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Autore: johnpaulgeorgeringo    17/01/2017    0 recensioni
Lisa è una ragazza italiana, trasferitasi a Londra per cercare fortuna nel suo lavoro.
Le capita l'occasione della sua vita: lavorare per i Beatles.
Cosa succederà alla nostra Lisa?
Amicizia, amori, delusioni e risate, fanno parte di questa storia.
Cosa aspettate? Entrate e leggete, no? ;)
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno spiraglio di sole che entrava dalla grande finestra disturbò Lisa fino a svegliarla. Provò a riprendere sonno mettendosi in una posizione comoda, ma fu inutile. Ormai il sonno era svanito. Si scoprì dalle coperte e sentì un fastidioso brivido di freddo percorrerle tutto il corpo. Non ci pensò due volte ad infilarsi la vestaglia che aveva appesa dietro la porta. Nel suo letto c'era qualcuno che ancora dormiva beatamente: Ringo, coperto fino agli occhi, non ne voleva proprio sapere di svegliarsi. Ormai si era stabilito in casa di Lisa da qualche settimana. Il tour era finito ormai da un mesetto, avevano avuto una settimana striminzita di riposo prima di tornare a lavorare in studio. In quel momento non stavano registrando nulla di che, stavano solamente provando qualche cosa di nuovo, sia dal punto vista musicale, sia dal punto di vista delle tecniche del suono. Ringo nell'ultimo mese aveva passato molto tempo a casa di Lisa -... la mia casa è grande e poco vissuta. Addirittura non ho tutti i mobili- le diceva sempre. Rimaneva da lei giorni e giorni, fino a che non gli aveva proposto di portarsi qualche vestito in più e, oramai, si era trasferito da lei. Stavano bene insieme, andavano molto d'accordo nella convivenza. Quella mattina dovevano trovarsi in studio abbastanza presto e Lisa cominciò a preparare il caffè. Mise da mangiare ad Elvis che, in un minuto, spazzolò via tutto. L'odore del caffè invase la piccola casa e venne su piano, piano. Lo mise nelle tazzine, lo zuccherò, poi , lo portò a Ringo. -Svegliati, dormiglione- lo scosse dolcemente. Lui fece qualche lamento prima di tirarsi su a sedere. Senza dire una parola, prese il caffè e lo sorseggiò. Aveva i capelli arruffati e Lisa glieli sistemò ridendo. Fecero la doccia a turno (Lisa aveva faticato a convincere Ringo di non farla insieme, avrebbero fatto tardi), e si preparano per affrontare una nuova giornata ad Abbey Road.______________ Lisa e Ringo, arrivarono separati agli studi, per non destare troppi sospetti. Brian era categorico sul fatto che i Beatles non dovessero avere storie d'amore. Secondo lui le fan, dovevano vederli sempre single, in modo che non perdessero attenzione verso di loro. I quattro non erano d'accordo su questo, ed erano di un'altra opinione: le fan avrebbero dovuto interessarsi solo alla loro musica, cosa che facevano poco, si vedeva anche nei concerti. Urlavano e non li ascoltavano suonare. Brian non avrebbe, dunque, accettato la storia fra i due. Ringo fece scendere Lisa dalla macchina 200 metri prima dello studio in modo che lui arrivasse poco prima di lei. Fecero finta di salutarsi davanti ai dipendenti di Abbey Road, soffocando le risate. Paul, spesso, ci metteva il carico da novanta, dicendo davanti a Brian - Lisa, secondo me ti sta antipatico Ringo. Vi parlate a stento-Lei sprofondava fra i tasti del suo mixer per non ridere. Gli altri gli reggevano il gioco. John, quella mattina, esordì con un testo di una canzone che aveva finito di scrivere quella notte stessa. George Martin gli chiese di cantarla. Prese una chitarra, strimpellò due note e cominciò a cantare. Calò un silenzio surreale nello studio. Era come magia. Tutti lo guardarono incantati. Finito di cantare si guardò intorno e chiese --Cosa ve ne pare?