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Autore: Querdenker    18/01/2017    2 recensioni
{ RyoxIchigo | accenni KeiichiroxRetasu }
Il ritorno di Ichigo da Londra scombussolerà un po' la vita della vecchia compagnia di amici. Ma cosa potrebbe mai accadere se la nostra paladina della giustizia si lasciasse con il suo epico amore e scoprisse di provare dei sentimenti per Ryou Shirogane?
Dal testo:
« Minto, io davvero non capisco » decretai, e mi guardò con un’espressione tipo “ma va?” « come fate ad essere così sicuri di noi due? »
Fece spallucce: « È semplice: voi due siete come il Polo Sud e il Polo Nord: schiacciati e terribilmente attratti verso il vostro centro della Terra, senza però riuscire a sfiorarvi. Con la differenza che se voi due foste a contatto sarebbe una liberazione per tutti noi, mentre se i due Poli si scontrassero… beh, non sarebbe di certo una bella notizia. » finì di bere il suo caffé.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12. – Immorale
 




« Dobbiamo parlare »
 
Non si aspettava la mia eroica entrata in scena, perché mi guardò esterrefatto. Gli diedi il tempo di ricomporsi e mi sedetti sul letto.
Mi ricordai cosa era successo qualche ora prima in quel letto e mi venne da vomitare. Resistetti per buona creanza.
« Allora, » esordì lui « hai detto che dobbiamo parlare ». Era visibilmente a disagio, quindi iniziai io.
« Non avrei mai dovuto arrabbiarmi in quel modo »
« No, non avresti dovuto » ribatté lui secco.
« Però tu non avresti dovuto andare a letto con la prima ragazza capitatati a tiro » continuai.
« Hai l’esclusiva? » ghignò.
Lo fulminai con lo sguardo.
« Senti, » boccheggiò lui « io non volevo, va bene? Ma tu, tu non hai capito un accidenti! Mi hai lasciato come un allocco e sei scappata via! »
« Che cosa ti aspettavi? » stavo urlando e non me ne importava una cippa « Che rimanessi lì dopo che mi avevi detto che eri uscito con Zakuro e poi che uscire con le ragazze ti annoia?!? »
« Non ho mai detto che tu fossi tra quelle ragazze! » stava urlando pure lui adesso.
« E perché non me l’hai detto subito, razza di idiota? »
« Non me ne hai dato il tempo! » era esasperato.
Le sue parole mi colpirono – di nuovo – come uno schiaffo in pieno viso. Ero stata sul punto di rovinare tutto, grazie alle mie paranoie e alla mia mancanza di tatto. Shirogane, me ne accorsi da ragazzina, aveva tempi diversi dai miei, e adesso, da adulta, li avevo bellamente ignorati.
Il mio alter-ego di anni prima mi avrebbe mollato un pugno sullo stomaco per essere stata così poco sensibile, anche se probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa.
Calde lacrime iniziarono a rigarmi il viso e allargai le braccia verso Ryou, che mi guardò confuso.
Titubante si avvicinò e ci stringemmo in uno strano abbraccio.
Shirogane era visibilmente in imbarazzo, ma mi stringeva con una forza tale che saremmo potuti diventare un unico essere.
Alla fine si staccò e mi fissò intensamente: « Non… non piangere »
Sorrisi, pensando che in fondo Shirogane era – ed è rimasto - esattamente come un bambino diffidente: con tanti sentimenti grandi quanto palazzi, ma senza riuscire a trasmetterli appieno.
Capii che se non mi fossi data una mossa, lui avrebbe gettato la spugna: perché il timido, calcolatore, Ryou Shirogane non ce l’avrebbe mai fatta a fare il primo passo.
No, non avrebbe mai rischiato senza avere un piano B, o un asso nella manica, come il progetto Mew.
Perché quel bambino, che aveva difficoltà a fare amicizia perché troppo intelligente, quello che era rimasto orfano perché i genitori erano morti per un bene superiore, non ce l’avrebbe mai fatta ad affrontare di petto una variabile così imprevedibile come l’amore.
Quindi lo afferrai per le spalle e mi sporsi verso le sue labbra.
Un bacio dolce, a fior di labbra, per fargli capire che io ci sarei sempre stata. Sapeva di dentifricio.
Mi distaccare lentamente e lui mi guardò esterrefatto, fino a quando non assunse un’espressione decisamente più dolce e borbottò qualcosa tipo “finalmente”.
Incerto, stavolta si sporse lui verso di me, e stavolta fu un bacio diverso quello che ne seguì: decisamente più passionale, con lui che mi teneva per i fianchi e io che mi aggrappavo ai suoi capelli. Avevo desiderato toccarli da sempre e ora che potevo accarezzarli mi accorsi che i miei viaggi mentali non potevano minimamente competere con la realtà. In alcuni punti erano leggermente arricciati, in altri erano più lisci della seta. Morbidissimi. Schiusi le labbra, permettendogli di entrare, ma senza restare inerme. Lottavamo, come avevamo sempre fatto e ci amavamo, come quando eravamo ragazzini.
Troppo immatura per capirlo io, troppo timido per dirlo lui.
Mi staccai e lo osservai vittoriosa, anche se credo che la mia espressione non fosse minimamente paragonabile alla sua. Aveva ancora le labbra schiuse e i suoi occhi sembravano ancora più luminosi di prima.
« È stato… » esordii io, ma m’interruppe.
« Meraviglioso. »
« Ma tu mi avevi già baciato! » esclamai.
Aggrottò la fronte: « È vero » decretò « ma quello lo facevo più che altro per irritarti »
Inarcai un sopracciglio; al che dalla sua bocca sbucò un irritante sorrisetto.
« Ti esasperavo, è vero, ma era l’unico modo con cui potevo baciarti » disse serio.
Ricordai la volta in cui mi baciò dopo che venni a conoscenza del suo passato; gli chiesi il perché di quel contatto.
« Per ringraziarti, » rispose semplicemente « perché ti sei preoccupata di parlarmi. Eccetto Keiichiro non l’aveva mai fatto nessuno »
Mi ritrovai a pensare al fatto che Akasaka-san era stato l’unico punto di riferimento di un ragazzino rimasto orfano e senza amici. Il pasticcere aveva decisamente un grande cuore.
Appoggiai la mia testa nell’incavo del suo collo e chiusi gli occhi, mentre Ryou mi cingeva con le sue braccia.
Mi addormentai profondamente.
 
