Sono ormai passati quattro lunghi mesi da quando ho salutato per l’ultima volta l’amore della mia vita e l’ho  lasciata in Israele.
In ufficio le cose stanno pian piano trovando  un nuovo equilibrio, la  sostituta di Ziva è brava e sta guadagnando la nostra fiducia piuttosto velocemente; anche se, Elly non è lei e non potrà mai prendere del tutto il suo posto, ogni volta che arriva una chiamata, della posta per l’agente David o quando qualcuno la nomina anche solo per errore in ufficio scende un imbarazzante silenzio che non viene rotto per quasi tutta la giornata. Abby sembra essere la più colpita dalla sua assenza alterna giorni in cui piange ed è arrabbiata con me per non averla portata a casa con la forza; a giorni in cui mi consola rassicurandomi che andrà andato tutto bene, e io voglio davvero crederle con tutto il mio cuore ma le cose non possono andare bene senza Ziva, senza di lei posso sopravvivere ma solo con lei al mio fianco mi sento davvero vivo, penso quasi che quei tre giorni d’amore vissuti come la più normale delle coppie siano stati un grosso errore, hanno reso solo più dura la separazione e aumentato il rimpianto, infatti se prima immaginavo solo come sarebbe potuto essere, e già era doloroso sapere di non averla tutta per me, adesso lo so cosa vuol dire amare Ziva David, e ogni volta che ci penso il cuore si spezza in tanti piccoli pezzettini. Mi chiedo tantissime volte cosa ci faccio ancora e qua e perché non me la vado semplicemente a riprendere ma poi mi ricordo della promessa che ci siamo fatti, ci rivedremo ma non devo essere io a cercarla, quando sarà pronta lei ritornerà e spera di trovare ancora aperte le porte del mio cuore, che stupidaggine, per lei le porte del mio cuore saranno sempre aperte! Per questo stavo male ma non lo davo a vedere dovevo essere forte, dovevo comportarmi come al solito anche non esco più con nessuna ragazza perché nessuna reggerà mai il confronto con lei guardo solo film con struggenti storie d’amore che finiscono male per sentirmi un po’ meno solo e udite udite ho cominciato a leggere libri solo per sentirla un po’ più vicina a me.

Ero al telefono che cercavo di rintracciare un testimone spaventato che non voleva più parlare per paura che l’accusato si vendichi, paura oltretutto infondata! Provo a chiamarlo decine di volte e quando finalmente risponde al telefono passo più di venti minuti a cercare di convincerlo a testimoniare.

POV Ziva
Sono agitata ormai sono tornata in America da una settima ma solo oggi ho trovato il coraggio necessario per tornare qua, sono spaventata a morte.
Appena entro i ragazzi della portineria mi salutano molto calorosamente e mi consegnano un tesserino visitatori senza problemi, entro in ascensore e l’ansia mi prende, sto per rivedere Tony e ho paura che lui non mi voglia più, un familiare suono mi avvisa che sono arrivata, esco e mi dirigo nel bull penn trovo McGee una ragazza nuova alla mia scrivania e Tony al telefono che gioca infastidito con una penna, mi avvicino alla sua scrivania e mi posiziono davanti

