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Autore: Ninphadora_Clover83    16/01/2017    0 recensioni
[La sposa normanna]
'La principessa Costanza d'Altavilla e il conte Ruggero d'Aiello si stavano riposando dalle fatiche della corte, crogiolandosi beatamente nel calore della terra siciliana.
Il giovane conte, si mise seduto sul prato, facendo leva con i gomiti e prese ad osservare i lineamenti e l'aspetto della bella principessa normanna, di cui lui era segretamente innamorato da quando erano bambini.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non esisteva al mondo un posto più bello della reggia reale di Cefalù. Affacciata sul mare e sulla città a nord e a sud si poteva intravedere il meraviglioso e vastissimo giardino reale e gli ulivi che si stendevano per i campi al di fuori delle proprietà reali in campi ordinati e curati.
Il giardino reale era enorme, ricco di statue, fontale, graziose aiuole in cui i fiori, pigramente coccolati dal sole, crescevano rigogliosi.
In una di quelle aiuole, sotto un maestoso salice piangente, erano sdraiati due ragazzi, due adolescenti vestiti con eleganti abiti.
Lui indossava una camicia estiva rossa con disegni floreali in oro e un paio di calzoni degli stessi colori. Lei, aveva un lungo abito dorato, molto semplice, che metteva in risalto la sua carnagione chiara e i capelli biondi come l'oro.
La principessa Costanza d'Altavilla e il conte Ruggero d'Aiello si stavano riposando dalle fatiche della corte, crogiolandosi beatamente nel calore della terra siciliana. 
Il giovane conte, si mise seduto sul prato, facendo leva con i gomiti e prese ad osservare i lineamenti e l'aspetto della bella principessa normanna, di cui lui era segretamente innamorato da quando erano bambini. Un lieve sorriso aleggiava sul suo volto lievemente barbuto.
Il viso di Costanza, di solito intelligente e guardingo, in quel momento era sereno e rilassato. I capelli biondi, marchio degli Altavilla, erano acconciati in grossi boccoloni che le ricadevano sulla schiena e sulle spalle magre, coperte dal tessuto dorato del vestito, lungo fino ai delicati piedi scalzi. 
Sul naso e sulle guance graziose spuntavano alcune lentiggini che le davano un'aria ribelle e sbarazzina, le sue labbra lievemente schiuse rivelavano i denti bianchissimi e perfetti. Le braccia erano elegantemente allineate al corpo magro della fanciulla e le mani erano poggiate sul ventre in una posa elegante ma naturale. 
Quel dolce profumo che aleggiava intorno a Ruggero, dolce e piacevolmente asprigno, era il profumo degli agrumi di Sicilia che sembrava provenire proprio dall’eterea fanciulla. Quel profumo che sapeva di casa, di lei…
Lo riportava indietro nel tempo, a quando nei loro giochi di bambini Ruggero nascondeva tra le pieghe del vestito di Costanza le lucertole e lei, con la sua voce forte e terribilmente acuta, gli strillava contro le peggior disgrazie mentre lui se la rideva. Si mettevano, dopo i loro giochi, sotto il medesimo salice e lei, accoccolata sul petto del giovane, leggeva ad alta voce le ballate e le storie di eroi valorosi, facendoli sognare entrambi.
Costanza, sentendosi osservata, si destò dal suo sonnellino e aprì un occhio, azzurro come il cielo estivo.
“Come mai mi stai fissando, Ruggero?”, disse lei in un tono scherzosamente lamentoso.
“La vostra meravigliosa bellezza è ineguagliabile, mia principessa.”, rispose lui solennemente accennando ad una riverenza.
Ridendo sua altezza si sedette sul prato e guardò il giovane conte con divertita stizza.
“Sei sempre il solito… Ho la nausea di farmi chiamare ‘vostra maestà’, ‘mia principessa’, ‘altezza’… e tu mi prendi in giro! Sei proprio cattivo…”, rise lei e lo spinse da una spalla facendolo tornare sdraiato.
Ruggero rise di gusto, poi ritornò serio e riprese a guardare Costanza, sorridendo imbambolato.
“Rieccolo… si può sapere cosa ti prende? Ho qualcosa che non va?”
“No, al contrario…”, balbettò lui arrossendo un poco. “Sei bellissima”, concluse con semplicità.
Costanza sorrise, mostrando i denti perfetti. Un sorriso di pura felicità e gratitudine.
Ovviamente nei suoi sogni di fanciulla e principessa, soprattutto di adolescente, aveva sempre sognato qualcuno che la portasse via dai fardelli della corte, dalle responsabilità che la attanagliavano come ultima Altavilla e erede al trono. Nei suoi sogni era sempre Ruggero a portarla via. Non negava di esserne un po' innamorata.
Costanza arrossì un po’ e con pudica modestia abbassò lo sguardo.
Ruggero si avvicinò a lei e le cinse la vita con un braccio. Con l’altra mano le fece una carezza sul viso perfetto e, trasportato dall’amore, la baciò con delicatezza.
Costanza, un po’ incredula e con il cuore a mille, ricambiò il dolcissimo bacio.
Tra i due giovani vi era perfetta armonia, un incanto e una perfezione quasi magica. Non potevano immaginare che a breve Costanza sarebbe stata promessa in sposa al peggior nemico della Sicilia, ad un Hohenstaufen di Svevia. Non potevano immaginare la sofferenza che li avrebbe attanagliati da lì a qualche mese per la lontananza che dovevano patire.
Non potevano immaginare. E non lo fecero.
Si bearono del momento, amandosi uno nelle braccia dell’altra e sognando di vincere.
Angolino dell'autrice: inizialmente questa era una one shot, ma mi è venuta un'ispirazione divina e ho in mente altri capitoli... sono in fermento! Per cortesia, lasciatemi una recensione piccola piccola e sarò molto felice :) vvb :*
   
 
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