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Autore: Bebba91    14/01/2017    0 recensioni
Il tutto si svolge subito dopo che Derek scopre che l'Alpha che ha morso Scott altri non è che suo zio Peter. Cerca di ucciderlo per aver distrutto la sua famiglia,ma,ferito gravemente,è costretto a scappare da Beacon Hills.
Una storia alternativa in cui un giovane disperato che ha perso la fiducia nel prossimo,incontra un nuovo branco affiatato e unito che lo aiuta a riacquistare un po' della sua umanità.
Derek Hale non sarà più solo,ma avrà ben sette fratelli diciotto zii,una madre e un padre e perfino un nonno.
Siete curiosi? Il lieto fine per Derek è proprio qui! Enjoy!
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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25 - Il Funerale

[Buona sera a tutti!! Siamo al penultimo capitolo di questa storia apparentemente senza fine...sigh sigh....T_T....eh si. Mi dispiace troppo. Comunque credo che amerete il finale,così come credo sia piaciuto a Mark. Ahahahah. E niente. Un capitolo un pò angst,prevalentemente su ciò che prova Sofia. Ma mi conoscete,il lieto fine è d'obbligo. ^^ Vabbè....l'unica cosa che mi resta da dire,come sempre....ENJOOOOOOOOOYYYYYYYYYYYYY]

CAPITOLO 25 – Il Funerale




La neve. A Seth piaceva da morire la neve. In realtà proprio l'inverno. Mi diceva spesso che per lui era come se quel manto bianco,quando ricopriva ogni cosa,in realtà cancellasse tutto ciò che c'era di sbagliato. In pratica era come un'enorme gomma da cancellare. Il terreno,gli alberi,le case,le persone. Ogni cosa brutta veniva coperta,e prendeva un nuovo aspetto. Tutto diventava più freddo. Ogni cosa sembrava rallentare. A quel punto bastava che ti sedessi da una parte e guardassi da vicino tutto ciò che ti circondava. Tutto quello che prima aveva un vuoto,adesso era ricolmo di quel bianco candido. Le buche sull'asfalto; I muretti semi distrutti dal tempo,adesso avevano dei cumuli di neve che li riempivano. Gli alberi,i cui rami erano stati strappati dal vento,adesso non sembravano più così spogli. I tetti delle case,che non venivano verniciati da anni,adesso non apparivano più vecchi e logori. E le persone,sembravano rinascere,sebbene il freddo non gli piacesse poi molto. Gli adulti,così come i bambini,passeggiavano tenendosi per mano. Avvolgendosi nel calore che l'un l'altro riuscivano a darsi. Magari era freddo,ma il calore che emanavano era così grande che quasi lo si poteva avvertire solo guardandoli dalla finestra.
Eppure,adesso,il bianco della neve,era diventato un nero assoluto e costante. Colore predominante nei giorni di lutto. Non c'era spazio per la neve,talmente tante persone c'erano. Il bosco degli addestramenti,della caccia. Il bosco che mi proteggeva quando litigavo con i miei fratelli. Che mi nascondeva quando avevo fatto qualche marachella. Il bosco di Seth. Quel bosco non aveva mai visto così tante persone come quel giorno. Mi guardavo intorno senza dare realmente peso a ciò che avevo davanti. Come se fossi in trance. Che diavolo mi importava di tutta quella gente? Perché erano lì? Capivo la presenza della mia famiglia,ma le altre persone? C'era quasi tutta la città.
Egoisti. Erano solo degli egoisti. Neanche lo sopportavano Seth. Ma quando il Nonno aveva messo i drappi neri appesi al portone,erano accorsi tutti. Il Nonno li metteva solo ed esclusivamente quando un familiare veniva a mancare. Quindi probabilmente in città si era sparsa la voce. Un po' come quando la Nonna morì. Anche in quell'occasione si erano presentati tutti. Forse era una sorta di rispetto verso il Nonno. Verso le persone che proteggevano la città e le loro famiglie. O forse solo paura. Stupida e inutile paura che se non avessero mostrato di tenerci,il Nonno avrebbe rinunciato a combattere per loro. Assurdo.
Comunque erano tutti lì. Vestiti di nero e con le facce tristi. Al centro del bosco. Dove Peter aveva sfidato il Nonno,perdendo miseramente. E io ero proprio davanti a loro. In fila,come se fossi pronta a fare la mia parte in una recita scolastica. Loro erano il pubblico. Gente annoiata e disinteressata che stava lì per poter dire un giorno: “Io c'ero!” .