- -È meravigliosa- rispose Lisa, di istinto. John si girò con un'espressione meravigliata, forse non si aspettava il suo commento. La bocca gli si spalancò in un gran sorriso e poi si guardò i piedi imbarazzato. -Oh, Lennon. Ti imbarazzi anche tu?-pensò Lisa fra sè e sè. Aveva avuto la tentazione di dirglielo e di vendicarsi, ogni tanto, di quando la punzecchiava lui. Ma non voleva rovinare il momento, anche perché il produttore stava elogiando il testo. - Direi di cominciare subito a lavorarci sopra- concluse. John strimpellò e cantò ancora la canzone e gli altri tre cercarono di andargli dietro, dispensando consigli sulla composizione. -John, ho solo una piccola perplessità- disse Georgie Martin, dopo averli osservati suonare- la canzone sembra una marcia funebre. È troppo, troppo lenta. Cosa si può fare per darle una scossa? -. John lo guardò male, ma gli rispose che aveva ragione. Erano tutti pensierosi in studio, anche Lisa dietro la cabina. -Ho un'idea, forse- disse lei, parlando nel silenzio che si era creato - John, potresti aggiungere 'Hey' prima di cantare 'you' ve got to hide your love away'. Potrebbe essere una cosa in più, ma non invaderebbe troppo la canzone-. John annuì, abbastanza convinto, e provò a cantare con la modifica suggerita da lei. -Ottimo, Lisa. Davvero bene- disse John in fibrillazione- era esattamente ciò che mancava-. Si alzò dalla poltrona dove era seduto e la raggiunse nella cabina. -Come fai a capire così bene quello di cui abbia bisogno una canzone? - le chiese sedendosi vicino a lei. -Oh, ehm... Non saprei, John-rispose lei confusa. Lui la stava scrutando da dietro gli occhiali a fondo di bottiglia, che quel giorno aveva messo. -Ascolto il testo e cerco di captarne le emozioni. Le emozioni che riesco a percepire le trasformo in suoni- rispose infine. -Non è facile e non è facile capire me. Ma perché, a volte, ho l'impressione di essere così trasparente ai tuoi occhi?- le chiese, senza un motivo, senza farsi sentire da nessuno. Lisa si stupì e cercò di cambiare discorso, riportando l'attenzione sulla canzone. Si stava srotolando in sentimentalismi e non era da lui. Lui gli spiegò cosa aveva in mente riguardo al suono della sua voce e ritornarono a registrare. Non riusciva a capire da dove gli fossero uscite quelle parole e il motivo di quella affermazione. Tornò china sul mixer, mettendosi all'anima quella canzone.__________ Arrivò l'ora di pranzo e uscirono tutti dallo studio, dividendosi. Si diedero appuntamento un'ora dopo per continuare le registrazioni. Lisa e Ringo andarono insieme e soli in un ristorantino lì in zona. Ringo trovava molto bella la canzone di John e fece i complimenti a Lisa per il suo suggerimento. Lei lo ringraziò stampandogli un bacio sulla guancia. Uscirono dal ristorante, mano nella mano, per tornare ad Abbey Road. Si diedero un lungo bacio all'angolo della strada ed entrarono di corsa perché erano dieci minuti in ritardo. -Scusate il rit... - esordì Ringo entrando nello studio dove tutti erano pronti con gli strumenti, ma fu interrotto da John -La smettete di fare i fidanzatini felici e pensate anche a lavorare?