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Autore: Rumenna    16/01/2017    1 recensioni
[BOYS LOVE] Ivan studia disegno ed è innamorato di Tina. Tuttavia il suo look lascia molto a desiderare. Si farà consigliare dall'esperto Rosemund. Ma cosa potrebbe accadere se un consiglio dopo l'altro i due si avvicinassero sempre di più?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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«Alastor?»
«Sì! Come Alastor Moody, il mago di Harry Potter! Il suo occhio è ferito, proprio come il suo! Non hai letto i libri?»
«S-sì…» Insolito come nome, ma degno della sua fantasia, lo ammetto.
«Allora è deciso. Il vostro gatto arriverà a casa in tempo per la vigilia di Natale.»
Ma perché continua a ripetere “voi due”, “il vostro” e cose così? Non penserà mica che io e Rosemund siamo fidanzati? Ma quanto si è sparsa la voce del suo essere gay? Lo sa tutta la città? Puah! La gente non sa proprio farsi i fatti propri! Meglio chiarire le cose, o Rosemund non potrà nemmeno avvicinarsi a lui!
«Scusi, ma perché continua a parlare di noi due come se io fossi la sua balia? Questo ragazzo è abbastanza grande e vaccinato per badare a sé stesso da solo!» Facciamo finta di cadere dal pero, non vorrei fare figuracce inutili come al solito.
«Oh, scusate! Io credevo che voi due… lasciamo stare! Torniamo allo studio, prego!»
Il veterinario se né lavato le mani con una risatina di circostanza, ma io l’ho guardato un po’ male. Mi sono voltato verso Rosemund: sembra un po’ impacciato… deve sentirsi intimidito, o forse non sa cosa dire per rompere il ghiaccio? Che sia davvero così? Dopo tutte quelle storie su Tina e quegli slanci di fiducia che mi ha sempre mostrato? Forse sarebbe meglio aiutarlo ad attaccare bottone, lui è sempre così premuroso con me quando gli parlo di Tina.
«Scusi, ma lei come fa di nome?»
«Oh, Giulio! Giulio Lisbona!»
«Oh… e abita tanto lontano da qui?»
«No, non molto.»
Ignoro Rosemund che mi guarda stranito, ma non posso fermarmi adesso che ho preso la situazione tra le mani: «Certo che questo è davvero un bello studio… sua moglie dev’essere molto fiera di lei!»
«Oh, io non sono sposato!»
«Fidanzato?»
«Sì.»
«Oh, capisco! E come fa a non essere fidanzato, è così di bell’aspetto! Ah!Ah!Ah!» Sembro un’idiota dei telefilm Americani, ma ogni cosa ha il suo prezzo a questo mondo… ahimé, per una volta che Rosemund ha trovato qualcuno che gli interessa, è pure fidanzato.
«Perché sembri così dispiaciuto? Non credo di essere così di bell’aspetto! Ah! Ah! Ah!»
…Sta mentendo, ovvio. Sa perfettamente di essere un bel ragazzo, riesco a capirlo dal suo tono di voce tanto sicuro di sé. Meglio così, Rosemund non ha bisogno di interessarsi ad un tipo così presuntuoso!
…Ehi, ma… sbaglio o gli sono appena sembrato un po’ gay? Mi ha appena detto “sembri così dispiaciuto”… come si permette??? Questo qui fa troppo il saputello per i miei gusti… e se anche fossi stato il fidanzato di Rosemund, che c’entravo io con il suo gattino? Ci ha trattati come se fossimo una coppietta di sposini! E ha anche ripetuto “sei sicuro di quello che fai?” come se a ventiquattro anni Rosemund non sapesse cosa significhi occuparsi di un altro essere vivente! Questo idiota ci ha presi per due citrulli!?
Siamo ritornati dagli altri per gli ultimi accordi finali quando, rimasti solo noi due a lasciare la stanza, Rosemund si è fermato ad osservare il poster di un furetto appeso alla parete, sorridendo. Mi sono avvicinato per osservare meglio e gli ho sussurrato: «Cos’è che ti diverte tanto? È un furetto…»
«Scusa…è che ti assomiglia un po’.»
«Eh? D-dove? Ma perché? Non è vero! Sotto quale aspetto poi?»
«Una volta ho guardato ho guardato un documentario alla TV, in cui parlavano proprio del furetto… è una animale molto bizzarro ed affettuoso, ti assomiglia davvero!»
«Non credevo guardassi i documentari.»
