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Autore: SolfatoDiLinfa    11/01/2017    0 recensioni
[Lorien Legacies]
[Lorien Legacies] - Ambientato all'incirca fra "Il potere del numero Sei" e "La vendetta del numero Nove"
Sei è una guerriera, forse la più forte tra pochi Garden rimasti, e sta fuggendo dalla Spagna (dove sono state attaccate dai Mogodorian) assieme a Sette, la piccola Ella ed il chepan Clayton.
Piccoli "What if...?" che davvero avrei gradito leggere nella serie; ho sempre sperato che la grande sintonia tra le due eroine portasse a qualcosa di romantico. Ripongo ancora fiducia nell'ultimo capitolo della saga (il settimo, non ancora pubblicato in Italia).
A voi, le magnifiche Sei e Marina.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un tuono romba fuori dalla piccola casetta e mi fa tremare. Non sopporto quando i temporali si sviluppano senza il mio controllo, e perciò creo una nuvoletta sopra di noi che mette un po' a tacere il ticchettio della grandine sulle povere finestrelle.

"Mmh" sospira Marina, che nel torpore del sonno mi sta abbracciando. Non mi molla un secondo da quando abbiamo lasciato Santa Teresa. Io non mi sarei voluta fermare qui per la notte, considerando che Johnny e Sam sono là fuori da qualche parte, ma il temporale e la stanchezza di Clayton e della piccola Ella ci hanno fatto fare una sosta. Forse non è nemmeno una cattiva idea, perché sforzare i muscoli per uccidere Mog è davvero una delle mie attività preferite, ma fare un sonnellino ogni tanto aiuta.

I capelli scuri di Sette mi sfiorano i viso solleticandomi la guancia e, forse troppo sovrappensiero, li scosto. Sento i muscoli della ragazza contrarsi e poi staccarsi dall'abbraccio che prima mi cingeva. "Come mai sei sveglia?" Mi sussurra.
Certo, visione al buio. Non sarà stato difficile vedere i miei occhi aperti vagare inutilmente nell'oscurità. "Non riesco a dormire con il temporale là fuori".

"Oh andiamo... Potresti uccidere un esercito di Mog inferociti nel sonno e ti fai tenere sveglia da un temporale?" esclama divertita.
Non trattengo un sorriso, ma mantengo il mio sguardo pensieroso, perciò lei accende una piccola lampada usando la telecinesi, si strofina gli occhi e si siede accanto a me, che nel frattempo mi ero alzata dalla posizione distesa.

"Cosa succede?" mi chiede con un sussurro.
Mi manca John, vorrei dire, e mi manca anche Sam, e non sopporto l'idea di essere lontana da loro. Certo, sono forti e sanno cavarsela, ma ho imparato a contare solo su me stessa e li immagino sempre in pericolo, in mia assenza.
Mi volto verso Marina, che sta continuando a fissarmi preoccupata. "Nulla" cerco di sorriderle, ma non credo mi riesca bene, perché la sua espressione peggiora, e io torno a guardare dritto davanti a me.

"Come fai a sopportare tutto questo?" mi chiede poi, e capisco che la Marina dolce e debole è arrivata e usa questo lato di sé per farmi parlare. La osservo per un momento, e scopro che in realtà ha davvero bisogno di una risposta.
Appoggio la schiena sul muro e la prendo tra le mie braccia, tra cui si infila volentieri.
Come faccio a sopportare tutto questo? Bella domanda. "Il fatto è che non lo sopporto" le rispondo, dopo un po' di tempo. "Ogni momento di quiete e ogni notte rivivo gli stessi momenti, continuamente. Vedo me e Katarina assieme, vedo me e Quattro combattere, mi osservo mentre salgo su di un'astronave che mi porterà via dall'inferno per destinarmi ad un incarico più grande, che non sono certa di essere in grado di adempiere."

