Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Spensieratezza    12/01/2017    0 recensioni
Questa è una storia che parla di tre fratelli: Alisea, Alan e Zaffiro e ci sarà anche tanto, tanto amore fraterno!!
Sentì Zaffiro prendergli la mano e si sentì inaspettatamente protetto dalla sua stretta. Si voltò, sentendosi un po’ avvampare quando lo guardò negli occhi.
“Che tipo di visione? Non farmi stare in pensiero, Alan..” disse Zaffiro, prendendogli il viso tra le mani, ma Alan, imbarazzato, si allontanò dalle mani calde e premurose di suo fratello, sfuggendo a quegli occhi azzurri e preoccupati, quegli occhi azzurri come l’oceano atlantico.
(....) “Quanto sei idiota..” disse Alan, nascondendo la testa sul suo braccio coperto dalla felpa.
Non alzò più la testa per un po’. Rimase così, inspirando l’odore della felpa del fratello. era confortante. Sapeva di..casa.
Zaffiro rimase fermo, sorridendo e guardandolo. Alan poteva sentire il calore venire dal corpo di Zaffiro. Calore umano.
Senza quasi rendersene conto – o forse se ne rendeva conto e questa era la parte peggiore – alzò la testa per appoggiarsi al collo di Zaffiro.
ATTENZIONE: questa storia la metto come conclusa, fino a che non capirò come mandarla avanti.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Zaffiro, Alan e Alisea non riuscivano a crederci. Erano appena stati consigliati di marinare la scuola, da un preside. Se l’avessero raccontato, non ci avrebbe creduto nessuno.

“Perché? Tutta la storia che ci hanno raccontato? Non è forse ancora più assurda? Lo psicanalista fantasma..” borbottò ancora Zaffiro, mentre, con i loro zaini, aspettavano l’arrivo del pullman che stava arrivando. Per fortuna erano riusciti a prenderlo in tempo.

“Non ti sembra di aver un po’ esagerato con lei? È pur sempre una ragazza..” disse Alan, mentre il pullman si fermava davanti a loro.

Zaffiro ridacchiò. “Senti come difende la sua ragazza..”

“Non è la mia ragazza!!” si infervorò Alan. “E tu sei sempre stato un gentiluomo con le ragazze! Non ti sei mai comportato così. E hai fatto fare una figuraccia anche a me, te ne sei almeno reso conto??”

“Figuraccia? Perché?” chiese Zaffiro stranito.

Alan sbuffò. “Le hai detto che ho una cotta e ora pensa che è così.”

“Perché? Non è vero?”

“NO!!” sbottò ancora Alan. Zaffiro parve sollevato da questo.

“Meglio così. Porta problemi.” Disse.

Alisea finalmente disse anche lei la sua.

“Non possiamo fingere che non ci siano troppe cose strane in questa storia..avete detto anche voi che si comportava stranamente con la professoressa quando la vide la prima volta..” disse Alisea.

(vedere cap 16 )


“Ali, con molta probabilità, il profesor White è d’accordo con Marika. Non so chi dei due abbia cominciato questa follia, ma l’altro gli tiene le parti..” disse Zaffiro.

“ E il motivo sarebbe?” chiese Alan.

Zaffiro scrollò le spalle.

“Probabilmente sono pazzi..oppure hanno un qualche interesse a creare tutta questa storia assurda..chi lo sa..”

“Ma perché non dare loro almeno il beneficio del dubbio? Se perfino il preside ci crede..”

“Alan, il preside è innamorato del pipistrello gigante e crederebbe anche che il pianeta è governato da Xenu, se venisse dalla bocca di White. E poi..vuoi davvero credere a cose come reincarnazione, vite passate, psicanalisti fantasmi? È da folli.”

“Quindi io sarei un folle secondo te…quella visione me la sono inventata..” disse arrabbiato.

Zaffiro lo guardò, boccheggiando.

“Forse stavi facendo un sogno a occhi aperti..non sai cosa..”

“Vaffanculo, Zaffiro.” Disse Alan, considerando chiuso l’argomento.
 
 
 
 
 
 
 
*

Quando erano tornati a casa, si erano inventati con la zia, che avevano subito un’intossicazione da cibo vaariato e quindi erano stati mandati a casa. La zia sembrò non fare domande.

I due fratelli erano sdraiati sul letto di Zaffiro, mentre la sorellina giocava al computer.

Ad Alan era passata l’arrabbiatura e ora quello che rimaneva, era lo stupore per come si era comportato Zaffiro.

“Dai..parlami ancora di quella visione..dimmi dell’affetto che provavi per me..” lo stuzzicava Zaffiro.

“Fottiti..” disse Alan imbronciato. Non avrebbe dovuto raccontarglielo. Ora lo avrebbe preso in giro  a vita.

Zaffiro sorrise e si voltò a guardarlo negli occhi.

“Fratelli anche in un’altra vita eh? Cerca di ricordare altro, mi piacerebbe sapere come ci siamo incontrati. “

Alan si volse a guardarlo stupito.

“Conoscendoti..di sicuro ci siamo conosciuti perché sei inciampato su un sasso e mi sei caduto addosso.” Rise Zaffiro.

“Quanto sei idiota..” disse Alan, nascondendo la testa sul suo braccio coperto dalla felpa.
 
Non alzò più la testa per un po’. Rimase così, inspirando l’odore della felpa del fratello. Era confortante. Sapeva di..casa.

Zaffiro rimase fermo, sorridendo e guardandolo. Alan poteva sentire il calore venire dal corpo di Zaffiro. Calore umano.

Senza quasi rendersene conto – o forse se ne rendeva conto e questa era la parte peggiore – alzò la testa per appoggiarsi al collo di Zaffiro.

Sentiva il bisogno di un contatto più fisico con Zaffiro.

Si perse nel suo odore e nei pensieri..non aveva avuto il coraggio di dire a suo fratello che pensava di essere innamorato nel sogno..e poi Zaffiro non credeva a questa storia..a cosa sarebbe servito dirglielo se non farsi dare dell’incestuoso perché amava suo fratello? Zaffiro non avrebbe mai creduto al fatto che lo fosse solo nel sogno e non c’entrasse niente la realtà e anche così gli rimaneva un vago sentore di colpa…

“Alan, cosa fai?” chiese Zaffiro perplesso.

“Cosa?” boccheggiò Alan. Che Zaffiro sapesse leggere nel pensiero?

“Sembravi..ansimare..” disse Zaffiro confuso..e forse imbarazzato?

“Io…mal di pancia..” disse Alan, mentendo, tenendosi la pancia. Che stupido che era stato. Che cosa gli era preso? Si era perso a inspirare il suo odore. Che vergogna.

Per fortuna Zaffiro sembrò cascarci, ma per orrore suo, allungò la mano per mettergliela sulla pancia.

“Provo a farti un massaggio..”

“Cosa?? NO!!”cercò di ribellarsi Alan.

Ma Zaffiro non lo ascoltò e cominciò a massaggiarlo piano con le sue mani calde.
 
Alan cercò di mostrarsi tranquillo e di rllassarsi. Le mani di Zaffiro erano calde, premurose..lo facevano sentire bene. Pensava a questo mentre, cercava di controllare il suo battito cardiaco. Da un certo lato era contento che Zaffiro si interessasse anche a lui, in termini di attenzioni..finora era sempre stata Alisea quella ad avere tutte le attenzioni.

Zaffiro era premuroso..attento e forte e dolce. Il fratello ideale. Non pensava di essere così disperato per volere...cosa? Coccole da lui? Cosa?
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Spensieratezza