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Autore: LunaRPG    13/01/2017    0 recensioni
[Yandere Simulator]
Ayano Aishi è una ragazza particolare, non riesce a sentire nessuna emozione e fa finta di provarne solo in pubblico, ma tutto cambia quando incontra lui, Taro Yamanda. da quel momento riuscirà a provare quello che non è mai stata in grado di sentire: felicità, amore, gioia, spensieratezza e... rabbia. Ebbene sì, rabbia. Qualcuno vuole portarle via la felicità, ma Ayano non si darà per vinta, farà qualsiasi cosa per avere Taro accanto a lei. Con l'aiuto di alcuni personaggi, dovrà risolvere misteri riguardanti alla sua famiglia, riguardo alla scuola, scoprirà fatti che accadono nell'edificio e fuori e chi sa, aiuterà qualche sua rivale a levarsi dai piedi senza farle del male.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai alle 06:00 del mattino, avevo passato la notte pensando a cosa volesse dire Info-chan con la parola "soffrire", intedeva torturare, picchiare o uccidere? 
Le scrissi un messaggio facendole questa domanda, poi lei mi rispose :
"MA CHE SEI CRETINA?!?!?! TI STO CHIEDENDO DI UCCIDERLA IDIOTA!!! COSì POI AVRAI STRADA LIBERA CON SENPAI!!!! ORA PRENDI LA TUA CAVOLO DI BICI E TE NEI VAI IN QUELL'ISTITUTO CHIAMATO, DANNATAMENTE, SCUOLA, SCEMA!!!!" rimasi scioccata.
Andai a Scuola con un paio di forbici che, non ne so il motivo, avevano un’etichetta con scritto Osana.
Ero davvero stanca: non avevo fatto colazione e in più aveva fatto tutta la strada da casa mia a scuola in bici.
Arriavai a scuola e aspettai l'arrivo di Osana accanto al cancello, ma non la vidi arrivare e quindi quel giorno lasciai stare anche perché ero troppo stanca.
Di solito noi ragazze stiamo al lato sinistro della fontana ed i ragazzi al lato destro, ma chi ha un club si reca alla sede per fare le attività che si svolgono normalmente.
Alcuni vanno sul tetto per godersi l’aria mattutina, come Midori Gurin, le sorelle Basu, Oka Ruto, Kuu Dere e Mai Waifu, i delinquenti stanno di guardia all’inceneritore, gli insegnanti nell’aula di facoltà e Taro-senpai seduto nella fontana a leggersi un libro.
Io mi sentivo tanto stanca, non riuscivo neanche a stare al passo con i discorsi delle mie compagne.
Mi chiedevo di cosa stessero parlando…
“Aya-chan”
Dopo tutto per sembrare normale dovevo stare al passo…
“Aya-chan”
Non so che fare…
“AYA-CHAN!!”
“Uh! Ah! COSA? CHI? QUANDO? PERCHE? Ah sei tu, cosa c’è Kokona-senpai?”
Una ragazza con i capelli viola raccolti in due codini, che sembravano due tornadi ai lati della sua testa, cugina di Kizana Sunobu.
“emm, ti senti bene, Aya-chan?”
Ovvio che no, ma, per non farla preoccupare annuii con la testa.
“Bene, mi potresti fare un favore?”
“Certo, dimmi pure.” Risposi con un sorriso sforzato.
“Potresti andare a dare questo libro a quel mio amico? Vedi, è quello con i capelli viola accanto al tuo amico Haruto.”
-Yuppy, un modo per passare davanti alla fontana!- pensai.
Annuii con la testa e mi diressi, camminando, verso il gruppo dei maschi; però, dopo pochi passi non mi sentii più le gambe, la vista si fece opaca e cominciai a sudare.
Arrivata davanti alla fontana cedetti e svenni…
(Autrice: bene, visto che Ayano è fuori uso andiamo a vedere il punto di vista del nostro Taro)
POV Taro:
Stavo comodamente sul bordo della fontana a leggere un libro, fino a quando no vidi Ayano dirigersi verso la parte dei ragazzi con un libro in mano, però… mi sembrava un po’ più strana del solito.
