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Autore: Frelyora    21/01/2017    0 recensioni
Dato che non c'è la sezione di Kindred e una sola storia io ne posto un altra.
Leggete se volete, non faccio spoiler:D
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Correva.
Negli antri del bosco lui correva. Il fiato corto, le gambe dolenti, correva. La disperazione lo guidava. Tutto ciò che sentiva era il rullo di tamburi che era il suo cuore. Una fugace occhiata alle spalle per vederli, la Morte lo inseguiva, ma lui non voleva morire.

“Corri! Scappa!” gridava una voce derisoria, grottesca, oscura.

Correva da un‘ eternità e alle spalle, le ombre prendevano forma di un oscuro lupo, il Lupo, e una candida figura, l’Agnella. Il Kindred lo inseguiva, famelico. Non voleva morire! Non così giovane! SI era appena sposato, aveva un bimbo che lo aspettava! Non poteva morire! Era quasi al villaggio. Poteva farcela!

Superò i limiti del bosco e iniziò a chiedere aiuto. Sentiva il fiato gelido degli inseguitori alle calcagna, sentiva come la Morte lo chiamava invitante. Vide i suoi amici uscire dalle capanne, guardarono me e quello che avevo alle spalle. Scorsi le lacrime uscire dagli occhi della mia amata, dai miei amici, dai miei genitori.

Nessuno si mosse.

 La speranza si spense all’improvviso.

Le gambe si fermarono.

Il Lupo balzò trionfante sulla sua preda. Carne finalmente! Iniziò a dilaniarlo mentre era ancora vivo. Le urla echeggiarono per il villaggio, mescolandosi con i lamenti delle persone care alla preda.  Questa era la ricompensa della fuga. Questa era la conseguenza di rifiutare la gentile freccia dell’Agnella.

“Non è musica questa, Agnella?” ruggì mentre mangiava. “No Lupo, queste sono suppliche.” Rise lei. “A te non ti danno questa sensazione di spingerti ancora più a fondo? Di cacciare ancora più freneticamente?!” chiese il Lupo eccitato. La risata cristallina prese il primo piano in mezzo ai suoni. “No, Lupo. Io sono gentile con le mie prede.” Scherzò.

Un soffio di vento. Il Sussurro, come piaceva chiamarlo ai portatori di morte, parlò. Il Marchio comparve. Chiaro, profumato, tra la folla.

Lentamente i loro sguardi si posarono su una donna. L’odore della paura la avvolse, i suoi occhi dilatati all’inverosimile caddero sulle fauci lorde di sangue del Lupo e sul candido arco dell’Agnella.

“Umana. Il tuo tempo è scaduto e Kindred ti reclama a sé. Chi scegli? La mia freccia…” iniziò L’Agnella. “…o i miei dolci denti?” finì suadente il Lupo, schioccando le fauci.

“No…no…NO! Non voglio morire! VI prego Kindred, ancora qualche anno! Vi prego!” pianse la donna. “LA morte ti reclama dolce umana, non puoi sfuggirgli. Ne ora…”, “…Ne domani…”, “…Ne mai…” concludemmo. “Ma ho ancora delle cose da fare qui! Vi prego Kindred! Datemi ancora un po’ di tempo!” si inginocchio la donna. L’Agnella si avvicinò a lei, accarezzando la mia schiena, nonostante il dissolversi e ricomporsi del manto. “Mi
dispiace, questa clemenza non la facciamo, il tuo tempo è scaduto. Concedici la tua anima candida creatura.” Continuò l’Agnella. Lei continuò a piangere. Poi si alzò. “Scelgo la tua freccia Agnella. Ma prima posso salutare la mia famiglia?”, “Ma certo.”, “Aspettatemi in mezzo alla piazza, vorrei che tutti vedano.”

Tornarono al centro della piazza, dove il cadavere della prima vittima si stava già dissolvendo. I loro occhi -blu brillante e azzurro elettrico che si intrecciavano fra loro- fissavano la donna. Salutò prima un uomo, poi una donna, poi un bambino e poi scomparve dietro una casetta. Piedi nudi iniziarono a risuonare contro il ciottolato. L’Agnella sbuffò “Sembra che oggi la caccia spetta tutta a te, mio caro Lupo”, “ Già” scondizolai felice. “Vai, compi il tuo dovere, nonché il tuo passatempo…”. Mi strusciai su di lei per ringraziarla -lasciandole una sottile striscia di sangue sul manto color neve- e ululai. “La caccia è aperta.”

Doniamo la Morte, massacriamo chiunque la rifiuti…

Gli alberi sfrecciavano veloci, il vento schivava lo spirito, anch’esso aveva paura di lui.

Voi, anime perdute, non importa quanto correrete…

Un nuovo ululato terrorizzò la terra stessa.

Che sia una freccia…

Il Lupo compì il fatidico salto.

O denti e artigli…

La donna iniziò a dimenarsi piangendo sotto il peso del divoratore.

Il Kindred prima o poi vi raggiungerà….

Il collo…così morbido e sinuoso… squarciato dal Lupo affamato.

E si prenderà ciò che gli spetta. Di diritto…

Un'altra vita inghiottita dalle tenebre della Morte.

Noi siamo Kindred. I cacciatori eterni.



***
Vi è piaciuta?
é la mia prima fanfic e riguardo a kindred.... bhe è il champ piu affascinante di tutta LoL:
In game sei sempre sul ciglio dal cadere da predatore a preda
La lore...

Fatemi sapere se vi è piaciuta o no!
   
 
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