Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Red Moon    16/01/2017    1 recensioni
A volte le piccole cose, che riteniamo inutili o prive d'importanza, sono scrigni che conservano preziosi tesori.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Seduta sul divano con una tazza di tè bollente fisso il parquet del mio salotto.
È un parquet degli anni ’50, lucido, color miele, stupendo a vedersi. Dà a tutto l'ambiente un tocco di calore, lo rende più accogliente. O almeno questo è quello che ne ho sempre pensato io. I gusti sono gusti.
Ricordo che mio padre chiedeva sempre dove fosse il tappeto, quell’orrendo tappeto rosso e giallo, ogni volta che passando davanti al salotto vedeva il parquet scoperto. Chissà dove l'ho messo, in soffitta, forse?
Il fuoco scoppietta nel caminetto, mentre fuori la bufera imperversa, vedo la neve che turbina davanti alle mie finestre. Mi tiro la coperta sulle ginocchia, bevo il tè a piccoli sorsi, e poi sospiro.
Ho gli occhi umidi, e forse è solo per la giornata d'inverno, o per le ombre della sera che si allungano e si portano via un altro giorno della mia vita.
Un rumore mi scuote dal mio torpore, un tonfo attutito. Devo aver dimenticato di chiudere una delle finestre della mansarda. Mi alzo e vado in cucina a posare la tazza vuota, poi attraverso il corridoio. Il pavimento è freddo sotto i miei piedi nudi, e i gradini di marmo lo sono ancora di più.
Ci metto poco a trovare la finestra, è la prima a destra dopo la porta. Mi do un'occhiata in giro e penso che dovrei dare una spolverata, come minimo. E anche liberarmi di un po' di cose che ormai non servono ad altro se non ad occupare spazio. Quassù c'è tutta un'altra temperatura, e comincia a mancarmi il calore del mio caminetto. In fondo è la primavera la stagione adatta per riordinare.
Ma prima un'ultima cosa...

Ho fatto bene a scendere, il fuoco si era quasi spento. Ora scoppietta di nuovo allegro, un tocco di allegria ci voleva. Ho riportato una cosa dalla soffitta, l'ho poggiato a terra e ora lo sto guardando con gli occhi di nuovo umidi. Lo srotolo lentamente e lo piazzo proprio lì, nello stesso posto in cui stava quando ero piccola. Allora le lacrime cominciano a scendere, e non sono più in grado di fermarle. Chiudo gli occhi, e mi siedo sul tappeto. I ricordi riaffiorano come suoni e odori, così reali che mi sembra di aver viaggiato nel tempo. Sento mio padre che fa avanti e indietro nel corridoio cercando qualche documento che ha perso, mia madre che brontola perché le toccherà aiutarlo per almeno mezza giornata immergendosi tra pile di carta, le unghiette del mio cagnolino sul pavimento mentre correva felice per tutta la casa cercando la sua pallina. 
E poi le risate, le sorprese, gli imprevisti, i pianti, i meravigliosi litigi di tanti anni felici vissuti insieme.
Apro gli occhi, le lacrime continuano a scendere, ma ora sorrido.
Potrei anche tenerlo, questo maledetto tappeto.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Red Moon