«Oh, sì! Lo faccio! Tu non li guardi mai?»
«Ehm… s-sì, ogni tanto…» a dire il vero oltre a quelli animali guardo anche i documentari culturali, quelli su altre popolazioni e anche quegli sugli avvistamenti ufo… ma non c’entra niente adesso, dobbiamo andarcene.
«Grazie e buona giornata! Ci ha davvero aiutato molto!»
«Figuratevi! Venite spesso a trovarmi, sarà interessante conoscervi!»
Perché ha detto “sarà interessante conoscervi” con quel tono ambiguo e poco convinto? Ci ha presi per il frutto di un esperimento genetico mal riuscito? Ma che antipatico presuntuoso so-tutto-io! Insopportabile! Basta, ho cambiato idea! Farò di tutto perché Rosemund non si avvicini a quest’individuo!
Usciti dallo studio, Anna mi ha pregato di seguirla a casa sua e di mettermi sotto le coperte. Così ho salutato Rosemund e gli altri, e con lei mi sono allontanato.
La casa di Anna ha un arredamento antico, appena entrato ho sentito tutto il suo calore ed il suo amore penetrare da ogni singolo oggetto presente nell’appartamento. Anna mi stringe forte e mi coccola, mi tratta come il figlio che non ha mai avuto: per me lei è esattamente come una mamma. Da piccolo riuscivo ad avere un buon rapporto con i miei genitori, ma con il passare degli anni le cose sono andate sempre peggio.
Dopo aver misurato la temperatura, che segnava una cifra tale da permettere ad Anna di svuotare l’intero cassetto dei medicinali, abbiamo parlato per un po’ di quello che è accaduto, del litigio e dei prossimi giorni. A quanto pare mio padre non ha ancora scoperto le sue corna da cervo capo-branco.
«Tua madre mi ha chiesto di tenerti qui per un po’, ma ha anche precisato che ti avrebbe voluto a casa il giorno della vigilia di Natale.»
«…Avrei preferito non tornarci.» Non mi piacciono i cenoni a casa. Ogni anno mi costringono ad una noiosissima cena soltanto noi tre, in cui parlano per tutto il tempo del loro lavoro… ho provato spesso a svignarmela, ma per qualche motivo ignoto pare che ci tengono davvero tanto alla mia presenza, anche se poi mi snobbano alla grande.
«Ivan, riposati adesso, sembri davvero stanco.»
«Sì.»
 
*
Non mi sento affatto pronto a rientrare a casa. È il pomeriggio della vigilia, ma non credo che varcando la soglia di casa troverò atmosfera natalizia. Anna mi ha accompagnato e mi incoraggia ad entrare, per lei si prospetta una lunga preparazione davanti ai fornelli, quindi continua a sollecitarmi fiduciosa. Ho suonato svogliatamente il campanello. Mio padre ha aperto la porta: è vestito in maniera elegante, sembra che si stia scegliendo la cravatta… almeno è un buon segno. Credo.
«Oh, sei qui. Secondo te quale colore va meglio?»
Mi ha mostrato due cravatte: una bordeaux ed una blu: indossa un completo blu notte, quasi nero, quindi suggerirei quella blu. Se invece il completo fosse stato nero gli avrei suggerito l’altra. «Q-Quella blu.»
«Oh. Avevo comunque intenzione di prendere questa. Adesso ho da fare, aiuta Anna o va’ a perdere tempo come puoi finché non arriva l’ora di cena.»
«…» Iniziamo bene la serata. Mia madre dove sarà? Mi guardo intorno e la cerco per un po’, per poi trovarla a parlare al telefono con la sua collega e migliore amica. Che cosa interessante il giorno della vigilia di Natale. Non che mi interessi molto la festività in sé, ma l’occasione per stare un po’ insieme come una famiglia. Me ne andrò in camera.
Sullo schermo del computer c’è qualcosa che lampeggia… chissà cos’è. Oh! È una mail! Ed è da parte di Tina! Come avrà fatto a trovare il mio indirizzo di posta elettronica? Ma chi se ne frega, vediamo un po’ che dice:
Ciao Ivan! Come stai? Io ho un po’ di influenza! Mi spiace non poter finire il nostro compito prima della fine dell’anno… però ho una proposta da farti! Ti andrebbe di festeggiare insieme a me l’inizio dell’anno nuovo? Daranno un concerto in piazza il 31  dicembre, spero che accetterai il mio invito! Beh, so che naturalmente avrai da fare, ma se ti liberi e ti va di passare un po’ di tempo con me, che ne pensi di valutare l’idea? Potremo divertirci! Sarà pieno di giovani, pensa che ci verrà persino Lapo! Aspetto una risposta e ti auguro un felice Natale, Tina.”
