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Autore: SolfatoDiLinfa    17/01/2017    0 recensioni
[Lorien Legacies]
[Lorien Legacies] - Ambientato all'incirca fra "Il potere del numero Sei" e "La vendetta del numero Nove"
Sei è una guerriera, forse la più forte tra pochi Garden rimasti, e sta fuggendo dalla Spagna (dove sono state attaccate dai Mogodorian) assieme a Sette, la piccola Ella ed il chepan Clayton.
Piccoli "What if...?" che davvero avrei gradito leggere nella serie; ho sempre sperato che la grande sintonia tra le due eroine portasse a qualcosa di romantico. Ripongo ancora fiducia nell'ultimo capitolo della saga (il settimo, non ancora pubblicato in Italia).
A voi, le magnifiche Sei e Marina.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non mi muovo mentre le sue labbra toccano le mie e non so se apparire sconvolta o semplicemente stranita. Insomma, non sono contro le relazioni tra persone dello stesso sesso, ma… Marina? Non me lo aspettavo proprio.
 
Quando stacca la sua bocca dalla mia resta immobile e pronuncia una serie di "scusa" e "perdonami" e "io..." in rapida successione.
Mi prendo alcuni secondi per mettere in chiaro le idee ma l'unica cosa che riesco a dirle è di non preoccuparsi; scatto in piedi, raccolgo i miei vestiti e me li infilo velocemente addosso per non rimanere in intimo in sua presenza.
 
"Vado... Vado a controllare come va la rassegna degli scrigni" sussurro velocemente. Non so chi tra noi due sia più imbarazzata.
"Si. Io... io rimango qui a scaldarmi"
"Bene" ribatto io per mettere un punto alla situazione.

La sera cala velocemente. È la prima notte in cui Sette non si appoggia a me pronta per essere stretta da un abbraccio. Solo ora mi rendo conto di quanto deve essere stata significativa la mia presenza, per lei. Sono sempre stata più di una sorella, più di un'amica. Qualcuno a cui affidarsi completamente.
 
Aguzzo l'udito ma non sento il suo respiro. Ciò significa che potrebbe essere ancora sveglia o essersi addormentata da poco.

Cerco di rivivere il momento in cui Marina si è avvicinata a me tanto da baciarmi. In quell'attimo non avevo prestato attenzione a ciò che era realmente successo, ma ero occupata a giocare a cosa, quando, dove, come, perché e centinaia di !? alla fine.
Il mio viso era ancora umido dalla doccia temporalesca di qualche momento prima, mentre le sue mani erano tenere eppure completamente asciutte. No, dovrei fermarmi qui. Eppure mi sembra di rivivere le sue labbra che si incastrano tra le mie e quella soffice pressione del suo viso leggermente inclinato sul mio. Prima di staccarsi aveva schiuso dolcemente le labbra e strofinato il suo naso sulla mia guancia, come per comunicarmi quanto le risultasse difficile abbandonare il calore della mia bocca. Osservo nel buio il giaciglio su cui dorme Marina e scorgo un movimento. Possibile che abbia incontrato il mio sguardo? Probabile.
 
Decido però che è il caso di riposare e quindi socchiudo gli occhi, abbandonandomi al sonno. Il temporale sembra passato, nessun fulmine solca i cieli sopra di noi. Il meteo sereno mi rende tranquilla e prendo sonno velocemente. Sento che però il mio cielo è limpido, e che mi manca abbracciare la nuvola che fino a poco tempo fa stava di fianco a me.
 
 
Il giorno successivo riprendiamo il cammino. Io prendo Ella sulle spalle facendola saltellare nella foresta mentre Clayton ci fa strada e Marina mi lancia alcune occhiate di tanto in tanto. Quando volge il suo sguardo altrove ne approfitto per osservarla meglio. Il suo modo di camminare attento è totalmente diverso dal mio, che non si cura di dove si posino i piedi. Il sottobosco è ancora umido e le foglie gocciolano piccoli arcobaleni che ricadono con un ticchettio su rocce e radici.

Nonostante il mio modo spavaldo di avanzare, mantengo un equilibrio perfetto mentre Marina posa il piede sulla roccia sbagliata e scivola. Essendo ad un metro da lei mi sposto velocemente afferrandola e appoggiandola al mio corpo prima che cada all'indietro, magari sbattendo violentemente la testa.

Mi ringrazia e, probabilmente, nota quanto le mie mani esitino prima di lasciarla andare.
 

La sera abbiamo già attraversato la foresta e trovato rifugio un una piccola topaia a basso costo, due camere e un letto ciascuna. Quasi come fosse la trama di un libro, io e Marina ci ritroviamo nella stessa stanza e decidiamo di cambiarci a turno, mentre l'altra è girata. Un giorno fa mi sarei spogliata davanti a lei senza alcun pudore ma, dopo i recenti avvenimenti, mi sentirei in imbarazzo.

Quando entrambe siamo a posto, Marina fa un lungo sospiro. "Mi dispiace per quello che è successo... non succederà più. Scusami" sussurra.
 
