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Autore: misimisi97    13/01/2017    0 recensioni
[Harry Potter]
"Alla fine decise che non esisteva una regola precisa per questo genere di cose, non c’erano libri da consultare o formule magiche da pronunciare. L’unica cosa che avrebbe dovuto seguire sarebbe stato il cuore."
Ho deciso di scrivere questo piccolo testo perchè spesso mi sono soffermata a pensare a come avesse vissuto Ron il suo amore per Hermione in tutti gli anni che sono stati a scuola insieme. Mi rendo conto rileggendolo che Ron in questo testo appare molto, anzi troppo romantico rispetto al personaggio che è realmente, ma io credo che infondo un po' lo sia ... spero vi piaccia :)
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi Settembre, il tempo era passato molto lentamente e Ron non vedeva l’ora di rivedere Hermione, già … Hermione. Quello che stava per arrivare per loro sarebbe stato il quarto anno, tuttavia nonostante fosse passato tanto tempo, nonostante ormai non ci fosse più l’imbarazzo dei primi tempi, o perlomeno non ci sarebbe dovuto essere, Ron non riusciva a dare retta a ciò che gli urlava il suo cuore.

Quella ragazzina, un po’ saccente, sempre con il naso in mezzo ai libri, pronta a salvare continuamente lui e il suo migliore amico, gli aveva rapito anima e cuore.
In casa Weasley ormai tutti se ne erano accorti, ma nessuno aveva mai osato dire o fare qualcosa, tutti tranne la più piccola di casa, Ginny, che ormai tanto piccola non lo era più.

Qualche settimana prima infatti era entrata in camera sua offrendogli dei dolcetti che aveva appena sfornato e, chiacchierando del più e del meno, erano finiti a parlare del magico trio. Fu proprio in quell’occasione che Ginny, non sopportando di vedere il fratello così rimbambito, gli fece una domanda che lo lasciò interdetto.

“Ron, ho bisogno di sapere se tu sei felice”

Ron in quel momento non capì a cosa si riferisse, e con il suo solito modo di fare le rispose “Mannaggia Ginny, perché voi donne vi divertite così tanto a fare domande retoriche?”

“Ron sai benissimo di cosa sto parlando …”

In quel momento Ron alzò gli occhi e capì a cosa si stesse riferendo …

“Ginny non sono fatti che ti ri…”

“No, zitto Ronald Weasley, sono affari che mi riguardano, sono tua sorella e so cosa ti passa per quella zucca che hai al posto della testa.”

Ron rimase in silenzio non sapendo cosa rispondere, era la prima volta che si trovava in una situazione del genere. Mai e poi mai aveva parlato a qualcuno dei suoi sentimenti, nemmeno a Harry.

“Ascolta Ron, lo so che per te è difficile parlarne e che sei dell’idea che chi si fa gli affari propri campa cento anni, ma io te lo devo dire. Ron Weasley lo so che sei innamorato di Herm…”

“Zitta Ginny!”

Un silenzio imbarazzante calò nella stanza e Ron e sua sorella rimasero a fissarsi finché Ginny disse “Sai che ho ragione Ron, lo sai e devi fare qualcosa altrimenti la perderai …”

“Ginny esci da questa stanza ho bisogno di stare solo”

Sua sorella scosse la testa amareggiata e si avviò verso la porta ma prima di uscire gli disse una cosa che lo colpì in modo particolare “Sai Ron, il treno nella vita passa una volta sola e non sta ad aspettare che tu abbia finito di fare ciò che stavi facendo o che tu capisca quello che c’era da capire. Il treno quando parte non passa più quindi non arrivare tardi … carpe diem fratellone, CARPE DIEM!”

Nei giorni successivi Ron ripensò molto alle parole di sua sorella. Mannaggia quella rompi scatole aveva sempre ragione ma lui non sapeva proprio cosa fare. Un giorno tuttavia, prese un foglio, si mise a sedere al tavolo e iniziò a fissare il muro in cerca d’ispirazione, quella cosa che a lui non arrivava mai e che sperava che, almeno in quell’occasione, sarebbe arrivata.
Stette seduto per un’ora pensando alle parole che avrebbe dovuto dire, al modo in cui le avrebbe scritte, e se fosse stato il caso far dare una lettura finale a sua sorella per eventuali errori ortografici.
Alla fine decise che non esisteva una regola precisa per questo genere di cose, non c’erano libri da consultare o formule magiche da pronunciare. L’unica cosa che avrebbe dovuto seguire sarebbe stato il cuore.

“Cara Hermione, io non so se sia giusto o meno scriverti ciò che voglio in questo momento, ma per una volta nella mia vita ho decisa di prendere coraggio e mettere da parte la paura … Hermione Granger io ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuna e come non amerò mai nessun’altra. Tu con quel tuo nasino perfetto e con quell’aria un po’impertinente mi hai fin da subito stregato. Non ti nego che qualche volta avrei voluto prenderti la bacchetta e volarla nel caminetto quando facevi la super strega; per esempio al primo hanno quando a lezione mi correggesti perché sbagliavo a dire Wingardium Leviosa, oppure quando difendevi il tuo carissimo Grattastinchi che sembrava  avercela con me, e potrei farti un lunghissimo elenco.
Oggi però non sono qui per dirti questo. Oggi ti sto scrivendo perché so che se non lo faccio ora non ci riuscirò mai, e io non posso lasciarti andare perché sei tutto il mio mondo Hermione, e non potrei vivere senza di te … si so di essere molto sdolcinato e diabetico ma e così. Non è necessario che tu mi risponda, basterà uno sguardo appena arriverai, un sorriso, un abbraccio e io Hermione capirò, capirò che tutto il tempo che ho aspettato non è stato sprecato e che finalmente potremo stare insieme. Altrimenti Hermione, se sai che i tuoi sentimenti nei miei confronti non potranno essere ricambiati, strappa questa lettera e quando mi rivedrai comportati come sempre, come se non fosse successo niente, come se il mio amore per te non fosse mai esistito … non voglio perderti come amica …
Ti aspetto …
                                                                                                                                                                         Ron”

Quella lettera Ronald la teneva sempre con se, in tasca durante il giorno e sotto il cuscino durante la notte. Varie volte si era trovato davanti a Errol pronto per fare il grande passo in modo che il gufo potesse portarla a Hermione, ma ogni volta non ci riusciva. Alla fine decise di mettere la lettera in una scatola e di nasconderla sotto il suo letto.
Decise che tutto ciò che aveva scritto non sarebbe mai dovuto arrivare nelle mani di Hermione. La paura di un suo no e, soprattutto, la paura di perderla erano troppo forti.
Alla fine si costrinse ad accettare la situazione, decise che sarebbe stato meglio per entrambi, anzi, per tutti e tre, che nessuno avesse saputo di ciò che provava. Sarebbe rimasto al suo fianco, sempre, sperando che un giorno Hermione, la sua migliore amica avrebbe potuto ricambiare un sentimento che lui provava da anni.

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