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Autore: FaNgIrL_97    18/01/2017    7 recensioni
E chi lo ha detto che essere genitori sarebbe stata una passeggiata? Christian Grey non di certo. Sarà facile per lui ed Anastasia, crescere due figli adolescenti in preda agli ormoni?
Venitelo a scoprire!
P.S: IL RATING POTREBBE CAMBIARE!
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Phoebe Grey, Theodore Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AVETE PRESENTE COME CI SI SENTE DURANTE IL COSIDDETTO PERIODO DI GUARIGIONE? UNO SCHIFO. ESATTAMENTE COME MI SENTO IO. LA FEBBRE SEMBRA ESSERE PASSATA, EPPURE MI SENTO ANCORA PIUTTOSTO DEBOLE E SENZA FANTASIA. VI PUBBLICO IL CAPITOLO SOLO PERCHÉ AVEVO GIÀ STESO UNA PARTE DI ESSO MA ORA, NON HO PIÙ BOZZE IN STESURA, QUINDI MI CI VORRA' UN PO' PRIMA CHE IO RIPRENDA IL RITMO E TROVI L'ISPIRAZIONE. SPERO CHE POSSIATE CAPIRE.  
VI AUGURO UNA BUONA LETTURA E MI SCUSO SE IL CAPITOLO RISULTA ESSERE PIÙ CORTO RISPETTO AGLI ALTRI, COME HO GIÀ DETTO, NON HO ANCORA RIACQUISTATO A PIENO LE FORZE.




Nell'attimo in cui Cameron si fiondò su Jeremy, sembrò che anche l'intero gruppo di noi ragazzi restò con il fiato sospeso.
-Ho detto.- Ringhiò Cameron, ad un millimetro dalla faccia di Jeremy. -Di smetterla.-
Se conoscevo davvero Jeremy, sapevo che non si sarebbe arreso. Piuttosto, avrebbe preferito finire all'ospedale. 
-Oh, andiamo, amico! Se te la sei portata a letto non c'è nulla di cui tu debba vergognarti! Anzi, dovresti andarne f...-
Non riuscì a completare la frase perché Cameron lo colpì dritto dritto alla mascella, continuando a tenerlo per il colletto. Il mio grido di sorpresa però, non lo fece smuovere nemmeno di un millimetro. E, giusto per intenderci, nessuno, in quella mensa, sembrava essere disposto a mettersi tra i due. Anzi, c'era anche chi faceva il tifo.
-Cam- tentai. -Lascialo stare, è solo un idiota.-
-Ascolta la tua ragazza- biascicò Jeremy, pulendosi l'angolo della bocca, sporco di sangue. -Che problemi hai?-
-Stai alla larga...-
-Cam!!-
-Ehi, Cameron.- Alexander arrivò di corsa e lo afferrò per un braccio. -Va tutto bene, amico. Lascialo perdere. Andiamo via, prima che tu finisca nei guai.-
-Dovrebbe imparare a stare zitto.- Ringhiò.
-Si, certo. E lo farà- disse, lanciando un'occhiata di fuoco a Jeremy. -Ora lascialo stare, per favore.-
Jeremy fece per dire qualcos'altro ma, per la sacro santa provvidenza da parte di Dio, alcuni suoi amici lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono via. Tra questi, vi era anche Mathew. 
-Che diavolo ti è saltato in mente, Cameron?- Lo rimproverò, Alex. -Credi che quelli del bar ora non parleranno?- 
-Hai ragione, hai ragione.- Sospirò, passandosi le mani in faccia. -Non so cosa mi sia preso.-
-Le questioni si risolvono fuori dalla scuola. Qui non ci mettono niente a farti il culo. Non sai quanto possa essere stronza la nostra preside.-
Cameron passò lo sguardo su di me e mi squadrò preoccupato. -Phoebe, mi dispiace tan...-
-Non importa.- Tagliai corto, indietreggiando. -Alex, dov'è Sarah?-
-È ritornata in classe. Aveva dimenticato la tessera, ma credo che tra un attimo sarà qui.-
-La raggiungo in corridoio, ho bisogno di un momento.-
-Phoebe!- Esclamò Cameron, ma riuscì perfettamente a sentire Alex che lo fermava. 

Praticamente corsi fuori dalla mensa e mi chiusi la porta alle spalle. 
Non feci neanche in tempo ad appoggiare la testa e a chiudere gli occhi che la voce di Sarah mi fece ritornare alla realtà. 
-Phoebe!- Esclamò lei, preoccupata. -Che c'è? Stai male?- 
-Mi sorprende che tu non lo sappia già.- Mormorai ironica. -Cameron ha dato un pugno a Jeremy.- 
-Cosa?!-
Alcune ragazze passarono accanto a noi, fissandomi e bisbigliando tra di loro quasi come se pensassero di passare inosservate. 