Io faccio un segno di assenso per tranquillizzarla. "Possiamo tornare a come eravamo prima che... succedesse?" le chiedo. Non sono pronta a rovinare la nostra amicizia per una cosa da nulla.
"Sì, certo, grazie" annuisce lei, e con imbarazzo si siede di fianco a me, sotto le coperte. L'unica luce nella stanza, seppur fioca, è una piccola lampada da comodino. Sono tentata di spegnerla, ma immagino che una volta al buio Marina potrebbe ancora osservarmi grazie al suo potere, e non voglio darle questo vantaggio.

Come improvvisamente svegliata da un torpore, scorgo il suo viso avvicinarsi al mio, eppure mi rendo conto che, questa volta, non è stata lei a prendere l'iniziativa, ma io. Quando le nostre labbra si incontrano decido di non perdermi nulla e tasto il suo sapore dolce assieme al modo in cui l'aria che emette dal naso si posa teneramente sulla mia guancia. Riapriamo gli occhi solo dopo interminabili secondi, quando i nostri volti si trovano a pochi centimetri di distanza. Nel suo sguardo vedo perplessità che si dissolve quando poso ancora la mia bocca sulla sua per poi leccare il suo labbro superiore, da sinistra a destra molto lentamente. Lo afferro poi tra i denti delicatamente e ci gioco prima di sorriderle in modo complice.

Lo sguardo che mi lancia adesso è molto diverso dal precedente. È più sicuro di sé, non vedo traccia di esitazione. La aiuto a portare il suo corpo sopra il mio accarezzando le sue bellissime gambe dalle ginocchia fin quasi alle natiche, poi poso le mani sulla sua schiena nuda scendendo sotto la sottile camicetta blu e la sento inarcarsi.

Nel suo corpo percepisco la voglia di avermi vicino, di starmi accanto. Il mio stesso desiderio.
Le sue mani si muovono leggere sul mio collo facendomi sospirare di tanto in tanto. Dopo qualche lungo bacio sento Marina sorridere sulla mia bocca, staccarsi dal mio viso e poi leccare in modo giocoso le mie labbra, lasciandole umide e vogliose.

Dopo averle sorriso di rimando le afferro le cosce per portare il sul corpo ancora più vicino al mio (come se fosse possibile), le scosto i capelli dal collo, e ci affondo il mio viso baciandolo, leccandolo e mordicchiandolo di tanto in tanto. Marina preme il suo petto contro di me e mi accarezza guance e collo spingendomi sempre di più verso di lei.

È tutto così strano per me, ma forse è proprio questo che lo rende magnifico. La sua pelle nasconde meno muscoli della mia ma è soffice e mi riprometto che troverò il tempo di baciarla tutta. Appena stacco la mia bocca dal suo collo e alzo lo sguardo per guardarla negli occhi, Marina spinge la sua bocca contro di me con forza mentre io insinuo la mia lingua tra le sue soffici labbra.
Sono certa che questa sia stata la sua prima volta, ma trovo la sua lingua dolce contro la mia e mi nutro della sua inesperienza.

Continuiamo a baciarci fino a che Marina non si stacca da me, riprendendo fiato, accaldata dal torpore del mio corpo e dall'aria chiusa di questa topaia.
Accarezzo la sua schiena madida di sudore prima di ritirare le mani dalla sua pelle e sistemarle la camicetta.
"Tutto come prima, eh?" sussurra lei, sorridendo dolcemente.
 
Io non riesco a trattenermi e sbuffo divertita, distogliendo lo sguardo da lei. Il mio viso è di fronte al suo collo e inclinandolo di poco verso il basso mi troverei davanti alla sua scollatura, visibile attraverso la maglietta. "Con qualche beneficio in più, magari" appunto io.
Con molta attenzione Sette si allontana da me e mi guarda negli occhi. "Questi sono solo -benefici-, per te?"
Deglutisco in fretta e continuo a fissarla. "Non lo so, Marina. Non ho idea di quello che stia succedendo tra noi due, non sono mai stata attratta da una ragazza prima d'ora"

"Quindi... sei attratta da me?" bisbiglia lei.
"Credi che starei qui a baciarti se non lo fossi?" e mi trattengo dal morderle il labbro e portare la sua bocca sulla mia ancora una volta, senza lasciarla per tutta la notte. "Solo che... è qualcosa di nuovo, di diverso. Siamo ricercate da un branco di alieni pazzi, lo ricordi questo? E noi siamo qui a leccarci l'un l'altra. Ho tante cose per la testa. Non posso pensare a noi due mentre lì fuori l'intera razza umana potrebbe morire, qualora noi fallissimo."

Marina annuisce. Non dice nulla ma mi regala un lento bacio sulle labbra per dirmi che ha capito, ed è tutto a posto. Poi si stende vicino a me, sempre stretta nel mio abbraccio, e si addormenta.
Dopo poco, con un sorriso innamorato sulle labbra, faccio lo stesso.
   
 
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