“ come mai così nervoso?? Facevi sesso telefonico??”
 “no, giocando a sciarada con un amico, sceglievo le parole per il sabato
 sera “
“ giochi a sciarada il sabato sera??”
“ certo per ingannare il tempo prima di uscire….tu chi sei??”
“ Ziva David ex agente del Mossad…”
“Mossad…sei israeliana”
“ Mossad Israele molto perspicace”
“  cosa ci fai qui??”
“ ho capito che non posso vivere senza di te!” lui si alza in piedi
“ehi! Quella è la mia battuta, il mio momento di gloria non puoi rubarmelo!” dice mettendosi davanti a me
“ sei un cretino! Hai rovinato il momento!” dico incrociando le braccia al petto lui mi guarda sorridendo
“ io non ho rovinato proprio nulla! Sei tu che mi rubi le battute, adesso cosa penserà il pivello?”
“ che sei un idiota! “ dico girandomi le spalle “penso proprio che me ne tornerò in Israele!” dico muovendomi verso l’ascensore però sentii una mano che mi bloccava qualcuno che mi prende per i fianchi e che mi fa voltare, mi trovo davanti Tony con un perfetto sorriso alla DiNozzo che ti fa venire voglia di prenderlo a pugni e baciarlo allo stesso tempo
“quando fai così hai proprio la classica faccia da botte “ dico accarezzandogli i capelli
“ faccia da schiaffi, si dice faccia da schiaffi Ziva! Possibile che sbagli ancora queste cose??”
“ Possibile che tu sia sempre così pieno di te??”
“mi sei mancata tantissimo”
“ anche tu! “ ci guardammo per un interminabile attimo poi le nostre labbra si uniscono in un bacio uno di quelli da togliere il fiato, ci baciamo per un eternità ignorando il nostro pubblico
“ma fanno sempre così” chiede Elly a Tim
“ si, solo che in passato solitamente finiva con una minaccia di morte o con il lancio di un coltello non con un bacio” risponde McGee
“cavolo avrei proprio voluto vedere Tony che schiva un coltello!”
Sono completamente persa nel bacio quando sento Tony sussultare e staccarsi di colpo
“ Ehi! Perché mi hai picchiato capo?”
“ Perché non si dà spettacolo così in ufficio!”
“ Perché solo me?? Anche Ziva mi stava baciando!” gli tirai una gomitata e gli dissi
“dopo facciamo i conti! Ciao Capo “  titubante mi avvicino a Gibbs e lo abbraccio, lui mi sorride e mi da un bacio sulla tempia “ spero tu abbia trovato quello che cercavi…” annuisco rimanendo in silenzio poi Gibbs si rivolge a Tony
“ 1 tu sei il mio agente non lei, 2 è appena tornata, 3 non picchio le donne incinta!” mi giro verso Tony con aria colpevole
“ si, ecco volevo dirtelo ma poi le cose sono andate così…” lui si avvicina a me impaurito, leggo nei suoi occhi la paura e la sua domanda inespressa
“ è tuo!”  dico semplicemente lui mi prende in braccio e mi fa girare poi guarda Gibbs “posso??” il capo annuisce sorridendo e Tony mi da un altro bacio questa volta un  bacio pieno di gioia e felicità, a quanto pare però oggi il destino vuole che veniamo interrotti di nuovo, questa volta dalle urla di Abby.
“ o mio Dio, sei davvero tu Ziva??”
“ certo in pelle e ossa”  dico lei corre verso di me e mi abbraccia, uno dei suoi soliti abbracci da togliere il fiato
“ non….respiro!” riesco a dire e lei mi molla di colpo
“ops!” subito dopo mi dirigo verso Tim che fino a quel momento è rimasto in silenzio a fissare la scena
“ ciao “
“ ciao Ziva” dice poi mi abbraccia delicatamente
“ mi sei mancata “
“anche tu, a proposito scusa per lo spettacolino “
“ti perdono se mi prometti che non ve ne andate  mai più!” lancio un occhiata a Tony
“ no promesso”
“ a congratulazioni!” lo ringrazio poi mi presento all’agente Bishop.
Dopo poco Gibbs manda tutti a lavorare di nuovo concedendo a me e Tony un momento di privacy, usciamo dall’NCIS e camminiamo per un po’ mano nella mano in silenzio godendoci semplicemente la compagnia dell’altro.
Ad un certo punto Tony si ferma e prende qualcosa dal portafoglio
“ questa ti appartiene”  dice porgendomi la collanina con la stella di Davide
“mi aiuti a metterla??” lui annuisce e io mi giro e Tony mi mette la collanina, quando mi rigiro lo abbraccio
“ti amo”
“ anche io” dico baciandolo di nuovo, finalmente avevo trovato il mio posto nel mondo, la mia casa, un uomo da amare e che mi ama, una famiglia, e sapevo che d’ora in poi non mi sarei mai più sentita sola.



Angolo di Lali
Ecco qua la mia prima one shot! Spero che vi piaccia, è semplice  e demenziale, mi è venuta in mente così è una storia senza troppe pretese. Spero che vi piaccia, lasciate un commento se avete voglia.
Un bacione
Laligero1