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Autore: Antonella84    15/01/2017    12 recensioni
Ranma ed alcune sue prime volte.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Our First Few Times

Quante prime volte si possono avere in quasi diciassette anni? Tante. 
La prima parola, i primi passi, la prima caduta , il primo dentino, la prima sfida, la prima volta che vai a scuola, il primo pugno in faccia…
Ma quante di queste prime volte, lasciano davvero il segno? Poche.
La prima cotta, il primo bacio, le prime carezze, la prima volta che sei innamorato, la prima volta che fai l’amore.
Tutte queste prime esperienze, possono essere racchiuse in un unico nome: Akane.
Capii di aver preso una cotta per lei, quando dopo un tranello del Dottor Tofu,mi ritrovai con le gambe bloccate.
Non riuscii a camminare per ore, ed Akane in quell’occasione, mi portò in spalla fino al dojo.
Fu l’odore dei suoi capelli mossi dal vento serale, la gentilezza nel suo sguardo, il calore della sua schiena stretta al mio petto femminile, a farmi sentire "cottizzato’’.
Cuore in tumulto, mani sudaticce, incapacità nel proferire verbo, e viso in fiamme.
Sicuramente non il miglior aspetto di sempre.
Il primo bacio con Akane avvenne in tre momenti diversi.
La recita di "Romeo e Giulietta" durante la quale le nostre labbra furono divise da uno stupido nastro adesivo. Ero pronto a baciarla davvero.
Davanti a tutti!
In  barba ai gridolini e alle conseguenze che avrei pagato in futuro.
Invece la mia fidanzata, trovò estremamente opportuno, impedire quel contatto con lo scotch.
Per farmi andare in Cina e non creare "situazioni fraintendibili" per i nostri genitori.
Il secondo primo bacio avvenne nel cortile della scuola.
Sempre davanti a tutti, sempre con urletti e minacce di morte a seguito.
Quella volta non c’era nulla che schermasse le nostre labbra.
A parte il fatto che io non fossi per nulla cosciente.
Baciai Akane durante il  "Neko-ken"  quindi in forma felina.
Non ricordai nulla di quel bacio, solo la delusione negli occhi di Akane quando corsi da lei a scusarmi.
Di quel bacio non mi rimase niente, tranne la certezza di averlo fatto, anche se inconsapevolmente.
Il nostro terzo primo bacio fu quello deciso.
Quello voluto, quello sognato, quello tante volte temuto e desiderato.
Eravamo soli in casa.
Un black out dell’intero quartiere ci costrinse ad usare le candele per illuminare la stanza.
Akane tremava come una foglia. Il buio non le è mai piaciuto.
Io dal mio canto, non persi occasione per prenderla in giro:
"Guardati maschiaccio! Sei peggio di una poppante!".
Ricordo i suoi occhi lucidi, un misto di paura ed orgoglio.
 Ricordo la traiettoria precisa della sua mano spalancata, l’aria tagliata dalle cinque dita ben stese, il rumore che lo schiaffo produsse sulla mia guancia sinistra.
Ed il dolore. Oh si, quello lo ricordo benissimo!
E quell’unica parola uscita dalle sue labbra : "BAKA!!!".
Fu in quel momento che decisi di farlo.
Proprio dopo quel ceffone, dopo avermi dato dello stupido.
Finsi di provare molto più male del solito e mi accasciai sul tavolino.
Akane ci mise esattamente meno di un secondo, prima di fiondarsi preoccupata su di me.
"Ranma? Stai bene? Non credevo di averti colpito così forte!".
Era sempre più vicina, e quando mi trovai il suo viso ad un centimetro dal mio, la baciai.
Si, la baciai a tradimento.
Un bacio rubato con l’inganno.
Sapevo di star andando incontro alla morte, ma non mi importava. Il sapore delle sue labbra, meritava la mia dipartita.
Sarei morto, resuscitato e deceduto nuovamente, pur di rifarlo.
Attendevo la fine da un momento all’altro, invece, avvertii il corpo di Akane rilassarsi, la sua bocca schiudersi e ricambiare il mio bacio.
Quando ci staccammo, tornò improvvisamente la luce.
Per un attimo pensai che fosse stato il rossore dei nostri volti, ad aver illuminato l’intera stanza!
