Videogiochi > Final Fantasy XII
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Autore: whitemushroom    21/01/2017    6 recensioni
Un giorno un uomo disse ad un immortale "Non esistono abbastanza bugie in grado di farmi piegare il ginocchio per sottrarmi la bellezza del cielo".
Un giorno un uomo decise che le regole del mondo erano sbagliate, ed un immortale ascoltò il suo pensiero.
Un giorno un uomo sognò di scrivere una Storia diversa, ed un immortale divenne l'inchiostro della sua volteggiante follia.
Contest per il settimo anniversario del thexiiiorderforum
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cid, Venat
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Under the Same Sky'
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Scientifico

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Pensiero
                                                                                                                                                                                                                              Colpa
                                                 Scientifico

Tutto brucia in Venat.
Tutto è Mist, tutto converge nel suo corpo che non esiste.
Oltre la luce bianca la Strahl è un punto che si allontana, vira verso il basso e scivola sull’acqua fino a svanire nell’ultimo istante di gloria del faro di Ridorana, nell’energia sprigionata dalla Crisalide solare mentre arde e divora tutto ciò che non riesce a sfuggirle.
Adesso dovrebbe andare avanti come se nulla fosse. Non ha una forma pensata per elaborare sentimenti, eppure c’è qualcosa in lui che rimane ad osservare un punto del pavimento prima che esso venga travolto.
Erano saliti insieme in quel faro, scambiandosi commenti sulle ultime mode di Rozaria e sulla lentezza esasperante –persino per un Occuria- delle reazioni del Giudice Magister Gabranth. Cid aveva insistito per scalare a piedi l’intero edificio, ed una volta giunto davanti alla Crisalide era stato costretto ad ammettere di aver avuto una pessima idea. Venat si era riproposto di rammentargli di accettare la sua offerta di volare insieme la prossima volta che si fossero trovati davanti ad un edificio simile.
Ma Venat non riesce ad accettare l’idea che non ci sarà una “prossima volta”.
Cid ha affrontato ciò che rimaneva della sua famiglia senza chiedergli aiuto, armato solo della discutibile presenza di Famfrit. Ha offerto tutto se stesso al Mist della Crisalide solare per dare l’energia definitiva ai motori a negalite della Bahamut, alla sua scienza che aveva vinto le bugie delle false divinità.
Le parole ed i pensieri di quella battaglia entrano in lui, imbrigliati nella magia che sembra aver avvolto quelle immagini proprio come una crisalide e che adesso trasporta nel cielo tutto ciò che ne rimane di Cid e del suo sogno di liberare gli umani dalla loro schiavitù.
Perché Ffamran e la sua compagnia non abbiano compreso la grandezza del loro piano è un mistero. Un mistero strano.
Avrà modo di pensarci.
Ma non adesso.
Sta ancora fissando il punto dove Cid è svanito. Potrebbe rimanere così ancora per diverso tempo.
E non vi è nulla di scientifico in tutto ciò.
  
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