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Autore: Logan_Potter    10/01/2017    1 recensioni
Quattro capitoletti Kogan, tutti a tema natalizio. Saranno descritti dei momenti tra Logan e Kendall in ognuna delle feste che ci sono durante le vacanze natalizie: Ringraziamento, Natale, Capodanno e, anche se non è una festa, il ritorno a scuola.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kendall, Logan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE RETURN IN SCHOOL
 

I capelli scintillanti della bambina svolazzarono mentre lei correva dietro al fratello. Era molto vivace ed esuberante, sempre pronta al gioco, al contrario di lui, che era più riflessivo e pacato. Nonostante i caratteri opposti, andavano molto d'accordo, anzi, erano inseparabili. Magari, era quella diversità ad unirli. Il bambino si chiamava Matthew, invece lei Angel. Erano i nomi con cui erano stati registrati in orfanotrofio e a Kendall e Logan non sembrava giusto cambiarli e poi gli piacevano. Angel aveva dei lunghi e lisci capelli rosso chiaro che si intonavano perfettamente con gli occhi verdi. Numerose lentiggini, che aveva in comune col fratello, erano sparse sul suo volto. Matthew aveva gli occhi azzurri e i capelli color miele, mossi ma ordinati che gli coprivano la fronte e arrivavano fin sotto il mento. Erano entrambi incantevoli, nessuno riusciva a resistergli. Avevano conquistato subito Logan e Kendall, tanto che, nonostante fosse complicato, li adottarono insieme. Si erano abituati subito alla nuova casa, così come alla scuola. Angel si era fatta immediatamente delle amiche che la adoravano, Matthew, invece, grazie alla sua indole pacifica si sarebbe adattato a qualsiasi cosa. Per questo, quel giorno, nessuno dei due si era lamentato di dover tornare a scuola dopo le vacanze di Natale.
-Bambini, rallentate!- li richiamò Logan vedendo che non si erano accorti della fine del marciapiede. I due ubbidirono subito, anzi, fecero retro front e raggiunsero i genitori, che li presero per mano. Continuarono a camminare fino a raggiungere l'ingresso della scuola, dove c'erano tanti altri piccoli studenti.
-Norah! Papà, posso andare da Norah?- chiese la piccola avendo visto l'amica poco distante da loro.
-Certo! Ma prima di entrare, vieni a salutarci.- le ricordò Kendall, dato che mancavano solo pochi minuti al suono della prima campanella. La rossa partì a razzo senza pensarci due volte. Spesso era sorprendente quanta energia fosse racchiusa in quel corpicino. Ancora più straordinario era il fatto che riuscisse a contenersi quando ce n'era bisogno.
Matthew preferì restare dov'era, non gli piaceva la confusione che faceva tutta quella gente. Quando dovettero entrare, salutarono i genitori e s'immersero nella folla di bambini che stavano raggiungendo le rispettive classi.
La coppia stava per tornare a casa, quando la madre di Norah li fermò per fare quattro chiacchiere.
-Quanto vorrei che Angel contagiasse mia figlia! Sarebbe bello non dover fare la guerra ogni mattina per alzarsi!- era una persona molto simpatica, stava diventando sempre più un'amica di famiglia.
Chiacchierarono per un po', parlando del più e del meno.
-E a lavoro come va?- chiese la donna.
-Tutto bene. Io, oggi, ricomincio con le lezioni di pianoforte, Kendall è in vacanza ancora per una settimana.- disse Logan, che insegnava in un istituto musicale per ragazzi.
-Ah, buon per lui!- disse lei riferendosi al biondo, che rise, anche se in realtà avrebbe voluto ricominciare a lavorare lo stesso giorno di suo marito, perché stare a casa senza di lui era terribilmente noioso. 
Dopo altre chiacchiere si salutarono e i due ripresero a camminare verso casa. Non mancava molto prima che Logan dovesse andare a lavoro e volevano passare un po' di tempo da soli assieme.
Cercarono di sbrigarsi, ma ad un certo punto il moro si portò una mano sulla fronte spalancando gli occhi.
-Che c'è?- chiese l'altro vedendolo fare in quel modo.
-Abbiamo scordato la merenda per i bambini!- il biondo alzò gli occhi al cielo, ricordandosi anche lui di quel particolare. Sperava di poter tornare a casa e stare un po' da solo con Logan. Sospirò, poi si diresse con il più basso verso un bar. Ci misero un po', dato che il posto era pieno di gente  e, una volta arrivato il loro turno, quello che chiesero are finito. Aspettarono che il panettiere facesse uscire l'ultima infornata, quindi presero due pizzette bianche. Dopo tornarono a scuola e consegnarono il cibo ad una signora che si occupava della segreteria scolastica. Era molto indaffarata (persino i suoi capelli a boccoli erano disordinati) e prima di porre la propria attenzione su di loro dovette rispondere ad alcune telefonate e firmare un mucchietto di documenti. 