"Ran…ma.  T-tu… Mi hai…".
Le tappai la bocca con una mano.
"Non dire niente ti prego… Scusami tanto, non so cosa mi sia preso…".
Quando le tolsi la mano dalle labbra, Akane non urlò come, invece, avevo temuto.
Lei mi sorrise.
Non fu un semplice sorriso, era la cosa più bella che i miei occhi, avevano avuto modo di vedere in quasi 17 anni di vita.
"Qualsiasi cosa ti sia presa, Ranma, spero che ti passi nuovamente per la testa, il prima possibile…".
E’ inutile specificare che dopo una risposta del genere, ebbi tanti altri colpi di testa.
Ogni momento e luogo, divenne quello giusto per dar modo ai nostri respiri di fondersi insieme.
Lontano da occhi indiscreti, per quanto fosse possibile, per me ed Akane, avere un po’ di privacy in casa Tendo, io e lei stavamo scoprendo l’esistenza di qualcosa mille volte meglio del litigare… Baciarci.
Fu durante uno dei nostri baci in camera sua, che mi accorsi di quanto questi, seppur bellissimi, potessero risultare "insufficienti".
Eravamo stesi sul letto, le labbra gonfie dai continui baci, le mani curiose di toccare, esplorare, sentire il corpo dell’altro…
Non riuscii a resistere e partendo dal viso, cominciai ad accarezzare ogni millimetro di pelle esposta, fino ad infilarle la mano sotto la maglietta.
Notai con estremo piacere, quanto falso fosse, il mio definire Akane piatta come una tavola.
Sentii il suo cuore accelerare i battiti, il respiro farsi più profondo e vidi le sue guancie colorarsi di uno splendido rosso vermiglio.
Certo, io non ero per nulla immune a queste nuove sensazioni e la prova tangibile premeva forte nei miei boxer.
Abbandonando la sorpresa e l’imbarazzo iniziale, Akane mi chiese:
"Vuoi scusarti anche per questo?".
Il suo sguardo si spostò in quest’ordine: Mano, Pantaloni, Occhi.
Levai subito la mano dal suo seno e presi al volo un cuscino per coprire la mia eccitazione.
Paonazzo come non mai, saltai in piedi e andai verso la porta.
Akane mi seguì e continuò a fissarmi con una strana luce negli occhi.
"Scus…". Non riuscii a terminare la frase, poiché stavolta fu lei a tapparmi la bocca.
La vidi avvicinarsi al mio orecchio e bisbigliò: "La prossima volta, toccherà a me scusarmi ".
Continuammo a scusarci a vicenda per alcune settimane a seguire.
Fin quando, senza dir nulla, accadde.
Ricordo perfettamente la mia prima volta con Akane.
 Ogni dettaglio, ogni carezza, ogni parola sussurrata.
Eravamo rientrati tardi da una festa organizzata nella palestra della scuola, in onore della vittoria della squadra di ginnastica artistica del Furinkan , contro le odiose del San Bacco.
Anche quella volta, la partecipazione al torneo della famosa ‘’Ragazza col codino’’ fu decisiva.
Non avevo molta voglia di festeggiare, ma Akane aveva comprato uno splendido vestito per l’occasione, e ringrazio i Kami di aver ceduto alla sua richiesta, perché vederla indossare quell’abito giallo, mi fece capire quanto meravigliosa fosse la mia fidanzata.
Non che non lo sapessi già, ma vederla così femminile e aggraziata, mi spiattellò in faccia, quanto in realtà io fossi stato davvero stupido a non esserci arrivato prima.
Per mia fortuna, la festa non fù così penosa.
In un attimo di distrazione dei nostri ‘’amici’’ , io e Akane riuscimmo persino a concederci un ballo.
Tornammo a casa che già tutti dormivano.
Mio padre, il Signor Tendo ed il vecchio maniaco, russavano della grossa, stesi sul pavimento in soggiorno.
Lentamente, io e la mia fidanzata, riuscimmo a salire le scale senza farci notare.
Arrivammo davanti la camera di Akane, stavo per darle la buonanotte, quando mi disse sottovoce:
"V-vuoi entrare per un po’?".
Non era la prima volta che mi intrufolavo nella sua stanza in piena notte, ma stavolta era diverso.
