Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |      
Autore: AshexVaan    11/01/2017    1 recensioni
Fanfiction su Final Fantasy XII ed in particolare sulla coppia Vaan/Ashe, di cui ho visto ben poche fanfic.
Essendo io piuttosto ambiziosa, vorrei riuscire a portare a termine questa storia senza perdere la voglia di continuarla, ed ovviamente il vostro apprezzamento sarà ciò che mi darà la forza.
So che FFXII non se lo caga nessuno per quanto rigurda le fanfic, però spero che quando uscirà Zodiac Age (il remake per PS4) sarà un po più popolare.
Spero che la storia vi possa piacere.
R&R
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashe, Un po' tutti, Vaan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

Era impossibile, semplicemente impossibile.
Lei era una principessa, la più orgogliosa e piena di vendetta.
Lui era un ladruncolo, il più spensierato, sincero, ma forte.
Stavano ancora soffrendo entrambi per le loro perdite, lei consumata dall'odio verso l'Impero di Archadia, lui semplicemente in cerca di vendetta.
Erano così diversi, eppure così simili. Lui aveva i suoi amici ed il suo carattere sempre solare per uscirne fuori, lei solo la vendetta. O almeno così credeva.

[Rabanastre, Quartiere Ovest]
"Non c'è qualcos'altro?" La voce di Ashe era implorante.
Gli occhi di tutta la compagnia erano puntati su di loro.
Balthier stava chiedendo un compenso per accompagnare il gruppo fino al villaggio dei Garif, e le stava chiedendo proprio il suo anello di matrimonio.
"Quando troverò qualcosa di più prezioso te lo ridarò indietro."
Per tutto il tempo della scena, Vaan se ne stava seduto in silenzio, guardando la Principessa dare una delle cose a cui teneva di più all'aviopirata.
Penelo gli lanciò una rapido sguardo, e lui seppe che lo avrebbe tempestato di domande.
Ashe finalmente si decise a dare il suo anello a Balthier.
Lo sguardo di Vaan si serrò a terra, il ladro era in evidente disagio per ciò che stava succedendo, anche se doveva considerare che senza Balthier e Fran, Ashe non avrebbe avuto speranze contro l'Archadia.
Uno a uno, i membri del gruppo lasciarono la stanza, lasciando soli Vaan, Balthier e Penelo.
"Cosa intendi con più prezioso?" Vaan chiese all'aviopirata curioso. Balthier lo guardò "Non so, quando lo troverò, allora te lo dirò."
Mentre se ne stava uscendo guardò il ladro e gli chiese: "E tu cosa cerchi Vaan?"
Tantissimi pensieri iniziarono a vorticargli in testa.
Sconfiggere l'impero? Certo...
Cercare una nuova avventura scappando dal dolore della perdita di Reks? Ovvio che sì, non poteva soffrire per sempre...
Tuttavia c'era qualcosa, e lui lo sapeva. Un chiodo fisso di cui però non voleva ammettere l'esistenza.
Mettere la vendetta in secondo piano era un pensiero che non gli piaceva affatto, figurarsi poi per amore.
Un amore impossibile per di più.
Già, il ladruncolo era ormai fortemente innamorato di nientemeno che la Principessa di Dalmasca, Ashelia B'Nargin Dalmasca.
Avere tutti questi pensieri finì per confonderlo, facendolo rimanere lì impalato, mormorando cose senza senso.
Quando anche Balthier se ne uscì, Penelo gli si avvicinò.
"E ora? Cosa farai adesso che l'aviopirata sembra essere un rivale." Penelo era l'unica a sapere della cotta.
"Penelo, Balthier non sembra un rivale, le ha solo chiesto un anello voglio dire, varrà parecchio no?" Anche se pronunciate in modo chiaro, Vaan sapeva di non pensarle. "Perchè proprio l'anello del matrimonio? Comunque fai come vuoi se ti aiuta a star meglio, però non mentire a te stesso."
Dopo questo breve discorso, i due si ricongiunsero agli altri per prepararsi ad andara al villaggio Garif.

