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Autore: Switch    19/01/2017    3 recensioni
Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato.
Eppure saperlo, attenderlo anche, non lo rendeva meno doloroso.
Aveva cercato di convincersi che era la vita degli umani, che era normale, che sarebbe accaduto presto o tardi anche a lei, ma lui, da semidio, non poteva capirlo.
No, non voleva capirlo.
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maui, Moana Waialiki/Vaiana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato.
Eppure saperlo, attenderlo anche, non lo rendeva meno doloroso.
Aveva cercato di convincersi che era la vita degli umani, che era normale, che sarebbe accaduto presto o tardi anche a lei, ma lui, da semidio, non poteva capirlo.
No, non voleva capirlo.

Il fruscio lento e ipnotico delle fronde delle palme riempiva il silenzio. Oscillavano alte contro il cielo rossastro, mentre il sole scendeva dentro il mare.
In alto, nella volta già nera spuntavano le prime stelle.
Una lunga fila di fiaccole illuminava l'isola intera, dalla riva della spiaggia dipanandosi in splendenti spirali e sentieri, fino ad arrivare al villaggio, in cui grandi fuochi ardevano fuori nella grande piazza, le ampie fiamme aranciate che lambivano il cielo come lingue sfrontate.
Era tutto perfetto, dolorosamente perfetto.
Lo spiazzo era gremito, c'era ogni componente del villaggio, dal suo abitante più anziano al piccolo appena nato, tutti vestiti con i loro abiti migliori, i visi tesi su cui si riflettevano le luci dei fuochi.

E poi, lei apparve.
Uscì dal fala del capo, si fermò un attimo a prendere un grande respiro, spaziando con lo sguardo su tutti loro. Un soffio di vento le accarezzò i capelli neri.
Quando si mosse e scese il primo gradino, l'aria si riempì del suono ritmato e tribale dei tamburi, e la seguì per tutta la camminata.
Era splendida nel suo abito cerimoniale, con la testa adornata con la sua corona da capo, fatta di piume, conchiglie e fiori, rossa come il suo vestito.
Al collo aveva ancora la collana di sua nonna. Era come l'aveva conosciuta, solo più grande, solo più matura, solo più bella.
La osservò sfilare tra la folla scissa in due, come tempo prima aveva camminato tra l'oceano spartito incontro a Te Kā, con la stessa grazia, con lo stesso sguardo fiero.
E se allora il suo cuore si era fermato per la paura di perderla, in quel momento gli batteva in gola così forte che lo avrebbe strozzato.
E forse sarebbe stato meglio così.

Moana arrivò alla fine del percorso e si fermò, sotto l'arco di foglie di palma e ibiscus, l'emozione che provava visibile solo nello sguardo.
E il cuore di Maui perse un battito.
Il mortale era arrivato assieme a lei e la guardava con un'adorazione spudorata che gli fece male. Perché avrebbe voluto esserci lui al suo posto.

Il rito matrimoniale iniziò e Maui si chiese cosa lo trattenesse ancora lì, perché rimanesse ancorato lì a guardare la donna che amava sposare un altro.
Perché lui amava Moana. La amava.
E amarla gli ricordava sempre di più il suo essere immortale, gli ricordava che sarebbe rimasto immutato per sempre, che avrebbe assistito al cambiamento del mondo, senza esserne scalfito.
Ma Moana no. Moana sarebbe invecchiata, Moana sarebbe morta, un giorno.
E lui non poteva darle quello che meritava, un compagno che sarebbe stato al suo fianco sempre, con cui dividere problemi comuni, con cui invecchiare assieme.Con cui vivere assieme. Con cui morire assieme.

Sentì mancargli il respiro.
Si scostò dal cespuglio che gli offriva riparo, un passo indietro, in cerca di spazio, in cerca di aria. Ma stava solo scappando e lo sapeva.
Sentì un familiare pizzicore all'altezza del petto, e non dovette nemmeno guardare per sapere che mini Maui lo stava trattenendo.

Cosa? Cosa ti aspetti che faccia?” ringhiò rauco, gettando infine un'occhiata in basso.
Mini Maui smise di spingerlo e indicò di fronte a sé, verso lo spiazzo della cerimonia, verso Moana.

E? Pensi che possa andare lì e portarla via?” domandò sarcastico Maui, ovviamente senza risposta.