Mi accorgo che non sto più abbracciando la ragazza, ma è lei che mi stringe le braccia al collo e affonda il viso nella mia spalla, singhiozzando.
"Hey" le sussurro, avvolgendola con le coperte per non farle prendere freddo.
"Se non sei tu in grado di farlo, come posso portarlo a termine io?" bisbiglia con sforzo tra le lacrime.
"Cosa ti fa credere di essere inferiore a me?"
"Tutto"

Le porto il viso davanti al mio, e la guardo negli occhi asciugandole le lacrime con le mie dita e costringendola a calmarsi.
"Marina, colei che viene dal mare" sussurro e subito un sorriso di ringraziamento le compare sul viso, avendo notato il mio riferimento ad Hector. "Tu mi hai portata via da quel posto sana e salva. A cosa serve prendere a calci in culo un esercito di Mog se poi non ne esci vivo per constatare la tua grande vittoria? E poi, hai quasi un anno in più di me. E sette è maggiore di sei!"
Le ultime due battute, in particolare, sembrano rassicurarla un po'. Poi, però, torna alla carica.

"Tu sei stata addestrata. Sei una guerriera. La persona più forte che io abbia mai incontrato. Io non ho niente di tutto questo."
Di tutta risposta, alzo un braccio e contraggo il mio bicipite, che prontamente diventa duro come la roccia. "Questo non basta. Se il mio addestramento fosse sufficiente a questo punto non saremmo qui a piangere ma staremmo dormendo sotto il cielo stellato su Lorien. Ed è per questo che stiamo cercando tutti gli altri. Perché da soli siamo potenti... ma insieme, siamo imbattibili. E non esiste un pezzo migliore del puzzle, uno più importante o più bello, perché per completarlo servono tutti."
Il mio discorso, che culmina con una sorriso sincero, la impressiona molto, e capisco di aver fatto bene il mio lavoro.

"Grazie" mi sussurra, baciandomi sulla guancia, mentre io le lancio un buffetto sulla sua.
"Quando ne avrai bisogno, Sei, la guerriera più forte del mondo di professione e demolitrice di eserciti Mog nel tempo libero, sarà qui per ricordarti chi sei e quanto vali!" Le dico in modo molto teatrale che fa spuntare un sorrisetto ironico ad entrambe.

"A proposito" mi sussurra lei. "Qual è il vero nome di questa dura e grande principessa?"
"Maren Elizabeth"
Marina scoppia in una fragorosa risata, e non posso fare a meno di seguirla.

 

La mattina il temporale non è ancora passato e pesanti nuvole cariche di pioggia continuano ad accumularsi sopra di noi. Costerebbe uno sforzo immane farle passare, e probabilmente attirerebbe l'attenzione, perciò decidiamo che trascorreremo un'altra giornata di dolce far nulla.

Io, dato che non so stare ferma, esco di casa alla ricerca di legna per fare un piccolo fuoco e scaldarci un po'. Se John fosse qui lo accenderebbe in un secondo ovunque ce ne fosse bisogno, ma soli come siamo dobbiamo arrangiarci.
Ne approfitto anche per farmi una doccia e perciò esco solo munita di scarpe, intimo, e la voglia di far scoccare un paio di fulmini su qualche albero.
Mi inoltro nella foresta senza perdere di vista la nostra base e scelgo un buon abete con diversi rami.
Con molta attenzione concentro una quantità sufficiente di elettricità nell'atmosfera e mi preparo a colpire.

"Sei! Sei!" sento gridare dietro di me, ma quando mi volto per rispondere la scarica parte dal cielo e non riesco più a controllarla. Si abbatte sull'albero talmente forte da carbonizzarlo e da spezzare quelli immediatamente vicini, oltre che farmi rizzare i capelli.
Barcollo indietro fino a quando due braccia non mi raggiungono per sostenermi e mi appoggiano dolcemente a terra.