Due ore dopo, tutti erano riuniti alla porta Sud, dovevano attraversare la Piana di Giza, arrivando alla Piana di Ozmone e poi finalmente a Jahara.
Appena entrati si accorsero di un problema, era la stagione delle pioggie e su tutto il territorio pioveva ininterrottamente.
Vaan guardò subito Ashe, vestita così non ci avrebbe messo più di 3 passi a ridursi ad uno straccio. Lei stessa sembrava preoccupata e Vaan, in un impeto di coraggio e nobili intenzioni, si tolse la veste e gliela porse.
Ashe lo guardò interrogativa e Vaan dovette spiegarsi. "Se la metti sopra la testa ti riparerà almeno un po."
Lei gli sorrise e accettò la veste: "Grazie, Vaan"
Per il giovane fu un esplosione di imbarazzo, si voltò in fretta per coprire l'arrossimento, tentando al contempo di non sembrare scortese. Cioè,Vaan che cerca di non essere incurante è una visione più unica che rara.
Dopo parecchio tempo passato a camminare e combattere mostri, i compagni giunsero a Jahara, sulla riva del Sogoto.
Lì tuttavia incapparono in un problema.
"Perchè degli Huma come voi dovrebbero venire qui? Sparite!" Le guardie erano sul punto di cacciarli quando in loro aiuto arrivò un altro Garif.
"Lasciateli passare, li ho visti combattere nella Pianura, non temono i mostri e sono molto forti."
Le guardie si fecero da parte "Ai suoi ordini, Capitano"
Vaan e gli altri attraversarono il ponte insieme al Capitano. "Allora, immagino che ciò che vi porta da noi sia la Negalite. Provate a chiedere al Capo Anziano se può dirvi qualcosa." Dopo aver ringraziato il Capitano si recarono dal capo anziano.
"Dei visitatori eh? Immagino voi siate qui per scoprire di più sulla Negalite, beh purtroppo per voi la conoscenza sulla Negalite è andata perduta di generazione in generazione, ad oggi non conosciamo più di voi su essa." Le parole pronunciate dal capo anziano ebbero un effetto critico sull'umore della compagnia, in particolare della Principessa.
"Però, qualcuno che possiede ancora quella conoscenza esiste, lo trovate al margine del villaggio, nel tempio sorvegliato, ma vi avverto che non è facile ottenere un'udienza." Lo sguardo di Ashe si riaccese al sapere che non tutto era perduto.
Raggiunto il tempio, trovarono due guardie a sorvegliare l'ingresso.
"Perchè dovremmo lasciare che degli Huma si incontrio con il Grande Anziano?" Lo sguardo e il tono di Ashe erano supplicanti.
"Ho bisogno di incontrarlo, sono la Principessa di Dalmasca, nelle mie vene scorre il sangue del Re dinasta."
Le guardie si scambiarono una rapida occhiata. "Hai nulla che possa confermare la tua identità e discendenza?" Lo sguardo di Ashe si posò a terra.
"Va bene così, parleremo al Grande Anziano per un udienza."