Egoisti...” pensai.
Daniel e Matt erano al mio fianco. Li guardai,ma senza vederli davvero. Mi sentivo quasi ubriaca. Voltavo lo sguardo solo per riflesso,in un movimento nullo. Ma di certo non potevo tenere gli occhi perennemente a terra. Anche se in quell'occasione,le mie scarpe sembravano molto più interessanti. Almeno potevo vedere la neve. In fila subito dopo di noi c'era Mark con la sua famiglia. Come Matt,si era ripreso in poco tempo. Erano bastati due giorni e parecchio riposo. C'erano anche i cuccioli. Anne in braccio al fratello. Piangeva a dirotto sulla sua spalla,singhiozzando quasi fino a perdere il fiato. Praticamente Seth le era stato affiancato alla nascita. Zia Charlotte lo aveva richiesto come suo padrino,e aveva dovuto perderci parecchio tempo per convincerlo. Alla fine aveva dovuto rinunciare e scegliere mia madre. Ma non perdeva una singola occasione per metterla fra le braccia di Seth. Lui ogni volta grugniva infastidito,ma poi si lasciava rapire da quelle piccole manine che lo cercavano. Un po' come per Matias. Anche se lui come me,sfuggiva ai suoi genitori per andare a cercarlo nel bosco.
Lui era vicino a zia Mel e la teneva per una mano. Lei se ne stava ferma immobile sul posto,con gli occhi gonfi di lacrime che non versava. Una sorella maggiore,ecco cos'era per me. Ma in quel momento non riuscivo a pensare che stesse male per Seth. Aveva ben chiarito di essere a conoscenza dei piani di zia Louise e zio Chaz.

Traditrice.” pensai guardandola.
Perchè lo era. Non era mai dalla parte di nessuno. Ma alla fine le sue scelte le faceva eccome. E adesso che il Nonno aveva decretato la punizione per i miei zii,lei aveva cercato di fare carte false per dissuaderlo. Non che ci fosse riuscita. Il Nonno aveva deciso di farli restare nella famiglia,in seguito ad una riunione del Consiglio. Riunione che aveva richiesto la presenza di 'tutta' la famiglia. Cuccioli compresi. Anche il Sindaco della città era presente,perché sapesse ciò che era successo e divulgasse la notizia delle loro azioni. Ovunque fossero andati,tutti avrebbero saputo di non potersi mai più fidare di loro. Le persone li avrebbero guardati per quello che erano. Aveva lasciato loro il compito di raccontare,durante la riunione,ciò che era successo. Ciò che avevano fatto. Come erano stati responsabili della morte di Seth. Li aveva umiliati così come meritavano. E non c'era stato modo per loro di controbattere,di evadere la sua decisione. I suoi occhi rossi e la sua aura ostile non gli avevano dato alcuna possibilità di opporsi. Avevano fatto ciò che gli era stato ordinato.
Matias era rimasto così shockato da quello che avevano raccontato. Si era trasformato piangendo e urlando contro di loro. Continuava a ripetere che non poteva essere vero,che i suoi genitori non erano cattivi. E quando loro invece abbassarono lo sguardo non riuscendo a tenere il suo,ebbe la conferma.
Adesso se ne stava lì,con la mano in quella di zia Mel,incapace di provare una singola emozione. Sembrava non provasse nulla. Ma sapevo che era solo una mera corazza di punte acuminate che stava indossando.
Accanto a loro c'erano zia Louise e zio Chaz. Piangevano.

Come osano? Con quale faccia si presentano qui,come se gli importasse qualcosa?” mi chiesi.
Sofia,calmati.” mi disse Matt.
Ma non riuscivo a farlo. La loro sola presenza al mondo era un affronto alla memoria di Seth.

Sofia,ritira gli artigli.” mi chiese Daniel.
Avrei potuto. Ma perché? Infondo sapevano bene cosa pensassi di loro. E anche se non lo sapevano,potevano di certo sentire il mio odore. Chissà cosa percepivano.

