Anime & Manga > Lupin III
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Autore: jarmione    09/01/2017    1 recensioni
Un tesoro dell'isola di Hashima, un boss mafioso che lo cerca.
Una famiglia incasinata e tanto caos per la banda di Lupin e i suoi amici.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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I'm back dearies!!!!! Come va? Buon anno a tutti (anche se in ritardo) ed eccomi qua con il nuovo capitolo di "Father"
Avrò cambiato idea un milione di volte ma alla fine ce l'ho fatta, per chi seguisse la mia long di Supercar quella l'aggiornerò, se tutto va bene, venerdì altrimenti ci vediamo la prossima settimana.
Ciao a tutti e buona lettura!!


La fuga di Anika si rivelò un disastro.
Non aveva osservato la strada mentre scappava e si era persa.
Le lacrime offuscavano i suoi occhi e la visuale risultava pessima e annebbiata, tanto da farla inciampare un paio di volte.
Senti uno degli elicotteri seguirla e puntarle un faro addosso, mentre alcuni militari la seguivano a piedi.
I rumori attorno erano anch'essi confusi, a malapena riuscì a sentire la voce di Jigen che la cercava e la chiamava.
Anche Lupin la stava chiamando e, nel correre, ci finì addosso.
"Zio!"
Lupin non disse nulla e la strinse con un braccio.
Con la mano libera, si teneva pronto ad estrarre la pistola.
I militari li accerchiarono e puntavano i loro mitra verso la coppia.
"Asciugati le lacrime" mormorò Lupin ad Anika, lasciando trasparire dal suo tono che aveva un piano...o almeno ci stava pensando.
Anika obbedì e si calmò.
L'elicottero continuava a puntare il farò contro entrambi e le sue eliche emanavano un forte vento che risultava difficile stare in equilibrio se non eri pieno di armi e munizioni come i militari.
Tra i soldati si fece avanti un uomo in abito elegante.
Lupin strinse di più Anika e le sussurrò qualcosa, mettendole qualcosa di freddo dentro ai pantaloni dietro e coprendo con la maglietta, prima di tornare ad osservare l'uomo e a sorridere.
"Guarda un po' chi si rivede" disse Lupin con tono amichevole "il mio caro amico Masucci"
Anika sgranó gli occhi.
Masucci?
"Amico? È una parola grossa vado Lupin" dietro a Masucci si aprì un varco e lui si avvicinò a Lupin.
"Oh andiamo, ce l'hai ancora con me per quella piccola fuga?" Sdrammatizzò "e comunque ti ricordo che non ho più il talismano"
"Oh questo lo so"
Da dietro Masucci apparve Fujiko, in tenuta da moto e con il talismano in mano.
Aveva un sorriso furbo e soddisfatto.
Anika volle sprofondare.
Ma Fujiko si rendeva conto che alla fine si ritrovava sempre fregata?
Non resistette.
"Quanto ti hanno promesso stavolta?"
La donna sorrise "Oh niente di che, solo una modesta cifra di dieci milioni di dollari"
Anika avrebbe dato un braccio per una cifra del genere e stessa cosa Lupin e gli altri, ma Fujiko era famosa per sparare cifre esorbitanti e pretenderle.
Dieci milioni di dollari li avrebbe spesi nel giro di un mese.
Nel frattempo anche Jigen e Goemon, nascosti dietro ad una vecchia casa distrutta, ascoltavano e osservavano.
Erano pronti ad intervenire.
Masucci non badò a quella conversazione e continuò
"Hai ragione, il talismano ce l'ho io" fece ancora un passo avanti "ma tu...tu hai l'ultimo elemento"
Lupin lo guardò interrogativo.
Ragionó e gli venne in mente la leggenda del tesoro di Hashima.
Il talismano si diceva che era stato forgiato dal primo imperatore ed era usato come chiave per aprire il tesoro che si trovava sull'isola.
Per aprirlo bisognava risolvere un indovinello che solo un anima dal cuore pure ed innocente poteva risolvere.
Molti ci avevano provato e avevano anche trovato la risposta giusta ma il tesoro non appariva in quanto erano sporchi ed avidi.
In quel momento ebbe un flash.
Capì cosa intendeva.
"Scordatelo" strinse ancora di più Anika, che capì anche lei.
"Suvvia Lupin" cerco di convincerlo Fujiko "spartiremo i dieci milioni assieme"
I soldi facevano gola a Lupin, ma Anika era sua e nessuno la doveva toccare.
Scosse la testa "Offerta allettante ma ho ben altro in mente"
Fujiko si offese e si allontanò "Fa come vuoi, scimmia"
"Allora Lupin, ti decidi si o no?" Masucci attendeva e i militari caricarono il colpo in canna
Lupin si osservó attorno, notando i suoi compagni pronti ad intervenire.
"Mi dispiace Masucci" disse "la mia risposta è no" estrasse la pistola e spinse Anika verso Jigen, che la prese al volo e la tenne dietro alla casa.
I militari iniziarono a sparare e stessa cosa Lupin.
Goemon intervenne per distruggere i mitra e cercava dimettere qualcuno KO.
Jigen, mentre teneva Anika nascosta, sparava e mirava in piena fronte ai soldati che tentavano di prendere la ragazza.
Anika si sentiva frastornata e, ormai, il rumore degli spari si era confuso con i suoi pensieri.
Si tappò le orecchie e ignorò il suo braccio dolorante.