"Questa Negalite, comunque, ha perso tutta il Mystes contenuto in essa, e con esso il suo potere. Potrà essere d'aiuto soltanto ai tuoi successori." Queste parole rieccheggiarono più volte nella testa di Ashe.
Le notizie portate loro dal Grande Anziano erano terribili, il Frammento d'Aurora era ora più inutile di un qualunque sasso. L'unica cosa certa era che Larsa aveva ragione. Se fossero andati a Bur-Omisace e avessero ottenuto dal Gran Kiltias qualche consiglio su come fermare la rivolta del Marchese Ondore, allora forse avrebbero potuto sperare in una soluzione pacifica con l'Impero di Archadia.
Era rimasta all'aperto a rimuginare su tutto ciò e non si era accorta che aveva fatto buio. Stava per entrare nella tenda quando lo vide. Come nella tomba di Raithwall, lui era lì, poco più nitido di un fantasma, ma lei l'avrebbe riconosciuto tra mille.
"Rasler.." prese a correre con forza, ma a poco spazio dalla visione, essa svanì, lasciando spazio ad un altra persona.
"L'hai visto anche tu, vero? Come alla tomba di Raithwall."
Ashe fu colta di sorpresa da queste parole.
"Quindi anche tu l'hai visto? Ma perchè?"
"È strano, prima d'ora non sapevo neanche come tu potessi essere, e il Principe- sapevo a malapena ce ne fosse uno. Chi lo sa? Forse la persona che ho visto era mio fratello." Ashe volse il suo sguardo negli occhi del ragazzo.
"Basch me lo ha detto. Mi dispiace."
"Si è arruolato, proprio alla fine. Ma perchè? Sapeva che non avremmo mai potuto vincere."
"Per proteggere qualcosa." Vaan la guardò, sorpreso dalla risposta.
"Come può proteggere qualcosa da morto?! Non è come con Rasler? Ciò ha alcun senso? Odiare l'Impero, vendicarmi, era tutto ciò a cui pensavo. Ma non ho mai fatto nulla, cioè, ho capito che non avrei mai potuto fare nulla. Dicevo cose come "Diventerò un aviopirata!" e cose del genere. Qualunque cosa pur di tenere la sua morte fuori dai miei pensieri. Stavo solo- Stavo scappando. Avevo bisogno di uscire fuori dalla sua morte. È per questo che ti ho seguito. Ma sai cosa? Ora ho finito di scappare, e lo sto attraversando. Sono pronto a trovare uno scopo. Delle ragioni. Se sto con te sono sicuro che le troverò.
Si guardarono negli occhi, Ashe fu toccata da quelle parole, era la prima volta che qualcuno le rivelava tutti i suoi sentimenti.
"Vorrei davvero sapere se le troverai."
"So che le troverò."
Le sue parole erano sicure, e d'altronde non potevano non esserlo. Stando con lei Vaan aveva già trovato una ragione per andare avanti, uno scopo. Si era esposto a lei completamente, ma ora voleva che fosse lei ad esprimersi.
"E tu, Ashe? Il tuo unico scopo nella vita è la vendetta? O cerchi qualcos'altro?"
Ashe, non pronta ad una domanda sui suoi scopi, iniziò a pensare a ciò che davvero avrebbe voluto, ma trovandosi in difficoltà, ripiegò sulla solita risposta.
"Sono una regina, il mio compito è quello di proteggere il mio paese."
"Non sto parlando di doveri, intendo ciò che TU vuoi, non ciò che è giusto tu voglia. Ognuno ha diritto a dei desideri che vanno oltre al loro compito, non devi sentirti solo una regina Ashe, perchè sei prima di tutto umana."
Per la seconda volta, Ashe fu lasciata senza parole dal ragazzo. Aveva sempre pensato a lui come al ragazzo spensierato e incurante di tutto, ma stasera le aveva dimostrato di essere ben più maturo di quanto la principessa potesse immaginare.
"Io...   non lo so. Non ho mai pensato molto a me stessa, ho ecceduto all'orgoglio e alla vendetta, ma ciò spesso non porta a nulla di buono. Mi sono sempre posta come se dovessi fare tutto io, come se POTESSI fare tutto da sola, ma sbagliavo. Questo mio modo di pensare mi ha accecato, rendendomi incapace di vedere oltre la vendetta. E tu ne sei la prova." Ashe chiuse la frase guardandolo intensamente negli occhi.
"Cosa- Cosa intendi?"
"Fino ad ora ti ho sempre visto come un ragazzino immaturo, che giocava a fare la guerra. Mi sbagliavo, stanotte mi hai dato prova che sei ben altro. Sei maturo, hai sofferto e soffri ancora parecchio per la perdita della tua famiglia ma non lo fai mai vedere. E non come faccio io, non nascondendoti dietro una maschera fredda, orgogliosa e inumana. L'hai fatto sorridendo, l'hai fatto anche a costo di farti mettere i piedi in testa da me. Sei sempre stato più forte, e io ti pregiudicavo inutilmente. Ma ora è finita, vedrò il mondo con i miei occhi, con gli occhi di Ashe, non di Ashelia B'Nargin Dalmasca. E tutto grazie a te. Grazie, Vaan." Finì il discorso quasi in un sussurro.
"Quindi sarai meno spocchiosa e orgogliosa?" Chiese Vaan.
"Ci proverò, ma devi aiutarmi. Ho bisogno di liberarmi di tutto, ma non so come fare."
"Lasciati andare," furono le sue semplici parole "lasciati andare, piangi e butta fuori ciò che hai tenuto dentro sin da allora."
In neanche un battito di ciglia, Ashe era stretta a Vaan, la sua testa sulla spalla del ragazzo, mentre faceva scorrere tutte le lacrime di quegli anni. Vaan la strinse, non l'avrebbe lasciata a sè stessa facilmente, non più.

---------------------
Note d'autrice:
Ed eccoci qui col primo capitolo, molto lungo devo dire, ma sono soddisfatta. Per quanto riguarda tutto il dialogo, mi sono andata a guardare l'intero dialogo in inglese traducendolo il meglio possibile, spero davvero che vi piaccia (contando il lavoro che chi ho messo).
Dal mio punto di vista è stato parecchio emozionante scriverlo, ed è stata dura non farli già baciare ed unire subito, ma non volevo neanche farlo troppo corto e vuoto. Spero vada bene.
Ricordatevi di recensire mi raccomando, guardate che si possono vedere le visualizzazioni quindi recensite tutti.
Byebye
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: AshexVaan