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Autore: Toujours Pur    10/01/2017    3 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana dopo la festa, Julia viveva in una sorta di limbo, percependo la realtà come ovattata. Dal giorno dopo il ricevimento, la donna aveva iniziato a guardare con apprensione e paura, ogni piccolo comportamento di Benji. In realtà l’uomo si comportava come sempre, ma Julia non poteva non notare quei momenti in cui il compagno si estraniava da tutto, perso dietro chissà quali ricordi e desideri. Quella situazione di bilico non le faceva per niente bene. Viveva con l’ansia continua di essere lasciata, e pensieri tetri le affollavano la mente. Uno dei pensieri che più le facevano compagnia era “cos’è il mio amore per lui, rispetto al loro grande amore? "E la risposta “nulla” le faceva male, tanto quanto un coltello conficcato con precisione nel cuore. Ma Julia era una donna d’azione, così stanca decise di prendere in mano la situazione.


All’inizio della settimana successiva, forte della decisione presa, andò da colei che rappresentava tutti i suoi mali. Quando entrò nell’ingresso della società venne accolta dalla receptionist, che dopo averla accolta con un sorriso di gentile circostanza, le diede le indicazioni per raggiungere gli uffici ai piani alti. Durante il tragitto in ascensore il cuore iniziò a martellare furioso, era convinta della necessità di quel confronto, ma era anche consapevole della forza dell’avversario. All’apertura delle porte venne ricevuta da una ragazza minuta con il viso simpatico, che era la segretaria personale di Charlotte.

“Salve. Cosa posso fare per lei?” domandò con professionalità.

“Buongiorno, vorrei parlare con la signorina Grant” rispose con risolutezza.
La ragazza annuì e aggiunse “Ha un appuntamento?” Al diniego di Julia, la segretaria fece un’espressione dispiaciuta, ma dal volto della donna che le stava di fronte, capì che era una questione importante, così aggiunse “La signorina Grant è in ufficio e ha un’ora libera. Posso provare a vedere se può riceverla.”
Prese i dati di Julia, andò nell’ufficio di Charlotte, da cui ne uscì una decina di minuti dopo. “Ha detto che può riceverla” detto ciò si fece da parte per farla entrare.


Una volta varcata la soglia dell’ufficio, Julia venne colta da un forte moto di stizza. Charlotte se ne stava seduta lì, alla sua scrivania, con un sorriso sarcastico, come se fosse una regina, con il mondo ai suoi piedi e lei una povera sguattera, che supplicava di risparmiare il suo amore.

“Prego, accomodati” la invitò Charlotte. L’altra si sedette e durante il silenzio che ne seguì, osservò la donna che le stava di fronte. Tutto in Charlotte Grant sembrava urlare eleganza e carisma. Dal modo in cui stava seduta a quello con cui si sistemava una piega invisibile sul vestito. Era una di quelle donne che poteva anche non parlare ma la cui presenza era palpabile, viva, ammaliante. Ed era disarmante constatare quanto il tutto fosse naturale. Poi Julia si fece forza e senza farsi intimorire andò al nocciolo della questione, in fondo lei non era andata lì per ammirarla, e inoltre quel continuo confronto, non le faceva per nulla bene. Anche lei era una donna forte e indipendente.

“Voglio che tu stia lontana da lui” disse risoluta fissando l’avversaria negli occhi. Udite queste parole, Charlotte inclinò in modo indolente la testa di lato, e le rivolse un sorriso di sfida.

“E perché mai dovrei fare una cosa del genere?” ribattè con insolenza.

“Per rispetto a quello che c’è tra me e Benji. So che per te la parola rispetto è solo una voce del dizionario, ma non cambia il fatto che io ti voglia quanto più lontana da lui. Da noi.”

Purtroppo Julia, nel fervore di difendere la sua storia, non aveva calcolato la ferocia con cui l’altra avrebbe difeso i suoi sentimenti. Inoltre Charlotte apparteneva a quella categoria di persone, alle quali se dai un ordine perentorio, ti si rivoltano contro e la controparte non ottiene nulla.

Infatti, la Grant, subdolamente rispose “Oh no, io rispetto la vostra storia. Nonostante questo, purtroppo non sono l’unica persona di cui tu ti debba preoccupare. In questo tuo ultimatum non consideri Benji, e soprattutto non tieni in conto la sua volontà. Vedi io posso anche dirti che gli starò lontana, ma chi ti garantisce che lui stia lontano da me?” 
Al sentire ciò, Julia cercò di mascherare lo smarrimento provato e non riuscendo a trovare un modo per controbattere a quell’osservazione più che veritiera, andò via, mentre Charlotte tranquilla e soddisfatta della sua vittoria si accomodò meglio sulla poltrona.


Nel tragitto verso casa, Julia non riusciva a non pensare che quel confronto non aveva portato a nulla. Era andata in quell’ufficio con la ferma intenzione di mettere al sicuro la sua relazione, ma ciò che aveva ottenuto era il nulla.


Angolo autrice
Chiedo umilmente perdono per l’attesa lunga. Questi mesi sono stati frenetici, e l’ispirazione latente.
Come sempre ringrazio le persone che leggono e recensiscono, in particolare innominetuo.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
A presto, Anny

  
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