***
 
Mi svegliai qualche ora dopo, sdraiata su un letto che non era il mio.
L’orologio segnava le 23:40, e Ryou doveva essere sceso giù in cucina.
Mi alzai dal letto e andai a cercarlo; lo trovai intento a preparare della cioccolata.
« Ma quanto puoi essere di buon umore oggi, Shirogane? » chiesi ironica.
« Non diversamente da altri giorni mocciosa » mi fece di rimando lui.
Mi avvicinai e lo abbracciai da dietro, ma lui si girò subito dopo e catturò le mie labbra con le sue.
Fu un bacio dolce, ma allo stesso tempo aveva qualcosa di rude: le mani di Ryou esploravano il mio corpo, e io gli permisi di farlo.
Mi sollevò con le sue braccia e mi fece sedere sul tavolo, mentre passava a torturarmi il collo.
Non fui da meno: sospirando, mi premurai di armeggiare coi bottoni della sua camicia e dopo secondi che sembravano anni, riuscii a togliergliela.
Ci fissammo con intensità, poi lui iniziò a sfilarmi, con una lentezza estenuante, il maglione: mi ritrovai con solamente il reggiseno di fronte a lui e mi accorsi di non provare il minimo imbarazzo, talmente ero intenta a slacciargli i pantaloni.
All’improvviso udimmo un suono indistinto e solo allora ci accorgemmo della cioccolata che era diventata una potenziale arma di distruzione di massa - per colpa di Shirogane, io ero assolutamente innocente.
Con uno scatto felino il colpevole spense il gas e fu costretto, con espressione sofferente a buttare quel composto impresentabile.
« Sembra che il cosmo non voglia farci concludere » proferì sarcastico lui.
« Io direi che il cosmo può anche andarsene a quel paese. » dissi avvicinandomi.
 
Per la prima volta tra noi non ci furono ostacoli.




Nota dell'autrice:
Sono terribilmente in ritardo, ma vi giuro che non è colpa mia! Con il mal tempo che va - e sta - imperversando nella mia zona la connessione è andata a farsi benedire! Eccoci, siamo giunti alla fine di questa storia-esperimento, la mia prima (e unica al momento) long. Non so se essere pienamente soddisfatta, senz'altro dovrò migliorare nello sviluppo delle trame, visto che in fondo questa storia non aveva niente di eclatante. Sono abbastanza autocritica, ma a dirla tutta questa pazza idea era solo la risposta alla domanda "ma cosa combinerei se scrivessi una long anche io?". La voglia di scrivere c'è sempre stata da anni ormai, tuttavia solo l'anno scorso ho avuto il coraggio, se così si può definire, di pubblicare qualche cosa. Una OS in un fandom, una in un altro, e alla fine ho acquisito abbastanza sicurezza da poter "creare" qualcosa a più capitoli. Nonostante questa bella avventura, non ho ancora trovato la risposta alla mia domanda, quindi la pongo a voi: che diavolo ho combinato?
Spero che questo finale vi abbia soddisfatto, e se non l'ha fatto sarei felice di sapere il perché, sono pur sempre alle prime armi!
Inoltre pubblicherò (anche se penso di averlo già detto nel capitolo precedente) un piccolo epilogo, una cosina breve breve, giusto per aggiungere un tocco in più.
Ringrazio ancora chi ha messo questa storia tra i preferiti, i ricordati e chi ha recensito, sono davvero felice di essere stata considerata!
A presto
Mezzosangue230
  
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