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Autore: Briseide12    11/01/2017    0 recensioni
Come finisce una storia in chat ? Cosa spinge una ragazza/o ad iscriversi in un sito d'incontri? Ecco la mia storia, tratta dalla mia vita, affrontata con la comicità che ci vuole..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aspettai con il prendisole e il costume, il treno per andare da D, ero imbarazzata di trovarmi lì vestita a quel modo, ma dato che dovevamo subito recarci in piscina e che lì non so come non esistevano camerini, mi ero dovuta preparare da casa (non voglio enumerare il numero di pervertiti che s’incontrano alla stazione alle ore 8:00 del mattino).
Finalmente dopo un viaggio in treno sudato (non funzionava l’aria condizionata), arrivai al paese di D, era già lì ad attendermi al binario.
Salimmo in macchina e stavamo per partire, quando una coppia di turisti ci chiede se potevamo accompagnarli al centro città. So che potrà sembrare cattivo da parte mia, ma mi trasmettevano una cattiva sensazione, ma D che voleva farsi bello ai miei occhi (come disse lui, appena lasciati i passeggeri) decise di offrirli il passaggio in auto.
La coppia parlava continuamente ed io avevo mal di testa, mi ero alzata presto per diversi mesi ed ero un po’ stressata per la presentazione di tesi. Fatto sta che dopo 20 minuti che per me erano stati lunghissimi, scesero. D mi chiese se era stato bravo ecc ecc, ma io m’incazzai.. vi spiego il motivo: ci sono diversi treni che passano tra la mia città ed il paese di D e lui aveva insistito che io prendessi il primo treno delle 8:00 , perché non voleva perdere tempo e voleva andare subito in piscina; io mi alzavo alle 6 tutti i giorni e andavo a dormire alle 2:00 per uscire con lui e finire la presentazione di tesi. Quindi gli dissi che volevo prendere il treno delle 9:00 semplicemente per dormire un po’, almeno il sabato dato che ero esausta, oppure se poteva passare lui da me ed andare in piscina il pomeriggio; D mi disse che non potevamo fare tardi ecc ecc, bene dopo il passaggio ai turisti avevamo deviato dal “percorso” ed arrivammo alle 11:00. Conclusi il “litigio” dicendo che ero esausta ed avevo bisogno di riposo e lui mi sorprese prendendo dalla tasca delle chiavi.
Le chiavi erano della casa in campagna della zia, situata affianco alla piscina.
Mi incazzai interiormente questa volta….so che voleva farmi una sorpresa, ma sapeva che avrei preferito mettermi il costume in piscina invece di viaggiare in treno , poteva mentire dicendomi che c’erano i camerini e poi mostrarmi casa di sua zia; comunque ingoiai il rospo.
Lasciammo i borsoni a casa della zia e finalmente ci trovammo in piscina, abitualmente frequentata da D durante le vacanze, a detta sua….fatto sta che ci presentiamo nel luogo e i titolari non avevano nessuna prenotazione a suo nome e quindi ci siamo accontentati dei posti rimasti (due meravigliose sdraio con un palo in mezzo che le divideva ).
Non dissi nulla e gli sorrisi comunque (dopotutto lo amavo), mi rilassai sulla sdraio ed osservai i bagnanti e guarda un po’ avevano tutti la cuffia…..la prima cosa che chiesi a D e se dovevamo portarci la cuffia e lui a dirmi che non serviva era una piscina ad impresa familiare e bla bla….bene serviva la cuffia invece.
Per fortuna ci diedero le cuffie in dotazione, meravigliose finte cuffie in pezza con gli stessi disegni dei tendoni da circo, ma lo trovai comunque esilarante, quando vidi D indossarle.
Entrammo in acqua e nuotammo un po’, dirigendoci al centro vasca dove c’era una sorta di costruzione circolare, D si appoggia al bordo di questa struttura per darmi un bacio e….la mattonella della struttura cade sotto il semplice peso della sua mano e quindi passiamo il tempo a ripescare la mattonella e metterla a posto.
