Nuotò cercando di spingersi sempre più nella profondità e grazie ai suoi sensi sviluppati nonostante l'oscurità dell'acqua riuscì a scorgere la porticina che lo avrebbe portato faccia a faccia con l'oracolo. Tirò fuori gli artigli e con un calcio fortissimo sfondò la porticina facendola a brandelli.
I suoi polmoni non erano deboli come quelli umani, dunque la sua resistenza era decisamente maggiore.
Uno strettissimo passaggio si apriva di fronte a lui e nonostante fosse il più forte fra i predatori Lanchobar ebbe paura. Si fece forza e con un colpo di reni entrò nel passaggio. Come per magia una nuova porticina si chiuse di scatto alle sue spalle. Con studiata lentezza Lanchobar avanzò nell'oscurità più completa.
''Figlio di Licaone'' sentì sussurrare all'improvviso da una suadente voce femminile.
''Sai benissimo che Licaone non è mio padre'' pensò Lanchobar.
Una risata leggera riecheggiò nell'oscurità.
Il predatore avanzò ancora fino a quando un raggio di luce azzurra non squarciò il buio illuminando un'ampia caverna. Era una luce del tutto innaturale, prodotta dall'oracolo. Lanchobar si accorse con stupore che nella caverna non c'era acqua, il che era assolutamente impossibile dato che nello stratto passaggio da cui era appena provenuto ce n'era. Tuttavia capì che anche quello era un artificio dell'oracolo.
Dalla parete pendevano lunghissime stalattiti di cristallo che sembrano affilatissime spade pronte a cadere sul collo dei Lanchobar.
Egli deglutì e si sedette al centro della caverna chiudendo gli occhi. L'unico rumore era lo sciabordare dell'acqua che sbatteva contro una barriera invisibile.
Dopo qualche istante sentì il sangue gelarsi nelle vene. L'oracolo era lì con lui.
''Lanchobar, cosa ti farà credere che uscirai vivo da qui?'' disse la stessa voce che aveva sussurrato nel passaggio.
Il predatore si accorse che assomigliava più al soffiare del vento che ad una voce vera e propria.
''Cugina ho bisogno del tuo aiuto.''
L'oracolo rise, ma era una risata minacciosa.
''E tu osi chiedermi aiuto cercando di fare leva sulla nostra parentela? Credevo fossi più sveglio, Lanchobar''
''Pelope, che tu lo voglia oppure no, fai parte quanto me della stirpe maledetta''
Una stalattite cadde proprio ad un soffio dal volto di Lanchobar e la caverna iniziò a tremare.
''Come osi chiamarmi per nome? Stai offendendo una divinità predatore e ti consiglio di fare attenzione''.
Lanchobar sentì un brivido percorrergli la schiena ma si ricompose in fretta.
''Oracolo, mi hai detto di non appellarmi alla mia famiglia per chiederti aiuto ma sono costretto a farlo. Credo che tu sappia benissimo che esiste uno scudo che può infrangere la maledizione. Quella stessa maledizione che ti ha resa quello che sei, che ti ha confinata qui, che ti ha costretta a nasconderti da tutti. Quella stessa maledizione che ha sparso tanto sangue... Io ho bisogno di sapere qualcosa sullo scudo. Tuttavia non ti lascerò inappagata.''
''Voi siete tutti uguali. Tanti prima di te hanno provato a infrangere la maledizione ma hanno procurato altri dolori. E poi cosa mai potresti offrirmi tu?''
''Io no, Oracolo. Io amo la mia gente, e credo sia arriavato per loro il momento di essere liberi. Come te dopotutto. La mia proprosta è questa: profezia in cambio di sonno eterno. Andandomene sigillerò questa caverna e nessuno, umano o non, potrà più mettervi piede.''
''Troppo poco, giovane predatore. Voglio due promesse:la prima è che tu ponga finalmente fine alla maledizione tentando fino alla tua morte e la seconda è che nessun altro dovrà morire per infrangere la maledizione. Se non sei in grado di mantenerle ti consiglio di non promettere o sarai il primo a morire.''
Lanchobar cercò di ragionare in fretta, tuttavia sapeva che per infrangere la maledizione avrebbe dovuto uccidere lo scudo.
''D'accordo, Oracolo. Così sia.''
Una stalattite cadde proprio al suo fianco destro.
''Prendi una scheggia della stalattite e graffiati il collo fino a farlo sanguinare''ordinò l'Oracolo.
Lanchobar eseguì e attese.
La caverna tremò di nuovo e una voce tonante irruppe all'improvviso.
''Lo scudo vai cercando,
in un piccolo cuore lo troverai,
il tuo non eseguirà il comando
e mai lo ucciderai.
L'attrazione nel corpo si spande,
la tua mente trapasserà,
e l'amore sarà così grande
che la tua razza distruggerà.''
Lanchobar aprì gli occhi di scatto e sentì una scossa attraversare tutto il suo corpo.''Grazie Oracolo. Adempirò ai miei doveri''disse facendo per imboccare lo stretto passaggio.
''E' stato un piacere Lanchobar, ora la mia vendetta è compiuta.'' rispose l'Oracolo con la sua voce suadente.