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Autore: Marra Superwholocked    21/01/2017    0 recensioni
Crossover tra P!ATD e Supernatural ("Il demone che voleva diventare cantante" e "Take a chance on me") nonché sequel delle mie ff citate in parentesi.
(Undicesima stagione)
Lucifero è alla ricerca di un nuovo tramite, presumibilmente per vendetta, ecco perché Crowley, il Re, deve temporaneamente lasciare il Trono. Chiederà dunque aiuto a due persone ...speciali, senza aspettarsi che dalla loro collaborazione possa nascere quel qualcosa che chiamiamo Amore.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Annabeth, la saga'
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Chapter Seven
Hocus Pocus, Alakazam!

 

«No, tranquilli, continuate pure!» esclamò, ridacchiando, John Winchester.
Annabeth sospirò dal naso e rimase con un'espressione accigliata e sconvolta. Cosa ci fai qui? Perché ti porti dietro una mazza da baseball? Perché non scappi? voleva chiedergli. Tuttavia, le uniche parole che le uscirono di bocca furono: «Che hai fatto alla faccia?»
John sorrise. Roba che pure a Brendon vennero i brividi, così lui avvolse un suo braccio sulle spalle di Annabeth e il calore del corpo di lei lo fece star meglio.
«Magia» disse John. «Vedi, Annabeth...» Fece un passo nella loro direzione, lento ma sicuro. Voleva terrorizzarli. Se ci fosse riuscito con loro, figuriamoci con gli umani. «Giù all'Inferno, si imparano tante cose.» Parlava con voce ferma e sorprendentemente calda. Scandiva ogni singola parola come se i suoi interlocutori fossero alieni alla sua lingua.
«Magia? Che intendi dire?» chiese la Nephilim con i ricci scompigliati più da Brendon che dal vento.
«Magia intessa come magia, ragazzina.»
Annabeth serrò la mascellà e, sibilato un «Ragazzina?», scattò in avanti. Prontamente, Brendon la trattenne così lei si calmò. «Perché hai rivoluto la tua faccia?»
John Winchester inclinò la testa da una parte, rattristandosi. «Nostalgia, credo.» Il suo tono di voce, ora, si era abbassato e Annabeth avrebbe giurato di scorgere delle lacrime nei suoi occhi. Tuttavia l'ex cacciatore si riprese in un istante. «Sentite» disse abbassando la mazza da baseball fino a farla oscillare a pochi centimetri da terra. «Sarei potuto scappare subito senza dare spiegazioni, invece mi sono fatto vedere da voi.»
«Questo vuol dire che c'è qualcuno da cui non vorresti farti vedere in queste condizioni» dedusse Brendon.
«Sì, ma è un demone» puntualizzò Annabeth.
«Già, potrebbe essere in una qualsiasi parte del mondo, invece si è ripreso la sua identità, quindi vuole...»
«Vuole un altro mondo» terminò Annabeth. «Giusto?»
John Winchester abbassò lo sguardo. La barba incolta, gli occhi stanchi, il foulard rosso sangue che lo faceva sudare anche se egli non avrebbe dovuto sudare, ma il suo era un caso particolare. «Voglio andare in un posto in cui i miei ragazzi non possano trovarmi. Darei di matto se vedessero cosa sono diventato» confessò.
Annabeth non conosceva molti incantesimi ed il padre, certamente, non l'avrebbe appoggiata. Forse poteva però rimediare creando uno squarcio nella realtà, un qualcosa che collegasse due universi, e farcelo passare attraverso. Se avesse poi funzionato, questo non poteva saperlo. E non sapeva nemmeno cosa fare esattamente: aiutarlo avrebbe risolto molti problemi, ma, se suo padre fosse venuto a sapere che un demone era fuggito in un'altra dimensione, non poteva prevederne le conseguenze; non aiutarlo non avrebbe risolto nulla, anzi, probabilmente avrebbe fatto impazzire John Winchester più di quanto già non fosse. «Dove vuoi andare?» gli chiese.
«Ovunque.»
Brendon, che non conosceva affato la magia quanto Annabeth, si sentiva escluso, tuttavia sembrò voler partecipare attivamente alla missione. «Io potrei raccogliere gli ingredienti! Tu» indicò Annabeth, «non puoi viaggiare per il mondo come faccio io e lui» indicò John, «è troppo debole per farlo.»
La Nephilim approvò, seppur a malincuore: preferiva Brendon al suo fianco, ormai, invece che saperlo in giro da qualche parte. E poi voleva tenerlo sott'occhio ancora per un po', giusto il tempo di accrescere la sua fiducia in lui. «Okay. Mi servono un pugnale interdimensionale, sesamo cinese, un fagiolo inglese, una ciocca di capelli di un morto, un rametto di aneto e uno di alisma, un dente di Pekhet e sangue di Preta-Bahawa» elencò.
Brendon la guardò a bocca aperta. «Eh?» esclamò ridendo. «Okay, okay. Ho appuntato tutto in mente. A presto» le sorrise staccando il suo braccio dalle spalle calde della ragazza. Stava per andarsene quando esitò: scoccò un bacio sulla testa colma di ricci di Annabeth e poi, sì, scomparve.

   
 
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