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Autore: johnpaulgeorgeringo    18/01/2017    0 recensioni
Lisa è una ragazza italiana, trasferitasi a Londra per cercare fortuna nel suo lavoro.
Le capita l'occasione della sua vita: lavorare per i Beatles.
Cosa succederà alla nostra Lisa?
Amicizia, amori, delusioni e risate, fanno parte di questa storia.
Cosa aspettate? Entrate e leggete, no? ;)
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Manca ancora molto alle vacanze, ma io direi di andare qualche giorno a casa mia, a Liverpool. Vorrei tanto farti conoscere mia madre-. Lisa e Ringo stavano passeggiando per Londra e stavano parlando di quel mese di ferie che gli sarebbe spettato da lì a molto tempo ancora. - Se vuoi, possiamo stare anche 10 giorni a casa mia a Roma. Così ti faccio conoscere i miei e ti faccio visitare per bene la città- propose Lisa. -Volentieri-rispose lui raggiante. Lei gli si mise davanti per bloccargli la strada e con le mani sui fianchi gli chiese -Poi che fai? Mi regali un anello e mi chiedi di sposarti?- rise di cuore. -Mmmh, può essere, sai?- rispose lui prendendola in braccio. Fece qualche giro su sè stesso e Lisa rise spensierata. Amava vederla così e sapere che la causa della sua felicità fosse lui, gli faceva toccare il cielo con un dito.________Ringo arrivò come un razzo dentro casa. Lisa era rannicchiata, con una coperta sulla sua poltrona, con la febbre e il raffreddore. -Ecco, vedi? -le sbattè una rivista davanti la faccia. La prima pagina intitolava "I BEATLES E LA FONICA. INTRECCI AMOROSI". La sfogliò e arrivò alla pagina che le interessava leggere. C'era una grande foto che ritraeva lei in mezzo ai Beatles. Riconobbe quell'occasione : erano ad un party per presentare il loro nuovo cd. Ricordò con fastidio che proprio lì aveva preso freddo e, di conseguenza, quel brutto raffreddore. -E bene? - si chiese. Cominciò a leggere l'articolo: " i Fantastici quattro hanno presentato il loro nuovo, strabiliante cd, 'Help' , e con esso anche e la loro tecnica del suono. Lisa, una ventiseienne italiana, aveva cominciato la sua avventura con loro facendogli da sarta e da segretaria. In realtà Lisa, ha studiato molto per diventare una bravissima tecnica del suono. George Harrison, il cui orecchio non mente mai, ha notato la sua bravura in cabina, in un momento in cui stava sostituendo Norman, il loro, ormai, ex tecnico del suono. Unanimemente hanno deciso di farla entrare nello staff e i risultati si son visti da subito: le sue tecniche innovative hanno dato una nota fresca e moderna alle canzoni dei Beatles. Oltre al suo fantastico lavoro, l'amicizia con i quattro è diventata stretta e solida. Fanno molte cose insieme, viaggiano, escono di sera. Ormai sono inseparabili, lei sembra il quinto componente. Schietta, intelligente, sicura di sè , con la risposta pronta, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, quantomeno dai giornalisti che la intervistano. Chi vi ricorda? " Lisa girò pagina e una foto di lei e John seduti vicini durante una conferenza stampa, le fece presagire il peggio. "... Crediamo che stiate pensando bene: è la copia al femminile di John. L'intesa tra di loro è palpabile e sarebbero una coppia perfetta. Gira voce che tutti i Beatles si siano presi una cotta per lei, ma che nessuno abbia fatto breccia nel suo cuore. Ma con John è diverso. Hanno Lo stesso senso dell'umorismo e le stesse risposte secche e mirate. Forse non vogliono far trapelare la notizia–John è sposatissimo – ma qualcosa li lega? " Lisa chiuse il giornale e non volle leggere altro. Ringo la guardava con faccia di rimprovero. -Ci risiamo-pensò Lisa con preoccupazione. -È un fottuto giornale rosa, Richard! - Disse lei, sbuffando. -Questo lo so. Lo vedi che, però, non sono matto io? Tutti notano questa vostra intesa. Se siete così simili, perché cazzo non vi mettete insieme?- disse delirando. - Non cominciare, ti prego- lo implorò, sentendo le lacrime salirle agli occhi. Erano alle solite. La sua gelosia era uno dei pochi difetti che aveva e bastava poco per scatenargliela. -Stiamo così bene io e te. Perché devi sempre rovinare tutto? - gli disse in lacrime. - Perchè non voglio essere preso in giro. Io non voglio perderti-delirò ancora. Lei si alzò dalla poltrona e andò in camera. -Se continui così, succederà-. Sbattè forte la porta e si mise a letto per cadere in un sonno profondo, ma agitato.