Un incontro di sguardi, una lotta fugace che sa di tenerezza e affetto, vivo, vivo come una brace alimentata da legna, dalle fiamme che gorgogliano e schioccano con le loro lingue rosse.
Due semplici sguardi che muoiono dalla voglia di incontrarsi, che sanno di brama e parole non dette, ingoiate a forza, trattenute, lasciandole esplodere nel petto e in quei due fari che leggono, che studiano ció che é loro attorno.
E il color dell' oceano era nel verde e così viceversa.
Due colori, una sinfonia, un armonia che li suggellava, rendendoli il tutto sia dell' uno, che dell' altro.

Il ritmo della pioggia che ticchetta con le sue dita impazienti, sul tavolo, distruggendo il silenzio, segue insieme a sospiri disordinati, un po' lenti e un po' rapidi, al punto che il ritmo non é prevedibile.
La tettoia bagnata fa scorrere quelle lacrime del temporale accendendovi uno strano suono metallico.
Le nuvole grigiastre seminano il cielo, marchiandolo, tenebrose come poche, scure e lontane, distanti e minacciose, cariche di umidità e di freddezza.
Il vento soffia contro le pareti, alitando gelido, condividendo la bassa temperatura dell' esterno con l' interno.

Le bocche si cercano, affamate, gelose di pelle, sperando in contatti disperati, adorando i gentili o lodando i rabbiosi, tra morsi appena accennati e lingue che si scontrano senza tipo di tregua alcuna.
Le labbra formano come un gioco di morbiditá e, leggermente gonfie, sono due calamite indomite che non possono staccarsi.
Le coperte sono raggomitolate addosso ai loro corpi, caldi e abbracciati, le gambe intrecciate insieme per evitare di mollarsi.
Le mani si appoggiano ai muscoli con la stessa cura a cui si riserverebbe ad un fiore, raro e bellissimo, unico nel suo genere.
Le dita passano perfino tra i capelli morbidi e setosi, tirandoli verso posizioni disparate, solo per il gusto di vederli in disordine, di averli messi in disordine, o di ritrovarseli tali.
I baci si susseguono silenziosi, con accenni di brevi gorgoglii di approvazione e di accettazione.
Sussurri nella notte, di nomi, solo nomi, i loro nomi.
Dean.
Castiel.
Dean e Castiel.
Nessun'altro.
Niente di più importante di tale concetto.

La pioggia continua ad accompagnare il condividersi, infuriando a tempesta, seguita da fulmini sferzanti e da lampi, che illuminano a scatti la stanza priva di luce, mostrando le loro schiene nude e non prive di rivoli di sudore che sembrano grondare sui corpi dei due amanti.
Amanti.
Un unica parola per racchiudere due anime, due cuori che battono e un universo di sensazioni diverse, spesso contorte e confuse.
Ma amanti non possono non essere, scombinati e fermenti, pieni di fati avversi e di pensieri avvelenanti.

-Noi siamo innamorati-
Una frase, mille significati.
Quante lacrime versate per tale lode, quante grida e quante ricerche.
Quante occasioni perse e quante recuperate nella strada di ritorno.
Una frase che puó durare un attimo o durarne mille, fugace e intenso o lento e importante, inscritta nella memoria.
Amore dato, concesso, ricevuto.
Amore ricambiato dopo eterne attese incassate come pesi sul cuore, fortunatamente spazzati via.