-disse velenoso. Ringo lo guardò perplesso, ammutolito. -John, ma che ti prende? - chiese Lisa adirata. Lui la guardò con sguardo di sfida, ma la cosa finì lì perchè Ringo borbottò a lei che non valeva la pena litigare. Tornarono tutti a lavoro, con un John di malumore. George fece compagnia a Lisa nella cabina perché aveva finito di registrare i suoi pezzi. Approfittò per vederla all'opera. -Non fare caso a John - le disse vedendola un tantino arrabbiata. -Non non capisco, George. Prima di pranzo era felicissimo, mi ha anche fatto dei complimenti. Ora è cambiato dal giorno alla notte e chi deve essere il mirino del suo, chissà per quale motivo, malumore? Io. Eh, no. Nessuno gli dice niente, ma io non mi faccio troppi problemi...-continuò a borbottare pigiando i tasti sempre più forte. -Probabilmente si sarà calato qualche pasticca di troppo e lui è quasi sempre di cattivo umore quando è in quello stato. Il vostro ritardo, è stato un punto per sfogare questa sua rabbia immotivata. Tutto qui. Ma tu fai bene a mettergli un freno, come hai sempre fatto- le spiegò George. La giornata di lavoro finì di e Lisa sloggiò in fretta e in furia dagli studi.______________John aveva pensato tutto il giorno alla brutta figura che aveva fatto fare a Ringo e a Lisa. Si stava mettendo la giacca per uscire e si fermò un secondo a pensare . Non riusciva a comprendere il perchè di quella rabbia improvvisa che lo aveva accompagnato per tutto il resto della giornata. O forse si rendeva conto, pur non volendolo accettare, da quando era partita: stava tornando dalla pausa pranzo e, svoltando l'angolo della strada, aveva visto una coppia abbastanza appartata, scambiarsi un bacio. Tutto normale, fino a che non si accorse che erano proprio Lisa e Ringo. Aveva sentito subito una fitta allo stomaco e aveva accellerato il passo. Da lì, era cominciato il suo malumore. Non voleva analizzare il tutto perchè aveva paura di ammettere a sè stesso cose che non erano ammissibili e che, secondo lui, in fondo non erano neanche vere. Come gli aveva chiesto Lisa: ma cosa cazzo gli stava prendendo? Sgrullò la testa, come per fare ordine nei suoi pensieri. Si, lei era meravigliosa, ma questa non era una novità; gli taneva testa e questo lo intrigava. Ma, porca miseria, no. Non si stava prendendo una cotta. Se la sarebbe portata volentieri a letto, sicuramente. E non poteva fare neanche questo, essendo la fidanzata di uno dei suoi migliori amici. Non si doveva incazzare per così poco. Doveva delle scuse ai due. Corse verso l'uscita. Trovò Ringo a salutare alcuni dipendenti dello studio. -Richie... - lo fermò-mi volevo scusare per prima. Forse mi sono calato troppo pasticche e avevo paura che la canzone non fosse pronta per oggi. Sono proprio uno stronzo quando mi ci metto-. Ringo gli fece un bel sorriso. -Per me non è successo niente. Tranquillo, stronzone- gli disse dandogli un pugnetto sulla spalla. Ringo era sempre il solito allegrone e questo rassicurò John. - Porta le mie scusa anche a Lisa. Ci vediamo domani-. Con il cuore un po' più leggero andò via._______________Lisa stava aspettando Ringo al solito posto. Una grande macchina si accostò - Signorina, vuole un passaggio? - le chiese scherzosamente il suo fidanzato. - Oh, grazie, buon uomo!