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Autore: Gem    15/01/2017    2 recensioni
Questa è una raccolta di storie slegate tra loro e scritte per Promptember. Appariranno molti personaggi, ma la maggior parte delle fanfic sono AU e dedicate a Milo e Camus. Moltissimi generi presenti: storico, commedia, fantascienza etc.

«Vedi Cappuccetto?» il cacciatore, vestito interamente di nero, si sistemò un’arma in spalla spostando i lunghi capelli biondi dietro la schiena. Poi si avvicinò verso la creatura senza vita. «Tutti i bambini vogliono diventare cacciatori, non corrieri…»
«Smettila di chiamarmi Cappuccetto, Milo.» sentenziò severamente il corriere. «Non ho tempo per te. Il locandiere mi aspetta a Newark.»
Il bambino sbirciò il cacciatore.
Quel Milo si chinò accanto al corpo e, prese delle funi dalla cinta, iniziò a legare gli arti al corpo. Non si degnò di rispondere.
Il corriere allora avanzò di un passo. «Ci vediamo.»
«Se ti chiamo Camus resti?»
«Quando lavoro sono Corriere Rosso 11.»
«Dai, Cappuccetto è più simpatico.» il cacciatore iniziò a trascinare il corpo della bestia.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Gold Saints, Scorpion Milo, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Un errore
Rating: arancione.
Tipologia: one-shot.
Genere: generale, commedia.
Pairing: DM/Aphro
Personaggi: Death Mask, Aphrodite
Avvertimenti: POV di Aphrodite, AU, slash.
Parole: 647
Note dell’autore: di solito non scrivo né disegno molto questi due, non è che simboleggino proprio dei gran valori, e mi immagino che la loro relazione sia molto diversa da quella di Milo e Camus (o di qualsiasi altro personaggio). Perciò questa storia è più che altro una sfida con me stessa.
Prompt:
 
Person A goes to a party with a few friends with the express intent of getting drunk and getting laid. They wake up the next morning extremely hungover and in bed with person B, an ex who they had a messy break-up with. Person A freaks out, shouting that it didn’t count because they were drunk and there were no feelings involved, but person B just calmly pulls out their cellphone and shows person A a short clip from the night before of Person A giving head like a porn star like they used to.
 
“If you didn’t make such a huge show of it I might have believed you,”
 
“You filmed it!?”
 
“No. You did. You took my phone and told me it was something to remember you by,”
 
“Fuck,”
by nsfw-auideas
 
 
Aphrodite si raggomitolò meglio sotto le coperte, portandosele fin sopra la spalla. Non faceva troppo freddo, ma il tepore mattutino era qualcosa che non gli dispiaceva affatto e gli permetteva di rilassarsi pienamente.
C’era, tuttavia, qualcosa di molto fastidioso. Una sensazione di intontimento che gli impediva di pensare logicamente come suo solito, una lieve ebbrezza che lo lasciava troppo confuso per una semplice stanchezza da risveglio.
In quel momento, sentì un braccio sbattere contro le sue spalle.
Aprì gli occhi, lottando contro la luce che sembrava pizzicarli come spilli. Ebbe un forte capogiro e benché fosse sdraiato su un letto, sentì muoversi come se stesse navigando in un mare in burrasca.
Fece mente locale. O almeno ci provò. Ancora immobile, seppe solo recuperare alcune informazioni che non sembravano aiutarlo molto; beh, di solito si svegliava sempre dopo di lui, e poi non dormivano mai in quella posizione, anzi, non dormivano insieme quasi mai e quando succedeva ognuno restava il più possibile lontano dall’altro.
Realizzò di essere nudo, in un letto, con qualcuno.
Non lui, pensò, con certezza quasi matematica. Non può essere lui.
Un’orribile sensazione lo colpì come un pugno in pancia, lasciandolo quasi disgustato del suo stesso comportamento.
Trasalì e si alzò di scatto dal cuscino, voltandosi verso il suo compagno di letto.
Nel letto c’era lui. Proprio lui. Oh sì. I pensieri non funzionavano, ma gli occhi sì.
«A-Angelo!» gridò, sobbalzando.
Nella foga riuscì persino a cadere per terra, sbattendo il fondoschiena e trascinando con sé le lenzuola.
«Mmm.»
Un verso e uno sbadiglio lo raggiunsero dal letto.
«Imbecille… sei caduto?»
Aphrodite restò per terra, confuso, tentando di ricordare.
«Sei Angelo?» chiese solo.
Dal letto fece capolino una testa brizzolata, e un viso assonnato ma comunque molto, molto, molto familiare. Tale Angelo appoggiò il mento su una mano e alzò un sopracciglio.
«Non chiamarmi Angelo, brutto stronzo. Chiamami Death Mask.»
Un ricordo all’improvviso si palesò nella mente di Aphrodite. Ancora a terra, riuscì a focalizzare nella propria mente l’immagine di una festa affollata e le proprie mani tra i capelli di Angelo… si sforzò. Uhm. Forse… si toccò la tempia, strinse gli occhi. Ecco: erano seduti su un divanetto e si baciavano noncuranti degli altri ospiti.
Aphrodite fece subito no col dito.
«Non conta.» si discolpò, senza davvero capire di cosa stava parlando. «Eravamo entrambi ubriachi e… ed è stata una botta e via. Niente di più.»
Riuscì a fermarsi prima di aggiungere: “però sei meglio di Saga in certe cose”. Abbassò le mani, abbassò gli occhi. Poi, rialzandoli, non riuscì a spiegarsi perché volesse darsi un pugno in faccia.
Death Mask annuì con fare interessato.
«Sì sì.» replicò. «Avrebbe senso, se solo non avessimo iniziato a bere a letto.»
Un altro ricordo si fece vivo. Un amico che ballava in mutande su un tavolo. Beh, questo non sarebbe stato molto d’aiuto, ma…
«Aiolia ha ballato su un tavolo?» chiese.
Death Mask sbadigliò. «Ma che cazzo me ne frega…»
«Abbiamo rotto?» chiese Aphrodite.
Poi sobbalzò.
«No aspetta noi sì, abbiamo rotto!» si corresse Aphrodite, ricordando, e alzandosi da terra. Indicò Death Mask. «Tu mi fai schifo. Adesso fammi chiamare Saga…»
«Tu mi fai anche più schifo. Ma vuoi vedere che pompino meraviglioso mi hai fatto?»
Death Mask prese il cellulare.
Aphrodite alzò un sopracciglio. «L’hai filmato?»
«Tu. Tu l’hai filmato.» l’altro sghignazzò. «Hai preso il mio telefono e mi hai detto “ecco, mi ricorderai per questo, nei secoli dei secoli”, e io ho detto amen.»
Death Mask gli mostrò lo schermo del cellulare ed effettivamente Aphrodite dovette ammettere che era stato proprio lui a filmare quello che sembrava nient’altro che un film porno professionale. Girò gli occhi.
«Che cazzo…» biascicò infastidito.
«Siamo trombamici di nuovo? Eh?»
«Tu non eri etero?»
L’altro alzò le spalle. «Sai, Helena ha un debole per te. Una cosa a tre le piacerebbe…»
Aphrodite sbuffò.
Fottuto Aiolia che ballava sul tavolo.

 
  
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