Un pianto nella notte.
Il cuore mio sussulta.
La gioia d'esser padre
mi coglie alla sprovvista.
Oh me, uomo felice!
Oh me, qual gioia!
Mi tremano le mani...
Sarà paura...?
Orsù, cosa temere?
Clemente è il mio destino!
E se sbagliassi...?
Così non fosse...?
Il cuore trema...
Questa visione
di un bel bambino biondo.
In mano il suo fioretto.
Lo sguardo di metallo.
Sorriso cesellato.
Così sarà mio figlio!
Orgoglio in gioventù!
Sollievo un po' più innanzi!
Il petto sfavillante.
Medaglie e distintivi!
L'orgoglio dei Jarjayes!
Oh Dio, qual dolce suono!
Oh Dio, quale potenza!
Oh Dio, quanta speranza...
Perdonatemi
se così io venni al mondo.
Nuda e inerme come tutti.
Cuore ardito nel mio petto.
Rosso caldo come fiamma.
Questa fiamma innamorata.
Occhi di ruscello...
Dell'argento non v'è traccia.
Di una lama o di un fioretto.
Perdonatemi, o buon padre.
Perdonatemi...
Quale sciagura!
Terribile misfatto!
Destino senza cuore!
Ed io infelice!
L'onore che sognavo
è ancora un'utopia.
Quel maschio che volevo...
Averlo potrò mai.
Né gloria né sollievo.
Ma sol frivole note.
Ed una donna in più.
Adorato padre!
Quale colpa ho io commesso?
Il destino m'ha voluta
per chissà quale ragione.
Ditemi, oh buon padre.
Non vi recheranno gioia
i miei occhi di cristallo?
Le carezze di una figlia?
Tanta stima ho io per voi.
Accettatela com'è.
Mai pretenderò
d'essere voluta
con sincerità.
Ma mi bastan quelle mani.
E un po' d'affetto...
Eppur non è la fine.
Oh, pietà di me.
Ci son le soluzioni...
Abbiate pietà...!
In fondo cos'è "donna"?
Si posson sradicare
radici senza forza.
Lanciando nel tuo seno
ardore degno d'uomo.
E gli occhi miei ormai stanchi
brillanti fulgeranno.
Sarai tu la mia luce.
Ed io ti sarò d'ombra.
Io ti sarò maestro.
La guida dei tuoi passi.
Od un burattinaio.
Sfidarmi tu non osi!
E guai a provarci ancora!
Tu sei mia proprietà!
Ed io non voglio altro
che il meglio per la prole.
Creatura ingrata.
Ascolta ciò che voglio.
E bene ti farà.
Se bene è questo qui...
Non resta che ascoltare.
Perché altro ancor non so.
Oh spada del Signore.
Oh Oscar, il tuo nome.
Un uomo divverai.
La disciplina piega
i cuori più sfuggenti.
Il fulmine di Giove
sui placidi ruscelli.
Quegli occhi di cristallo.
Gelati ed imparziali.
E un seno soffocato.
Ferite e fasciature.
Soldato valoroso.
Lucente di medaglie.
Eroe ebbro di gloria.
L'orgoglio dei Jarjayes.
L'orgoglio dei Jarjayes...
Mi piego al volere
Del padre sì buono.
Quale vasto orizzonte
mi ponete davanti.
Ma permettetemi questo.
Garantirmi non potete
una vita pien di gioia.
Se soffrire io dovessi
non saranno le catene
a tenermi a voi legata.
Per te garantirò
il meglio per la vita.
Perché su questa terra
l'onore è assai prezioso.
Ed ora vien con me.
Oh mio figliolo.