Esausta mi dirigo alla vasca idromassaggio e mi rilasso lì con lui, nel frattempo compare alle nostre spalle un conoscente di D (durante la giornata, appaiono tutti i conoscenti di D…scoprii in seguito che tutti quelli del suo paese volevano vedermi e lui gli aveva detto di venire in piscina), che gli cominciò a parlare di sport e a porgere i suoi auguri per il compleanno , fin qui tutto normale, dopo il tizio chiede come aveva passato il compleanno e D comincia a raccontate aggiungendo con ammiccamento che la sera l’aveva passata con me. Lì mi sento trattata da oggetto e fingendo che m’infastidisse il sole, mi reco dall’altra parte del bordo piscina e aspetto che finisse di vantarsi della sua serata di compleanno. Quando viene da me, mi dice che lui non mi vede come un oggetto e che mi ama (intanto però le sue parole non coincidevano ai fatti, oltretutto non mi aveva neanche presentato a quel tizio come la sua ragazza).
I primi mesi che stavamo insieme, mi presentava a chiunque anche se solo lo salutavano di sfuggita, invece gli ultimi mesi poteva anche parlare ore con una persona, ma io rimanevo accanto a lui a fissare il vuoto perché m’ignorava e non mi presentava.
Glielo dissi e lui mi disse che i suoi amici ci avrebbero provato con me se mi conoscevano (un motivo bomba! Degno dei bambini dell’asilo). Quando uscii dalla piscina e mi diressi alla sdraio, un gruppo di uomini mi fissava e D corse da loro e li salutò, tra quelli vi era il proprietario del luogo. D scappò avanti ed io rimasi nel mezzo non sapevo se avvicinarmi o se andarmene, aspettai un po’ pensando che avrebbe salutato e sarebbe tornato presto, mentre invece continuò a restare lì oltretutto prolungando lui il discorso. Allora dopo 5 minuti che quelle “persone” bavose mi fissavano, me ne andai alla mia sdraio e feci un cruciverba. Agii bene perché D tornò dopo un’ora, tutto felice di non so cosa, glielo chiesi e lui disse che gli avevano detto che aveva una ragazza che si scoperebbero tutti.
Dopo queste parole colme di romanticismo, m’infuriai dicendogli che non ero il suo giocattolo e che mi ero stancata di quel luogo e di quelle persone che sembrava che stessero lì per vedere me (scoprii dopo che erano lì a posta) e gli dissi che volevo andarmene. Eravamo arrivati alle 12 e ce ne andammo alle 17 , D cercò di recuperare dicendomi che si era reso conto di essere stato un idiota e che non voleva ferirmi. Io mi stavo rivestendo vicino alla sdraio e con uno sguardo meno severo gli dissi di andare e mi scappò un sorriso bonario (ero drogata d’amore).
Ci avviammo all’uscita e lui pagò per entrambi, insistette su questo perlomeno, mentre pagava c’era il tizio proprietario del luogo che gli chiese dei genitori e D rispose che andava tutto bene e poi attaccò bottone di nuovo, il tizio mi volle offrire un succo di frutta, ma io rifiutai volevo solo andarmene. Bene, D lo guardò e disse che voleva lui il succo, io ero un po’ stupita come il tizio del resto, ma D ebbe comunque il suo succo e poi finalmente uscimmo da quel piccolo luogo odioso.
D mi spiegò dopo che dato che il tizio non aveva voluto fargli neanche uno sconto sul prezzo, aveva preteso il succo per avere almeno qualcosa gratis, io gli dissi ok (ma intendiamoci non me ne fregava più di tanto).
Andammo insieme a comprare una margherita maxi e delle crocchette di patate che gustammo all’ombra degli alberi di casa di sua zia, fu piacevole.. la serata era tiepida e le stelle in campagna si vedevano chiaramente. D fu di nuovo romantico ed io mi lasciai coinvolgere dal suo romanticismo e così finimmo sul divano. Fece il romantico per tutto il resto della serata anche se non finiva di prendermi in giro per il numero di volte che andavo a bere l’acqua (facevo avanti ed indietro continuamente, sarà che in quella casa piena di santini e lumini si creava un’atmosfera afosa).
Ci coccolammo un po’ e poi sistemammo le cose, dovevo tornare a casa. Arrivai a casa stanca, ma contenta dell’ultima parte della giornata ed il mio sentimento di amore mi fece cancellare il resto o se non lo cancellava, me lo faceva apparire innocuo e privo di cattiveria.
 
 
   
 
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