Rabbia? Disgusto? Odio? Delusione?” pensai.
Alla fine Matt mi cinse le spalle con un braccio e fui costretta a voltarmi. Chiusi gli occhi e mi calmai quel po' che serviva a far tornare le mie mani umane.

Così va meglio...” disse Matt.
Non dissi nulla. Che diavolo avrei dovuto dirgli?
Tra noi e la gente della città,c'era una fossa. Un maledetto buco di terra smossa che divideva la neve. Un pugno in un occhio. Chissà se Seth avrebbe voluto essere seppellito? Di certo non glielo avevo mai chiesto. Non avrei mai pensato che sarebbe morto.
A me stava bene che lo seppellissero. Avrei comunque potuto venire a trovarlo. Non come con la Nonna. Lei era stata cremata e le sue ceneri erano state gettate nel mare. Amava il mare,per quello il Nonno aveva assecondato il suo volere.
D'un tratto la gente cominciò a spostarsi,aprendosi per lasciare un varco. Il Nonno era a capo del corteo funebre. Vestito di nero come tutti noi,ma con un solo particolare che lo distingueva. I suoi occhi erano rossi,e non per il pianto.
Subito dietro di lui c'erano la mamma e il papà,che tenevano la grande cassa di mogano laccato. Ad aiutarli,zio Phill e zia Charlotte. Camminavano tutti con estrema lentezza,così come ci si aspetterebbe in un'occasione simile.

Dov'è?” mi chiesi.
Voltai più volte lo sguardo in cerca di quell'ultima persona. Derek non c'era. Durante la riunione il Nonno aveva espresso chiaramente il desiderio che Derek fosse presente. Eppure lui non era lì.
Il mio cuore prese a correre all'impazzata. Voltai più volte la testa a destra e sinistra per cercarlo.
Poi lo vidi. Vicino ad un albero,da solo. Lo sguardo triste mentre vedeva la bara con Seth,arrivare davanti alla grossa buca nel terreno. Abbassò lo sguardo.

Perché non è qui con noi?” chiesi a Matt.
Non ne ho la più pallida idea. Il Nonno gli aveva detto che poteva stare qui...lo sai com'è...” rispose tristemente mio fratello.
Il corteo si fermò e noi con lui. Il Nonno,che fino a quel momento aveva dato le spalle alla bara,si voltò.
Fece qualche passo per raggiungerla e vi posò un palmo sopra.

Quello che è successo alla nostra famiglia,è una cosa orribile. Non abbiamo perso solo un compagno,ma un pezzo di noi stessi.” disse mantenendo lo sguardo sul freddo legno “Oggi qui ricordiamo un fratello,un amico...” spostò la mano mentre alzava gli occhi alla folla.
Tutti lo guardarono senza proferire parola,anche se titubanti per il suo aspetto.
Non tutti conoscevano la nostra 'vera' faccia. Soprattutto i bambini,ma loro erano più affascinati che impauriti. Forse anche grazie a tutti i programmi televisivi che parlavano di cose sovrannaturali. Ormai anche i cartoni avevano lupi mannari,mummie,vampiri e quant'altro.

Apprezzo la vostra presenza qui. E sento davvero il vostro calore,nonostante questa fredda neve sembra voler ricoprire anche i nostri cuori.” si schiarì la voce “E mi dispiace di farmi vedere in queste vesti. So che per molti di voi,l'esistenza dei lupi mannari è alquanto assurda. Avrei voluto tenerla nascosta,ma al momento mi è piuttosto difficile.” disse voltandosi a guardare zia Louise e zio Chaz.
Abbassarono velocemente lo sguardo come spaventati.

Ma vi assicuro che nessuno di noi,della nostra famiglia,farà mai nulla per nuocervi.” continuò volgendo di nuovo lo sguardo alla gente “Molte cose sono successe fin'ora. E qui,davanti al mio compagno caduto,prometto solennemente di proteggervi.” detto questo s'inginocchiò.
Tutti noi ci guardammo senza parole. Il Nonno si era inginocchiato. Aveva mostrato i suoi occhi a tutte le persone che erano lì e ora si stava inginocchiando per loro. Guardai Matt,e lui ricambiò il mio sguardo sorpreso. Come noi anche tutte le altre persone che erano con noi.