________Era cominciato il tour infernale. Nessuno era entusiasta di ricominciare con quel tran tran di cose. I concerti erano ormai pericolosi, le fan non si rendevano conto di quello che facevano: durante uno dei molti concerti a John era arrivato un omino gommoso sopra un occhio, procurandosi un taglio su un sopracciglio e questo solo perché aveva detto ad un'intervista che gli piacevano da impazzire quelle caramelle. Per non parlare delle minacce di morte che ricevevano ogni volta che entravano in un paese diverso: Ringo ormai, durante i concerti, metteva i piatti della batteria in obliquo per proteggersi da eventuali pericoli. Di certo, la situazione era diventata pesante e loro avevano molta paura che gli succedesse qualcosa di brutto. John in primis. Era terrorizzato dal fatto che gli facessero del male, il che gli procurava forti attacchi di ansia. Ma loro, comunque, riuscirono lo stesso a divertirsi, nonostante la clausura negli alberghi e i pericoli costanti. Un po' di leggerezza ci voleva sempre. La coppia del gruppo riusciva ad avere poca privacy, per nascondersi dallo sguardo di Brian. Quante notti lui scappava in camera di lei, anche solo per rubarle un bacio. A volte, era lei ad andare in camera dei ragazzi ed era sempre un bel divertimento. Erano matti da legare, si divertivano con poco, magari anche grazie ad un po' di marijuana. Lisa finiva spesso per addormentarsi lì. -Ehi, non fate le porcate, voi- ammoniva John ai due. Finiva quasi sempre con un cuscino in faccia e qualche parolaccia. Erano uniti e quello bastava per stare bene e con la testa leggera, nonostante tutto.____________ Una fredda sera di Marzo, Lisa si stava preparando in camerino per l'ennesimo concerto. Ne mancavano un paio e avrebbero finito. Finalmente avrebbero fatto quelle benedette vacanze che tutti tanto agognavano. Stava ritoccando il trucco quando le bussarono alla porta: Brian, bianco in volto, piombò dentro la stanza - Lisa, John... ha un brutto attacco di panico. Non vuole fare il concerto...-le disse. Sembrava averlo anche lui un attacco di panico.-Non è come al solito. Stavolta non si riprende. Il concerto senza di lui non si può fare- continuò a dire con le mani sul viso. - E io cosa dovrei fare? - gli chiese senza capire. - Nessuno riesce a calmarlo, ci hanno provato i ragazzi, io e neanche la moglie per telefono. Sei la nostra unica speranza, ti prego. Puoi andare tu? - E cosa avrebbe potuto fare di diverso? Acconsentì alla richiesta di Brian, la questione aveva un' enorme importanza. La guidò dietro le quinte del palco: tutto lo staff era in agitazione, chi passava con un bicchiere d'acqua, chi si mangiava le unghie in un angolo. John era riverso su un divanetto, con un braccio sugli occhi. I ragazzi erano intorno a lui, Paul gli scuoteva le spalle. Aveva i capelli dritti. -Eccoti !- esclamò Paul vedendola arrivare - Ti prego, Lisa Fai qualcosa tu- la scongiurò. Si avvicinò a John e si accovacciò su di lui. Lo cominciò a scuotere. -John? Sei proprio un fottutissimo pigro. Ecco perché non vuoi alzare il culo da qui- gli disse scherzando. Lui mugolò e tolse il braccio dagli occhi. -Oddio, è già qualcosa di diverso. Con noi non si è mosso proprio- si sentì Brian dire. John la guardò stringendo gli occhi. -Lisa...-la chiamò e la squadrò da capo a piedi - sei stupenda, come sempre. Solitamente mi basterebbe guardarti per riprendermi e lo farei- lei sospirò. In fondo stava bene quel mascalzone. Fortunatamente Ringo era abbastanza lontano da non aver sentito l'apprezzamento del suo amico. -...ma stavolta non ce la faccio-. Finì di dire. -Perchè stai così? - gli chiese. -Direi perché mi sono davvero rotto di questi concerti e la marijuana con l'amfetamina non vanno d'accordo- -Cazzo, John! - esclamò lei - Ascoltami. Manca poco alla fine del tour, devi resistere un altro pochino- Lui la guardava inespressivo -Fatti forza. Pensa a quanti danni potresti a Brian, soprattutto. Non lo merita-. Lui alzò gli occhi al cielo. -Non ti importa. Bene-. Lisa ritentò - So che per te stanno diventando una croce, ma almeno pensa a tutte le fan che sono venute solo per te. Pensa a quale sogno potrai realizzare loro e lo ricorderanno per sempre- a quel punto lui la stava ascoltando sul serio - John, se non fosse stato per loro voi non avreste mai realizzato il vostro sogno. Ti