Akane era diversa.
Acconsentii senza farmi pregare e mi gettai scompostamente sul letto.
"Che serata! Pensa se Kuno e gli altri ci avessero visto ballare, sarebbe scoppiato il delirio!".
Pronunciai quella frase, in preda ad uno strano nervosismo.
Mantenni lo sguardo fisso sul soffitto.
Akane si stava cambiando e nonostante conoscessi a memoria cosa celasse sotto i vestiti, mi sembrò giusto non guardarla mentre si spogliava.
"Ranma…".
Mi sentii chiamare e d’istinto spostai lo sguardo su di lei.
La mascella raggiunse il pavimento.
Akane non indossava il suo solito pigiama enorme.
Akane non indossava nessun pigiama.
Akane  era praticamente seminuda di fronte a me.
Aveva messo su una mia canotta bianca, probabilmente dimenticata nel pomeriggio in camera sua, che le sfiorava le cosce.
"M-ma cos…cosa ti sei messa addosso? Prenderai un malanno!".
La mia mente riuscì a formulare questa unica, stupidissima frase.
"Ma Ranma… Siamo a Giugno, cosa dici?".
Rispose la mia fidanzata trattenendo a stento una risata.
"Posso mettermi vicino a te?".
Con un groppo in gola, annuii senza pronunciare verbo.
Akane si sdraiò al mio fianco, poggiando la testa sul mio petto.
Col dito indice, cominciò a sfiorare le mie mani, poi ne prese una e ne baciò il palmo.
Avevo il cuore in subbuglio.
Il respiro divenne irregolare e piccole scariche elettriche, attraversarono tutto il mio corpo, fino a soffermarsi in mezzo alle gambe.
Ero nervoso. Nervosissimo.
Sentii il desiderio di alzarmi e scappare a gambe levate, ma i suoi occhi così intensi, in una preghiera muta, mi chiesero di restare.
Quegli occhi mi incatenarono su quel letto, ed il cuore mi esplose nel petto quando la sentii dire:
"Sono innamorata di te.".
In quel momento, dovetti arrendermi a tutto quello che stava agitando la mia anima e non solo.
In un secondo fui sopra di lei e la baciai con passione.
 Akane mi tolse la maglietta e la stessa fine fecero i pantaloni.
Le sfilai la mia canottiera, beandomi della vista del suo seno nudo sotto di me.
In un attimo di inconcepibile lucidità, mi bloccai di colpo e le chiesi:
"Se andiamo avanti, non credo che riuscirò a fermarmi.".
Con occhi lucidi e respiro accelerato lei mi rispose:
"Non ti fermerò".
Era nervosa esattamente come me.
Il momento era arrivato.
 Io e Akane avremmo fatto l’amore per la prima volta, ciò che avevo desiderato fin dalla prima volta che la baciai, stava per diventare realtà.
Ma prima c’era qualcosa che dovevo dirle.
"Akane ascolta…".
Non feci in tempo a continuare che lei prese parola bloccandomi.
"Ora non cominciare con i tuoi soliti dubbi, sei sicura? E se ci scoprono?Cosa dirà tuo padre eccetera eccetera… Se non vuoi farlo basta dirlo e levarsi dai piedi, baka che non sei altr…".
"Ti Amo Akane."
La sua espressione mutò all’istante.
"Cosa hai detto?" Mi chiese.
"Hai sentito,no?". Diamine, avevo un orgoglio!
"Ripetilo immediatamente o ti tiro un pugno!" Affermò la romanticona.
"Va bene! Va bene! Ho detto che ti amo, hai sentito adesso? Stupido maschiaccio mancato!"
Urlai senza rendermene conto.
Vidi una piccola lacrima sfuggire via dalle sue ciglia.
Stavo per entrare nel panico, convinto di aver rovinato tutto con la mia solita boccaccia, quando in realtà la vidi sorridere.
Mi prese il viso tra le mani e mi trascinò a sé.
"Allora, dove eravamo rimasti?".
Quella fu la notte più bella della mia vita.
Quante prime volte si possono avere in quasi diciassette anni? Tante.
Ma quante di queste prime volte, lasciano davvero il segno?
Tutte quelle vissute insieme a te… Akane.
  
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