Così come Seth,che giurò sulla sua stessa vita,di proteggere la mia famiglia.” disse rialzandosi “E così ha fatto. Ha tenuto fede alla sua parola. Non ci sono parole per descrivere il suo gesto. Ma siamo tutti qui per ringraziarlo. Non c'è persona qui migliore di lui. Non oggi.” fece un rapido gesto a mio padre.
Lui rispose con un cenno del capo e si mosse in sincrono con gli altri tre. Si posizionarono sopra la fossa alzando la bara in modo che coincidesse perfettamente.
Erano pronti a calarla. Non lo avrei più rivisto. Non lo avrei più visto sbuffare. O sorridere per qualcosa di buffo. Non mi avrebbe più abbracciata.
Mi portai automaticamente una mano al petto stringendo il mio cappotto. Gli occhi mi si appannarono,ma durò poco. Il tempo che quelle lacrime riuscissero a rompere la barriera dei miei occhi e colare lungo le guance. Feci un passo avanti scuotendo la testa.

Sofia,va tutto bene...” mi disse Matt.
No che non va tutto bene! Neanche per sogno...non dovrebbe esserci lui in quella bara!” pensai volgendo lo sguardo arrabbiato ai miei zii.
Il Nonno mi guardò. Era un'espressione strana. Affranta e triste. Mentre i miei zii continuavano a guardare davanti a loro,non curandosi dei fulmini che uscivano dai miei occhi.
E mi mandava in bestia. Chiusi gli occhi per due minuscoli secondi,poi mi allontanai dalla cerimonia a passo spedito verso Derek. Non sembrò sorpreso di vedermi arrivare. Non quanto lo fu nel sentirsi afferrare e trascinare tra la famiglia.

S-Sofia...” provò a dirmi.
Hai più diritto di loro di stare qui! E io ho bisogno di te.” lo dissi con un tono di voce abbastanza alto perché tutti lì mi sentissero.
Lo trascinai al mio fianco,vicino a Matt. Tra gli sguardi sorpresi dei miei zii. La rabbia che mi montava in corpo fu tale da far cambiare i miei occhi. Mi guardarono,zia Louise e zio Chaz,con quell'aria di superiorità che mi mandava in bestia.

Qualcosa da dire? Mmm?” chiesi spavalda.
Abbassarono di nuovo lo sguardo senza controbattere. Chiusi gli occhi. Ormai non riuscivo neanche a tenerli aperti,tante erano le lacrime.

La bara calò nella fossa e sentii le mie gambe farsi più pesanti. Quando fu completamente scomparsa oltre la terra,io ero ormai inginocchiata nella neve. Il freddo risalì per le mie gambe fino ad arrivarmi al cuore. Sarei diventata un pezzo di ghiaccio,se non fosse stato per Derek. Si era inginocchiato anche lui e mi teneva stretta in un abbraccio.

Va tutto bene. Ci sono io...” disse accarezzandomi i capelli.
Il Nonno prese con la mano una manciata di terra e la riversò sulla bara.

Arrivederci amico mio.” gli sorrise allontanandosi.
La mamma,il papà,zio Phill e zia Charlotte fecero esattamente la stessa cosa. Poi fu la volta di Daniel e Matt. Dopo aver salutato Seth per l'ultima volta,Matt mise un braccio sulle spalle di Daniel e si allontanarono. Zio Chaz e zia Louise vennero quasi obbligati dal Nonno,visto che stavano allontanandosi dalla cerimonia. Lo trovavo sbagliato. Tremendamente sbagliato. Zia Louise cercò di prendere Matias per la mano per andare con loro,ma lui si scostò bruscamente.

Lasciami!” gli disse con tono secco.
Mio zio prese la moglie per mano e fecero la loro parte. Anche zia Mel provò a convincere Matias,ma sembrava che niente lo riuscisse a smuovere dal suo posto. I suoi occhi si erano fatti rossi e pieni di lacrime. Derek mi guardò preoccupato. Poi vidi Anne correre verso di lui e praticamente gettarglisi addosso,coinvolgendolo in un abbraccio goffo e improvviso.

