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Autore: dreamalittledreamofme    19/01/2017    2 recensioni
Vi è mai capitato di avere sensi di colpa per una storia finita? di temere di aver sbagliato? di credere di esservi illusi? NO?! Beh allora non avete mai fatto fatto i conti con Amore...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
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Era passato un mese esatto.
Trenta lunghi giorni dall'ultima volta che vidi quegli occhi pieni di lacrime deteriorare il volto che tanto avevo amato. Erano passati trenta giorni da quando avevo deciso non di voltare pagina ma di chiudere direttamente un libro troppo lungo e troppo difficile da continuare. Erano passati trenta giorni da quando avevo smesso di amare l'amore della mia vita.
Appena mi alzai vidi il calendario e decisi che era arrivato il momento di raccogliere ogni ricordo, fisico o materiale che fosse, e chiuderlo in una scatola per non continuare a vivere in un passato che non mi apparteneva più.
Iniziai a staccare le foto, a raggruppare i biglietti, i regali, quando mi soffermai su quel carillon che ogni giorno mi faceva sognare davanti alla danza della sua ballerina sulle note di Vivaldi. Fu proprio lui a farmi esitare, ad indurmi la voglia di risentire per l'ultima volta quella melodia: così lo riaprii e dopo pochi secondi, avvolta nella magia della musica, ritrovai davanti a me una donna.
Era alta circa un metro e settanta, aveva un portamento molto aggraziato, mani curate e una pelliccia di visone ne adornava l'esile corporatura. I capelli bianchi erano raccolti in un'acconciatura ottocentesca che faceva notare ancor di più il rossetto color magenta che le accarezzava le sottili labbra. Gli occhi erano azzurri e contornati da piccole rughe marcate e il collo era adornato da un collier di rubini.
Era una visione? Un sogno? Un'allucinazione? Non saprei dirlo.
Tentai comunque di identificarla: poteva forse essere il fantasma della ballerina del carillon, avendo i piedi secondo la “quarta posizione” della danza classica. Non mi convinceva molto come idea ma non ci fu neanche il tempo di azzardare un'altra ipotesi,la signora si presentò subito: “Buongiorno signorina”, disse con accento inglese “mi presento sono l'Amore”.
Rimasi sbigottita, impaurita, iniziavo a dubitare delle mie facoltà mentali, ma la gentile signora mi tranquillizzò con un caldo sorriso:” su,su non si spaventi so che il mio nome ha una certa importanza, ma non mi vede? Infondo sono una semplice nonnina”.
Effettivamente non trasmetteva assolutamente timore, anzi, sembrava proprio l'archetipo della dolce nonna inglese che adora viziare i nipoti con pasticcini e thè.
Feci quindi un respiro profondo e le chiesi che cosa ci facesse nella mia stanza, “sono venuta a chiederle conto di ciò che ha fatto signorina” disse cambiando subito espressione e tono di voce “ di cosa pensa di un sentimento così nobile, dato è riuscita a distruggere tutto in qualche secondo...” 
Colsi del risentimento nelle sue parole, decisi quindi di approfondire il discorso.

 “Mi sta davvero facendo questa domanda? Crede che io sia contenta di ciò che è successo?

Amore: “Beh a quanto pare sì. E' lei ad avermi distrutto,a dire che io non esistevo più nella sua testa. E io ciò non lo accetto: o continuo ad esistere o non sono mai esistita.

Io: Sta dicendo, quindi, che io non ho mai amato quel ragazzo?

Amore: esattamente! non accetto di essere dipinta come un treno da dove lei può salire o scendere ogni volta che vuole.

Io: forse ha ragione. Era tutta un'illusione. Fingevo ogni cosa.

Amore: Bene...

Io: o forse sto fingendo di non amarlo più?

Amore: non capisco, dove vuole arrivare adesso?

Io: lei ha sicuramente ragione: ma valutiamo entrambe le ipotesi. Nel primo caso io non sarei mai salita sul famoso “treno”, avrei finto ogni cosa. Avrei finto di soffrire, di essere felice, di preoccuparmi, avrei finto di scendere a compromessi,di fare sacrifici, di piangere, di ridere... tutto questo per più di dieci anni, ogni giorno. Avrei finto di avere gli occhi che brillano davanti ad altri, avrei finto di sapere ogni cosa di lui e di ricordarmi ogni dettaglio, insomma sarei stata un'ottima attrice.

Amore: beh cosa ci sarebbe di strano?

Io: Nulla. Infatti avrebbe una sua logica stare con una persona con cui non si vuole stare per 10 lunghi anni e lottare ogni giorno per continuare a farlo, o sbaglio?

Amore: non saprei...

Io: D'altronde, forse, avrebbe una logica ancor maggiore aver interrotto una relazione con alla base un sentimento che continua ad esistere e allo stesso tempo essere felice, stare bene e sorridere ogni giorno. Avrebbe una sua logica “fingere” di non avere nessun rimpianto lacerandosi nello stare lontani dalla persona che si ama..

Amore: mi sta confondendo, non volevo dire questo...

Io: ovviamente.

Amore: e allora che cosa sta insinuando?

Io: Insinuo, cara signora, che lei abbia torto. Il suo “treno” è uno dei più belli dove io sia mai salita: a volte diventava una montagna russa, a volte una comoda e rilassante amaca. Mi ha fatto sentire bene durante tutto il viaggio, ma purtroppo,ad un certo punto, ho desiderato scendere. Ad un certo punto, grazie al suo treno, avevo visto ogni luogo che desideravo vedere  e quindi ho sentito il bisogno di intraprendere un nuovo viaggio.
Quello che intendo dire, signora, è che,diamine,io ho amato quel ragazzo! E se devo essere sincera non so neanche il perchè, non c'erano motivi validi, e lei mia cara signora sa meglio di me ciò di cui sto parlando. Parlo dell'amore vero quello senza interessi, senza apparenti ragioni; parlo di continue lotte ogni giorno, del sentirmi morire ad ogni sua piccola dimenticanza e del risorgere,qualche attimo dopo, grazie ad un suo sorriso.
 Non avrei voluto perderlo, ma cosa saremmo stati se non due persone che vivono in un amore PASSATO? Sì parlo di amore passato, di un treno su cui sono stata felicissima di salire, di viaggiare ma anche di scendere. 
Non so perchè io abbia amato quel ragazzo e non so perchè abbia smesso di farlo ma so per certo che voglio vivere nel PRESENTE e nella felicità che esso mi sta regalando. 
E allora troverò il coraggio di continuare a farlo svincolandomi dalle catene di un amore che, comunque, vivrà sempre nel profondo del mio cuore.

Pochi secondi dopo rividi sul volto di Amore quegli occhi pieni lacrime,che non appeno toccarono il pavimento la fecero sparire in un turbine di vento che si ritirò dentro il carillon.

La musica si fermò dopo aver suonato le ultime note della canzone, il carillon si chiuse, e io sorrisi.
   
 
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