-Perché non parlate e basta, invece di bisbigliare?- Scattai. 
Una delle due arrossì e si strinse nelle spalle.
-Beh?- 
-Credo... credo che Cameron abbia fatto bene.- Balbettò la rossa. -Si meritava proprio una lezione quel Jeremy.-
Le sue parole mi colpirono. Mi aspettavo di tutto ma non che stessero dalla parte di Cam.
L'amica della rossa, si toccò un braccio e mi fissò. -È... ecco... è dal primo anno che non fa altro che prenderci in giro. Forse questo ci rende delle cattive persone, ma siamo felici che finalmente qualcuno gli abbia dato una lezione.-
-La violenza non è mai la risposta.-
-Forse per qualcuno si.- 
La sua risposta mi fece venire in mente Jack Hyde, ma scacciai immediatamente la sua immagine. 
-Mi dispiace.- Mormorai, lanciando un'occhiata a Sarah. -Non sapevo che vi avesse preso di mira. Dev'essere stato terribile.-
-Non credo che dopo oggi la smetterà.- Ridacchiò, senza allegria, la rossa. -Ma ne siamo comunque felici. Se lo merita, Phoebe.-
-Non succederà più, da oggi. Non glielo lascerò fare.- 
-Non preoccuparti.- Sorrise, l'amica della rossa. -Insomma, voglio dire, prima non sapevi neanche della nostra esistenza.-
La sua risposta mi spiazzò totalmente. -Ehm...-
La ragazza dalla bellissima chioma rossa le diede una gomitata e si scusò da parte sua. -Scusala, Phoebe. Non voleva dire così.-
-Però è la verità, okay?- Sbottò l'altra. -Nessuno fa caso a noi.-
-Per colpa di Jeremy?-
-Credo di sì. O allora siamo noi che abbiamo una qualche tipo di malattia infettiva che tiene lontani tutti.-
Sarah si mise a ridere ma la smise subito non appena la guardai male. 
-Jeremy non vi infastidirà più, ve lo prometto. Come vi chiamate?-
-Io Lisa!- Rispose la rossa. 
-E io Caroline.- 
-Lisa, hai dei capelli stupendi.- Sputò fuori Sarah, avvicinandosi a lei. 
La poveretta rimase talmente spiazzata dalla sua sparata che arrossì come un pomodoro. Caroline, invece, alzò gli occhi infastidita. 
-Mi dispiace davvero tanto, Caroline.- Mormorai. -Ma potreste cominciare da me e Sarah. Noi saremmo felicissime di essere vostre amiche.-
-Non voglio essere tua amica solo perché ti faccio pena, Phoebe. Grazie. Sto bene anche solo con Lisa.-
La sua amica spalancò la bocca. -Caroline!-
-Cosa?- Sbottò lei, irritata. -Credi davvero che diventerò loro amica solo perché hanno saputo che sono stata presa di mira da Jeremy? Fa pure, se tu vuoi. Ma io sto bene per conto mio. Non ho bisogno di diventare loro amica e di vedere che tutti i ragazzi di questa scuola riprenderanno a parlarmi solo perché mi frequento con Phoebe.-
-Car, adesso stai esagerando!-
-Vedila come vuoi. Io non ho bisogno di altre amiche.- Ringhiò, girando sui tacchi e dirigendosi verso le scale. 
-Mi... mi dispiace tanto!- 
-No, non preoccuparti!- La rassicurai. -Posso capirla e, per favore, non arrabbiarti con lei. Vai a parlarle.-
Lei mi sorrise riconoscente. -Sei ancora più gentile di quello che immaginavo. Grazie.-
-Non ho fatto nulla.- 
-È già tanto per me. Spero di rivedervi, ragazze!- 
-Però!- Esclamò Sarah, non appena anche Lisa se ne fu andata. -Simpatica Caroline.-
-Non dev'essere bello essere presi di mira da Jeremy, Sarah!- 
-Sono sicura che Lisa riuscirà a consolarla e noi riusciremo ad essere anche sua amica.-
-Lo spero...-

Dopo aver raccontato per filo e per segno ciò che era successo tra Cameron e Jeremy a Sarah, mi sedetti sul pavimento, nel retro della scuola. 