Andiamo insieme a salutare Seth?” gli disse lei con voce tremolante per le lacrime.
Anne aveva capito fin da subito cosa provasse il cugino. E quello era il suo modo per stargli vicino,per fargli capire che non era da solo. Mark gli arrivò alle spalle e spingendoli per la schiena li portò davanti alla tomba. Presero un mucchietto di terra a testa e lo lasciarono cadere sulla bara.
Mancavo solo io,ma la neve sembrava attirarmi a lei.
Mi sentii tirare su di peso. Derek mi stava lentamente conducendo lì. Ero ad un passo dalla terra che avrei dovuto prendere,e ancora una volta,il ragazzo che amavo mi prese la mano e la condusse sul freddo terriccio.

Ecco qui. Lo faremo insieme...” mi disse con voce calma e rassicurante.
Lo guardai come se fossi davanti ad un fantasma.

E se lo dimenticassi? Come ho fatto con la Nonna? N-Non posso Derek...non ce la faccio!” dissi tra le lacrime.
Ma che stai dicendo? Non succederà...non lo permetterò.” rispose.
Guardai la terra e la strinsi in una mano. Terra. Stupida terra fredda che non significava nulla. Spostai lo sguardo alla neve e ne raccolsi una manciata con l'altra mano.

Seth amava la neve.” spiegai a Derek.
Ma lui non aveva bisogno che spiegassi il mio gesto. Mi sorrise e fece esattamente come me.

Allora ne prenderò un po' anche io.” disse semplicemente.
Gettammo la terra e la neve insieme sulla sua bara. Poi Derek mi prese per mano e restammo per qualche istante lì davanti. Il Nonno venne verso di noi.

E' tempo che andiate a casa. Qui ci penserò io.” mi disse.
Strinsi automaticamente la mano di Derek. Lui annuì e come aveva fatto prima mi trascinò via.


Passarono altri due giorni prima che riuscissi ad uscire dalla mia camera. Il tempo lì dentro sembrava diverso. Come se non fosse mai successo nulla. Come se quelle quattro mura mi proteggessero. Per tutto quel tempo avevo dovuto combattere con il mio nuovo istinto di scendere quei due piani e compiere un massacro. Non riuscivo a controllarmi neanche quando,durante la notte,sentivo il rumore assordante dei motorini che passavano in lontananza. Più di una volta mi ritrovai alla finestra,intenta a scavalcare il balconcino per uscire. Se non fosse stato per una sola persona che era rimasta quei due giorni con me. Era stata la mia ombra. Derek era rimasto nella mia stanza dal giorno del funerale di Seth. Due giorni e mezzo a sorbirsi il mio mutismo e le mie trasformazioni improvvise. Anche in quel momento,mentre ero sdraiata nel letto e il vento,che entrava dalla finestra,mi sferzava in faccia. L'unica cosa che riuscivo a pensare era quella di distruggere la finestra. Ma il problema non si sarebbe di certo risolto. Anzi sarebbe solo entrato più vento. Mi ero alzata,nel bel mezzo della notte,facendo dei respiri molto profondi. Ero arrivata a posare la mano sulla serratura in metallo e non mi accorsi di stringere decisamente troppo forte. Derek dormiva sulla poltrona,e di certo non avevo intenzione di svegliarlo. Riuscii in qualche modo a riprendermi. Chiusi gli occhi e con loro anche la finestra. Lentamente,senza fare il minimo rumore. Mi voltai e stetti a guardarlo per un tempo che mi sembrò infinito. Aveva chiesto al Nonno di poter tornare a Beacon Hills,la sua città. Perchè se Peter avesse cercato di compiere qualche altra malefatta,sicuramente tra le sue priorità ci sarebbe stato il suo nuovo Beta. Sapevo che era una cosa giusta,ma in quel momento mi arrabbiai. Gliene dissi così tante che se Matt e Mark non mi avessero portato via di lì,probabilmente mi sarei trasformata completamente e lo avrei attaccato.
Incrociai le braccia al petto e i miei occhi ripresero a lacrimare. Come potevo essere stata così cattiva? Non era di certo di mia proprietà. Non lo avrei di certo biasimato se mi avesse mollato lì per poi partire e non farsi più vedere. Eppure era rimasto. Allungando la sua partenza di qualche giorno.
Se ne stava lì seduto tutto il tempo. Per lo più a leggere i miei libri di letteratura. Non parlava mai,ma probabilmente perché io stessa non gli rivolgevo mai più di una semplice occhiata. Ogni tanto mi sorrideva,si veniva a sedere con me sul letto e mi abbracciava.
Tirai su con il naso,cercando di restare il più silenziosa possibile.