Sembrava che quel giorno non potessero proprio stare in pace. Nonostante questo, riuscirono finalmente ad arrivare a casa. Appena varcata la porta di ingresso, si scambiarono un'occhiata in cui capirono di essere entrambi esasperati. Fu Kendall il primo a risvegliarsi e a rendersi conto che, finalmente, niente poteva disturbarli. Senza troppe cerimonie si avvicinò all'altro e gli diede un bacio a stampo sulle labbra, poi un secondo, un terzo, fino a che non ne iniziò uno più profondo. Si stavano finalmente rilassando, quando sentirono il cellulare di Logan squillare. Erano entrambi tentati di ignorare la chiamata e continuare a farsi gli affari loro, ma dove aver attaccato, il disturbatore chiamò una seconda volta obbligando il moro a rispondere.
-Pronto? Oh, ciao Terry, che c'è?- Terry era l'assistente di Logan, una ragazza tinta di biondo che più cercava di dimostrarsi affidabile e seria, più combinava disastri e appariva goffa e sbadata, come avrebbe confermato di lì a poco.
-Come? Tu hai... Ah, ti avevo detto che quelle cose erano a posto, non dovevi farci niente!- continuando a parlare al telefono, Logan si diresse verso la camera da letto e si sedette alla scrivania. Accese il computer che si trovava là sopra e, velocemente, sfogliò vari file e pagine del sito dell'istituto in cui lavorava. Terry gli aveva modificato degli orari e sballato l'ordine di alcuni spartiti, mettendoli nei giorni sbagliati. Oltre questi, aveva fatto molti altri danni.
-Non puoi rimandare?- chiese Kendall, che l'aveva seguito fino in camera.
-No, ha modificato anche delle cose per la lezione di oggi.- rispose il più grande con tono scocciato ed irritato, per poi girarsi verso il marito e, vedendolo decisamente affranto, ammorbidirsi.
-Mi dispiace, amore. So che non era questo che avevamo in mente... Magari sabato sarà diverso.-  il biondo strabuzzò gli occhi alla parola "sabato". Sì, quel giorno sarebbe stato diverso, ma non per questo migliore. Il sabato i bambini erano a casa e, per quanto adorasse quei piccoletti, aveva l'estremo bisogno del suo Logan tutto per lui. Tuttavia, non disse niente e si limitò ad osservarlo mentre lavorava. Già, lavorava. Ancora non era uscito, ma era come se lo fosse.
Passò una mezzora buona prima che Logan spegnesse il computer e si alzasse da quella sedia per dedicarsi all'amato.
Era strano notare che, dopo solo otto anni passati dall'inizio della loro relazione, erano quasi completamente cambiati caratterialmente. Soprattutto quello di Logan che, a volte, era irriconoscibile. Rimaneva sempre il ragazzino infantile e bisognoso di attenzioni, per certi versi, ma a volte sembrava molto più maturo di Kendall che, invece, era rimasto quello di sempre, tranne che per qualche particolare. Quel momento era un perfetto esempio di quanto, negli anni, fossero mutati: era Logan a tirar su di morale Kendall, non il contrario, come accadeva di solito.
-Troverò un modo per tenere a bada Terry, così domani staremo di più insieme, okay?- il più giovane annuì leggermente, cercando di abbozzare un sorriso.
-Comunque... Pensiamo positivo e godiamoci il tempo che ci rimane! Potremmo vederci un film!- esclamò il biondo, facendo però sorridere di divertimento l'altro.
-Ehm... Kindle, scusa se ti riporto a terra, ma sono le dieci e un quarto! Devo andare.- disse Logan, lasciando un bacio leggero sulla guancia del biondo, per poi uscire dalla camera e dirigersi verso l'ingresso.
Kendall rimase immobile per un po', poi raggiunse l'altro, pensando ad una scusa per farlo restare. Non gli venne in mente niente e usò "la mossa dell'abbraccio", nella speranza di convincere il moro a fregarsene del lavoro.
-Kendall...- lo rimproverò  Logan scherzando e scrollandosi le sue braccia dalle spalle. Si girò e lo guardò un attimo negli occhi. Disse un'ultima frase, prima di uscire e lasciarlo solo.
-So che non vorresti crederci, ma le vacanze sono finte!-

Angolo Me:

Scommetto che l'ultima frase detta da Logan vi ha fatto salire la malinconia! Beh, ammetto che anche per me è così. Non ho proprio voglia di tornare a scuola.
Che ne pensate di Matthew ed Angel? Chi di voi ha letto Stormy Weather di sicuro ha capito che mi piace particolarmente il nome della bimba.
In quest'ultimo capitolo trovate un Logan molto diverso dal mio solitoNon è stata una passeggiata mutargli del tutto il caratterequindi vedete di non farci l'abitudine ;-)!

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno almeno dato un'occhiata a questa storiella, creata per far compagnia soprattutto nei giorni a cui si ferisce.

   
 
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