Tina mi ha invitato!!! Non ci posso credere!! Forse ho davvero speranze con lei! Chissà se potrò andarci… ma sì, mi basterà chiedere! In fondo ai miei non è mai piaciuto aspettare la fine dell’anno nuovo… quando ero piccolo aspettavamo insieme la mezzanotte, però crescendo è tutto cambiato… loro vanno a letto alle dieci/dieci e mezza, e a me tocca vedere i fuochi da solo. È vero che Anna è sempre stata con me, ma il 31 dicembre l’hanno sempre mandata a casa in anticipo, com’è giusto che sia… Anna non è solo una mamma sostitutiva, è anche una collaboratrice di famiglia, quindi i miei genitori possono mandarla a casa quando ne hanno voglia.
Mentre fantastico sul concerto di fine anno, cosa potrei fare? Guarderò un film disney, è quello che ci vuole durante la vigilia.
Dove avrò messo le cuffie? Oh… qui dietro c’è qualcosa. Cos’è? Un film del videonoleggio? Oh caspita, da quanto tempo è qui? Chissà quanto pagherò alla restituzione… accidenti, credevo di averglieli portati indietro tutti! Come diavolo c’è finito questo qui?
Oh, no… e se qualcuno l’avesse visto…? Spero di no… in quel caso sarei fritto!! Però nessuno si è lamentato, se i miei genitori l’avessero trovato mi avrebbero già tirato le orecchie… letteralmente.
Ho aperto la custodia, ma all’interno non vi è il CD. Perché non è al suo posto? Forse è ancora nel lettore del computer… infatti eccolo qui. Già che ce l’ho a portata credo che guarderò questo film… in fondo sarebbe uno spreco visto il prezzo che mi toccherà pagarlo.
«…Ti piace…? Aspetta, sfiliamo questo…sono pronto.»
«Uhhn…no, aspetta…un momento, non… non…»
Questa scena mi pare di averla già vista… che strano, eppure la trama non la ricordavo affatto…
«Non ce la faccio più ad aspettare, non posso!»
«Aaaahhh!! Ahhh! Uhnnn… ahhh!»
Oh, no… è QUEL film! Ecco perché la scena mi era familiare anche se ero sicurissimo di non averlo visto!
«Aaahh! Ahh!»

Alla fine le cuffie non le ho più trovate, spero davvero che non entri nessuno… continuo a girarmi sospettoso e piuttosto in agitazione.
«Ahhh!Ahh… ah… ah! Aaahh!»
Poverino, sembra che stia davvero soffrendo… però non può stare così male come sembra, sta facendo sesso con il suo innamorato…. uhm… sono perplesso. Sono gli attori che fanno pena in questa scena oppure sarà davvero così?
«Aaaaaaahhhhhh!!!!»
«Ivan, ti vogliono al telefon–»
Ho spento il computer a tutta velocità e mi sono alzato dritto in piedi con il cuore in gola, che continua a pulsarmi come un martello, voltandomi agitatissimo.
Oh… era solo Anna, per fortuna… oh mamma, credo di aver perso almeno un dieci anni di vita…
«Dovresti abbassare il volume, Ivan…»
Ho sospirato tremolante. Se fosse entrato qualcun altro, in questo momento avrei avuto la faccia spiaccicata sul muro…
«Anna, mi è preso un colpo…»
«Ecco perché ti ho detto di abbassare il volume… comunque c’è Rosemund al telefono!»
«A quest’ora? Sono quasi le otto e mezza, non dovrebbe essere a casa di Ashley con i suoi genitori a godersi i festeggiamenti?»
«E credi che a casa di Ashley non prenda il telefono? Dai, ti sta aspettando!»
«S-sì, scendo subito…»
«E spegni quel computer, non si sa mai!»
«S-s-sì…» Che figuraaaa!! Va bene che era Anna, ma gli altri film non erano così espliciti come questo… ma perché devo sempre fare queste figure pietose? Con la testa bassa ho raggiunto il telefono, scansando mia madre alle prese con un discorso senza senso sullo spreco di carta negli uffici pubblici.
«P-pronto?»
«Ivan, buona sera! Usciamo?»
«Uscire…? Veramente non so se posso… sai com’è, i preparativi sono nel pieno svolgimento…»
«E non hai neanche una mezz’oretta per me?»