-Ancora non capisco.- La mia migliore amica, che era rimasta in piedi, incrociò le braccia. -Perché sei scappata via da lui?-
-Non sono scappata via!-
-Si che lo hai fatto.-
-No che non l'ho fatto.-
-Phoebe!-
-Che c'è?-
-Che ti prende?-
-Non lo so- abbassai lo sguardo. -Mi ha spaventata. Credo.-
-Ti ha spaventata?-
-Io...- chiusi gli occhi e presi un respiro profondo. -Non pensavo potesse essere un tipo violento.-
-Qui non si tratta di violenza, Phoebe. Si tratta di Cameron: lui si è già affezionato a te. È stata una reazione del tutto sensata, a mio parere. Jeremy ha esagerato. Stanno tutti esagerando, in realtà.-
-Cosa c'entra il fatto che lui si sia già affezionato a me?-
-È una domanda seria? Sei davvero così ottusa?-
Le lanciai un'occhiataccia ma lei scosse la testa e mi guardò severa. 
-È inutile che mi guardi così. Lui è stato protettivo nei tuoi confronti. Okay, forse non avrebbe dovuto colpirlo, ma non può averti davvero fatto paura.-
-Non è che mi abbia fatto paura, Sarah- sospirai. -Ma lo sai cosa ne penso della violenza.- 
-D'accordo. Ma tu pendi davvero che, se non lo avesse colpito, Jeremy si sarebbe fermato?-
La parola 'si' mi si formò tra le labbra, eppure sapevo che non era vero. 
-Esattamente.- Sarah mi si accovacciò davanti. -Ti dirò io cosa succede, Phoebe. Cameron ti piace. E anche tanto, ad essere sinceri. È per questo che ti comporti così. Sei eccitata e spaventata al tempo stesso, ma lo capisco, credimi! È da tanto tempo che non ti interessa qualcuno, è normale. Ti prego però, non respingerlo solo perché sei spaventata. Credo che lui possa renderti felice.-
-Come fai a saperlo? Non lo conosci bene. E non lo conosco bene neanch'io.-
-Hai ragione, ma conosco te.- 

Alla fine della giornata scolastica, decisi di andare alla ricerca di Cameron. Odiavo ammetterlo, ma Sarah aveva ragione. Dovevo almeno scusarmi per essermene andata in quel modo. Sapevo bene che se aveva fatto ciò che aveva fatto era solo  per "colpa" mia, o almeno lo speravo. 
Non fu molto difficile trovarlo. Era in cortile e, molto probabilmente, anche lui stava cercando me. 
-Cameron.-
Lui sobbalzò, sentendo la mia voce, e si girò di scatto. -Phoebe! Ti ho cercata dappertutto.-
-Lo so, mi dispiace.- Mormorai. -E mi dispiace anche per prima. Non sarei dovuta andarmene in quel modo.-
-Sono io a doverti dire di essere dispiaciuto! Non volevo spaventarti, prima, con quel tizio lì.-
-Non mi hai spaventata...- feci un passo indietro e poi uno in avanti. -È solo che non mi aspettavo quella reazione. Mi hai presa alla sprovvista.-
-Non ti aspettavi quella reazione?- Cameron impallidì. -Ma hai sentito anche tu cosa stava dicendo. Davvero ti andava bene?-
-Non è che mi andasse bene... è solo che ormai ci ho fatto l'abitudine, credo. Non sto più neanche ad ascoltarlo perché so che non mi rivolgerà mai la parola per dirmi qualcosa di carino.-
-Questa non è comunque una scusa, Phoebe. Non puoi lasciare che dica quelle cose.-
Chiusi gli occhi e sbuffai, prima di tornare a guardarlo. -Non possiamo fare finta che non sia successo?-
La mia domanda, a quanto pare, lo sorprese non poco. La sua figura si irrigidì notevolmente e lo fece, anche se per un millesimo di secondo, anche la sua mascella. -Io non ti capisco.- Digrignò i denti. -Potresti fare qualsiasi cosa affinché lui smetta di infastidirti e invece preferisci subire e basta. Perché?-
-Non è che mi maltratti o chissà cos'altro, Cameron!- Esclamai. -Io non sto subendo niente perché neanche lo ascolto quando parla. Non mi interessa e basta.-
I suoi occhi erano stretti a due fessure e riuscivo a malapena a scorgerne una sottile striscia verde intensa. -Se a te sta bene così, d'accordo.-
-Si, a me sta bene così.- 
Cameron mi fissò, e sembrava che volesse aggiungere dell'altro, ma poi ci ripensò: scosse la testa e si mise le mani in tasca. -Beh, c'è mia madre che mi aspetta. Passa una buona serata, Phoebe.-
Sbattei gli occhi difronte al suo comportamento. -Grazie, anche a te...-



Passò una settimana da quel litigio/incomprensione. Eppure, il rapporto tra me e Cameron, sembrava più freddo e distaccato. Sapevo che se l'era presa per ciò che avevo detto, ma non avevo capito il perché. 
Le cose a scuola, invece, erano andate decisamente meglio: Jeremy aveva deciso di non farsi vedere più e, la maggior parte degli studenti, aveva preferito tenere la bocca chiusa sul discorso, a quanto pare scandaloso. 