"Che hai fatto?!" mi chiede Marina preoccupata.
"Che ho fatto?!" sbraito io. "Mi stavo preparando per fare a pezzi quell'albero e tu mi hai deconcentrato! Cosa ti passa per la testa?"
"Ti ho visto uscire di casa nuda e pensavo non stessi bene..."
"Sto benissimo, cercavo solo un po' di legna! E poi non sono nuda..."
Lei mi squadra dall'alto al basso passando lo sguardo su tutto il mio corpo, per poi arrivare ai miei occhi. "Beh..."
"Hai una strana concezione di nudità" sogghigno io. "Vieni, aiutami a portare qualche ramo."

Così usiamo telecinesi e forza fisica per trascinare cinque pesanti rami dentro casa, li asciugo con un piccolo tornado e li facciamo prendere fuoco. Ella è la prima a gettarsi di fronte al focolare con le mani rivolte a esso per scaldarsi. A ruota si siede Clayton, poi mi avvicino anche io, che ancora non mi sono decisa a rivestirmi.

"Non hai freddo così?" mi sussurra Marina, tastandomi la schiena e le spalle gelide.
"No" mento io, ma non rifiuto la coperta che mi stende sopra e sotto cui si rifugia anche lei, tenendosi stretta a me.
Per pranzo ci assicuriamo una scatoletta di fagioli ciascuna, e facciamo a gara per quale delle due ne contiene di più. Vince la sua, ma io mangio il doppio perché Marina sostiene di avere poca fame.

"Mi racconti qualcosa di te?" sospira lei ad occhi chiusi dopo pranzo, ancora di fronte al focolare. Siamo sole, Ella e il suo amico sono in un'altra stanza a controllare gli scrigni e pensare ad un piano.
Io sbuffo quasi divertita. "Non c'è molto da sapere..."
Lei si alza a sedere dritta, ci mettiamo vicino al muro una di fronte all'altra.

"Allora puoi rispondere ad alcune domande"
"Si può fare" sorrido, sapendo che era proprio dove voleva arrivare.
"Hai mai amato qualcuno?"
"Amato in che senso?"
"L'amore che riguarda quel qualcosa in più di un'amicizia, non solo il voler bene ad una persona"
Ci penso un po' su, anche se la risposta mi è chiara fin dall'inizio.
"No"
"Non sembri una persona dal cuore facile" ammette lei.
"Dici?"
"Si, insomma... sei una guerriera, una ragazza solitaria. Non prenderesti al tuo fianco una persona che non è alla tua altezza"
Emetto qualcosa di simile ad uno sbuffo divertito. Quindi, secondo Marina, solo poche persone al mondo sono in grado di confrontarsi con sua maestà reale Sei. Sto per fare qualche commento sarcastico quando Marina prosegue.

"Hai mai fatto sesso?" chiede imbarazzata.
Le sorrido "Indovina"
La vedo arrossire e azzardare un sì.
"Sbagliato. Cosa ti fa pensare che io abbia fatto sesso quando solo l'1% della popolazione mondiale è degno di guardarmi negli occhi?"
Lei, di tutta risposta, abbassa lo sguardo prima posato su di me.

"Hey" sussurro io, spostandole dolcemente il mento e costringendola a guardarmi negli occhi. "Fai parte di quell'1%. Smettila di abbassare lo sguardo e vergognarti."
Lei mi fissa per qualche secondo prima di prendermi il viso tra le mani e baciarmi, proprio quando un rombo di un tuono si leva sopra il nostro rifugio.




N.d.A. Hey! Ho scritto questa mini "What if...?" un po' di tempo fa, dopo aver finito di leggere i primi 6 libri della saga. Sono totalmente cotta della coppia Sei/Sette, mentre secondo i libri entrambe sono chiaramente distanti dal punto di vista amoroso/sentimentale.
E niente, se vi va fatemi sapere che ne pensate, una recensione è sempre gradita!
Al prossimo capitolo :)

 
   
 
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