Come se potessi non mentire

 

-Shinichi ritornerà-

Ormai non sa più neanche lui perchè lo dice.

-Tu aspettalo-

Sarà per egoismo o per la paura di vederla con qualcun altro.

-Non ti abbandonerà mai, puoi fidarti di lui-

O peggio, di vederla felice con qualcuno che non sia lui.


Conan si guarda allo specchio, il suo riflesso è quello di un quindicenne che lo fissa di rimando, l'aria spenta, gli occhi cerchiati.

-Shinichi ritornerà-

Si stupisce di quanto quelle bugie possano ancora convincere Ran.

Sono quasi otto anni che lo aspetta, che crede alle sue menzogne.

Sapeva, già da molti anni ormai, che non c'era alcuna speranza di poter riavere indietro il suo aspetto, la sua vita. Ma aveva deciso lo stesso di continuare per quella strada, chiedere di aspettare e vederla soffrire ogni volta che non manteneva le promesse.


-Conan-

-Cosa c'è Ran?-

-Tu sei in contatto con Shinichi, vero? Potresti... potresti chiedergli...?-

-Non ti preoccupare, ci penso io-

Neanche questa volta Shinichi farà ritorno.


È di nuovo in bagno adesso. Con lo specchio rotto però non riesce a distinguere i lineamenti del suo viso.

-Conan? Cos'è stato questo rumore?-

-Si è rotto lo specchio, ma sto già pulendo-

-Stai attento a non tagliarti, mi raccomando!-

Qualche goccia di sangue bagna le piastrelle, dalle sue nocche si intravedono frammenti di vetro incastrati nella carne.

Sa già che non faticherà a trovare una scusa per l'assenza di Shinichi al compleanno di Ran.


-Non piangere Ran-

-Oh, Conan! Non sai quanto vorrei che lui fosse qui-

-Sono sicuro che è super impegnato, nessuno vorrebbe perdersi una festa del genere-

-Grazie Conan. Non so come farei senza te- non lo contraddice perchè anche lei ha bisogo di illudersi.



Ma ne vale davvero la pena?