-gli rispose saltando in macchina. -John ci ha chiesto scusa. Mi ha pregato di dirtelo- le disse dopo un po' che erano in viaggio. -Ecco, e di grazia, il motivo della sua sparata?" gli chiede stizzita. -Al solito: troppe pasticche. Nonostante gli abbiamo chiesto di non esagerare, lui non ci sente. E dobbiamo sopportarlo, in quei momenti- le rispose sconsolato. -Voi potete reagire come volete, ma io non lo accetto. Un conto è una battuta per scherzare. Ma quando lo fa con una sorta di cattiveria... Comunque per me è tutto ok - concluse. Ringo fece spallucce, ridendo sotto i baffi. Era forte la sua Lisa. E questo gliela faceva ammirare ancora di più._____________ Nel pieno delle registrazioni, ebbero qualche giorno di stop perché dovevano staccare tutti un pochino la spina. Lisa e Ringo erano intenti, nella minuscola casetta, a preparare una cena con i fiocchi del tutto italiana. Avevano invitato gli altri ragazzi a cena. Elvis li guardava curioso e comodo sulla poltrona. Lei dava istruzioni a Ringo su cosa fare e lui se la cavava bene. Lo guardava divertita, ma anche orgogliosa. Lo amava ogni giorno di più, stava così bene con lui. Ormai erano le 19:30 della sera e Ringo andò a prendere John e Paul perché non sapevano dove fosse l'abitazione di Lisa, mentre George sarebbe venuto da solo perché sapeva la strada, avendo dato un passaggio a Lisa più volte dopo il lavoro. Ringo tornò una mezz'oretta più tardi. John e Paul salutarono calorosamente Lisa, ma ancor di più Elvis che ricambiò con tante fusa. -George dove sarà?- chiese Ringo. Detto fatto, proprio in quell'istante squillò il telefono di casa. - Ehi, Geo... Non ti parte la macchina? Ti vengo a prendere. Tra poco sarò li- rispose Ringo. Ripartì con Paul, sbuffando, a recuperare l'amico. -Che sfortuna...-disse Lisa pensando a George. John era seduto sulla poltrona con Elvis acciambellato sulle sue gambe. -Cyn ti porta ancora le sue scuse per non essere venuta-Disse John a Lisa. -Non fa niente, ci sarà un'altra occasione. Se ha la febbre è meglio che si riposi- gli rispose rivolgendogli un sorriso. Stava tagliando a fette il pane, ma aveva difficoltà : era troppo duro per lei. -Dai, pappamolle- disse John facendo scendere Elvis dalle sue gambe - Faccio io-. Le tolse il coltello dalle mani e con facilità, tagliò delle belle fette di pane. -Sono un po' negata a tagliare il pane-si giustificò - ma meno male che ci sei tu, John. Altrimenti, cosa avrei fatto?- disse prendendolo per i fondelli. Lui alzò il naso all'insù, pavoneggiandosi. -Come va la convivenza con Ringo?- le chiese, intento nel suo lavoro. -Molto bene. Lui è meraviglioso, davvero- gli rispose. -Anche lui è felice, si percepisce a distanza di chilometri. Se lo merita-. Lisa si sentì in un brodo di giuggiole. Continuarono a parlare e a scherzare e John insistette per aiutare la padrona di casa a finire di apparecchiare la tavola. -Lei è bravo, Sign. Lennon. Ora lo dico in una conferenza stampa, così le sue affezionatissime fan firmeranno una petizione per volerla come marito a turno- gli disse Lisa canzonandolo. -Non gli conviene. Non sono un bravo marito- rispose, anche troppo sinceramente. -Anche tu hai un cuore, sotto sotto. Probabilmente non sai a chi donarlo- Si fece sfuggire lei. Lui la guardò con sguardo sorpreso. Lisa capì perché lui diceva di sentirsi trasparente ai suoi occhi. A molti risultava enigmatico, ma a lei no. Forse c'entrava il fatto che lei riusciva ad entrare in empatia con tutti, senza dare troppi giudizi. Sapeva solo osservare. -Forse non voglio donarlo a nessuno questo cuore, cara mia. Forse non sono ancora pronto, oppure, chissà... la mia dolce metà potrebbe essere qui davanti a me o a tanti chilometri di distanza ... " disse alzando la voce nell'ultima frase che aveva detto. Il momento di assoluta serietà, fu rovinato da una delle sue facce buffe. Lisa scoppiò in una fragorosa risata. -Mi fai morire dalle risate quando fai queste