Camminava come uno zombie fino a quando non cedette.
Stava per schiantarsi al suolo, ma io buttai il libro e mi precipitai per prenderla.
“Presa” dissi.
Avvicinai la mano alla sua fronte per sentire la sua temperatura, stava sudando parecchio.
Appena  toccai la sua fronte esclamai “ahi!, brucia”.(Autrice: cos’è? Un fornello?)
Subito dopo mi alzai e corsi fino in infermeria con la ragazza in braccio.
“Taro-senpai”.
La sentii pronunciare il mio nome, probabilmente si era accorta che ero io. (Autrice: Si… certo, come no)
Arrivato in infermeria, non trovai l’infermiera, allora corsi fino al club dell’ occulto per chiamare Oka Ruto-chan: nessun’altro sapeva cosa fare meglio di lei in queste situazioni.
“Oka –chan! Abbiamo un emergenza!” urlai e dopo di che ci precipitammo in infermeria
Passato un quarto d’ora, Ayano non aveva ancora ripreso i sensi ed era arrivata l’ora di lezione.
“Yamada-kun…” disse lei timidamente, poi continuò
“Ecco… deve tenere sempre un sacchetto di ghiaccio sulla fronte… però… noi abbiamo lezione… e questo sarebbe… un problema”
-Che vada a quel paese l’infermiera che non c’è mai- pensai.
“Bhe, non possiamo di certo lasciarla da sola…”
Sospirai e poi mi venne in mente Budo il suo “Fratellone”, se ci fosse stato lui, che era il suo responsabile per 10 settimane, non so la causa, non ci sarebbe stato nessun problema.
“Senti Oka e se chiamassimo Budo?” le chiesi.
“Impossibile… lui è a parlare… con la preside… per il fatto che è il responsabile di Aishi-san”
Sbuffai e poi esclamai “Ma certo!” senza pensare che Ayano stava riposando.
Oka mi fece segno di stare zitto severamente, poi continuai “Se tu dici alla prof. che io sono a badare a lei non ci saranno problemi”
Ad Oka gli si illuminarono gli occhi “Hai ragione, ti darà il permesso!”
La guardai stupefatto, non aveva mai parlato così normalmente con nessuno, a parte Shin Higaku il suo amico più caro.
Lei diventò tutta rossa.
“Ok… io vado… se non torno entro 2 minuti… puoi restare”  disse per poi andarsene.
Appena se ne andò, cominciai a guardare Ayano: era così carina, sembrava un angioletto (Autrice: Certo, come no -_-) se non fosse che mi fissava tutto il tempo.
“Osana… no… ti prego” disse per poi piangere nel sonno.
-Allora anche questa ragazza ha sentimenti- pensai per poi rendermi conto del contenuto della frase.
-Aspè, OSANA!?!?- conosceva Osana?!?!
Quindi è per questo che non si avvicina a me e a Osana: lei deve averle fatto qualcosa in passato e questa ha timore di lei. (Autrice: ma è possibile che non ne azzecchi neanche una?)
Cominciai ad accarezzarle la testa, stava sudando parecchio.
Le cambiai la sacca del ghiaccio, ma, non fece molta differenza, poi mi accorsi che aveva le scarpe bianche, doveva aver dimenticato di cambiarsele agli armadietti.
Le tolsi le scatpe
-Missione compiuta!- pensai, ma poi mi si raggelò il sangue quando Ayano si girò sul lato sinistro e cadde qualcosa dalla sua tasca.
Per fortuna non si svegliò.
Raccolsi l’oggetto che era caduto, erano delle forbici.
-Che cosa ci fa con queste in tasca?- mi chiesi mettendole sul banco.
Continuai a guardare Ayano.
-è così carina- pensai.
Mi strinse la mano, che avevo messo vicino alla sua e sorrise.
Diventai tutto rosso, era anche più carina di Osana e quindi è più facile arrossire.
-Ma aspetta, non mi starò innamorando di Ayano?- mi chiesi.
 Sentii una porta scorrevole aprirsi.
Era arrivato Budo.
   
 
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