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Autore: MrsReed    22/01/2017    1 recensioni
Dal testo: ''Ogni sera di ogni mese, settimana e giorno, che piovesse, nevicasse o si morisse dal caldo, la regina usciva fuori tra le case a guardare le lucciole giocare nel cielo o tra le piante. Adorava vedere questi piccoli esserini luminosi muoversi in giro, la incantavano ed erano l'unica cosa che la facesse sorridere anche solo una volta.''
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La regina Claudia era una regina severa, non si faceva problemi né a giustiziare persone velocemente, né ad aumentare tasse. Non lo faceva per cattiveria, ma soltanto perché quello era il suo ruolo. Ogni sera di ogni mese, settimana e giorno, che piovesse, nevicasse o si morisse dal caldo, la regina usciva fuori tra le case a guardare le lucciole giocare nel cielo o tra le piante. Adorava osservare quei piccoli esserini luminosi muoversi in giro: erano l'unica cosa che la facesse sorridere, anche solo una volta.
Come ogni notte, la regina Claudia uscì dal suo palazzo insieme ad una serva, e mentre camminava per le case gialle del suo regno, incominciò a seguire le lucciole.
Si fermò in una piazza circondanta da un porticato e piena di piante, col pavimento fatto di sassi grigi e un po' scoscesi. Si sedette lì per terra, osservando gli esserini muoversi nel cielo e giocare.
La regina era in pace, felice, si era dimenticata di tutti i doveri che aveva.
Ad un certo punto, senza preavviso, queste piccole lucciole incominciarono a diventare rosse, sempre più rosse, finché non esplosero in un enorme botto, quello che si può chiamare un enorme fuoco d'artificio di color porpora, che si diramò per tutto il cielo lasciando scie di cenere.
La regina osservò lo spettacolo sconvolta ed urlante, con le mani al cielo e le lacrime agli occhi. Avevano trasformato le sue piccole luccione in distruttivi fuochi d'artificio rossi come il sangue.
Si guardò attorno confusa e disperata, ma vide che la serva era scomparsa. Poco dopo, svenne e cadde in un sonno profondo.

Il mattino seguente arrivò ed irradiò tutta la piazza, immergendo la regina nella luce e svegliandola.
Lei si alzò faticosamente, spolverò gli abiti pomposi ricoperti di cenere delle sue lucciole, e sconsolata guardò un'ultima volta il cielo. Non vide nulla.
Uscì dalla piazza a fatica, sconsolata e completamente sola. Continuò a camminare finché non vide una casa piena di persone, ovvero gli abitanti del suo regno.
Piano piano si avvicinò alle finestre, osservandoli dalle finestre silenziosamente, ma ci volle poco affinché loro si accorgessero della presenza che li scrutava con disdegno.
Uscirono tutti fuori, vestiti di abiti poveri e patiti dalla fame.

 

''Sua maestà ora come farà senza le sue lucciole?!''

''Maestà, lei è inutile, non ha mai fatto niente per noi!''

''Siete una nullità, una schifezza, Dio vi punirà e sterminerà tutte le lucciole sulla terra!''


Gli abitanti iniziarono ad insultarla, schernirla, offenderla e e denigrarla, finché non scoppiò a piangere ed incominciò a scappare.


''COSA PENSATE, CHE IO ABBIA SCELTO DI ESSERE DOVE MI TROVO?! IO ODIO ESSERE UNA REGINA, ODIO TUTTI VOI!''

Sua maestà si fermò un attimo in un angolo, mentre la folla che la rincorreva si bloccò di colpo.

''Infatti, se io avessi potuto scegliere... Mi sarebbe piaciuto essere una lucciola.''


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Buongiorno e buona domenica a tutti, questa storia è nata da un sogno che ho fatto di recente in cui io ero la protagonista, e niente, mi è rimasto impresso. Spero che vi possa piacere nonostante sia una cosa semplice.
Ciao a tutti!



 

   
 
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