Mi stai guardando dormire...di nuovo.” disse con la voce impastata dal sonno.
Aprì gli occhi restando serio. Si era accorto che stavo piangendo,ma come al solito,se non riceveva un segnale da me,non si avvicinava. Non perché avesse paura che lo rifiutassi,ma semplicemente per rispetto,credo.

Non...volevo prendermela con te...” biascicai incerta.
Lo so. Non devi preoccuparti.” mi disse alzandosi.
Io indietreggiai. Non mi riuscivo ancora a controllare dopo essermi trasformata quel giorno. Avevo paura di fargli del male. Lui si accorse della mia reazione.

Fammi vedere le mani.” mi chiese avvicinandosi.
Stringevo i pugni per un motivo valido. Ma le braccia incrociate non gli permettevano di vederli. Io scossi la testa.

Ti prego...non avvicinarti...” lo pregai.
Non mi farai del male,Sofia.” disse sicuro allungando una mano a sfiorarmi un braccio.
Io sobbalzai a quel contatto. Guardai la sua mano fermarsi e accarezzarmi di nuovo,fino a posarsi completamente sul mio braccio.

Visto?” mi disse “Dai,fammi vedere...” insistette.
Sospirai sconfitta. Sciolsi le braccia e aprii i pugni. Le mie unghie da licantropo avevano bucato i palmi,nel vago tentativo di costringermi a restare in me. E ci riuscivo a malapena. Mi prese una mano e se la portò alle labbra,baciandone il dorso liscio e intatto. I miei occhi ripresero a lacrimare copiosi. Mi avvicinai e mi lanciai praticamente addosso a lui. Lo abbracciai quasi soffocandolo. Lui ricambiò mentre cercava di tenere a freno i miei singhiozzi,accarezzandomi la schiena.

Ti dimenticherai di me?” chiesi tra un singhiozzo e l'altro.
No,certo che no!” mi rispose sconcertato.
Allora promettimi che tornerai...” dissi staccandomi da lui per guardarlo fisso negli occhi.
Lui si bloccò. Non era perché non poteva mantenere quella promessa,ma perché quella ragazza che aveva davanti si era trasformata quasi del tutto. Me ne accorsi perché dietro di lui c'era uno specchio,e potei guardare il mio volto completamente deformato. Perché lui sembrava così bello trasformato,e io sembravo assomigliare ad un mostro? Forse perché credevo di esserlo. Mi scostai da lui stringendo nuovamente i pugni più forte che potessi. Chiusi gli occhi cercando di trattenermi. Derek si avvicinò a me e mi prese il viso tra le mani,lasciando due caldi baci sui miei occhi chiusi. Poi mi baciò sulla bocca. Riuscivo a rilassarmi tra le sue braccia. Era una cosa che non mi spiegavo. Succedeva prima che mi innamorassi di lui,già i primi giorni. Mi dava un enorme senso di calma.
Mi scostai da lui senza riaprire gli occhi.

D-Derek...” lo supplicai.
Di certo non volevo ferirlo. Avrei potuto morderlo o attaccarlo. Come avevo fatto il giorno prima con la mamma. Era venuta solo a chiedermi cosa volessi per cena e si era ritrovata con un graffio su una mano. Dio,quanto mi odiavo.

Certo che tornerò,Sofia...Pensi che potrei dimenticarti così?” mi disse.
Riaprii gli occhi,che si persero un istante sulle sue labbra prima di arrivare ai suoi.

Io...ti amo Derek...” gli dissi prima di baciarlo e stringerlo di nuovo a me.
Non gli diedi il tempo di controbattere. Di provare a dirmi qualcosa. Lo trascinai contro di me,bisognosa di sentire il suo profumo. Il suo corpo contro di me. Affamata del suo calore.
Come sarebbe andata a finire quella notte,l'avevamo ben chiaro entrambi.

   
 
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