastri colorati che un tempo adoravo, ma li poirto semplicemente sciolti.

Dopo essere scesa dall'auto prendo la mia valigia e mi avvio all'entrata di quella che un tempo era casa mia, mia madre apre la porta e mi conduce dentro. Mi guardo intorno e noto che è cambiato qualcosa da quando me ne sono andata, i mobili sono disposti in modo diverso e il divano non è lo stesso,  "sono cambiate un bel po di cose qui" dico con malinconica,   "abbiamo cambiato un po l'arredamento" mi dice mia madre,  "vieni tesoro, andiamo in camera tua" dice poi, prendo la mia valigia e con mia madre mi dirigo verso la mia camera.  Apro la porta e noto con felicità che qui invece non è cambiato niente.  "E' tutto uguale a 7 anni fa" dico posando la valigia e sedendomi sul letto  "non ho voluto toccare niente" mi dice sedendosi sul letto con me,  "quando mi mancavi venivo qui, mi aiutava a sentirti un po più vicina a te" mi dice con un sorriso triste,  "oh mamma" sento che le lacrime stanno per uscire, ma le ricaccio subito indietro e l'abbraccio,  "mi dispiace" gli dico stringendola forte  "non dirlo neanche per scherzo, tu hai solo seguito il tuo sogno" mi dice sciogliendosi dall'abbraccio,  "beh ora vado ti lascio da sola" mi dice baciandomi la testa per poi uscire.

Prendo i vestiti dalla valigia, li piego e li metto nell'armadio. Porto il mio sguardo su una fotografia sulla mia scrivania, riprende me e Heiji da bambini alla festa di Kyoto, la prendo in mano e la osservo. Qualcuno bussa alla porta e io torno alla realtà,  "avanti" vedo la porta aprirsi e una ragazza entrare nella stanza,   "KAZUHAA" urla abbracciandomi,  "AIKOO"  urlo ricambiando l'abbraccio,   "mi sei mancata tanto amica mia" mi dice con le lacrime agli occhi  "anche tu" dico sciogliendo l'abbraccio,  "sei stupenda" dico guardandola, Aiko è una ragazza dolce e solare, ha capelli lunghi castano chiaro, gli occhi di un marrone nocciola ed è magra e alta più o meno come me.  "Mai quanto te, sei meravigliosa" dice guardandomi dalla testa ai piedi,  "ma dai non esagerare" gli dico arrossendo  " non esagero affatto" mi dice per poi scoppiare a ridere e io con lei. 

Dopo aver disfatto i bagagli con l'aiuto di Aiko, andiamo in cucina per mangiare qualcosa e parlare un pò.

Arrivate in cucina apro il frigo, "che cosa preferisci coca cola o succo d'arancia?" gli chiedo  "succo d'arancia" mi risponde sedendosi, "ok" dico prendendo il succo e appoggiandolo sul tavolo, faccio per prendere i bicchieri ma il bussare del campanello mi blocca,  " chi sara?" dico andando ad aprire la porta, ma quando la apro rimango immobile nel vedere la persona davanti a me.  "kazuha"...

 

 

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Sono sul mio letto a leggere un giallo, quando sento bussare alla porta della mia camera  "avanti" dico e vedo entrare mio padre con una busta in mano,  "Heiji mi faresti un piacere?, andresti da Toyama a portargli questi documenti per favore?" mi chiede mio padre e io annuisco, prendo la busta ed esco di casa.

Mentre cammino per strada la mia testa si sofferma su un pensiero che non mi abbandona da 7 anni ormai, Kazuha...

E' da tanto che non la vedo e mi manca tantissimo, sono stato un idiota a non salutarla il giorno della sua partenza, e a non rivelarle prima i miei sentimenti.  In questi anni ho frequentato poco la casa dei Toyama, se non per conto di mio padre, perché quando entravo in quella casa la tristezza si impossessava di me, portandomi alla mente tutti i momenti che io e la mia rompiscatole abbiamo passato insieme.

Arrivato alla casa dei Toyama busso il campanello e aspetto che qualcuno mi venga ad aprire.  Ma quando la porta si apre il mio cuore fa una capriola all'indietro e comincia a battere forte come se volesse uscire dal petto, mi trovo davanti una ragazza con capelli castani lunghi e due occhi verdi come smeraldi, quegli occhi..."Kazuha"...

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Ciao a tutti, spero che abbiate passato delle buone feste, ma purtroppo come tutte le cose belle, sono finite T-T.

Spero che questa storia vi piaccia, il fatto è che l'idea di lasciare quei due così non mi piaceva per niente, beh ditemi che ne pensate. Per chi ha letto le altre due storie collegate a questa, sarà più facile capire la stotia.

Bacioni.

   
 
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