Aveva affrontato tanti colpi grazie a Lupin, ma erano tutti piccoli furti che valevano poco.
Sapeva pilotare un elicottero e maneggiare le armi, ma non sapeva agire se si fosse presentata l'occasione.
Si sentiva impotente.
Diede un occhiata veloce e notò che Lupin schivò appena in tempo un colpo.
Ebbe un flash veloce di tutta la sua vita e di ciò che sarebbe potuto accadere se avesse perso la sua famiglia.
Scosse la testa e si fece coraggio.
Appena i mitra smisero di sparare, causa fine del caricatore, uscì allo scoperto.
"Che diamine fai!?" Jigen cerco di fermarla ma invano.
Fece alcuni passi avanti.
Lupin sgranó gli occhi
"Torna da Jigen!"
"Anima vattene!" Tentò di difenderla Goemon.
Lei li ignoró e proseguì.
Persino Fujiko la stava osservando con sospetto, che aveva in mente.
I soldati tenevano i mitra puntati ma non sparavano, avevano l'ordine di tenere la ragazza incolume.
Anika si fece largo fra i militari e si avvicinò a Masucci.
L'uomo sorrise soddisfatto e osservó la ragazza da cima a fondo.
"Uguale a tua madre"
Anika tenne lo sguardo basso
"Se lascerete andare la mia famiglia verrò con voi" mormorò
Masucci rise
"Famiglia? Quale famiglia? Questa banda di ladruncoli da strapazzo capitanati da una scimmia?"
"Ma che avete contro la mia faccia!"
Anika strinse i pugni 
"Mia cara ragazza non vedo alcuna famiglia oltre a me"
"Lei non è...la mia famiglia"
"Tu sai che ho ragione, guarda..." le fece guardare verso Jigen e gli altri "quelli non sono la tua famiglia" disse "quello che tu chiami padre ti ha strappato dalle braccia di tua madre con la forza e la uccisa perché opponeva resistenza"
Jigen si paralizzò, era una bugia!
"Non ha avuto pietà e credimi ragazzina, ti ha cresciuta solo per poterti vendere come un oggetto al miglior offerente appena ne avesse avuta l'occasione.
Jigen volle sprofondare e prego che Anika non credesse a quelle stupidaggini.
"Non ascoltarlo Anika!" Intervenne Lupin "sono solo menzione tu lo sai!"
Anika aveva un sacco di dubbi.
Aveva visto più di una volta con che freddezza Jigen sparava alla gente e con che calma continuava la sua giornata.
Aveva ucciso alcuni soldati, poco prima, e sembrava che avesse bevuto un bicchier d'acqua.
Se riusciva a vivere con quel peso, allo stesso modo che sarebbe vissuto se fosse stato un filo di erba, chi le assicurava che non fosse in grado di fare lo stesso se uccideva una donna?
Da notare che aveva persino sparato al suo braccio e Anika sapeva che Jigen non sbagliava mai colpi.
Ogni volta che sembrava tirare a caso, aveva sempre un bersaglio ben preciso.
"Dimmi un po' ragazza" continuò Masucci, che sembro averle letto nel pensiero "sbaglio o ti ha anche ferito? Questo dovrebbe rispondere alle tue domande"
Jigen tremó.
Sapeva che Anika era solo una ragazza e che bastava una minima tentazione che lei ci cascava sempre.
Cacciarsi nei guai era un hobby per lei.
Se cadeva in quella trappola non ne sarebbe uscita facilmente.
-Non fare la stupida Anika...non credergli-
Anika guardò Jigen, ma non lo guardò come una figlia, lo guardò come una donna che voleva un confronto diretto.
"È vero?"
Jigen non seppe rispondere.
Se stava zitto confermava la sua teoria e se parlava sarebbe stato bugiardo.
Ma alla fine, l'aveva cresciuta lui e solo lui sapeva come farla ragionare e come convincerla della sua innocenza.
"Tu cosa credi?"
A quell'affermazione, Anika sapeva che lui voleva farla ragionare con il cuore e non con la mente.
Era burbero ma in fondo sapeva essere dolce e premuroso.
Ammise di a se stessa di non averlo mai visto dritto negli occhi, si toglieva il cappello solo se faceva la doccia e lei non aveva certo intenzione di entrare a guardare.
Ammise anche che Jigen le aveva sempre dato un aria così misteriosa che lasciava sempre tanta curiosità.
Tante volte, quando lo osservava, sentiva il cuore battere così forte da uscirle dal petto.
Nemmeno con Goemon provava quelle sensazioni, nemmeno quando le aveva dato un piccolo bacio.
Pensó che Goemon fosse solo una copertura per quello che davvero sentiva.
Iniziò persino a pentirsi di averlo trattato male giù dall'elisoccorso.
Che colpa ne aveva lui se lei era testarda?
Se le avesse detto chi era suo padre naturale, sapeva che lei sarebbe partita in quarta per vedere chi fosse e dirgli di stare lontano.
E poi non sapeva neanche da quanto sapeva chi fosse Masucci.
Poteva essere da sempre o da poco.
Si sentì male
"Io...io non lo so..."
"Coraggio ragazzina, rendimi fiero di te come un vero padre"
Quelle parole furono come una lama.
"Lei...lei non è il mio vero padre" fece uno scatto e prese ciò che Lupin le aveva messo nei pantaloni.
Masucci si ritrovò con una pistola puntata al volto e Goemon e Jigen sbarrarono gli occhi.
"E adesso comando io"
  
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