facce- ammise lei. Anche John fu contagiato dalla sua risata. In quel momento entrarono Ringo, Paul e George. -Permesso-disse George educatamente - scusa il ritardo- si scusò con Lisa dandole due baci sulle guance. Finalmente la cena fu servita._________Finito di mangiare, nessuno si voleva alzare dalla sedia. -Era tutto molto buono- disse Paul, con le mani sulla pancia. - E poi è tutto completamente diverso dai piatti che offrono nei ristoranti italiani-intervenì George, che era famoso per essere una buona forchetta. Lisa gonfiò il petto tronfia:le ricette di sua Nonna non deludevano mai. -Richard , fai il caffè?- chiese Lisa a Ringo stanca morta sulla sedia. Lui non rispose, ma si alzò a farlo. Per tutta la sera aveva avuto un atteggiamento strano nei suoi confronti: le rispondeva a mezza bocca, non la guardava in faccia, con gli altri, invece, era stato il solito. C'era qualcosa che non andava. Continuò la serata fra risate e partite a carte. Lisa insegnò ai quattro qualche gioco italiano e piacque a tutti. Andarono tutti via a notte inoltrata e la serata era andata alla grande... Ringo, a parte. Accompagnò i ragazzi a casa e rientrò. Erano ormai da soli e il suo muso aveva preso il posto dei suoi sorrisi. Lisa non aspettò oltre, era palese che ce l'avesse con lei. -Ringo, cosa hai fatto?- gli chiese di punto in bianco. -Nulla- le rispose secco. -Non è vero. Per tutta la serata mi hai evitata-. Lui si accese una sigaretta e la guardò, sbuffando il fumo. -Tu e John avete un rapporto troppo confidenziale e non mi va a genio. Prima sono entrato e stavate ridendo, scherzando e cucinando insieme come una coppia di sposini. Cosa è successo in mia assenza?- le chiese con sospetto. Lisa spalancò la bocca dalla sorpresa. -Niente. Mi ha aiutato a finire di cucinare e abbiamo parlato. Cosa stai insinuando?-. Lui si fece una risata -Lui non ti ha tolto gli occhi di dosso per tutta la serata-. Lisa cominciò ad arrabbiarsi seriamente. -Senti, fra me e lui non è successo nulla. Oh, cavolo. Ma perché mi sto giustificando? -. Lei Sperava che fosse uno scherzo ma Ringo non si smuoveva dalle sue convinzioni. -Ti ho detto tante volte, e avresti dovuto già capirlo, che non sono il tipo di ragazza che salta da un cazzo ad un altro- gli disse in modo indelicato - Se avessi voluto fare qualcosa con John, non sarei qui con te. Sai che ti dico? Che se sei convinto di quello che presupponi, puoi anche prendere la tua roba e andartene. Non ho intenzione di sentire queste cazzate-detto questo se ne andò furiosamente in camera. Lasciò Ringo in cucina. Si spogliò e andò a farsi una doccia per calmarsi. Aveva perso le staffe. Era così offesa da quello di cui la accusava e non riusciva a crederci. Lasciò che l'acqua bollente la rilassasse e un poco sortì l'effetto. Aveva intenzione di andarsene subito a dormire, con o senza Ringo. Non le importava che fosse ancora lì o se ne fosse andato. Ma sentì dei passi e capì che era ancora in casa. Lo sentì entrare in camera. Si girò per guardarlo e lui le venne incontro. La abbracciò forte - Scusa. Scusa. Scusa-. La baciò sul viso, sulle labbra continuando a scusarsi. Lei ricambiò i baci e fecero pace facendo l'amore. -Ho degenerato. In fondo sapevo che non era successo niente quando non ero presente - le disse guardandola intensamente negli occhi - Ti amo- le disse dolcemente. -Anche io. Tanto-gli rispose. Si addormentarono abbracciati e rimasero così fino al mattino successivo.
   
 
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