parlo da fan, perché prima di essere una vostra collaboratrice e amica, io ero, e sono, una vostra fan. E se tu non ti fossi presentato al concerto a cui io ho assistito prima di conoscervi, bè... ti avrei cercato e preso a calci nel culo- finì di dire annuendo con forza. Lui pensò un attimo e poi si alzò a sedere. Tutti ragazzi , Brian, i rodie, si avvicinarono a loro speranzosi. -Facciamo questo fottuto concerto- esclamò John prendendo la sua chitarra. Tutti tirarono un sospiro di sollievo. Brian si accasciò su un divanetto, sfinito. -Divertiti, non pensare ad altro- gli disse al volo Lisa. Lui le fece l'occhiolino. Tutti i ragazzi le passarono accanto e Ringo le rivolse un'occhiataccia. Lei fece finta di nulla, sperava solo che gli passasse in fretta. Andò di corsa nella sua cabina e si mise seduta in tempo per sentire il boato della gente.______________John si scatenò più del solito durante il concerto e fu una bellezza per gli occhi e per le orecchie. Proprio questo sperava Lisa. Ringo suonò rabbioso, ma così facendo anche lui si esibì meglio del solito. Le reazioni che aveva scatenato quella sera erano tante. Dopo il concerto si incrociò con Ringo nei corridoi dei camerini. Lui aprì la bocca per dire qualcosa, ma lei lo interruppe, alzando una mano- No, già so quello che vuoi dire e non ho voglia di sentire la solita paternale- fece per andarsene. -No-la prese per un braccio - volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto. Sei in gamba, non so come fai a capire e a risolvere tutti i nostri problemi- la attirò a sè in un abbraccio - Non ti nascondo di essermi ingelosito mentre parlavi con John. Eri così dolce mentre lo facevi e ho pensato che quei modi, quegli sguardi, dovresti riservarli solo a me. Ma tu sei così con tutti e io ti amo tanto- la baciò. Lisa era in estasi, si aspettava un litigio e l'aveva sorpresa. Forse stava migliorando quel suo difettuccio per lei e stava capendo che aveva occhi solo per lui.___________I Beatles si trovavano a Barcellona in quel periodo. Ringo quella mattina si era alzato di buon'ora, si era travestito in modo da camuffarsi e uscì per la città. Aveva un acquisto importante da fare. Camminò molto, anche con la scusa di vedere la città e fare qualche foto. Trovò poi quello che cercava: una gioielleria. Entrò e una signora di mezza età era intenta a spolverare uno scaffale. Lo salutò cordialmente, ma gli lanciò un'occhiata perplessa. Forse aveva esagerato a travestirsi: assomigliava molto più a un barbone che a una normalissima persona. -Salve -lui salutò la commessa con un sorriso a 32 denti- credo di aver bisogno di una mano-. La signora smise di spolverare lo scaffale e lo scrutò -Certo, mi dica-. -Devo regalare un anello alla mia fidanzata ma ho bisogno di quello più bello che ha- le chiese. -Le faccio vedere-gli disse tirando fuori una bella scatola di legno. Erano anelli molto semplici e non era quello che lui cercava. - Posso chiederle di farmi vedere qualcosa di più... ehm... Bello? - - Di più costoso, intende? - gli chiese sospettosa. - Sì , sì .. Esattamente. Quello che ha di più costoso- -Ma è sicuro?- - Certo- le rispose imbarazzato. Prese delle altre scatole da sotto il bancone della cassa. -Il suo abito non fa il monaco-gli disse con l'aria di aver capito tutto. - - La prego, la prego, Signora- congiunse le mani disperato -non dica a nessuno che sono qui. Altrimenti mi linceranno-. -Oh , ma no, non si preoccupi- gli rispose gentilmente. Passò in rassegna tutti gli anelli, mentre la signora gli spiegava per filo e per segno quello che c'era da sapere. Decise di prendere un anello molto elegante: un solitario con altri piccoli diamantini ai lati. - Posso chiederle di fare un'incisione dentro? - chiese soddisfatto. La Signora, ormai con mille riverenze, acconsentì. Si appuntò la frase su un foglietto volante e andò in un'altra stanza, dove azionò una particolare macchina per incidere la frase dentro l'anello. Tornò 15 minuti dopo da Ringo, mise l'anello in una scatolina e glielo porse. -Le volevo chiedere un'ultima cosa, signora. Nessuno sa che sono fidanzato- le disse mentre pagava il conto. -Non non si preoccupi. Sono una persona discreta-gli rispose. La salutò e con mille ringraziamenti, uscì dalla gioielleria. Era emozionato, non vedeva l'ora di darlo a Lisa.
   
 
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