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Autore: Dregova Tencligno    15/01/2017    0 recensioni
L’ho incontrato sul treno. Lui, l’unico in mezzo a tanti esseri invisibili ai miei occhi.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Estia. La promessa di un amore.
 
 
 
L’ho incontrato sul treno.
Sul regionale che avrei salutato a Latina.
Mai avrei pensato di posare gli occhi su di lui.
Mai avrei anche solo potuto immaginare di incontrarlo.
 
Lui, l’unico in mezzo a tanti esseri invisibili ai miei occhi.
L’unico che avrei potuto seguire fin in capo al mondo.
Niente avrebbe avuto senso se non lui.
Niente sarebbe stato più speciale di lui.
 
Ero nel treno per tornare al mio inferno personale costruito su studi e su esami che mi confondevano il cervello ammattendomi.
 
Mai in vita mia ho posato lo sguardo su qualcosa di più bello.
Occhi di ghiaccio e screziati di plumbeo con un anello violaceo all’estremità dell’iride.
Pelle di cera e color pesca sulle gote.
Capelli castani, tagliati secondo la moda del giorno: radi ai lati e più folti al centro.
Una sottile barba ad incorniciargli un viso gentile con un sorriso armonioso.
 
Le mode del giorno sono così fallaci, ma lui sarebbe stato la mia moda in eterno.
Non un gioiello o un capo da sfoggiare con orgoglio, sarebbe stato di più.
A lui avrei potuto fare la mia promessa solenne.
Rendergli il mio cuore e tutto me stesso.
 
Gli avrei promesso non di essere perfetto, non esiste al mondo niente che possa rendere giustizia a questa parola.
Siamo uomini e come tali ci rendiamo fallacci a ogni passo con cui calchiamo la strada della nostra esistenza.
No. Non lo avrei fatto.
 
Non gli avrei promesso nemmeno di essergli fedele. Troppo semplice.
Come potrei avere il coraggio di promettergli qualcosa che già è.
Non ci sarebbe sforzo. Non avrebbe senso.
No.
 
Ciò che gli avrei promesso sarebbe stato ben altro.
Gli avrei promesso che mi sarei innamorato di lui ogni giorno, fino a quando la morte non ci avrebbe separato.
La speranza che non facesse questo sfregio all’arte del nostro amore.
Avrei pregato affinché anche allora, guardandoci negli occhi, ci consentisse di fare quel passo insieme, come tutti gli altri che avremmo fatto.
 
Ho perso il cuore e le parole mentre lo osservavo.
Il viso nascosto dietro una maschera fatta di sciarpa nera e di un cappello arancione.
La lana accaldava il mio corpo, ma non era la sola.
 
È stato un amore veloce.
Solo silenzi e la magia negli occhi.
È stato un amore che non avrei mai consumato.
Non avrei mai scorto il suo corpo nudo alla luce di una candela.
Non avrei mai assaggiato il sapore della sua pelle.
Mai il senso di protezione fra le sue braccia.
 
È stato un amore nato e spento nell’arco di quindici minuti.
Quindici minuti e trentasette secondi.
 
È stato un amore nato per caso.
Sul regionale che avrei salutato a Latina.
 
È un amore che mi porta a sperare di incontrarlo ancora.
 
Solo per guardarlo.
 
Forse un giorno gli parlerò.
   
 
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