Sarah ed io eravamo anche riuscite ad avvicinarci di più a Lisa e a Caroline e, quest'ultima, il giorno successivo allo scandalo, era venuta a scusarsi, seppur spinta dalla sua "voce della coscienza". Così si era definita Lisa. 
Mio fratello ed io ci vedevamo, tramite webcam, ogni sera, dopo la mia lezione di danza, e, mamma e papà, seppur nostalgici del loro "piccolo pargoletto", sembravano essere più rilassati. 
Tutta sembrava star andando per il verso giusto, a parte io e Cameron. Noi stavamo andando ai versi opposti. Lui aveva cominciato a farsi sempre più amici e, anche se durante la pausa pranzo stavamo seduti nello stesso tavolo, avevo notato che cercava di stare distante. Avevo notato che cercava di parlare con me, ma senza mai sbilanciarsi troppo. Ormai, le nostre conversazioni non andavano mai oltre al fattore 'scuola'.
-Questa storia deve finire.- Sibilò Sarah, al mio orecchio. -Dobbiamo parlare.-
-Quale storia? Che ho fatto?-
Lei mi guardò come a volermi dire: "ma ci sei o ci fai?" e poi mi indicò con il mento Cameron. 
-Piantala.- Alzai gli occhi al cielo. -Te l'ho detto che non sarebbe mai potuto nascere qualcosa, tra di noi.- 
-Ma non posso credere che tu abbia fatto finire tutto così in fretta! Soprattutto dopo quello che ti avevo detto!-
-Cosa?! Perché dai la colpa a me? È lui che mi sta evitando!-
-E tu non stai facendo nulla per cercare di capire perché lo stia facendo. È ovvio che sia colpa tua, Phoebe.-
Socchiusi gli occhi e sbuffai. -E che dovrei fare, secondo te?- Bisbigliai. -Andare da lui e chiedergli "Ehi Cameron, posso sapere perché, ad un tratto, hai smesso di parlarmi?". Non essere ridicola, Sarah.-
-Non così esplicitamente, ma voi due avete un disperato bisogno di chiarirvi.-
-A me non sembra.-
-E a me sì, invece. Sei ancora più antipatica di prima, da quando Cameron ha iniziato ad essere più distante. E, anche se tu non lo vedi, ci sono io a vedere per te: lui, spesso e volentieri, quando parli con me, ti getta occhiate furtive. Una volta mi ha pure sorpresa a guardarlo. Avresti dovuto vedere com'è arrossito.-
-Secondo me, tu ti crei dei film. Queste cose accadono solo nella tua testa.-
Lei mi colpì un braccio, facendomi pizzicare la pelle. -La vuoi piantare una buona volta e affrontare il problema?-
Lanciai uno sguardo a Cameron. In quel momento, stava chiacchierando con Steve e Jacob e sembrava piuttosto rilassato. Magari si era solo stancato della mia compagnia.
-Phoebe- mi riprese Sarah. -Io lo so che tu non vorresti perdere la sua amicizia, ed è chiaro che per lui è lo stesso. Ti prego, non puoi fare, per una volta, la ragazza matura e prendere l'iniziativa?- 
-E che cosa dovrei dirgli?-
-Di aiutarti a capire dove hai sbagliato.-
-Perché dai per scontato che la colpa sia mia? Non è possibile che sia lui ad essersi stufato?-
-Certo, come no. Giusto l'altro giorno l'ho visto andarsi a scusare con Jeremy per via del pugno.- Commentò ironica. -È inutile che tu cerca una via di fuga. Non c'è.- 
-È se dovesse essere questa la verità?-
-Non lo è.-
-Ma se dovesse esserla?- Insistetti. 
-Nell'ipotetico ed impossibile caso in cui dovessi avere ragione, allora avrai il sacrosanto diritto di mandarlo a quel paese. E ti aiuterei anch'io, ma, visto che non accadrà, il problema non si pone.-
Sospirai e mi arresi. -Potrei chiamarlo questa sera e...-
-Oppure potresti dire a tuo padre che oggi resti a pranzo da me, così potrai fermare Cameron nel corridoio, alla fine delle lezioni, e potrete parlare.- 
-Da quant'è che pianifichi tutto questo?-
-Da abbastanza.- Sorrise soddisfatta. -E non abbiamo problemi di orario. Ci accompagna Alex, a casa.-
-Bene.- Sibilai, estraendo il cellulare dalla tasca e scrivendo a mia madre. -Spero per te che vada bene.-
-Finora non ho sbagliato un colpo, Phoebe. Lascia fare a me. In amore ho più esperienza.-
-Certo, come no.- Alzai gli occhi al cielo. -Continua a ripetertelo.-
-Vedrai.- Sorrise lei, enigmatica.
   
 
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