«Uh…s-sì, credo di potercela fare. È successo qualcosa?»
«Deve succedere per forza qualcosa per incontrare il mio migliore amico?»
“Il mio migliore amico”… queste parole mi riempiono di calore ogni volta che le ascolto.
«N-no. Vediamoci al più presto.» Così posso approfittarne per consegnargli il mio regalo di Natale, visto che con l’influenza degli ultimi giorni non sono riuscito ad uscire.
Dopo esserci messi d’accordo per vederci in centro, sono uscito senza essere nemmeno calcolato dai miei genitori.
Per le strade non c’è molta gente, sono per lo più automobili che si preparano a partire, il vento è gelido e la neve continua a cadere sulle strade, accompagnata da canti natalizi provenienti da qualche locale nelle vicinanze. C’è molta più atmosfera natalizia per le strade che dentro casa mia. Questo cappotto è troppo largo… l’aria fredda passa attraverso le maniche e non mi fa sentire per nulla confortevole… non ho preso nemmeno un cappellino uscendo e la mia sciarpa è tutta consumata, praticamente è da buttare… se non vado al mercato a comprarmi qualcosa per conto mio, col cavolo che i miei mi comprano qualcosa... io ho da studiare, sono loro che hanno più tempo libero durante il giorno, soprattutto mia madre, che ha abbastanza tempo da sprecare da avere addirittura un’amante… puah.
Dopo essermi guardato intorno, scorgo finalmente la sagoma di Rosemund in una stradina, intento a salutarmi con la mano a mezz’aria. Gli sono andato incontro facendo attenzione a non scivolare sul sottile strato di neve fresca.
«Merry Christmas!»
«Rosemund! Sei a piedi?»
«Sì! Sono andato a comprare una bottiglia di spumante in più per stasera al supermercato qui vicino! Com’è andato il rientro a casa?»
«Insomma… sono stato abbastanza ignorato, proprio come pensavo. E le cose andranno avanti per tutta la sera in questa maniera, che bello…»
«Oh… povero Ivan. Ma adesso ci sono io a rallegrarti la serata! TA-DAAN! Ecco qui un bel regalino per te!»
«Oh! Grazie! Non dovevi, davvero…»
«Certo che dovevo! Dai, facciamo due passi!»
Abbiamo iniziato a passeggiare per le strade deserte, fiancheggiate dagli alberi ricoperti di neve.
«Anche io ho qualcosa per te… e, ehm… Tina! Tina mi ha invitato al concerto di fine anno in piazza!»
«Oh, wow! Quello si che sarebbe divertente da vedere! Ottima idea! Io accetterei se fossi in te! Trascorrere la notte con Tina è davvero un’occasione che non puoi lasciarti sfuggire! Beato te!»
È bello vedere il suo viso prima della tristissima serata che mi aspetta. Sono davvero contento.
«Come sta Alastor?»
«Sembra che stia bene! Biberon, pisolino, poi biberon e pisolino… adesso l’ho portato a casa di Ashley, non potevo lasciarlo a casa da solo!»
«Hai ragione, è ancora molto piccolo e ha bisogno del latte…»
«Oh! Guarda, appesi agli alberi ci sono rametti di vischio! Non li avevo notati!»
«È vero… ma non credo che la gente si metta a baciarsi per strada… o almeno, io non lo farei mai…» mi è venuta in mente mia madre con Lorenzo, un lungo e crudele brivido mi ha attraversato la schiena.
«Sai Ivan, io voglio essere amico tuo anche l’anno prossimo.»
«Uh? Ma l’anno non è ancora finito, Rosemund…»
«Lo so, ma è durante le feste di Natale che prendi coscienza dello scorrere del tempo. O almeno per me è sempre stato così.»
Si è voltato verso di me con un sorriso molto dolce e caloroso. Anche i suoi occhi sorridono, anche se in penombra non riesco a vederli molto bene.
«Durante questo anno ti ho incontrato, nel prossimo voglio esserti vicino come adesso. Molto a lungo.»
Anche io voglio stargli accanto durante tutto il prossimo anno.
«…Non voglio litigare con te, sei spaventoso quando ti arrabbi.»
«Tu dammi un motivo per non litigare, ed io non diventerò spaventoso. Ma riusciamo ad andare molto d’accordo, non vedo cosa ci sia da preoccuparsi.»
Il cellulare di Rosemund squilla. Non posso fare a meno di notare le sue mani grandi.
