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Autore: Lady Diamond    13/01/2017    4 recensioni
Storia partecipante al contest "Raccontatemi di loro" indetto sul forum di EFP da tatsuei.
Questa storia è una sfida, qualcosa di decisamente "strano" per me che sono abbastanza prolissa in quanto è una raccolta di Drabble e Flashfic che, come sempre, deve far emergere la mia vena sadica angst.
Questo è un racconto semplice che tratta di varie tematiche, racconti di vita, racconti che parlano di loro... in qualche modo.
Genere: Drammatico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Julia Fernandez, Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Un po' tutti, Yuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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What is left about us

 

Macerie.
 
Cos'era rimasto? Nulla. Se lo chiedeva spesso, oramai aveva persino smesso di domandarselo da quando era giunta la notizia in mese prima.
Era stato un pugno dritto al cuore già pieno di cicatrici curate con forza e determinazione. La bara di legno lucido nero era sfilata dinnanzi ai suoi occhi vitrei, a tratti inanimati. Cupi come non lo erano mai stati.
Sangue caldo scivolava nelle sue vene, gli suggeriva di essere ancora vivo, eppure Takao, per la prima volta avvertì il candore della speranza spegnersi con la morte di suo nonno. D'ora in avanti avrebbe dovuto sopravvivere fra le macerie di una famiglia spezzata.
E nulla sarebbe più stato, nulla sarebbe piú ritornato. Takao doveva andare avanti ma per ora doveva prima guarire dal suo dolore.
 

 

Addio
 
«Non ho bisogno di voi» Quelle parole erano uscite dalle sue labbra con freddezza disarmante. Semplici parole lapidarie e glaciali. Non avvertiva nulla, nemmeno lo strazio avvinghiare il suo petto. Nulla.
Era Kei a volerlo, a desiderarlo. Bramava il nettare del potere, deliziarsi del sapore della vittoria.
Guardò Dranzer per l'ultima volta; la maschera cinica decorava il suo viso dai tratti piu crudeli. Non doveva rimuginare su quei pensieri. E lo gettò via come fosse spazzatura, solo un fremito percosse la sua schiena: stava abbandonando il suo unico compagno. Poco gli importava dei suoi compagni di squadra.
«Addio»
 

 

Lenzuola sfatte
 
Sentiva freddo. Giaceva quasi immobile fra le lenzuola sfatte, effimero ricordo delle notte di passione che le attraversava ogni millimetro del suo corpo.
Le immagini si ripetevano nella mente di Julia; s'intrecciavano, lottavano fra loro. Vivide. E proprio lì, in quella stanza, si era consumato l'inferno della passione che bruciava ancora nel suo petto.
Lo aveva saputo dal primo istante che fra lei e Yuri era stato solo un gioco. Aveva deciso di giocare con il fuoco con inconsapevole malizia.
Non le rimaneva più nulla, ad eccezione di quelle lenzuola sfatte che profumavano di lui.
 


Anello
 
Aveva avuto quasi paura quando le aveva chiesto di raggiungerlo in riva al mare. Era bastato solo un attimo per incrinare la maschera di sicurezza che indossava. Fremeva e bramava conoscenza, ancora una volta avrebbe ostentato sicurezza e giocato tutte le due carte.
Sapeva che, sicuramente, in suo ragazzo avrebbe rotto la loro relazione.
Eppure, stupita, boccheggiò per un istante quando la luce delle candele le indicò la strada. Ozuma era lì, il volto era serio ed appena increspato da un qualcosa che Mariam non riuscì a decifrare.
I loro occhi si scontrarono per un istante tanto veloce quanto indefinito. Eterno.
Lentamente si inginocchiò dinnanzi a lei aprendo una minuscola scatola di velluto dove un anello con uno smeraldo brillava al chiarore della luna. «Vuoi sposarmi?»

 


Confessione
 
Lo aveva saputo fin dal primo istante che sfidare le regole sarebbe stato uno sbaglio ma sarebbe stato un errore incancellabile rifiutare la sfida più grande, quella del suo cuore. Linx lottava con furia contro Driger, eppure quello non assomigliava affatto ad un duello. Era un mero gioco semplice e puro, un effimero divertimento composto da frammenti di ricordi indelebili, impressi nella sua mente.
«Rei, io ti amo. Non ti considero solo il mio migliore amico» gridò Mao con tutto il fiato che aveva nei polmoni, liberandosi finalmente da ogni vincolo che aveva voluto imporsi. Libera del peso di una confessione che non le faceva più paura. Non le importava quale sarebbe stato il costo. Eppure si ritrovò in attesa, fremente di una risposta che non tardò ad arrivare. «Ti amo anche io».
E com'era iniziato, tutto finì in un istante fino a toccare le vette più alte del paradiso.
 
«Già che c'eri potevi restare con lui» furono parole lapidarie e brutali, impregnate d'odio.
Qualcosa si era spezzato in Mao. Rotto. Distrutto. Aveva imbrattato anche lei l'onore del suo villaggio, macchiato con inchiostro nero il suo sangue e la purezza di un sentimento. Perché?
Ogni confessione ha un costo e quella cicatrice avrebbe comunque bruciato per sempre.
 


Inchiostro
 
Macchie nere scurivano appena la punta delle dita. Bianco su nero, nero su bianco. L'inchiostro scivolava sulla pagina, riempiendola di parole che correvano in fretta, scritte con precisione e accuratezza.
Era un'esigenza, un unico modo per evadere dalla prigione di ghiaccio in cui viveva. Lui voleva essere grande, un personaggio che avrebbe saputo sfruttare ogni opportunità per avere successo. Per non essere dimenticato.
Un giorno, Yuri, avrebbe avuto la fama e la gloria, non sarebbe più stato uno dei grandi bambini dimenticato nell'Inferno del monastero ma per ora non gli restava nulla ad eccezione dell'inchiostro che continuava a raccontare di lui.
 


Ricordi
 
Non aveva nient'altro che un puzzle di sorrisi rotti, infranti nel buio di una notte. Urla, rancori erano sfociati ancora, tramutando la stasi che regnava in casa da troppo tempo in una rottura definitiva. Nulla sarebbe più ritornato come prima e con le lacrime agli occhi e parole supplicanti si aggrappato al braccio di sua madre.
Judy era andata via.
 
La folla esultava, la squadra giapponese aveva vinto anche le fase del torneo americano. Stessi occhi, stesso colore. Un vuoto immenso nel petto di entrambi. «Mamma, non andare via di nuovo».
Judy non disse nulla, riviveva ancora le scene dell'abbandono nella sua mente ma quando entrambi si strinsero nell'unione delle loro anime tutti i ricordi amari sembrarono svanire, riesumando dal passato i momenti sereni che avrebbero condiviso di nuovo.
Max lo sapeva: la vita sarebbe sempre stata fatta di attimi di dolore e felicità e qualsiasi pezzo di vita avrebbe sempre meritato d'essere vissuto fino in fondo. 

 

Spazio autrice:
Come ho già detto questa raccolta è partecipante al contest "Raccontatemi di loro" indetto da tatsuei.
Spero e credo che le varie flash siano abbastanza esplice ma ci tengo a sottolineare che il prompt "anello" è decidato a Silent Tears, è un missing moment dei primi capitoli ed occasione migliore non c'era per descrivere di loro. Gli altri brani, almeno per la maggior parte, si collocano nell'arco dell'anime o post anime. Ho la testa bacata, lo so.  Mi dispiace XD 
Vi auguro una buona lettura!
   
 
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