Certo che avrebbe potuto. Sarebbe bastato uno sventolio del suo amo magico e poi scendere in picchiata come falco, sollevarla come niente e portarla via con sé.
Sarebbe stato facilissimo e sarebbe stato sbagliato.
Nessuno avrebbe avuto da ridire se Maui, -mutaforma, semidio del vento e del mare, eroe degli uomini e delle donne,- avesse preso e preteso una mortale come moglie; nessuno sarebbe stato così pazzo da sfidarlo e contraddirlo.
Solo Moana. Lei si sarebbe arrabbiata, si sarebbe indignata, forse lo avrebbe anche picchiato con il suo remo. E lo avrebbe odiato.
E allora sarebbe stato meglio morire per davvero.

Sarebbe anche diventato un mortale, per lei.
Ma dimenticarla? O vivere per sempre sapendo di averla persa due volte, prima nelle braccia di un altro e poi in quelle della morte?
No, non poteva farlo. Non poteva nemmeno uscire da quel cespuglio e partecipare al suo matrimonio e far finta di essere felice per lei.
Se solo avesse potuto scordarla, si disse. Se solo lei non lo avesse mai trovato.
Perché l'aveva salvato e allo stesso tempo condannato ad amarla per sempre e allora sarebbe stato meglio l'oblio eterno.

Ma non poteva scordare Moana. Non era come i milioni di avidi mortali che aveva incontrato nel passato e che avrebbe incontrato nel futuro.
Era un viso, era calore, era dolcezza e determinazione, era senno e spericolatezza e coraggio e affetto e amore. E altruismo.
La mano salì fino al petto e artigliò con le unghie, lì dove c'era la piccola Moana di inchiostro, provando a strapparla via, a scarnificarla, a cancellarla.
Il piccolo Maui si lanciò per fermarlo, ma anche se il segno delle sue quattro dita spiccava scuro e gonfio sulla pelle, sapeva che non avrebbe mai potuto cancellarla davvero.
Moana era incisa sulla sua pelle, come lo era nel suo cuore, e il suo ricordo l'avrebbe perseguitato per sempre.

Strinse forte la presa sull'amo, inspirando a fondo.
Voleva scappare e voleva fermare la cerimonia, con la stessa urgenza. Entrambe le scelte erano sbagliate, perciò qual era la meno dannosa, si chiese.
Se avesse avuto il sospetto che Moana lo amasse, almeno un po', non avrebbe avuto dubbi, ma...

Il suono dei tamburi si spense di colpo.
Silenzio.
Il matrimonio era quasi terminato.

Si voltò di colpo con uno sventolio dei lunghi capelli, e diede le spalle alla cerimonia; non voleva vedere ancora. O avrebbe fatto una pazzia.
Si gettò in una veloce corsa in avanti, non importava quanto il piccolo Maui di inchiostro spingesse per fermarlo, scartando gli alberi sulla sua strada, cercando di non inciampare con la sua possente mole nel buio del palmeto, e agitò l'enorme amo una volta: un lampo blu squarciò l'oscurità e un attimo dopo spiccava il volo come enorme falco, librandosi verso il cielo che un tempo aveva sollevato per i mortali.

Un grido arrivò dall'isola, dal basso.
Maui!”
Ma non si fermò. Ignorò gli urli sempre più accorati di Moana, sempre più distanti, volando via tra le stelle.
Stava scappando di nuovo e lo sapeva.
Ma quella volta non sarebbe tornato indietro.



Note:

Salve, sono Switch.
Ho visto il film di Moana in inglese, ecco perché i nomi originali.

Ho amato la storia, le musiche che ormai riascolto ogni giorno, e soprattutto questi due: Moana e Maui. C'è molto hate per questo pairing, ma li shippo, non posso farci nulla. I will go down with this ship.

Tutta la parte in cui lui continua a buttarla fuori dalla barca ha segnato l'inizio di questa ship per me, adoro i caratteri forti che si scontrano, soprattutto quando poi si rivelano entrambi due pasticcini complessati. Ho una imbarazzante cotta per Maui, tra l'altro.
E l'angst ovviamente è parte di questa coppia.

Una Os senza pretese, con un po' di angst. Ma sto già lavorando ad una long, piena anche quella di angst a palate, ma con una fine più lieta.
Non dovrei iniziare altre storie, maaaaaaa... ormai ci sono cascata.

Grazie a chi legge,
un abbraccio

Switch

Ah gia, ricordate: CONSIDER THE COCONUT!



  
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