«Sì, va bene, arrivo. È mia madre, vuole che non faccia tardi.»
«Oh… b-beh, ha ragione. Dovresti andare adesso…» Non voglio già separarmi da lui...  sarebbe bello passare il Natale insieme, ma non è possibile. «R-rosemund, questo è il mio regalo per te. Non è un granché, ma davvero non sapevo cosa prenderti all’ultimo minuto… sai, ho avuto l’influenza e…»
«Va bene così. Poterti vedere stasera è già abbastanza.»
Il suo sorriso è così caldo… grazie al suo affetto riesco a non sentire i fiocchi di neve posarsi sui miei capelli. Ha preso il mio sacchetto e con una faccia fanciullesca l’ha aperto, estraendo la confezione del profumo al muschio che gli ho comprato.
«Oh… grazie, Ivan! “Fragranza alla vaniglia”... sembra molto dolce, voglio sentirne l’odore!»
«V-vaniglia...??» Oh, no! Ho scambiato il suo regalo con quello per Ashely!! «Oh…S-s-scusami, ho confuso i regali! Q-q-questo era per Ashley…!»
«È buono! Non so esattamente quando adoperarlo, ma davvero ha un buon odore!»
«S-s-scusa…!»
«Non dire così! A me è piaciuto sul serio! Adesso me ne spruzzo un po’ addosso!»
«N-no, non devi!» Rosemund ha iniziato a spruzzarsi il profumo dovunque, inebriando l’aria di un dolcissimo profumo alla vaniglia.
«Questo è per te!»
Con un grande sorriso mi ha porto un pacco rettangolare con una carta da regalo con sopra disegnati dei pinguini. Incerto lo osservo per un po’, poi inizio a scartarlo.
…Non ci posso credere, è un cellulare. Un cellulare…!? «R-Rosemund! Perché hai sprecato tutti questi soldi per comprare un cellulare?? Sarebbe andato bene persino un gomitolo di lana di quelli che avevi in magazzino… perché arrivare a tanto…?»
Sono molto imbarazzato e contento allo stesso tempo.
«Adesso non esageriamo… non è che sia proprio l’ultimo modello… anzi, è molto modesto per essere un cellulare, ma va su internet e fa le chiamate, fa il minimo indispensabile per sopravvivere ai giorni nostri, un po’ come me e te!»
«G-grazie…» Non mi interessa che non sia l’ultimo modello, ci avrà speso comunque più soldi di quelli che ho investito io per il suo profumo… che è finito per essere scambiato con quello di Ashley.
«Prego! Ah, naturalmente il mio numero è il primo nelle chiamate d’emergenza!»
«Oh… grazie. Grazie, davvero…»
«Sono contento che ti sia piaciuto.»
Mi ha sorriso con gli occhi.
«…Dovrai andare adesso… sarà tardi…»
«Oh! È vero! Devo proprio scappare!»
«Sì… allora a più tardi! Mi assicurerò di mandarti un messaggio, va bene?»
«Ehi, dove vai? Facciamoci gli auguri prima, Ivan.»
«Oh… s-sì.»
Ci siamo avvicinati per farci gli auguri, accidenti, l’odore di quel profumo è davvero forte. Gli ho sfiorato appena la guancia, forse sono sembrato freddo, in fondo io e lui siamo intimi ormai… l’altra guancia la tratterò con più cura, non vorrei sembrare un pezzo di marmo.
Entrambi ci siamo scostati velocemente ed impacciati verso l’altra guancia, finendo in collisione. Le nostre labbra si sono toccate, affondando nel calore reciproco.
Mi sono scostato, rigido e brusco, finendo intrappolato dai suoi occhi: mi sento in agitazione, in estremo imbarazzo, come se avessi delle pentole sul fuoco al posto delle guance, eppure la sua espressione non mostra alcun turbamento…
Rosemund mi guarda con dolcezza, come se non fosse imbarazzato affatto da quello che è appena accaduto… i suoi occhi, scuri e profondi, riescono solo ad emettere emozioni positive e tanto calore… perché i miei invece sono così sconnessi, come se non sapessi dove guardare? Sento il calore diffondersi dallo stomaco e sboccando sul viso, mi sento inquieto e sento le mie labbra roventi…
Cos’è questa sensazione…? Nonostante il mio cuore continui a martellare, mi sento improvvisamente rincuorato, senza alcun motivo... come se avessi ritrovato qualcosa a me familiare… a cos’è riferita quest’emozione sconosciuta…? E cosa significa…? 
   
 
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